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Storia

Brescia contemporanea. Uomini, istituzioni, economia e società

Brescia contemporanea. Uomini, istituzioni, economia e società

Mario Taccolini

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2025

pagine: 464

Questo libro dedicato a Brescia contemporanea si articola in tre sezioni – uomini, istituzioni, economia e società – e si colloca nell'ambito di studi sul cattolicesimo sociale bresciano, avviati già nella seconda metà degli anni Cinquanta e sviluppatisi rapidamente con un crescente ricorso a fonti archivistiche che hanno innovato la ricerca. Queste indagini hanno avuto ulteriore impulso nell'ultimo scorcio del Novecento e ancor più in epoca recente, quando la storiografia relativa all'età contemporanea ha messo al centro nuovi campi di analisi, come il rapporto tra cultura cattolica e identità bresciana. Una connessione che si configura non soltanto come un tratto peculiare della vicenda storica locale, ma come elemento di specificità nel più ampio panorama nazionale. Elemento che assume ulteriore originalità nel percorso delineato da Mario Taccolini, condotto approfondendo le biografie di protagonisti della storia bresciana del '900, e attraverso di loro un denso e articolato orizzonte storiografico, mettendo anche in luce altre interazioni, come il rapporto tra Chiesa ed economia, che hanno esercitato un'influenza determinante nella costruzione di dinamiche sociali e istituzionali di lungo periodo e che invitano a future ricerche.
35,00

La luna si oscurò. 25 aprile 1945. Testimonianze sullo scoppio del Forte di Corrubio

La luna si oscurò. 25 aprile 1945. Testimonianze sullo scoppio del Forte di Corrubio

Carlo Battistella, Luisa Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 190

Durante la ritirata dell'esercito tedesco, in Valpolicella, provincia di Verona, viene fatta saltare una polveriera per non lasciare armi e munizioni agli alleati che stanno arrivando. Un'intera frazione viene rasa al suolo, muoiono decine di civili e militari, anche a chilometri di distanza, a causa dello spostamento d'aria e dei massi scagliati in ogni dove. Il libro descrive, grazie alle testimonianze di alcuni sopravvissuti, gli avvenimenti dei giorni precedenti e i ricordi personali della tragedia. Descrive anche, incredibilmente, il clima di amicizia che si era venuto creando fra gli abitanti del posto e alcuni militari tedeschi.
24,00

Potentati, poveri e presenze religiose nel Duecento nelle Alpi Cozie

Potentati, poveri e presenze religiose nel Duecento nelle Alpi Cozie

Libro: Libro in brossura

editore: LAReditore

anno edizione: 2025

pagine: 416

Il libro, corredato da una straordinaria documentazione edita per la prima volta, presenta le vicende delle alte valli del Chisone e della Dora e degli uomini e delle donne che qui vivevano dall'inizio del secondo millennio fino a tutto il Duecento e segue i mutamenti politici, ecclesiastici e sociali intervenuti, che saranno decisivi per tutti gli assetti successivi. La popolazione di contadini, pastori, artigiani e minatori cresce quanto mai e le liste degli estimi tramandano cognomi e nomi. E vari attori si contendono e spartiscono il potere sul territorio e sulle persone: nobili laici quali i Delfini, i Savoia, il maresciallo Oberto Auruç, ed enti religiosi come l'abbazia benedettina di Santa Maria a Pinerolo, la prevostura regolare dei canonici di San Lorenzo a Oulx, i Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Chiomonte. Progressivamente i più forti – Delfini e Savoia – marginalizzano gli altri e allargano e affermano la propria signoria eminente entro confini territoriali che diventano stabili. Anche il paesaggio muta con il sorgere di tanti nuovi nuclei abitativi, l'elevazione di castelli e casaforti signorili, le costruzioni di chiese, il disboscamento e la messa a coltura o l'estensione a pascolo di tutte le terre utili fino alle più marginali, l'attivazione del percorso della strada reale della Val Chisone che si aggiunge alle più battute strade di Francia e di Provenza della Val Dora, il formarsi di reti di sentieri che arrivano fino agli alpeggi più alti, le derivazioni di acque per i mulini. Prende forma anche una presenza ecclesiastica frazionata in monasteri, pievi, canonicati, priorati e parrocchie. E a fine Duecento si ha la prima notizia del movimento valdese che compare a Perosa e pressoché subito si espande e si radica nella Val Chisone e nelle altre valli e resiste alla repressione.
18,00

Abecedario di Montemiletto (Avellino). Genealogia e toponomastica del Castrum ex Abbazia di San Pietro del Monte Aperto

Abecedario di Montemiletto (Avellino). Genealogia e toponomastica del Castrum ex Abbazia di San Pietro del Monte Aperto

Arturo Bascetta

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2025

È vero. Nelle altre parti d'Italia i beni venivano valutati dal fisco, mentre nel Regno di Napoli si procedette su dichiarazioni di parte, con tutti gli inconvenienti (dichiarazioni orali con rivele fasulle, diminuzione della consistenza dei propri beni, negazione addirittura di possederne) che tale sistema comportava. I catasti comunali, teoricamente, avrebbero dovuto servire alle amministrazioni locali per una equa tassazione, che, al contrario, molto spesso veniva fatta gravare artificiosamente addirittura sui meno abbienti. Era necessario per ovviare a questi veri e propri soprusi che i dichiaranti indicassero tutti i beni stabili, le entrate annue di ciascun cittadino e dei conviventi. I nobili dovevano rivelare i beni posseduti nella propria terra e anche quelli in cui abitano con la famiglia e con i congiunti, facendone una breve, chiara e distinta sintesi sul margine della rivela (autodenuncia). Fine del Catasto Onciario era quello che il povero non fosse sottoposto a tasse esorbitanti e che il ricco pagasse secondo i suoi reali possedimenti. In base a questo principio i sudditi vengono tassati non solo per il possesso dei beni immobili, ma anche singolarmente per le industrie che possiedono, commercio, mestiere o arte che esercitano. Dunque, oltre all'imposta patrimoniale, restava in vigore anche la vecchia imposta personale. Infatti il focatico, l'imposta del nucleo familiare dovuto da ogni focolare, venne sostituito dal testatico, l'imposta pro capite a quota fissa, pagato da tutti coloro che non vivevano nobilmente, cioè solo da coloro che si dedicavano al lavoro manuale. Un'indagine investigativa condotta su cittadini, congiunti e conviventi, attraverso una breve, chiara e distinta sintesi sui beni immobili, e sull'attività esercitata, sulle tasse - com'è stato scritto - caratteristiche che non escludono la vivezza della enunciazione formale e la passionalità del piglio giornalistico, ogni volta che occorra, per annodare e poi snodare un sistema complesso, articolato, che appare ripetitivo e impossibile a studiarsi, che fornisce dati quasi mai letti e trascritti prima, per portare a conoscenza di noi un atro pezzo di storia mai scritta, senza entrare nel merito di punti problematici, come nello stile delle pubblicazioni promosse da questa amministrazione. Il programma della ABE, con la pubblicazione sul Catasto di Montemiletto e Montaperto, e di tanti altri volumi, ci fa entrare sempre di più nella storia di tasse e balzelli, fornendoci un lunghissimo elenco dei residenti di ogni singolo paese, dei nostri e di quelli a noi vicini. Questo aiuta i cittadini di oggi a scoprire i nomi, i mestieri e le arti dei propri antenati: l'albero genealogico di tre secoli fa! Il merito va soprattutto ad Arturo Bascetta, che si è sobbarcato, con perizia e volentieri, l'immane lavoro di una collana aperta a più collaboratori, come già abbiamo visto per i volumi pubblicati. È la meravigliosa documentazione del Catasto Onciario portata alla conoscenza diretta degli eredi di quei nonni. Interventi, studi e note di chi, con proprie capacità, intelligenza e amore per la storia locale, ha messo su carta la vera riscoperta essenziale delle radici e della storia. Che è poi la strada percorsa in questi anni da chi, come noi, ama la memoria storica di Montemiletto e del Principato Ultra. Florindo Garofalo Presidente Pro Loco «Mons Militum».
49,00

Castelfranci, il castelluccio di Baiano. Dal feudo dei franchi del milite Radulfo al borgo con la tela del Vigilante e i fabbricatori di organi

Castelfranci, il castelluccio di Baiano. Dal feudo dei franchi del milite Radulfo al borgo con la tela del Vigilante e i fabbricatori di organi

Arturo Bascetta

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 144

Bascetta si immerge nel profondo dei primi secoli dopo Cristo, fra vici e pagi delle colonie di Liguri Bebiani, disperse qua e là sulla dorsale dell'Appennino Napoletano. Parte da questi primi insediamenti coloniali, fra cittadelle tardo romane, da Cerreto Sannita a Grumento di Lucania, e spazia alla ricerca di una corrispondenza logica fra le antiche e vicine Castello dei Franchi e Monte Mariano di Boiano dei Mariani e le nuove Castelfranci di Boiano e Monte Marano rifondate dai Lombardi nel 1093, che a volte sembrano combaciare, altre volte allontanarsi completamente nei secoli. A suo dire dalla prima sarebbe nata l'altra, risalendo quei popoli il fiume Calore dal Sannio Antico di Telese al Beneventano. Ecco ripresentarsi, una dietro l'altra, le vicende dei Franchi e dei Normanni. L'arrivo dei Mariani e la convivenza con culti in opposizione al Papa portò presto allo scontro, allontanando il Pontifex Giovanni, giunto da Bisanzio, in direzione di Sala Consilina, da dove presero a risalire i monti, rifondando Conza e la sua diocesi, sottomessa al Principato. Con "Castelfranci" Arturo Bascetta, da topo di biblioteca qual è, ci consente di accedere a importanti documenti del nostro passato dei quali si sentiva la mancanza. E, nel contempo, le sue ricerche sono una vera e propria miniera di notizie indirizzate alla conoscenza e alla comprensione dei nodi più complessi della vicenda umana e politica della verde Irpinia. Il pezzo forte feudale resta quello di Bayrano, precedente e vicina a Castelfranci di Bojano, che ha a che fare con Elia dei Balbano, quando Bayrano fu disabitata con la distruzione di Giffoni. E rieccoci in Demanio Regio, nella Contea di M.Marano del Comes Elia Gesualdo di Bayrano, lontano dalla Contea arianese del Conte Giordano, con la produzione della seta fra S.Magno Alter di Pietra Pizzuta e Pinna Sancti Menna. Ora ci sono i Balbano, da Apice a Calabritto, poi riparte la Contea a Conza, fino al sequestro dei feudi di Castelfranci all'arrivo degli Svevi, quando Baiano era degli imperiali di Giffoni. Mancava un exursus su Angioini, la tassa del Focolare e il Bajuolo del comune per la via Saba Major di Cassano, e sulle tasse minori per la coniazione di moneta, adoha, stipendio per i lupari, per l'addizionale e la guerra. Questa, sembra voler dire Bascetta, è la storia di Castelfranci, Baiano, Bagnoli e Mons Maranus, che ricompaiono fra le terre del Rescritto Angioino, non è una favola, non è una passeggiata banale descritta dai viaggiatori occasionali. Questo scritto è un impegno serio, nello Stato dei Della Marra con sede a Serino, insieme a Volturara, fino a quando Castelfranci e Baiano tornano nello Stato di Montemarano, sotto i Naccarelli, e poi con i Marchesi di Mirabella, fra il 1600 e il 1700. Il volume termina con un passaggio sull'Ottocento, con la vita politica e amministrativa, le professioni, i mestieri, e i primi elettori, scelti fra commercianti e artigiani del nuovo borgo. È, questa, la vera storia di Castelfranci, un piccolo borgo con l'immenso quadro del Vigilante, le chiese e gli organi musicali costruiti dai migliori maestri di tutto il Regno.
39,00

Serva Italia

Serva Italia

Danilo Cagno

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 270

Il Sommo Poeta Dante definì già nel 1300 la nostra povera Patria, "Serva", quando era ben lontana dall'essere considerata la nazione che oggi è diventata. Già nelle terzine della Divina Commedia, infatti, appariva come il nostro paese fosse un pavido e debole territorio, diviso in mille rivoli di poteri e servo di mille padroni locali e forestieri, senza ormai più una sua valenza concreta di indipendenza e sussistenza. E come Dante la cantò nel lontano secolo XIV, dal XXI ed attuale secolo si manifesta il racconto di un cantore moderno, che si suol dir giornalista, che attraversa gli ultimi decenni a braccetto con il suo illustre maestro di vita e di penna, giornalista anch'egli, che lo ispira e coadiuva nell'arduo percorso di scoperta dei più biechi momenti vissuti nella storia recente del nostro "bel paese".
22,00

Fammiluce. Apricena, i briganti e la storia

Fammiluce. Apricena, i briganti e la storia

Michele Guerra

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 230

Il 1860, oltre alla nascita dell'Italia unita, vide anche il sorgere del Brigantaggio, o meglio, quello che verrà chiamato il "Grande Brigantaggio", per la dimensione che assumerà. Il Brigantaggio post unitario però è, ancora e purtroppo, un indefinito oggetto di studio nella sua completezza perché fu un fenomeno pieno di sfumature e particolari, che sarebbe impossibile generalizzarne una definizione. Infatti, fu molto più complesso di come è stato descritto, soprattutto perché non è esistito un solo Grande Brigantaggio, ma tante piccole realtà locali con le loro peculiari dinamiche e caratteristiche. Questo libro ne vuole dare una diversa chiave di lettura, partendo dal racconto della storia di una delle comitive di briganti che sorsero in Capitanata in quel periodo, la Banda di Apricena, cercando di collocarne le particolari vicissitudini nel contesto storico generale delle vicende che stravolsero il territorio italiano dal 1860 al 1864.
24,00

Adolfo Omodeo fra attualismo e storicismo

Adolfo Omodeo fra attualismo e storicismo

Gennaro Sasso

Libro: Libro in brossura

editore: Scuola Normale Superiore

anno edizione: 2025

pagine: 304

Il libro ricostruisce la ricerca storiografica di Omodeo, dagli studi sul Cristianesimo antico a quelli sul Risorgimento italiano e sull’Età della restaurazione in Francia, cercando di far emergere la coerenza della riflessione filosofica, che sottende la ricerca storica, attinta all’idealismo attuale di Giovanni Gentile e allo storicismo assoluto di Benedetto Croce. Due filosofie che non si disposero in fasi successive della sua vita, ma si intrecciarono in una storiografia che, per questo aspetto, non ha riscontri in quella italiana maturata negli stessi anni. Il libro vorrebbe anche rivendicare l’importanza di un grande storico sul quale, per varie ragioni, è caduta negli anni l’ombra grave della dimenticanza.
25,00

Il granduca Cosimo I de’ Medici e il programma politico dinastico nel complesso di San Lorenzo a Firenze

Il granduca Cosimo I de’ Medici e il programma politico dinastico nel complesso di San Lorenzo a Firenze

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2025

pagine: 212

Il volume raccoglie contributi interdisciplinari che restituiscono la composita articolazione della committenza di Cosimo I de' Medici nel complesso laurenziano, fornendo nuove chiavi interpretative e originali riletture di episodi centrali nel dibattito storiografico che ruota intorno ad alcuni dei maggiori protagonisti del Rinascimento maturo: da Michelangelo a Pontormo; da Vasari a Vincenzo Borghini. La Basilica di San Lorenzo a Firenze ha rappresentato per Cosimo I una ragione di continuità con il ramo principale della famiglia Medici, il luogo dove perpetuare la politica dinastica iniziata dai suoi predecessori. Si offre dunque un panorama aggiornato di temi di grande rilievo, che attraversano la seconda metà del XVI secolo prefigurando al contempo iniziative che saranno ulteriormente sviluppate dai granduchi medicei nei due secoli successivi.
30,00

Donne marginate e infanti esposti. Il brefotrofio di Fano nelle carte dell'Archivio di Stato

Donne marginate e infanti esposti. Il brefotrofio di Fano nelle carte dell'Archivio di Stato

Maria Grazia Battiston, Anna Tonelli

Libro: Libro in brossura

editore: Aras Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 238

Lo studio che nasce dall'interesse nei confronti della storia di Fano, ha voluto affrontare il fenomeno dell'abbandono dei bambini (testimoniato dalla presenza della "ruota" all'ingresso della città), che ha portato le autrici ad interrogarsi sulle sue cause e sulle storie di donne e bambini che lo hanno nel tempo caratterizzato. È una ricerca rigorosa sulle carte custodite presso la sezione dell'Archivio di Stato di Fano e dell'Archivio di Stato di Pesaro dove sono state rintracciati statuti e regolamenti, storie di abbandoni, atti di processi per violenze e stupri, e tanto altro. Il lavoro è stato articolato sia attraverso la rassegna delle istituzioni assistenziali dell'800 a Fano, prima e dopo l'Unità d'Italia fino a giungere alle nuove disposizioni del XX secolo, sia attraverso le vicende dei bambini consegnati al Brefotrofio, poi adottati e legittimati, talvolta diventati giovani inquieti, e attraverso l'esame delle carte dei processi criminali del Tribunale Vescovile prima, e poi di quelli del Tribunale civile e correzionali di Pesaro dopo l'Unità. Infine è stata presa in considerazione la presenza dell'infante abbandonato nella letteratura.
20,00

Sviluppo e ambiente. Per una storia dell’Antropocene

Sviluppo e ambiente. Per una storia dell’Antropocene

Simone Neri Serneri

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2025

pagine: 59

La crisi climatica è la manifestazione più eclatante della nostra epoca storica, l'Antropocene, in cui l'impatto delle società antropiche sul sistema Terra sta compromettendo le condizioni ambientali che hanno reso possibile la comparsa delle civiltà umane. Come si è giunti alle contraddizioni di questo tempo presente, nel quale sviluppo socio-economico e assetti ambientali sono profondamente connessi ma radicalmente in tensione? Il testo ripercorre le vicende e i processi che negli ultimi quattro, cinque secoli hanno alimentato un eccezionale sviluppo delle società umane attraverso una altrettanto eccezionale trasformazione degli ecosistemi, muovendo dallo 'scambio colombiano' del XVI secolo, per giungere fino alla 'Grande accelerazione' novecentesca e globale nell'uso delle risorse, attraverso il ricorso alla 'foresta sotterranea' e agli 'acri fantasma' di fine Settecento.
9,90

I briganti nel Parco d’Abruzzo tra storia e leggenda

I briganti nel Parco d’Abruzzo tra storia e leggenda

Romano Visci

Libro: Libro in brossura

editore: Ianieri

anno edizione: 2025

pagine: 292

I protagonisti di queste pagine sono i capi briganti: uomini dai volti nascosti da folte barbe e avvolti in pelli grezze, che di notte scendevano silenziosi dai boschi e dalle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo per affrontare il nemico di turno. Figure quasi romanzesche, spesso portatrici di molteplici esistenze, che nel corso dei secoli si misero a capo di bande armate – generalmente composte da contadini senza terra, pastori, mercenari ed ex soldati – dedite al saccheggio, all'estorsione e alle rapine, ma anche capaci di competere con le truppe regolari. Capi carismatici della lotta antispagnola, delle insurrezioni popolari del 1799, della resistenza antifrancese e, più tardi, del brigantaggio di massa antiunitario: personaggi leggendari che riemergono in tutta la loro complessità e contraddizione. Numerosi libri, documenti d'archivio, lettere, riviste e giornali sono stati esaminati per realizzare questo lavoro, che intende offrire un modesto contributo alla divulgazione di aspetti ancora poco conosciuti del fenomeno, permettendo di comprenderne meglio la natura e le diverse anime, dall'inizio fino alla sua fine. Il Parco Nazionale d'Abruzzo fu il teatro in cui il brigantaggio conobbe il suo massimo sviluppo e resistette più a lungo. Le vicende raccontate offrono un viaggio nella storia di un territorio ancora poco esplorato, nel quale – attraverso l'intreccio delle vite dei protagonisti, ricche di sfumature – emergono sorprendenti analogie con la realtà contemporanea. Prefazione di Stefano Pallotta.
20,00

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