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Vita e Pensiero: Università/Ricerche/Storia

Riforma fiscale e identità regionale. Il catasto per il Lombardo Veneto (1815-1853)

Riforma fiscale e identità regionale. Il catasto per il Lombardo Veneto (1815-1853)

Andrea Locatelli

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2003

pagine: XII-300

Questo volume ricostruisce i complessi passaggi che, tra il 1815 e il 1853, condussero all'estimo fondiario e immobiliare del regno Lombardo-Veneto. Il "nuovo censo" fu nella sostanza l'estensione del vecchio "censo teresiano" alle terre dell'ex repubblica Serenissima, sino alle province di Bergamo e Brescia. Già a inizio Ottocento, durante la dominazione francese, si puntò a riformare i vecchi registri censuari della Serenissima. Con il ritorno degli austriaci in Italia, Francesco I, il 23 dicembre 1817, firmò il decreto per un estimo nel Lombardo-Veneto su base geometrico-particellare. Il 27 gennaio 1818 fu istituita la Giunta del censimento, una magistratura speciale per la gestione dell'esperimento catastale. La costruzione del nuovo censimento ebbe come primo obiettivo stimare la rendita dei cespiti imponibili e, conseguentemente, eliminare le sperequazioni impositive tra le province lombarde e venete, configurando l'operazione come vera e propria riforma della fiscalità fondiaria.
24,00

Deus non voluit. I Lombardi alla crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà

Deus non voluit. I Lombardi alla crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2003

pagine: X-314

L'arcivescovo Anselmo IV da Bovisio e la classe dirigente nobiliare del Regnum Longobardorum, guidata dal conte Alberto di Biandrate e dal conte Alberto di Parma, raggiunsero Costantinopoli nel 1100. Uniti a gruppi di milites legati a Rainaldo di Saint Gilles e a contingenti di cavalieri tedeschi e della Francia settentrionale, marciarono verso il cuore della potenza musulmana (il Khorasan) per conquistarne la capitale, Baghdad. Il disegno strategico era straordinario; notevoli erano l'organizzazione e l'armamento dell'esercito dei cavalieri lombardi. I primi scontri con i turchi furono vittoriosi; i crociati conquistarono alcune fortezze e la città di Ankara. Tuttavia la spedizione finì in tragedia. Circondati, fra le aride montagne dell'Anatolia, dalle forze degli emirati musulmani che avevano ritrovato l'unità politica, stremati dal caldo e dalla sete, i crociati furono più volte attaccati. Tentarono la sorte con un'impegnativa battaglia, il cui esito rimase incerto. Molti lombardi, fra cui l'arcivescovo, furono gravemente feriti o morirono. Nella notte, presi dal panico, i cavalieri abbandonarono il campo e i pedoni, che vennero sterminati dai turchi. La causa di tale fallimento non va però ricercata nello scarso coraggio o nella carente organizzazione dei lombardi, ma piuttosto nella forza unitaria dei principati turchi e nella difficoltà dei crociati ad adattarsi alla tecnica militare degli avversari che faceva largo uso di arcieri armati con potenti archi cornei e di osso.
25,00

Castiglione e il mito di Urbino. Studi sulla elaborazione del «Cortegiano»

Castiglione e il mito di Urbino. Studi sulla elaborazione del «Cortegiano»

Uberto Motta

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2003

pagine: 494

Lo studio dei manoscritti del Libro del Cortegiano con le redazioni dell'opera precedenti la vulgata, qui proposto da Uberto Motta, è finalizzato al rinvenimento degli obiettivi perseguiti da Castiglione durante la lunga stagione compositiva. Nella prima parte l'analisi è concentrata sui capitoli coi quali si volle fornire il Cortegiano di una cornice plasmata secondo il modello decameroniano. Si dimostra così che la codificazione del 'mito di Urbino', sotto l'egida di Federico, Guidubaldo ed Elisabetta Gonzaga, fu impresa insieme civile e letteraria, fondata sul confronto con la letteratura classica e umanistica, specie fiorentina.Al sondaggio delle circostanze storiche e culturali che legittimarono la dedica dell'opera a Miguel da Silva è riservata la seconda parte del volume. La ricostruzione dei successi letterari conseguiti in Italia dall'umanista portoghese nei campi del greco, del latino e del volgare prova che la scelta di Castiglione fu motivata e geniale. Quando il manoscritto già era nelle mani degli stampatori, l'elezione del dedicatario impresse all'opera la definitiva torsione, consacrandone, al di là dell'originaria couche feltresca, il destino europeo.
38,00

Philosophi e «logici». Un ventennio di incontri e scontri: Soissons, Sens, Cluny (1121-1141)

Philosophi e «logici». Un ventennio di incontri e scontri: Soissons, Sens, Cluny (1121-1141)

Pietro Zerbi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: XII-200

Questo volume raccoglie i frutti di un lungo e intenso lavoro di ricerca e di riflessione attorno a una vicenda particolarmente densa di significato nella cultura medioevale: quel complesso di scontri e incontri teologici che ebbero rispettivamente in Pietro Abelardo e Bernardo di Chiaravalle le personalità simbolo, incarnazione di due diversissimi modi di intendere la filosofia e la teologia. Due atteggiamenti antitetici, a prima vista, oggetto di scontri accesi, ripensamenti, controversie e opposte valutazioni. O forse, come mette in luce l'acuta e paziente ricostruzione di Pietro Zerbi, semplicemente due voci, distinte ma complementari, dello stesso spirito alla ricerca di Dio, ciascuna con una propria validità e una propria funzione all'interno della Chiesa. Così, il conflitto che storicamente si produsse tra i due approcci di Bernardo e di Abelardo, nel momento culminante e cruciale del Concilio di Sens, avrebbe trovato soluzione e sintesi a Cluny, nella sapienza di Pietro il Venerabile, fondata sulla carità che tutto compone e di tutto sa cogliere l'autentico valore: dell'ascesa a Dio secondo la tradizione monastica, e del libero e audace sforzo del pensiero.
20,00

Menae patricii cum Thoma referendario. De scientia politica dialogus

Menae patricii cum Thoma referendario. De scientia politica dialogus

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: XXVIII-164

Composto probabilmente a Costantinopoli all'inizio del regno di Giustiniano nell'ambiente bilingue dei dotti che contribuirono alla monumentale attività giuridica dell'imperatore, questo dialogo greco di stile platonico "sulla scienza politica" fu giudicato da Agostino Pertusi come opera "del miglior pensatore di quel tempo". Nel tentativo di delineare l'immagine di uno Stato ideale, i due interlocutori non solo cercano di elaborare una compiuta filosofia del potere imperiale, ma dibattono i problemi concreti del mondo loro contemporaneo. La struttura e l'addestramento dell'esercito, l'analisi della società, la questione dei 'demi' e il ruolo della vita cittadina, l'organizzazione della burocrazia, le norme per la successione al potere imperiale, i fondamenti metafisici dell'autorità del 'basileus' sono alcuni dei soggetti discussi nelle parti conservate del dialogo. Scoperto in un palinsesto vaticano dal cardinale Mai, il quale ne pubblicò nel 1827 un'edizione provvisoria, gravemente mutila e scorretta, fu offerto vent'anni fa in una sostanziale princeps dal curatore, che ne presenta ora una seconda edizione con il recupero completo del testo, con una nuova traduzione più fedele allo stile del greco, con una prefazione più ricca e con maggior cura nella ricerca delle fonti.
50,00

Agostino Mascardi tra «ars poetica» e «ars historica»

Agostino Mascardi tra «ars poetica» e «ars historica»

Eraldo Bellini

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: X-262

Entrato giovanissimo nei Gesuiti, quindi brillante uomo di corte al servizio prima del cardinale Alessandro d'Este, poi al seguito del cardinale Maurizio di Savoia, infine, dal 1628 al 1638 lettore alla Sapienza sotto la protezione dei Barberini, il letterato sarzanese Agostino Mascardi (1590-1640) sempre più appare figura centrale nell'età che fu testimone, insieme, dello splendido mecenatismo della Roma di Urbano VIII e delle 'novità celesti' rivelate da Galileo. Questo volume ripercorre, sulla base di un'ampia documentazione, di non sempre agevole reperimento, e in taluni casi inedita, la vicenda biografica e intellettuale di Mascardi mettendo in luce gli apporti originali della sua riflessione retorica e stilistica che, nella ricerca di una prosa di pensiero improntata a criteri di chiarezza comunicativa, sembra far proprie analoghe esigenze tipiche della cultura francese dei primi decenni del Seicento.
8,00

Scritti di storia greca

Scritti di storia greca

Marta Sordi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: XXXVIII-618

Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia greca, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti e, dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore.
42,00

Scritti di storia romana

Scritti di storia romana

Marta Sordi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: VIII-552

Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia romana, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti, e dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore.
38,00

Il credito e la carità. Monti di pietà del territorio lombardo in età moderna. Volume Vol. 2

Il credito e la carità. Monti di pietà del territorio lombardo in età moderna. Volume Vol. 2

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2001

pagine: XII-484

Nella seconda metà del Quattrocento le città lombarde si popolarono di Monti di Pietà. Negli intenti ideologici dei fondatori francescani, essi dovevano sradicare l'usura dei banchieri ebrei, attivi nel piccolo credito al consumo. Monti e banchi non risultarono per altro incompatibili, protetti entrambi dal potere politico, sensibile al loro potenziale finanziario per lo sviluppo socio-economico cittadino. Nel corso dei secoli i Monti divennero una componente essenziale del tessuto creditizio-assistenziale delle diverse realtà urbane, gestiti dai patriziati come gli altri pia loca. I diversi territori mutuarono dalle città fondazione e governo di questi istituti caritativi, adattandone le caratteristiche operative alle esigenze delle popolazioni. Nascevano così Monti che prestavano denaro nei grossi borghi distrettuali e altri che anticipavano grano ai contadini, afflitti da ricorrenti crisi di sussistenza. Un panorama ricco e variegato che in Lombardia mantenne la sua centralità socio-economica fino all'arrivo delle armate napoleoniche.
39,00

Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1750-1799). Saggio bibliografico di Mario Taccolini

Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1750-1799). Saggio bibliografico di Mario Taccolini

Mario Taccolini

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2000

pagine: 190

Questo volume rappresenta la seconda tappa di un'ampia ricerca, intrapresa dell'Istituto di Storia economica e sociale "Mario Romani", e il cui obiettivo è la ricostruzione in un quadro organico delle pubblicazioni attinenti all'agricoltura della penisola italiana, apparse dalle origini della stampa al 1914. Il lavoro di Mario Taccolini prende in considerazione le opere edite dal 1750 al 1799, offrendo un censimento analitico della letteratura agraria prodotta in Italia, fornendo così un nuovo strumento di lavoro per ulteriori ricerche di storia dell'agricoltura tra età moderna e contemporanea.
16,00

Il «Chronicon» di Benzo d'Alessandria e i classici latini all'inizio del XIV secolo del libro XXIV: «De moribus et vita philosophorum»

Il «Chronicon» di Benzo d'Alessandria e i classici latini all'inizio del XIV secolo del libro XXIV: «De moribus et vita philosophorum»

Marco Petoletti

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2000

pagine: XXIV-392

Tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XIV l'Italia settentrionale fu attraversata da un fermento culturale che vide impegnati alcuni laici, notai, giudici, cancellieri a ricercare e studiare testi di autori classici, di cui spesso si era perduta memoria. Gli antichi manoscritti, custoditi nelle arche delle biblioteche capitolari e in monasteri periferici, vennero di nuovo trascritti e attentamente studiati. Queste prime indagini diedero frutti eccellenti e prepararono il terreno per le avventure filologiche di Francesco Petrarca. Figura chiave di questa età fu Benzo d'Alessandria, attivo nell'Italia settentrionale nei primi tre decenni del Trecento, a Milano, a Como e soprattutto a Verona. Egli riversò la sua cultura, eccezionalmente vasta, in una ponderosa compilazione storico-enciclopedica, in ventiquattro libri, elaborata intorno al 1320, conservata, almeno in parte, in un unico manoscritto.
31,00

Il credito e la carità. Monti di pietà nelle città lombarde in età moderna. Volume Vol. 1

Il credito e la carità. Monti di pietà nelle città lombarde in età moderna. Volume Vol. 1

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 1999

pagine: XII-332

Nella seconda metà del Quattrocento le città lombarde si popolarono di Monti di Pietà. Negli intenti ideologici dei fondatori francescani, essi dovevano sradicare l'usura dei banchieri ebrei, attivi nel piccolo credito al consumo. Monti e banchi non risultarono per altro incompatibili, protetti entrambi dal potere politico, sensibile al loro potenziale finanziario per lo sviluppo socio-economico cittadino. Nel corso dei secoli i Monti divennero una componente essenziale del tessuto creditizio-assistenziale delle diverse realtà urbane, gestiti dai patriziati come gli altri pia loca. I diversi territori mutuarono dalle città fondazione e governo di questi istituti caritativi, adattandone le caratteristiche operative alle esigenze delle popolazioni. Nascevano così Monti che prestavano denaro nei grossi borghi distrettuali e altri che anticipavano grano ai contadini, afflitti da ricorrenti crisi di sussistenza. Un panorama ricco e variegato che in Lombardia mantenne la sua centralità socio-economica fino all'arrivo delle armate napoleoniche.
24,00

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