Storia
Il mestiere della spia
Leslie Frewin
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2025
pagine: 232
Cinema e letteratura hanno fortemente contribuito a creare un alone di leggenda intorno al mestiere della spia. Da Mata Hari a James Bond, la spia è stata sempre presentata, per esigenze di narrazione, come un favoloso personaggio, che uccide e bacia con lo stesso impeto e la stessa frequenza. Nella realtà, la spia non è necessariamente così. A volte, è un uomo in grigio, del tutto privo di fascino, o una signora di mezza età che mette nell'opera di spionaggio la dedizione della buona madre di famiglia. Si tratta, comunque, di gente che non esita a buttare la propria vita allo sbaraglio. Vari motivi possono portare alla scelta di questo "mestiere": il bisogno o l'avidità di denaro, un ideale, un amore, la voglia di vivere pericolosamente, la sete d'avventura. In questo volume, sono presentati alcuni classici esempi di questa composita fauna: personaggi reali che hanno già una loro esatta collocazione nella storia, e personaggi letterari che tuttavia riassumono le caratteristiche di molte spie autentiche. In questo "breviario dello spionaggio" la figura della spia perde lo smalto hollywoodiano per acquistare una viva e affascinante dimensione umana.
Collasso. Quando le guerre distruggono le civiltà
Victor Davis Hanson
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 324
La guerra può risolvere dispute, rovesciare tiranni e piegare la traiettoria della civiltà, a volte fino al punto di rottura. Da Troia in poi, ci sono stati molti momenti in cui l'azione bellica si è conclusa con l'annientamento totale, la distruzione di intere civiltà e l'imbarbarimento del tessuto sociale ed economico dei paesi e delle persone, segnando la fine di sistemi politici, culture ed epoche. E poiché, nonostante i cambiamenti avvenuti nei millenni, la natura umana rimane la stessa, ancora oggi le società non sono immuni dall'orrore di una guerra di estinzione. In questo libro il noto storico militare Victor Davis Hanson narra una serie di assedi e saccheggi dall'antichità fino alla conquista del Nuovo Mondo. Nelle storie di Tebe, Cartagine, Costantinopoli e Tenochtitlán, descrive il dramma, la violenza e la follia dei conflitti, mettendo in evidenza da un lato l'ingenuità dei vinti, dall'altro la rabbia con cui i vincitori hanno giustificato i massacri. Una lettura d'obbligo in questo inizio di XXI secolo, segnato più che mai da guerre e odio, un serio invito a tenere a mente la lezione del passato, per non incappare nuovamente nella catastrofe.
L'invenzione di un continente. L'Europa dalla Lega di Delo alla Prussia di Bismarck
Franco Cardini, Sergio Valzania
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 216
E se oggi, anziché tentare di ricostruire l'Europa, la si dovesse reinventare? Per farlo è importante sapere quante volte, nel corso della storia, questo progetto è stato immaginato e rimodellato. Sapere dove e quando nasce l'idea di un continente unito da un destino comune. L'Europa, una delle aree più ricche e culturalmente vivaci del mondo, fatica a parlare con una voce sola, ad agire come soggetto autonomo in un mondo globale e competitivo. Eppure, l'idea di unità europea ha una storia lunga, complessa e costellata di tentativi, sogni e fallimenti. Franco Cardini e Sergio Valzania ripercorrono con rigore e chiarezza i momenti cruciali in cui si è cercato di arrivare a una coesione politica e culturale del continente. Si parte dalla Lega di Delo e dall'eredità della Grecia classica, si attraversano la stagione aurea dell'impero romano, la renovatio imperii di Carlo Magno e la visione universalistica di Carlo V, fino ad arrivare al progetto napoleonico e all'unificazione tedesca guidata da Bismarck. Ogni tentativo rivela tensioni, potenzialità, ma anche limiti e contraddizioni: differenze linguistiche, religiose e geopolitiche che hanno reso l'unità un obiettivo sempre sfuggente. Questo libro non racconta semplicemente ciò che è stato, ma interroga il presente attraverso il passato. I percorsi iniziati e interrotti, le ambizioni incompiute, le visioni sfumate nel tempo: tutto contribuisce a delineare i contorni di una possibilità ancora viva, di un'Europa che va reinventata come patria di cittadini liberi, e non solo come spazio condiviso. Un'indagine lucida che, animata da una forte passione civile, permette di comprendere come il sogno europeo si sia formato, e perché oggi più che mai valga la pena di tornare a interrogarlo.
Contro il mondo. Nazionalismo e politica di massa tra le due guerre mondiali
Tara Zahra
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 420
Fu negli anni che precedettero la Grande guerra che l'entusiasmo per un mondo senza confini raggiunse il suo apice. Viaggi internazionali, migrazioni, flussi di denaro e di merci da un angolo all'altro del pianeta, nuove idee riguardo ai diritti delle donne, alla pace, alla giustizia sociale. Ma quella «globalizzazione», come la chiameremmo oggi, non fu universalmente benefica, e sottotraccia alimentò il risentimento di quanti rimasero esclusi dai vantaggi del libero commercio e della circolazione della ricchezza: gli agricoltori rovinati dalla concorrenza straniera, i negozianti messi in ginocchio dalla grande distribuzione, i lavoratori dell'industria vittime delle delocalizzazioni, i tanti «dimenticati» di una società cosmopolita in perenne movimento. Poi, con la tragedia della guerra, l'epidemia di spagnola e il crollo di Wall Street del 1929, il malcontento e le frustrazioni di un ceto medio privato della propria identità e impoverito dalla crisi economica esplosero, fomentati da demagoghi senza scrupoli che sull'insicurezza e le paure costruirono il capitale politico da destinare in seguito alla lotta contro le democrazie liberali. Il nazionalismo, la difesa dei confini, le restrizioni all'immigrazione, il sogno dell'autarchia produttiva e alimentare, la corsa al riarmo, i dazi, il discredito riversato sulle organizzazioni internazionali, l'odio crescente nei confronti delle minoranze - gli ebrei, in particolare - come pure delle élite, il veleno della propaganda e la continua distorsione della realtà: fu questo il micidiale amalgama che negli anni Trenta fece la fortuna dei reazionari schierati su entrambe le sponde dell'Atlantico e portò dapprima alla nascita del Terzo Reich e successivamente alla catastrofe della Seconda guerra mondiale. Frutto di una impressionante ricerca d'archivio condotta in numerosi paesi, Contro il mondo è lo straordinario racconto di un'epoca segnata da profonde inquietudini, da una rabbia e un rancore che nessuno seppe interpretare per tempo e che solo nelle pulsioni autoritarie e razziste trovarono sfogo e risposta. Un monito anche per il nostro presente incerto.
Il secolo mobile. Storia dell'immigrazione illegale in Europa
Gabriele Del Grande
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 636
Il regime dei visti di Schengen vieta di entrare in Europa alla maggior parte dell'umanità: ovvero ai ceti poveri e prevalentemente non bianchi dei paesi a medio e basso reddito di Africa, Asia e Caraibi. Ai loro emigranti, respinti dai consolati, non resta che imbarcarsi di contrabbando dai porti franchi del Nord Africa e della Turchia. È così che negli ultimi trent'anni hanno attraversato il Mediterraneo tre milioni e mezzo di viaggiatori senza visto, mentre i corpi di altri cinquantamila giacciono tuttora sul fondo del mare mangiati dai pesci. Come siamo arrivati fin qui? E soprattutto, come ne usciremo? Con il rigore dello storico e il piglio del narratore, Gabriele Del Grande scrive la prima storia dell'immigrazione illegale in Europa. Una panoramica che spazia dallo sbarco delle truppe africane a Marsiglia nel 1914 fino alla crisi delle ONG a Lampedusa, tra decolonizzazione, segregazione razziale, guerra fredda, l'ascesa dei movimenti islamisti, il ritorno della Cina e dell'India sulla scena mondiale e il boom demografico - e in prospettiva economico - dell'Africa. Il risultato è una narrazione avvincente, che intreccia le vicende dell'immigrazione con quelle dell'emigrazione e, al contempo, contrappone ai fantasmi del passato suprematista euro-atlantico uno sguardo cautamente ottimista sul futuro.
Hiroshima. Il racconto di sei sopravvissuti
John Hersey
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2025
pagine: 192
Due immagini ricorrono spesso di Hiroshima: il sinistro fungo atomico che si leva in alto, tra le nuvole, e le ombre allungate di quelle che un tempo erano persone, vaporizzate e come impresse sul selciato. Sono immagini forti, che però cancellano di nuovo proprio le vittime, i morti e i sopravvissuti: donne e uomini, bambini e anziani, persone comuni con le loro vite ordinarie perdute per sempre. È forse il rischio della Storia, che guarda sempre le cose dall’alto e da lontano, disumanizzandole. Questo libro è diverso, e infatti nasce come reportage: a meno di un anno da quel tetro 6 agosto 1945, il corrispondente John Hersey viene spedito dal “New Yorker” per capire che ne è stato della città giapponese, sconosciuta al mondo fino a pochi mesi prima. Il reporter si aggira tra le cicatrici urbane e umane, raccogliendo le storie dei superstiti, tra cui ne sceglie con cura sei: Kiyoshi Tanimoto, pastore della Chiesa metodista; Toshiko Sasaki, giovanissima impiegata in una fonderia; Masakazu Fujii, rispettato patron di una clinica privata; Hatsuyo Nakamura, sarta e madre, fresca vedova di guerra; Terufumi Sasaki, giovane chirurgo della Croce Rossa; Wilhelm Kleinsorge, gesuita tedesco in missione. Quello che doveva essere solo un articolo diventa molto di più: le sei testimonianze si intrecciano insieme, toccano e attraversano altre storie, fotografano vividamente ogni attimo, il prima, il durante e soprattutto il dopo, fino a comporre un affresco di misurata ma altissima letteratura – d’altra parte Hersey solo due anni prima aveva vinto il premio Pulitzer con un romanzo. In pagine toccanti e mai retoriche, "Hiroshima" restituisce alle vittime la parola, consegnando una testimonianza indimenticabile ai contemporanei e alle generazioni future. E infatti quarant’anni dopo, nel 1985, Hersey torna a trovare i sei sopravvissuti e aggiunge al libro una seconda parte che chiude il cerchio e parla di eredità e memoria, prefigurando in qualche modo il Nobel per la Pace assegnato nel 2024 all’associazione Nihon Hidankyō, creata dai superstiti di Hiroshima e Nagasaki.
Dire, fare, votare. L'età del suffragio tra Italia ed Europa (1819-1920)
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 376
Il lungo Ottocento fu il secolo della mobilitazione a favore dell’introduzione e allargamento del diritto di voto in Europa mediterranea. Attraverso specifici casi di studio, il presente volume intende analizzare le modalità di partecipazione dal basso elaborate e sperimentate tra il 1818 e il 1919 a favore del diritto elettorale. La stagione liberale dei primi decenni del XIX secolo, la fase rivoluzionaria del Quarantotto europeo, il movimento a favore del suffragio femminile e l’introduzione del diritto di voto maschile riconosciuto dal Governo Giolitti nel 1919 sono i quattro momenti storici sui quali il volume si focalizza, presentati da ricerche inedite e tra loro connesse.
Ebrei lungo la Senna e il Danubio. In Francia e in Ungheria
Riccardo Calimani
Libro: Libro in brossura
editore: Belforte Salomone
anno edizione: 2025
pagine: 518
Tra l’Ottocento e il Novecento a Parigi e a Budapest tra i primi a cogliere i segni di una nuova stagione di progresso furono gli ebrei che per secoli erano stati tenuti ai margini della vita politica e sociale. In Francia tra gli intellettuali sono da ricordare nomi di spicco quali Emile Durkheim, fondatore della sociologia moderna, suo nipote Marcel Mauss, il filosofo Henri Bergson, lo storico Marc Bloch e il politologo Raymond Aron. In Ungheria dove la comunità ebraica era molto numerosa (Budapest veniva chiamata Judapest) gli ebrei si assimilarono con maggiore velocità. Tra gli intellettuali più importanti ricordiamo il filosofo György Lukács, lo scrittore Ferenc Molnár, autore del celeberrimo I ragazzi della via Pal, lo scrittore e giornalista Arthur Koestler. A Parigi e a Budapest modernità e tradizione, coniugate con una antica inquietudine ebraica, favorirono un nuovo e originale rinnovamento culturale all’alba del XX secolo.
Vite rubate. L'incursione dei pirati barbareschi in terra d'Islanda. Heimaey, 1627
Karl Smári Hreinsson, Adam Nichols
Libro: Libro in brossura
editore: Passaggio al Bosco
anno edizione: 2025
pagine: 240
Estate 1627. Un evento tragico e inaspettato sconvolge la remota Islanda: l’invasione dei pirati barbareschi. Per la prima volta, tre navi appaiono all’alba al largo di Heimaey, guidate dal famigerato rinnegato Murate Flamenco. L’isola, colta impreparata, viene colpita con inaudita violenza: centinaia di islandesi vengono catturati, strappati brutalmente alle loro case e alle loro vite. “Vite rubate” è la narrazione completa e coerente di questa tragedia dimenticata, nota in Islanda come “Tyrkjaránið”. Basandosi su fonti originali islandesi del XVII secolo e documenti coevi, questo libro ricostruisce l’intera, drammatica vicenda. Dal violento sbarco a Heimaey all’infernale viaggio attraverso l’Atlantico, su navi sovraffollate, fino all’arrivo nella caotica Algeri e all’umiliante vendita all’asta nel Badestan, il mercato degli schiavi. Un fatto storico sconosciuto, riportato alla luce da una ricerca di alto livello che innesca una serie di riflessioni profondamente attuali.
Cincinnato. L'archetipo dell'uomo repubblicano
Umberto Vincenti
Libro: Libro in brossura
editore: Intra
anno edizione: 2025
pagine: 145
Cincinnato, alle origini della repubblica. Il libro racconta, tra storia e leggenda, la creazione e lo sviluppo di un'icona del repubblicanesimo moderno: da Roma antica al pre-umanesimo, dal Rinascimento alle rivoluzioni settecentesche, da Tito Livio a Petrarca, da Machiavelli a Montesquieu e a Rousseau, un filone fondante del costituzionalismo contemporaneo, tuttora presente negli U.S.A., ma dimenticato o quasi in Europa.
Un Mediterraneo di migrazioni. Da Nord a Sud e da Sud a Nord tra passato e presente (XVI-XXI secolo)
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 232
Sotto l'egida della storia e sotto lo stimolo della contemporaneità, se non dell'attualità, questo volume raccoglie una serie di saggi sulle migrazioni dall'Europa all'Africa e dall'Africa all'Europa, imperniate sull'asse Italia-Tunisia, frutto dell'impegno di studiosi diversi per formazione, metodologie, scelte tematiche e uso di fonti che vantano una lunga e proficua attività di ricerca attorno ai fenomeni migratori dell'area mediterranea. Da Nord a Sud e da Sud a Nord, ma anche da Ovest a Est e da Est a Ovest, i saggi raccolti in questo volume vogliono essere un valido strumento per chi voglia addentrarsi nelle questioni più complesse che hanno portato a ciascun flusso migratorio, così come nelle questioni più delicate delle convivenze e delle ibridazioni all'interno dei paesi ospitanti. Per la molteplicità dei temi affrontati, per l'ampio spettro temporale, per le diverse prospettive e per i differenti approcci degli autori, il volume non si configura solo come un valido contributo al dibattito sulle migrazioni mediterranee del passato remoto ma si presenta anche come un interessante apporto sulle migrazioni del passato prossimo e offre, di riflesso, anche strumenti utili a dare risposte ai tanti perché del presente. Senza mirare in alcun modo all'esaustività, questo ventaglio di studi intende offrire una visione più articolata della storia delle migrazioni nel Mediterraneo, superando letture semplicistiche e lineari e aprendo a nuove riflessioni sulle interazioni complesse tra i Nord e i Sud del mondo e del Mediterraneo in particolare, e sul ruolo delle migrazioni come fenomeno storico, globale e strutturale e non emergenziale: un Mediterraneo di migrazioni da Nord a Sud e da Sud a Nord attraverso i secoli. I temi e i problemi di cui discutono Nancy De Leo, Pietro Di Pietro, Salvatore Speziale e Giorgio Toso rientrano perfettamente nelle linee programmatiche della collana dal titolo Mediterranei a confronto, diretta da Salvatore Speziale, inaugurata dal presente volume.
Vestire il mondo. Una storia globale di abiti, corpi, immaginari
Giulia Calvi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 200
A partire dal Cinquecento, i libri e gli album di costumi, stampati soprattutto a Venezia, Parigi, Anversa e Norimberga, costruirono un «teatro del mondo» allora conosciuto che metteva in scena identità e differenze su scala globale. Contribuirono così a creare una nuova cultura visiva diffusa su una grande varietà di media: mappe, atlanti, affreschi, libri, album di disegni. Ma volumi e album di costumi non furono prodotti solo in Italia e in Europa: anche nell'Impero Ottomano e in Estremo Oriente, in particolare in Giappone, artisti e geografi rappresentarono figure e abiti di uomini e donne ibridando la tradizione rinascimentale italiana ed europea con forme estetiche locali. Puntando lo sguardo su questa circolazione di saperi e su questa produzione transcontinentale mediata da migrazioni, viaggi, collezionismo, incontri diplomatici e missionari, Giulia Calvi ricostruisce una storia culturale globale dei corpi, degli abiti e degli immaginari nella prima modernità.