Libri di Arturo Bascetta
Abecedario di Eboli (Salerno) 9. Genealogia, cognomi e toponomastica: Locum Eboli, Civitate Eboli e Castello Evoli con S.Lorenzo al Castello e loco Francavilla
Arturo Bascetta
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2025
pagine: 166
Senza mescolare troppo fra loro i vari toponimi di luoghi diversi chiamati 'Eboli', onde evitare confusioni, volendo però tracciare un minimo di percorso storico come prologo alla descrizione dei luoghi citati ufficialmente nel 1700, abbiamo voluto riportare qualche riferimento relativo alle pergamente dell'Archivio di Cava e dell'Archivio di Montevergine, vere o false che siano. Pertanto, già nell'anno 869 dopo Cristo, si ha notizia negli atti della originaria Badia di Cava, quella sita in Loco Mitiliano, di un primo toponimo riferito ad Eboli, cioé de Locum qui Eboli nuncupatur. Andato distrutto questo primario luogo abitato a causa delle continue guerriglie longo-normanne, sempre prendendo per veritiera la pergamena, i suoi abitanti si ritrovano trasferiti in un Castello, quindi in un luogo diverso. È la fortezza che nell'aprile del 1047 viene citata parlandosi di un ristretto ecclesiastico dipendente da Cava, plures rebus staviles foris Castello Evoli che comparirà anche come feudo, nel Catalogo dei Baroni, che, diversamente da altre interpretazioni, andrebbe datato 1092. Passati i suoi signori feudali al seguito di Federico II di Svevia, nel 1219, Eboli fu accolto nel Demanio Regio. Quando giunsero sul posto i monaci di Montevergine, nell'anno 1221, lo fecero per costruire un proprio ospedale, obedientiam et hospitale Ebuli, dipendente dai verginiani per volere regio; potere che si rafforzerà anche per la nascita dell'ecclesias Sancti Martini et Sancti Blasii et hospitale pauperum cum domibus molendinis redditibus et possessionibus suis, tolti e poi reintegrati al monastero da Carlo I d'Angiò con Ecclesiam Sancti Georgi, l'orto presso Sancte Catherine, da cui la tassazione delle decime pontificie, quando si ritrovò nella nuova ripartizione territoriale del papa seguita al terremoto del 1348. Ma la prima chiesa antica del Castello di cui si ha notizia nei documenti verginiani è sicuramente quella di San Lorenzo seguita da San Bartolomeo. Tralasciando la storia antica, ci piace sottolineare come località ebolitane oggi apparentemente ininfluenti dal punto di vista geopolitico siano state nel passato considerate beni di scambio fra i primi possessori ai tempi dei re normanni. Luoghi come Gorgo e Gratalia sono infatti citati in una pergamena del luglio 1168 scritta proprio ad Eboli e poi, per diverse vicissitudini, finita nell'Archivio Storico del Monastero di Montevergine. Prima di allora, ad essere citata, quale prima chiesa nata presso i preesistenti possedimenti cavensi, è San Lorenzo. S.Lorenzo compare come per la prima volta in una cartula venditionis del giugno 1135 quando Alberada vende una casa sita intus muro de Castello Ebuli in Vico Sancti Laurentii che, nel 1163, sempre da fonte cavense, possiede sicuramente il titolo di Parrocchia, in parochia Sancti Laurentii meglio precisato in una pergamena verginiana del 1168, mantenendolo fino al 1836 quando venne trasferito alla chiesa di San Francesco dei soppressi Padri Minori conventuali. Quello del 1168 è un documento originale, il n.485, in scrittura beneventana. La pergamena fu scritta pro defensione monasterii di Montevergine riferita ad una domus, cioè una casa della Parrocchia di San Lorenzo.
La magna spedizione contro i normanni nel Catalogus Baronum Partenope Regni Apulie A.D. 1093. I comes di Enrico IV re d'Italia a senatori di Calabria, Molise e Abruzzo
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 160
600° anniversario degli Statuti Angioini della città di Apice in valle beneventana a.D. 1420-2020
Arturo Bascetta, Silvio Noviello
Libro: Copertina morbida
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 128
Juana la triste. Regina Giovanna III di Napoli. Volume 3
Arturo Bascetta, Sabato Cutrera
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 96
La conquista di Carlo VIII del 1495. L'Aquila, Napoli, Capua, Ischia, Salerno
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 96
L'entrata di Carlo VIII in Capua e Aversa. L'ingresso a Napoli del 20 febbraio. Sosta a Poggioreale, poi a Castelcapuano. Fuoco amico sulla città dai castelli aragonesi. Ucciso il prigioniero fratello del Gran Turco. Carlo s'accorda col Papa e gli regala Benevento. Presa Castelnuovo, Spagnoli in Sicilia: accordo?. Ai Francesi piacevano le donne napoletane. Il Principe Federico tratta col nemico. Il Re è perso: tradito dal castellano di Ischia. Il nemico lascia beni a Juana che parte per Messina. L'ultima a cadere fu Gaeta. Carlo è ormai padrone e ordina le giostre. Carlo VIII prende e lascia Napoli. Federico festeggia in Puglia, ma Carlo è sul trono. L'incoronazione a Re di Napoli. Il giuramento dei baroni e le tasse. Carlo va via e non paga gli alleati. Il Viceregno francese.
Nella Salerno del Guiscardo. Il duca di Venosa Roberto il Guiscardo sfida il cognato principe Gisulfo
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 112
Juannella la nova. Volume Vol. 1
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 160
È una biografia di Bascetta e Cuttrera sulla figlia dell'infanta di Spagna. Nata da Giovanna III e Ferdinando I di Napoli presso l'AGP, l'Annunziata istituita a Malepasso, Giovanna IV fu considerata l'infanta di Napoli. Cresciuta a corte con la cognata duchessa nel Palazzo della Duchesca progettato da Maiano e Pacello da Mercogliano, l'erede di Napoli era il futuro da lasciare ai superstiti di una famiglia decimata che si ricompattò intorno a Ferrandino e Giovannella sposi. Tanti gli aneddoti, fin quando Giovannella va a Messina e Ferrandino torna perché il fratellastro Alfonso III abdica per via dei processi ai ribelli della congiura dei baroni. Ma onorare i debiti e le donazioni alle chiese fedeli sono una prerogativa del nuovo re che promette nozze alla novella regina, ma senza regno. È la reginella che abolisce le gabelle ai napoletani e si sposa nel restaurato appartamento del Maschio Angioino.
La duchesca e il testamento di Alfonso II
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 144
Elementi biografici sulla duchessa Ippolita Sforza, su Giovanna d'Aragona e sui re di Napoli.
Benevento 1458-1498. Lo Stato del papa fra congiura e riconquista. Volume Vol. 3
Arturo Bascetta
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2018
pagine: 144
Marzano nel 1754. Volume 7
Arturo Bascetta, Giuseppe Buonfiglio
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2017
pagine: 100
Sono i cognomi antichi, le strade, le chiese di questo paese fra Nola e Lauro che racchiude un pezzo di storia antica, ottimo per chi vuole intraprendere la strada del ricercatore familiare e concludere un minimo di albero genealogico.
Caggiano nel 1754. 4° Catasto onciario principato citeriore di Salerno. Volume Vol. 1
Arturo Bascetta, Bruno Del Bufalo
Libro: Libro rilegato
editore: ABE
anno edizione: 2018
pagine: 112
Il comune, diviso da Pertosa (catasto a parte) con i cognomi di tutti gli abitanti, le strade e i luoghi antichi: S. Maria Maggiore dei Greci, S. Salvatore, S. Giuliano, Valle Palazzo, S. Caterina, S. Giovanni, Calabri, Cornale, S. Andrea, Murgi Beato seu le case abbraggiate, Mozzoni, Fontana Caggiano e tutti i nomi di ricchi e poveri nella seconda metà del 1750 per un minimo di albero genealogico.
Profilo storico su Carovigno. Il feudo, i baroni, le chiese dal 1200 al 1900
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2018
pagine: 96
Il testo ripercorre a ritroso i fatti storici: "Alla morte di Re Tancredi II e del figlio Ruggero, il feudo di Carovigno viene conquistato dallo Svevo. Enrico VI usurpa il Regno per la moglie Costanza; Via Sibilla: Lecce al Biccari e Taranto a Margaritone con Guglielmo: accecato, l'altro castrato; Enrico VI muore, Costanza fugge a Jesi; Il Giustizierato della Terra d'Idronti. La Contea di Lecce in Regno di Napoli: il papa, divenuto reggente, fa tornare i Tancredini; Carovigno in Giustiziario Idronti al magistro di Ostuni, e riassorbita da Napoli, è Contea di Lecce; Il ritorno agli Stati feudali dei Franchi. Nel Principato "autonomo" di Taranto: Re Roberto d'Angiò scioglie la Contea di Lecce. La Signoria di Mesagne conquista Carovigno..."