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Letteratura: storia e critica

Feroce Medea. La tragedia di Euripide

Federico Condello

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 208

Mano infelice, prendi questa spada. Prendila. Va'. Ecco il limite. Tu varcalo. Limite doloroso. Non avere paura. Scaccia da te il ricordo dei tuoi figli. Ti sono cari. Tu li hai partoriti. Ma per oggi dimentica: per oggi. Poi piangi. Anche se oggi tu li uccidi, loro ti sono cari. E io sono una donna disperata. Abbandonata dal marito Giasone, Medea consuma la sua atroce vendetta: uccide dapprima la donna rivale e il padre di lei. Poi - pur straziata, e consapevole del suo gesto abnorme - trucida i suoi stessi figli, perché questo è il modo migliore per infliggere al marito traditore la più dura delle sofferenze. Dopo il delitto fuggirà sul carro del Sole, suo progenitore, impunita e trionfante. Mai nessuno, prima di Euripide, ha messo in scena l'infanticidio di Medea: una novità destinata a sconcertare il pubblico, che assiste impotente alla scoperta del piano sanguinario. Con scrittura felice, l'autore riscopre la tragica eroina di Euripide così come apparve agli esterrefatti spettatori ateniesi in una mattina di primavera del 431 a.C., ne disvela la ferocia occultata da secoli di riscritture innocentistiche, e ci induce a rivivere l'effetto paralizzante di una storia letteralmente inaudita.
16,00

Nuova corrente. Volume Vol. 176

Libro: Libro in brossura

editore: Interlinea

anno edizione: 2025

pagine: 152

«Il mondo è un gomitolo di storie che si dipanano ogni giorno attraverso milioni di articoli di giornale» ha annotato Sebastiano Vassalli, il cui capitolo giornalistico non è secondario. L'autore della Chimera è testimone di una lunga tradizione novecentesca di scrittori sulle prime pagine dei giornali. Qui sono analizzati tre momenti delle sue collaborazioni: con le riviste d'avanguardia, con i quotidiani come "l'Unità" e "Il Mattino" e infine con le maggiori testate, dov'è chiamato come editorialista, da "Repubblica" al "Corriere della Sera". «La misura migliore dei suoi pezzi riguarda i corsivi, spesso occasionati da una situazione, da un altro articolo, in cui il gioco di contropiede consente brillantezza e depistaggio e una vocazione all'inattualità» (Stefano Verdino). Con un'antologia di testi finora inediti in volume.
22,00

Il gabbiano di Anton Čechov. Testo completo e analisi drammaturgica

Franca De Angelis, Serena Lazzaro, Maria Pia Pagani

Libro: Libro in brossura

editore: Audino

anno edizione: 2025

pagine: 144

Scritto nel 1895, quando Anton Čechov ha trentacinque anni ed è già un autore affermato, Il gabbiano è considerato l'atto inaugurale del canone teatrale moderno. Il debutto, nel 1896 al Teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo, segnò un fiasco clamoroso. È stata la ripresa, due anni dopo, nel neonato Teatro d'Arte di Mosca, a cogliere il mutamento inscritto nelle pieghe del testo e a tradurre la sua verità in rivoluzione scenica. Questa edizione, che si avvale della traduzione di Gerardo Guerrieri, porta all'attenzione del lettore l'architettura drammaturgica dell'opera, resa visibile da un'attenta quanto puntuale analisi strutturale. Emergono così i motivi del primo insuccesso, ma anche le ragioni per cui l'arte della memoria emotiva, l'attenzione al gesto involontario, la tensione data dal sottotesto e, insomma, tutto ciò che diventerà il "Metodo Stanislavskij" nasca da questo incontro con Čechov. A seguire l'analisi dell'opera, per la prima volta nella collana Drama, l'analisi di due scene attraverso la frammentazione in Bit e l'individuazione di Compiti e Contro-compiti come elaborato da Stanislavskij, e di due monologhi, osservati dal punto di vista compositivo dello scrittore. Introduce il volume un saggio di Maria Pia Pagani.
16,00

Le lettere e gli spiriti. Itinerari eccentrici nella letteratura italiana

Paolo L. Bernardini

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2025

pagine: 234

Questo libro intende proporre se non un nuovo canone vero e proprio della letteratura italiana, l’idea stessa, estremamente feconda, che il canone della letteratura italiana – come di qualsiasi altra letteratura – possa e debba essere ripensato ed eventualmente riscritto, al di fuori dell’asfissiante e inattuale (nel senso di Nietzsche, che “va contro i tempi”) divisione tra “minori”, “maggiori” e “minimi”. Ognuno deve essere libero di tracciare e osservare il proprio “canone”, al di fuori delle costrizioni delle scuole di ogni ordine e grado, e dell’ombra lunga che i poteri, politico e mediatico soprattutto, esercitano sulla letteratura. In questo risiede la quota irrinunciabile di libertà della lettura e della critica: nella capacità di accostare liberamente ogni testo, e trasformare “minori” in “maggiori”, a partire dal proprio gusto, dalla propria sensibilità, dalla propria cultura. In 31 brevi saggi vengono presentati autori, autrici, opere insolite, che indicano percorsi eccentrici, liberatori, e dicono anche come la letteratura sia in grado di essere arma e alba di pensiero, e sogno e segno della Storia.
22,00

L'adorabile Sciascia

Antonio Di Grado

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2025

pagine: 160

Da Stendhal e Tolstoj a Vittorini e Brancati, dal commissario Maigret alla povera Rosetta, dal cavaliere Chevalley al principe Myškin, dalle lucciole di Pasolini ai biancospini sulla strada di Swann, da Mario Pomilio e Salvatore Battaglia a Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo: queste e molte altre le presenze evocate da Antonio Di Grado per rendere omaggio a uno Sciascia che fu ed è “adorabile”, come lui stesso definì Stendhal, perché seppe convertire il rovello del dubbio e la severità del dissenso nell’abbagliante limpidezza dello stile e nel diletto libero e ardito dell’intelligenza.
12,00

Quartetto americano. Hemingway, Scott Fitzgerald, Steinbeck e Kerouac

Franco Gattesco

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 214

Avremmo potuto intitolare il testo I Fantastici Quattro ma è gia stato usato parecchio. Si tratta di un saggio su quattro grandi scrittori americani del 1900. Heminigway, Scott Fitzgerald, Stenbeck e Kerouac. Di essi viene tracciata la biogafia, le opere principali, le peculiarità, lo stile narartivo, analogie con altri scrittori, curiosità, la vita privata e molto altro.
16,00

La poesia nell'era dell'intelligenza artificiale. Ediz. italiana, inglese e francese

Silvia Polidori

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 154

La poesia composta dall'uomo ha ancora ragione di esistere nell'era dell'intelligenza artificiale (IA)? Adesso che gli algoritmi possono produrre versi e rime in tempo reale, con risultati brillanti, che valore ha per l'uomo la poesia? Il presente saggio si propone di rispondere a questi interrogativi attraverso un'indagine sulla poesia come prodotto e come atto di creatività umana. A partire da un excursus filosofico sull'uomo, passando per le norme internazionali che regolano l'IA, mette a confronto il prodotto umano con quello della macchina. Conclude sostenendo la necessità della poesia come espressione dell'identità umana e del piacere dell'esistenza!
12,00

Elio Vittorini. Percorsi letterari per giovani nella tempesta

Stefania Meniconi

Libro: Libro in brossura

editore: Lekton Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 204

Elio Vittorini, un intellettuale in parte dimenticato dalla riflessione letteraria di questi ultimi anni, è stato scrittore e organizzatore culturale di grandissimo successo tra gli anni '30 e gli anni '60 del Novecento. Ha attraversato il fascismo, la Seconda guerra mondiale, gli anni del dopoguerra e il boom economico, mantenendo fisso lo sguardo su un'idea della letteratura che avesse in sé la forza di trasformare la realtà. È a questo sogno vittoriniano, e ai miti utilizzati dall'autore per realizzarlo, che il volume si ispira, proponendo di tornare a frequentare e abitare questi miti: essi disegnano percorsi possibili di impegno e di resistenza, dedicati, come avrebbe fatto Vittorini, alle nuove generazioni e ai loro occhi offuscati da stanchezza o pianto. Mai come oggi, infatti, la disperazione del presente sembra paragonabile a quella del dopoguerra in cui Elio Vittorini lanciò tanti dei suoi progetti. Il saggio offre dunque al lettore una prospettiva positiva, una strada di riscatto, in cui la letteratura, e in particolare quella del nostro autore, ha ancora qualcosa da insegnare.
18,00

Il romanzo sperimentale

Émile Zola

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 352

Il romanzo sperimentale di Émile Zola, pubblicato in Francia nel 1880, rappresenta il Manifesto teorico del Naturalismo e uno dei manifesti più influenti della letteratura europea: non un semplice saggio critico, ma un testo fondativo che intende stabilire i princìpi di una nuova concezione del romanzo. Zola, influenzato dalle teorie positiviste e dal metodo scientifico di Claude Bernard, definisce il romanzo non più esercizio di fantasia o evasione estetica, ma come uno strumento di conoscenza, capace di applicare alla realtà sociale e psicologica gli stessi princìpi osservativi ed empirici delle scienze naturali. Per Zola lo scrittore deve osservare, registrare e riprodurre i fenomeni della vita con lo stesso rigore dello scienziato. Il romanzo diventa in questo modo, laboratorio: i personaggi non sono figure astratte, ma “casi” inseriti in condizioni precise attraverso cui verificare le leggi che regolano passioni, comportamenti, rapporti economici e sociali. La letteratura si trasforma in strumento di conoscenza, capace di illuminare le dinamiche più profonde dell’individuo e della società, attribuendo a essa una funzione conoscitiva e al tempo stesso etica, in grado di contribuire alla comprensione e al miglioramento della società. Il romanzo sperimentale è un testo centrale per la storia del pensiero letterario moderno: da un lato documento della cultura ottocentesca, dall’altro riflessione che continua a sollecitare il dibattito sul ruolo e sulle finalità della scrittura narrativa. In questa dimensione, l’opera di Zola diventa progetto per un’arte fondata sull’osservazione rigorosa e sull’impegno civile che continua a interrogare gli scrittori e i lettori contemporanei per comprendere il rapporto fra scienza e letteratura, e per valutare le radici storiche delle moderne teorie del romanzo.
25,00

Le favole egizie e greche

Antoine-Joseph Pernety

Libro: Libro in brossura

editore: Iduna

anno edizione: 2025

pagine: 415

All’origine di questo libro, un vero e proprio “classico” della letteratura ermetico-alchemica, sta la tesi secondo cui Ermete Trismegisto, e dopo di lui tutti i filosofi ermetici, avrebbero deciso di affidare i segreti del loro sapere ai geroglifici, ai simboli, alle allegorie e alle favole. I miti dell’antichità, dunque, sarebbero in realtà racconti simbolici che parlano in maniera cifrata di un solo e unico argomento, cioè di quell’Arte che gli Egizi trasmisero ai Greci. Quindi sono qui interpretati in chiave ermetica la storia di Iside e Osiride, la genealogia degli dèi greci, le feste e i giochi istituiti in onore degli dèi, il ciclo delle fatiche di Ercole, l’epopea della guerra di Troia, il descensus ad inferos di Enea e il significato “filosofico” degli animali e delle piante venerati dagli Egizi.
25,00

Il filo di Minosse. Testo greco a fronte

Paolo Moro, Davide Melchiori

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2025

pagine: 128

Per scrivere buone leggi e governare in modo giusto c’è bisogno del consiglio di un sapiente? E come si rivolgerà a lui l’uomo politico? Con umiltà o con alterigia? Di nascosto o apertamente? Sono in grado di collaborare, filosofia e politica? Questi gli interrogativi sollevati dal dialogo Minosse, nel quale Platone presenta il rapporto tra Zeus e il re di Creta come quello tra educatore ed educando, maestro e discepolo: per adempiere degnamente al proprio ruolo e guidare la comunità dei cittadini, un leader consapevole deve porsi in dialogo costante con la divinità, per riceverne insegnamenti – il logos – sull’arte di governare e di promulgare leggi (il nomos). Gli ideatori del progetto Greci Itineranti propongono questo volume guardando con fiducia alla civiltà ellenica antica quale indispensabile nutrimento della cultura del tempo presente. Scavare tra le fondamenta dell’Occidente significa ritrovare nell’antica lingua dei Greci la storia originale e il pensiero comune – la koiné – dei differenti Popoli del Mare e delle variegate civiltà del Mediterraneo, per attingere a uno sconfinato patrimonio di intuizioni, esplorazioni e conquiste nei più diversi ambiti del sapere e dell’agire umano. A partire da "Il filo di Minosse" lo si fa recuperando la narrazione magica, seducente e gravitazionale (il mýthos) come bussola che orienti negli studi, nelle professioni, nell’approfondimento personale di lettori curiosi. La rotta metodologica che guida la navigazione lungo il testo è interdisciplinare e interseca filosofia giuridica, sapienza letteraria e scrupolo filologico. Con questo obiettivo in mente, la proposta editoriale del volume e dell’intero progetto poggia su una struttura tripartita: un’introduzione contenutistica, la traduzione dell’originale con il testo greco a fronte e un sillabario etimologico relativo alle parole a più alta rilevanza – semantica e concettuale – del testo preso in esame. Introduzione, traduzione con testo a fronte e sillabario del Minosse platonico.
15,00

Italo Calvino fra editoria e scrittura

Giovanni Tesio, Matteo Vercesi

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2025

pagine: 100

A quarant’anni dalla scomparsa di Italo Calvino (Santiago de Las Vegas, L’Avana, Cuba, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985), Giovanni Tesio, già curatore dell’epistolario "I libri degli altri", dialoga con Matteo Vercesi su una figura dai tratti poliedrici: lo scrittore, l’editore-redattore, l’intellettuale che ha «ormai superato la prova breve del tempo, quella che separa un autore dalla sua morte, e che è garanzia del tempo lungo cui appartengono i cosiddetti classici, quelli che in ogni tempo hanno qualcosa da dirci». Come scrive Pietro Gibellini nella sua presentazione: «Questo non è un saggio accademico, nonostante l’alto profilo scientifico dei due autori. Non è neppure un’intervista, anche se il critico più giovane sollecita le riflessioni rivolgendo domande allo specialista più maturo. Questo libro ci riporta alla civile pratica della conversazione impegnata, scevra da curiosità mondane e tesa euristicamente a trovare e a chiarire il nucleo profondo delle questioni che premono: su Calvino, insistiamo, ma attraverso di lui anche su Torino, sulla politica, sull’editoria, sugli altri scrittori, a partire da Primo Levi. Dell’uomo e dei testi Vercesi e Tesio distillano la quintessenza, indagano le ragioni dello scrivere e del leggere. Questo libro non profuma soltanto di inchiostro, ma anche di intelligenza e di passione: profuma di vita». Un percorso che porta a tracciare una sorta di biologia del libro e dei libri: organismi viventi, al pari delle piante, delle erbe, degli alberi, le cui radici scavano indefessamente, invisibili agli occhi.
16,00

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