Vita e Pensiero: Università/Ricerche/Storia
Per i bisogni dei «non raggiunti». L'Istituto Suore delle Poverelle tra Lombardia orientale e Veneto (1869-1908)
Giovanni Gregorini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 130
Il volume rende conto di una ricerca dedicata alla storia dell'Istituto Suore delle Poverelle di Bergamo, fondato nel 1869 dal sacerdote bergamasco Luigi Maria Palazzolo (1827-1886) e dalla prima madre generale Maria Teresa Gabrieli (1837-1908). Ed è prorio il ruolo di quest'ultima a emergere, per quanto concerne sia le scelte di coerente conferma ed evoluzione del carisma originario della congregazione, sia la corrispondente strategia di diffusione dell'Istituto sul territorio della Lombardia orientale e del Veneto, in fase di rapida industrializzazione tra la fine Ottocento e i primi anni del Novecento. Mediante un'analisi attenta degli aspetti economici e finanziari delle attività della congregazione religiosa, si dimostra come il conseguimento delle finalità assistenziali obbligasse, tra l'altro, a una apertura relazionale, ovvero a intessere rapporti con singoli e con istituzioni, delineando una sorta di "imprenditorialità sociale" (e religiosa, nelle motivazioni) che sola poteva reggere in un contesto di indifferenza generale, di ostilità burocratica, e di non celati paternalismi.
Pensiero e sperimentazioni istituzionali nella «societas christiana» (1046-1250). Atti della XVI settimana internazionale di studi medioevali. Passo della Mendola...
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 888
Il volume pone al centro della riflessione la molteplicità dei processi intervenuti nei secoli XI-XIII nei diversi ambiti della 'Societas Christiana', volti al consolidamento delle istituzioni civili, ecclesiastiche, religiose, politiche e sociali, che fornirono i connotati essenziali dell'Occidente europeo. La tematica si riallaccia alle precedenti Settimane di studi medievali della Mendola, che Cinzio Violante aveva ideato per individuare il formarsi delle strutture organizzative della cristianità medievale, con l'idea di cogliere nella ecclesiologia la pietra di paragone dell'autocoscienza ecclesiale.
Margarita amicorum. Studi di cultura europea per Agostino Sottili
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2005
pagine: 1212
Agostino Sottili (1939-2004) fu studioso di respiro europeo. I contributi qui raccolti vogliono rappresentare la pluralità dei suoi interessi scientifici e l'ampiezza delle sue amicizie. La cultura umanistica, nell'accezione più ampia del termine, è il principale soggetto d'indagine: numerosi contributi ne illustrano la diffusione in Italia e oltre le Alpi. Ad essi si affiancano studi di erudizione antiquaria, di storia della filologia e di critica letteraria.
La pastorale della Chiesa in Occidente dall'età ottoniana al Concilio lateranense IV
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 488
La pastorale occupa un posto di primo piano nell'autocoscienza della Chiesa dopo il Vaticano II. Si tratta davvero di una 'rivoluzione', di una rottura con la tradizione e con un tempo nel quale la cura animarum non aveva avuto il posto che avrebbe meritato, oppure anche nel passato le istituzioni ecclesiastiche cercarono di intercettare i motivi più profondi della religiosità dei fedeli? Se ciò avvenne, con quali modalità si declinò il rapporto fra la gerarchia ecclesiastica e il popolo cristiano? La Regola Pastorale di Gregorio Magno fu uno dei testi più trascritti e diffusi nel medioevo, a dimostrazione della centralità di questo aspetto nella definizione dei compiti che la Chiesa avvertiva come prioritari, ma che cosa significava 'azione pastorale' in un contesto dominato dall'esigenza di cristianizzare vaste porzioni della popolazione europea, come accadde nell'alto medioevo, oppure, a partire dal secolo XI, dal bisogno di fronteggiare la diffusione delle eresie? Quali erano i requisiti necessari per essere abilitati all'esercizio della cura d'anime e quale posto aveva la predicazione dei carismatici? Vescovi, monaci e canonici, per rispondere a queste sfide, misero in atto gli strumenti ereditati dalla tradizione, mentre il papato, in coincidenza con l'affermazione del primato romano, elaborava una concezione della pastorale orientata verso l'affermazione della cosiddetta 'monarchia pontificia'.
«La Civiltà Cattolica» e la politica italiana nel secondo dopoguerra (1945-1958)
Roberto Sani
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 328
Uno dei 'laboratori' ideologici più attivi e autorevoli per il mondo cattolico, specialmente per l'Italia, è stata la rivista ufficiale dei Gesuiti "La Civiltà Cattolica". Sottoporla a un'indagine storiografica significa, tra l'altro, riscontrarne le importanti incidenze politiche, sociali ed economiche nelle vicende pubbliche italiane. In particolare, gli anni dei pontificati di Pio XII e di Giovanni XXIII, e dei governi da De Gasperi a Fanfani (1945-1962), attestano l'influenza esercitata dal periodico, con le sue prese di posizione e con l'attività di intervento politico, svolta palesemente, in una fitta serie di pubblicazioni, e riservatamente, attraverso contatti, colloqui, scambi epistolari. Per questa ricerca, che appare in una nuova edizione arricchita da ulteriori studi sulle scelte della Santa Sede e sul cattolicesimo politico negli anni della seconda guerra mondiale e dell'ultimo dopoguerra, Roberto Sani si è avvalso dei fondi dell'archivio de "La Civiltà Cattolica" e di quelli privati di taluni collaboratori della rivista. Ne risultano lineamenti nuovi o prospettive più articolate su personaggi come il direttore p. Martegani, p. Lombardi, il celebre fondatore del movimento "Per un mondo migliore", su personalità significative, anche se meno note, sugli atteggiamenti antidegasperiani assunti dalla rivista. Anche taluni giudizi su papa Pacelli potrebbero essere ripensati e meglio calibrati.
Contro le «leggi immutabili». Gli spartani fra tradizione e innovazione
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 208
La dialettica fra tradizione e innovazione che caratterizza la storia di Sparta si esprime con evidenza nella vicenda storica di alcuni dei suoi sovrani come Cleomene I, Pausania II e Cleomene III. Pur stretti nelle maglie rigide della struttura costituzionale spartana, essi cercarono spazi di iniziativa autonoma e attirarono l'attenzione sulle riforme necessarie al rinnovamento. I contributi qui raccolti concorrono a mettere in luce la complessa articolazione interna del mondo politico spartano e la presenza, di un dibattito interno, incentrato sulla vocazione politica di Sparta a livello panellenico e, di conseguenza, sulla capacità dei suoi uomini di esprimere un'azione congruente o non congruente con tale vocazione.
Federalismo e autonomia nelle Elleniche di Senofonte
Cinzia Bearzot
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 180
Il ruolo di Senofonte come testimone del federalismo, e del suo scontro con le autonomie cittadine nel corso del IV secolo, è stato spesso misconosciuto. In realtà, lo storico non solo è un buon conoscitore delle vicende degli stati federali e delle loro strutture istituzionali, ma rivela anche attenta sensibilità per la terminologia specifica del federalismo, in particolare quella che esprime la contrapposizione tra sympoliteia federale e politeia cittadina, e per temi significativi dell''ideologia' federale, come la condivisione di diritti e doveri tra realtà paritarie. Uomo della polis, Senofonte offre tuttavia una adeguata valorizzazione dello stato federale e delle sue potenzialità, che ne rivelano il carattere alternativo rispetto alla città e ad alcuni suoi storici limiti: la forza demografica e, di conseguenza, militare, la potenza economica, la tendenza all'unificazione collegata con il reciproco scambio di diritti. Lungi dall'avere un carattere poleocentrico, le Elleniche di Senofonte offrono un notevole contributo, secondo solo a quello di Polibio, alla comprensione del federalismo greco e dei diversi fenomeni di aggregazione tendenti al superamento del frazionamento poleico.
San Luigi Orione: da Tortona al mondo. Atti del Convegno di studi (Tortona, 14-16 marzo 2003)
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 293
Un prete dall'inconfondibile fisionomia umana e cristiana, limpidamente ancorato in una profonda spiritualità e totalmente speso in un insonne attivismo, sostenuto dalla vena pulsante di una grande carità: è questa la figura di don Luigi Orione, il sacerdote torinese proclamato Santo da Giovanni Paolo II. Questo libro pubblica gli Atti del Convegno tenutosi a Tortona dal 14 al 16 marzo 2003. Il taglio privilegia, mediante accurate ricerche in una copiosa messe di fonti archivistiche, la ricostruzione del radicamento e del rapporto di don Orione sia con la realtà locale tortonese sia con la società e la Chiesa italiana e universale.
Milano, papato e impero in età medievale. Raccolta di studi
Annamaria Ambrosioni
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: 611
Gli scritti raccolti in questo volume rappresentano una parte rilevante della produzione scientifica di Annamaria Ambrosioni, che si distende nell'arco di poco più di un trentennio, dai primi articoli risalenti agli anni Settanta del XX secolo fino ai due contributi postumi editi nel 2003. La selezione dei saggi qui presentati, organizzati in due sezioni e corredati di indici, ha inteso privilegiare alcuni dei nuclei di interesse attorno ai quali si è maggiormente concentrato l'impegno scientifico di Annamaria Ambrosioni. In "Medioevo santambrosiano" compaiono quasi tutti i contributi dedicati alla basilica di S. Ambrogio di Milano e ai due collegi che la officiavano, quello dei canonici e quello dei monaci. L'universo santambrosiano, nel quale si riflettono scelte, tendenze, tensioni dell'intera società cittadina milanese, è finemente indagato nei personaggi che lo costituiscono, oltre che ricostruito nei dettagli degli aspetti architettonico-urbanistici e nei particolari della vita quotidiana e della prassi liturgica. Nella sezione "Papato e impero" il punto di osservazione si sposta nell'intento di cogliere l'interazione dei poteri universali con le forze locali. Le vicende dell'Italia settentrionale nel XII secolo, in particolare di Milano e dell'intero territorio su cui si estendeva la vasta provincia ecclesiastica ambrosiana, sono studiate nei loro rapporti con i pontefici e gli imperatori.
Meridionalismo cattolico (1945-1955)
Diomede Ivone
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: 226
In questo studio, Diomede Ivone, storico economico di interessi meridionalistici, compie una rilevante operazione culturale, oltre che storiografica, rispetto alla tanto dibattuta 'questione meridionale', riproponendo le testimonianze di una stagione di grande vitalità e importanza nella storia del nostro Paese, e in particolare del Sud. Egli ricostruisce infatti le iniziative e i contenuti di quel meridionalismo definito 'cattolico', con riferimento a una ispirazione ideale e morale, che si espresse in maniera assai significativa tra la fine del secondo conflitto mondiale e la seconda metà degli anni Cinquanta del secolo appena trascorso. Esso, oltre a chiedere una nuova conoscenza della realtà, mediante lo studio delle statistiche e attraverso indagini che arrivavano al cuore dei problemi, insisteva sull'urgenza di elevare le condizioni civili ed economiche delle popolazioni, sulla necessità di miglioramenti nell'agricoltura e sull'importanza di mutamenti nella mentalità. Fattori distinti, ma tutti orientati a un unico e ben chiaro obiettivo: far assumere al Mezzogiorno un ruolo attivo e dinamico nello sviluppo del Paese, fino ad allora condizionato dalla persistenza di un rigido schema dualistico con scarso margine di complementarietà tra Nord e Sud. La cultura meridionalistica dei cattolici italiani che l'indagine di Ivone riporta alla luce costituisce così un interessante stimolo per la ricostruzione storica.
Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1800-1849)
Gianpiero Fumi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: 550
La cura degli animali e delle piante, il ripristino della fertilità del suolo, il controllo delle acque, la difesa dalle avversità e la manipolazione dei prodotti agricoli hanno dato vita a un prezioso patrimonio di conoscenze tecnico-pratiche che negli ultimi secoli si sono trasfuse in un grande numero di opere a stampa. Nell'Ottocento la rifondazione dei saperi e delle pratiche agricole trasse ulteriore impulso dallo sviluppo di istituzioni come le accademie e le società agrarie, l'istruzione tecnica e la stampa specializzata. Questo volume, che è parte di un'iniziativa volta al censimento della letteratura agronomica italiana, presenta i risultati di una ricognizione sistematica delle opere apparse nella prima metà del diciannovesimo secolo nella penisola italiana, individuando oltre cinquemila titoli e mettendo in luce alcuni tratti complessivi dell'editoria agraria dell'epoca, rispetto alla distribuzione temporale e geografica delle pubblicazioni, alla frequenza dei singoli autori e stampatori e alla suddivisione degli scritti tra i diversi ambiti tematici.
Educazione e retorica nell'età delle «Querelles». Charles François Houbigant e il «De la manière d'etudier et d'enseigner»
Filippo Sani
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: XIV-274
Viene qui proposto, in un'edizione critica curata da Filippo Sani e introdotta dalla Presentazione di Dominique Julia, il trattato dell'oratoriano Charles-François Houbigant, mai pubblicato fino ad ora. Esso rivestì un'importanza notevole nell'ambito delle discussioni pedagogiche che tra il Seicento e il Settecento avrebbero condotto alla revisione dell'insegnamento degli studi letterari. Nonostante la circolazione manoscritta, l'opera ebbe grande diffusione nella Francia settecentesca e influì in maniera significativa sui mutamenti riguardanti la didattica delle lingue classiche e l'utilizzo dei manuali di storia, nonché sull'insegnamento della lingua e della letteratura nazionale. A sua volta, il testo risente del clima culturale della Querelle des Anciens et des Modernes e della Querelle omerica dell'inizio del secolo XVIII, rispetto alle quali Houbigant manifestò un atteggiamento eclettico. La concezione estetica dell'oratoriano si richiamò infatti esplicitamente ad autori tra loro diversi, il cui orientamento critico aveva assunto nel singolo genere letterario l'altezza di autorità riconosciuta.Dal suo trattato emerge dunque l'intento di adeguare l'insegnamento delle umanità dei collegi oratoriani ai principali orientamenti estetici della cultura del tempo e, più in generale, la volontà di riconoscere il valore della tradizione letteraria nazionale.