Politica e governo
Il comunismo parmense. Dall'antifascismo alla Bolognina
Libro
editore: Monte Università Parma
anno edizione: 2025
pagine: 246
Pensiero politico e relazioni internazionali. Dalla modernità al mondo globale
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 500
Le Relazioni internazionali sono una disciplina ormai consolidata nel panorama scientifico italiano e internazionale, per quanto articolata e tutt’altro che unitaria. Al suo interno esistono infatti orientamenti metodologici, sensibilità e approcci di studio molto diversificati. Ma quali sono le radici – storiche, culturali, ideali – del pensiero internazionalistico contemporaneo, che giustificano l’esistenza tra gli studiosi e teorici odierni di scuole e orientamenti differenti se non opposti? Chi sono gli autori della modernità, in particolare europea, che per primi si sono soffermati, in modo più o meno sistematico, sui temi della pace e della guerra, dell’ordine globale e dei rapporti tra Stati, delle funzioni e dei limiti del diritto internazionale, delle dinamiche di potenza e dei fenomeni di interdipendenza, dell’esistenza (in che forma, con che regole) di una “comunità” o “società” internazionale? La gran parte dei classici ricompresi nel volume – curato da Alessandro Campi e Michele Chiaruzzi – non sono stati, in senso proprio, degli “internazionalisti”. Ciò non toglie che si tratta di autori – da Machiavelli a Marx, da Locke a Mazzini, da Grozio a Hegel – le cui elaborazioni su questi diversi argomenti hanno grandemente influenzato lo studio e la comprensione delle dinamiche proprie dell’ordine mondiale. Da qui l’utilità di ricostruire criticamente, in modo per quanto possibile organico, il loro contributo alla dimensione internazionalistica della politica, partendo sia da un’analisi accurata dei loro testi (compresi quelli talvolta dimenticati o meno conosciuti) sia da un confronto con la letteratura scientifica che su di essi si è andata accumulando nel tempo.
Il colpo di stato delle big tech. Come salvare la democrazia da Silicon Valley
Marietje Schaake
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 312
Un'esperta di tecnologia, elogiata dal New Yorker per la sua “critica incisiva” nei confronti delle grandi aziende tecnologiche, descrive ciò che occorre fare per fermare il processo di erosione della democrazia. Negli ultimi decenni, con il pretesto dell'innovazione, le aziende tecnologiche sono riuscite a opporsi con successo alla regolamentazione e hanno persino iniziato a sottrarre potere ai governi. Le aziende specializzate nel riconoscimento facciale tracciano i cittadini per conto delle forze dell'ordine. Le criptovalute hanno spazzato via i risparmi personali di milioni di persone e minacciano la stabilità del sistema finanziario globale. Le aziende produttrici di spyware vendono dispositivi di intelligence digitale a chiunque possa permetterseli. Il mercato tecnologico, non regolamentato, è diventato uno strumento potente per gli autocrati di tutto il mondo. E questa è una notizia terribile per le democrazie e i cittadini. In "Il colpo di Stato delle Big Tech", Marietje Schaake offre un resoconto da dietro le quinte di come le aziende tecnologiche si siano insinuate in quasi ogni angolo della nostra vita e dei nostri governi. Ci porta oltre i titoli dei giornali, in incontri con sostenitori dei diritti umani, leader di grandi aziende, scienziati, informatici e politici, per mostrarci come le tecnologie, dai social media all'intelligenza artificiale, siano passate dall'essere salutate come strumenti di emancipazione all'essere vere e proprio minacce per le nostre democrazie. Per invertire questo squilibrio di potere, Schaake delinea soluzioni in grado di garantire più possibilità di controllo sia ai funzionari eletti che ai cittadini. I leader democratici possono e devono resistere all'influenza delle lobby delle corporation tecnologiche e reinventarsi come guardiani dinamici e flessibili del nostro mondo digitale. Grazie alla sua esperienza sia come deputata nelle aule del Parlamento europeo, sia come professionista tra gli addetti ai lavori della Silicon Valley, Schaake è in grado di delineare un quadro (spaventoso) del nostro mondo ossessionato dalla tecnologia e di offrirci una visione lucida di come le democrazie possano costruire un futuro migliore prima che sia troppo tardi.
Geopolitica e business 2025-2035. Tra guerre e intelligenza artificiale: dove puntare nel prossimo decennio
Marco Rota
Libro: Libro in brossura
editore: Phasar Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 134
Il prossimo decennio sarà dominato da instabilità geopolitica, conflitti ibridi e competizione estrema tra grandi potenze, destinata a ridisegnare mercati, catene del valore e traiettorie di crescita. La contrapposizione tra Stati Uniti e Cina, la fragilità europea, il Mediterraneo e l'Africa come aree di confronto, insieme al rallentamento della transizione energetica, delineano uno scenario complesso ma ricco di opportunità inattese. A questo si aggiungono i rischi per la logistica globale, le tensioni che possono degenerare in conflitti su larga scala, la possibilità di nuove pandemie, l'emergere di disordini sociali, fattori capaci di mettere a dura prova sistemi economici e politici. In questo contesto difesa, cybersecurity, energia, intelligenza artificiale e infrastrutture critiche diventeranno i settori strategici del futuro. Solo imprese e investitori in grado di leggere la geopolitica, anticipare i rischi e puntare su sicurezza, resilienza e innovazione riusciranno a consolidare la propria leadership.
Democrazia e definizioni
Giovanni Sartori
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 352
«Mentre tutti sappiamo, più o meno, come dovrebbe essere una democrazia ideale, troppo poco si accerta e si sa intorno alle condizioni di una democrazia possibile». Edito per la prima volta nel 1957 - uno dei primi libri pubblicati dall’editrice il Mulino nata tre anni prima - e presto tradotto in inglese dallo stesso autore in una versione ampliata e in seguito in molte altre lingue, «Democrazia e definizioni» è unanimamente riconosciuto come uno dei più importanti libri di teoria della democrazia apparsi nel XX secolo. Con esso Sartori, allora poco più che trentenne, si afferma anche al di fuori dei confini nazionali, tanto che nel 1968 l'International Encyclopedia of Social Sciences gli affida la stesura della voce Democracy. Scritto in maniera efficace e brillante, con un impeccabile rigore logico, il volume affronta i problemi di fondo, i temi essenziali e perenni della democrazia, a cominciare dall'esigenza di definire con precisione il significato dei termini linguistici usati. Nel suo esame la dimensione descrittiva e quella normativa della democrazia risultano strettamente intrecciate; ne consegue che la democrazia è un regime politico che deve fare i conti con un ideale, per quanto lo scarto rimanga inevitabile. La presente edizione è corredata da un ampio saggio introduttivo di Angelo Panebianco che offre un ritratto intellettuale a tutto tondo dell'autore.
Il fascismo, un regime di guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 448
Nato sull’onda dell’esperienza della Prima guerra mondiale, il fascismo concluse la sua parabola nel pieno di un altro conflitto. La guerra – immaginata, desiderata, preparata e infine combattuta – segnò in profondità la mentalità e la politica prima del movimento fascista e poi del regime. I saggi raccolti nel volume indagano questo tema da molteplici prospettive: la formazione di una cultura politica incentrata sulla violenza e sulla distruzione del nemico; il progetto di militarizzazione della società; le molteplici forme di espansionismo e proiezione bellica che il governo di Mussolini mise in atto dalla metà degli anni Trenta ai momenti finali. Attraverso il legame indissolubile con la guerra, il libro ripercorre storia e interpretazioni del fascismo italiano, e offre, al tempo stesso, una riflessione sul rapporto tra la storia nazionale e la vocazione bellica.
Il nuovo grande gioco. Dal Giappone all'Ucraina. Viaggio lungo la frontiera tra libertà e autoritarismo
Gianni Vernetti
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 320
A Tokyo si discute di cambiare la Costituzione più pacifista del mondo. Taiwan costruisce nuovi rifugi e prepara una difesa a «porcospino». L’India festeggia i novant’anni del Dalai Lama, si scontra con il Pakistan e costruisce strade, tunnel e basi militari lungo il confine con la Cina. Iran e Israele si preparano ad un possibile «secondo tempo» di un conflitto solo in parte concluso. L’Ucraina resiste all’aggressione della Russia, cambiando le regole della guerra moderna con droni e robot. L’Europa guarda a Washington per capire se d’ora in poi dovrà fare da sola. È la nuova sfida fra le democrazie di Europa, Asia e America e le autocrazie di Cina, Russia, Iran e con gli Stati Uniti di Trump come incognita in trasformazione. Un confronto senza esclusione di colpi che sta già mutando lo scacchiere internazionale e si svolge fra il Mar Cinese Meridionale, gli atolli del Pacifico, la catena himalayana, il subcontinente indiano, la Penisola Arabica fino a raggiungere le pianure dell’Ucraina e i mari dell’Artico. Gianni Vernetti racconta il viaggio compiuto in questi anni lungo i confini della nuova sfida fra democrazie e autocrazie: un arco di 15.000 chilometri, fra il Giappone e l’Ucraina, che è teatro del «nuovo Grande Gioco» in grado di mutare in profondità il mondo che conoscevamo. Un itinerario affascinante che incrocia passato e presente, aneddoti storici e testimonianze dei protagonisti: leader politici, semplici cittadini, esponenti di governo, intellettuali, militari, dissidenti, spie e religiosi. Un grande reportage sul campo che ricostruisce la nuova mappa preziosa dello scenario geopolitico in rapida trasformazione.
Memorie di un rivoluzionario
Pëtr Alekseevič Kropotkin
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2025
pagine: 608
Pubblicata nel 1899, questa autobiografia – che richiama le atmosfere e i personaggi evocati in Turgenev e Tolstoj – non è solo la straordinaria storia di un principe russo che rinuncia ai propri privilegi per diventare uno dei più noti rivoluzionari del suo tempo, ma è al contempo il racconto corale di un fermento culturale, politico e umano che sta radicalmente trasformando l’ordine sociale dell’intera Europa, a partire dalla Russia zarista. Così, il racconto esistenziale di un giovane aristocratico sempre più a disagio con la realtà che lo circonda ci porta dalla corte degli zar, con le sue liturgie da fine impero, a una remota Siberia, scelta proprio per sottrarsi all’ambiente familiare. Ed è lì che Kropotkin «rinasce», come rivoluzionario e come scienziato. Da quel momento, in una vita segnata da cospirazioni, arresti e fughe, ma anche da un’intensa collaborazione con la Società geografica russa prima e inglese poi, i due aspetti si intrecciano in modo indissolubile plasmando la sua peculiare concezione dell’anarchismo. E tuttavia questo non è un libro che parla di teorie, ma di ciò che le ha rese possibili, ovvero parla di persone, di sperimentazioni e di vita.
Noi, il popolo. Terra dei nativi. Lavoro dei neri. Libertà dei bianchi
Claudio Gatti
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 496
«Noi, il popolo.» Le tre parole con cui si apre la Costituzione americana hanno forgiato l’identità degli Stati Uniti d’America, alimentandone il mito di terra della libertà. Ma quel «noi» non è mai valso per tutti: gli Stati federati nacquero sulla terra sottratta ai nativi, sul lavoro forzato degli africani ridotti in schiavitù e su diritti riservati quasi esclusivamente ai bianchi. Con rigore giornalistico e sensibilità storica, Claudio Gatti ricostruisce la nascita della Nazione che si è autoproclamata faro della democrazia nel mondo, dando finalmente voce a chi ne fu escluso. Attraverso documenti e discorsi che hanno fatto la storia, ma anche testimonianze finora ignorate di nativi e afroamericani, l’Autore intreccia le vicende di questi ultimi con quelle dei Padri Fondatori, mostrando come schiavitù, razzismo e violenza non siano state semplici contraddizioni, ma pilastri dell’esperimento americano. Inneschi che, secoli dopo, avrebbero alimentato una cultura populista, armata, suprematista e antistatalista: quella da cui oggi trae forza il movimento MAGA e che appare sempre più attraente anche per il resto dell’Occidente.
Contro la fine del mondo. Una biografia della Nato
Peter Apps
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2025
pagine: 572
Se la storia del tempo presente sembra essere scritta con l'inchiostro dell'apocalisse, Peter Apps ci invita a leggerla attraverso le vicende della NATO, l'organizzazione che tante volte ha scongiurato un tragico epilogo per il "nostro" mondo. In questa biografia, l'Alleanza prende la forma di un organismo vivo, capace di nascere, crescere e trasformarsi più volte: dai giorni drammatici del dopoguerra a quelli dei conflitti odierni, passando per le grandi crisi internazionali come le guerre nei Balcani, in Georgia e in Ucraina, e attraversando cambi di scenario brutali come quelli provocati dal terrorismo fondamentalista e dalle nuove guerre informatiche. Apps racconta una NATO imperfetta, problematica, spesso persino litigiosa, ma capace - tra errori, correzioni di rotta e compromessi - di svolgere il suo compito essenziale: tenere al sicuro il territorio degli Stati membri, evitare l'escalation incontrollata e far pesare il vincolo tra le democrazie come strumento di stabilità. Ne emerge il ritratto di un'alleanza politica che vive di consenso e leadership, ma anche di paziente tessitura istituzionale. Capitolo dopo capitolo, Contro la fine del mondo mostra come dottrine, decisioni e crisi abbiano modellato l'ordine di sicurezza europeo e atlantico, e perché oggi quell'ordine sia di nuovo in bilico. Da Dunkerque a Vilnius e Washington, Apps coniuga un percorso storico approfondito con lucidità strategica: solo così si comprende perché la NATO esiste, che cosa fa davvero e perché - nel tempo delle prove estreme - continua a contare. Un invito a uscire dal fa - talismo per scegliere, ancora, la responsabilità del comune destino.
Riforma Nordio. Quello che c'è da sapere sulla separazione delle carriere e sulla riforma costituzionale
Gaetano Bono
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2025
pagine: 126
La riforma Nordio viaggia spedita verso l’approvazione definitiva in Parlamento, ma l’ultima parola spetterà agli elettori che, nel 2026, saranno chiamati al referendum per decidere se la revisione costituzionale sull’assetto della magistratura meriterà di essere confermata o meno. Questo libro, grazie a uno stile lineare e a un linguaggio scorrevole, si rivolge innanzitutto ai comuni cittadini allo scopo di offrire un’agevole chiave di lettura per cogliere le implicazioni della riforma anche in vista proprio del referendum. Inoltre, grazie a uno studio approfondito delle molteplici questioni giuridiche, il libro si rivela particolarmente utile per gli addetti ai lavori al fine di un approfondimento tecnico-scientifico. Non si limita a un’analisi critica sui rischi derivanti dalla riforma Nordio, ma dimostra come sia ben possibile modificare la Costituzione per migliorare le garanzie di indipendenza della magistratura e la qualità ed efficienza della giustizia, differenziandosi dalle posizioni di coloro che non vedono alternative al mantenimento dell’attuale assetto costituzionale.
La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
Saree Makdisi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 240
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata. Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.

