Il Saggiatore: La cultura
Al traditor s'uccida. La congiura de' Pazzi, un dramma italiano
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 357
La mattina del 26 aprile 1478, nel palazzo Medici a Firenze, famigli e inservienti sono impegnati nei preparativi per il banchetto in onore del giovane cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote del pontefice Sisto IV. Nel frattempo, a poca distanza, nel palazzo Pazzi si svolgono traffici ben più loschi: i congiurati definiscono gli ultimi dettagli dell'attentato ai danni dei fratelli Lorenzo e Giuliano de' Medici, temuti e spesso odiati dominatori della scena politica fiorentina. Poche ore dopo, al termine della messa nel duomo, al grido di "ahi, traditore!" Franceschino de' Pazzi e Bernardo Bandini aggrediscono Giuliano e lo pugnalano a morte vicino all'altare maggiore. Ferito al collo da due preti sicari, Lorenzo si rifugia coi suoi nella sagrestia serrando la porta. La città piomba nel caos. Le radici della cospirazione si spingono oltre le mura di Firenze. Mani invisibili a Roma, Napoli e Urbino tessevano da tempo una trama sinistra, con l'obiettivo di provocare un drammatico e radicale mutamento di regime nella Repubblica fiorentina. I nomi implicati nella congiura sono molti e di prima grandezza, da Federico da Montefeltro al re di Napoli Ferrante d'Aragona. In cima alla lista, papa Sisto IV. Nel suo "Al traditor s'uccida", lo storico Niccolò Capponi ripercorre i cinque lustri di storia italiana culminati nella celebre congiura de' Pazzi, un affresco in cui figurano i principali protagonisti della scena politica italiana ed europea del secondo Quattrocento.
Cosa Nostra Social Club. Mafia, malavita e musica in Italia
Goffredo Plastino
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 193
"I neomelodici sono il cancro di Napoli." "I canti di malavita calabresi sono musicalmente insignificanti e vanno ben oltre l'apologia di reato." Fin dagli anni novanta studiosi, giornalisti, politici, magistrati, scrittori e moralizzatori dichiarano che le canzoni "criminali" intonate in Campania e Calabria sono in grado di influenzare negativamente chi le ascolta, soprattutto i giovani, e quindi da bandire e dimenticare. In Italia, dunque, esisterebbe un'educazione musicale alla mafia impartita attraverso melodie e testi che, descrivendo comportamenti violenti, giustificano o determinano la violenza: un automatismo ancora indimostrato. Nonostante la censura culturale alimentata dai media, però, quelle ballate continuano a essere ascoltate. La trilogia dedicata alla Musica della mafia ha rappresentato un fenomeno discografico rilevante sia in Italia sia all'estero; autori e interpreti come Mimmo Siclari e Tommy Riccio vantano un nutrito seguito di fan irriducibili. Che si tratti di CD venduti nei vicoli o di video su YouTube, di neomelodici o di canzoni di carcere, la musica "criminale" intercetta una porzione di pubblico tutt'altro che trascurabile. Goffredo Plastino esamina le rappresentazioni della violenza individuale e del crimine organizzato nel canto popolare, nell'opera e nella popular music, riflettendo sul panico morale che circonda quei repertori musicali respinti come inaccettabili e sulla condanna che colpisce chi li esegue.
Federico Fellini
Jean-Paul Manganaro
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 442
Nessun regista più di Federico Fellini ha contribuito a costruire e diffondere nel ventesimo secolo il mito dell'italianità. Nessuno più di lui ha saputo raccontare in immagini il nostro paese, traducendolo in un complesso sistema di simboli, e diventando un simbolo egli stesso. In quarant'anni di carriera, attraverso una complessa elaborazione intellettuale, Fellini ha dimostrato come il sogno, la memoria, la poesia possano costituire la sostanza del fare cinema. La sua attività ha conosciuto fasi anche molto diverse, dall'ispirazione neorealista della "Strada" e delle "Notti di Cabiria" al progressivo distacco dal modello rosselliniano con la consacrazione della "Dolce vita"; dalla trasposizione dell'infanzia romagnola in "Amarcord" alle variazioni grottesche di "Satyricon" e "Casanova", fino al capolavoro assoluto, "8½", in cui il reale lascia definitivamente campo libero all'immaginario e all'onirico. "Federico Fellini" è un percorso denso e lirico nella filmografia del maestro, che ne mette in luce tutte le ossessioni e i temi ricorrenti. Le donne, innanzitutto: magnifiche, materne, vittime inermi o terribili carnefici, un femminile multiforme interpretato da Anita Ekberg, Anouk Aimée e Claudia Cardinale; e poi la riflessione sul corpo dell'attore; Marcello Mastroianni come alter ego; Roma e la romanitas; la provincia paradigma di un vivere opaco e conformista; il teatro di varietà, il circo, la parata, la caricatura e il fumetto.
Regaliamoci speranza
Virginio Colmegna
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 130
"La mia sofferenza di questi giorni: capire la gravità della crisi, vedere come uscirne con uno slancio di solidarietà maggiore... se il Signore vuole!" Luglio 2013. La crisi economica incalza Casa della carità, generando timori e incertezze negli ospiti, negli operatori, nei volontari. Don Virginio cerca una risposta alla disperazione che si diffonde. Chiama i collaboratori a un confronto serrato e li coinvolge in un progetto di cambiamento e di ripresa, che viene esteso alla partecipazione della cittadinanza. Inizia così l'avventura estiva in cui Casa della carità, oltre ai suoi frequentatori abituali - donne, bambini, anziani, uomini poveri tra i più poveri -, si aprirà a chiunque sia disponibile a un'esperienza comune di riflessione, anche nelle forme della convivialità e dell'intrattenimento teatrale e musicale. Un modo collettivo di dirsi "Regaliamoci speranza". Come contrappunto, nel silenzio della cappella, don Virginio registra il diario di quelle ore, in cui riversa preoccupazioni, ragionamenti e aspettative. Invoca e sfida con ostinazione la Provvidenza. Si scontra e si riconcilia con la propria fede, non smette di interrogarla. Il percorso interiore della sua personale avventura estiva è testimoniato senza reticenze e provoca la coscienza di chi oggi subisce le difficoltà, di chi le causa, o di chi, con la propria indifferenza, le lascia perdurare.
Elogio della mitezza e altri scritti morali
Norberto Bobbio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 288
Dalla sfera politica, frustrata e contaminata dal suo decadimento, alla filosofia morale, "Elogio della mitezza" segna come nessun altro libro gli ultimi anni di Norberto Bobbio, e il celebre saggio che dà il titolo all'opera ne rappresenta il testamento civico. La mitezza, che pure Bobbio dichiara di non saper praticare, si presta a riassumere alcuni tratti fra i più ammirati del suo carattere e della sua riflessione teorica: i tratti di un pensatore intimamente democratico, un uomo semplice e ancorato alla solidità dei propri valori e argomenti, sempre conscio del dualismo insuperabile tra mondo dei fatti e mondo delle idee. Una mitezza da non confondere con la remissività o con l'umiltà che apre il regno dei cieli. È una virtù debole, propria di chi non ha potere, e al tempo stesso potente, poiché anticipa un mondo migliore su questa terra. È "la più impolitica delle virtù", ma anche l'antidoto alle degenerazioni della politica. Il filo conduttore degli scritti qui raccolti è la tormentata riflessione sulla questione del Male nella realtà e nella storia umana. Il filosofo torinese indaga il complesso rapporto tra etica e politica, la natura del pregiudizio, del razzismo e dell'intolleranza, i problemi della laicità nella vita democratica, con nitore argomentativo e trasparente problematicità. Per il decennale della scomparsa di Bobbio, "Elogio della mitezza" si arricchisce dei contributi di amici e studiosi, che aiutano a metterne in prospettiva i risvolti e i significati più fecondi.
Interazione del colore. Esercizi per imparare a vedere
Josef Albers
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 234
Pubblicato per la prima volta nel 1963, "Interazione del colore" fu pensato da Josef Albers come un manuale di supporto didattico per artisti, docenti e studenti. Nelle sue pagine, attraverso esperimenti ed esempi pratici, viene illustrata la teoria del colore sviluppata dall'autore durante gli anni di insegnamento al Bauhaus. Lo scopo delle lezioni di Josef Albers è sviluppare l'occhio per il colore, quella sensibilità per la luce e le tonalità che il solo studio teorico dell'ottica e dei sistemi cromatici non può in alcun modo affinare. Il risultato è un percorso semplice ma articolato che vuole essere uno stimolo alla formazione di un "pensare pratico" in cui l'esperimento e la scoperta accompagnano la creatività. Cinquant'anni dopo la sua prima edizione, Interazione del colore è ormai un caposaldo nello studio del colore. Questa nuova edizione presenta una selezione aggiornata e ampliata delle tavole a colori che illustrano i principi espressi da Albers nel corso di lezioni e dimostrazioni.
Sogni (1875-1931)
Arthur Schnitzler
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 437
Oltre cinquant'anni di sogni annotati, dal 1875 al 1931. È libera e ondivaga la scrittura di Arthur Schnitzler, descrittiva e autoriflessiva, intima e quotidiana. Nei residui diurni ritrovati dal sogno compaiono scenari insoliti, abitati da contemporanei illustri, animatori della Vienna fin de siècle: Freud, Klimt, von Hofmannsthal, Mahler e molti altri. Sogni che registrano le mode dell'epoca, gli spettacoli di successo, le malattie più comuni del bel mondo, e con brevità magnetica rivelano i desideri, le paure, i turbamenti dello scrittore che sogna. Un libro dei sogni raccolto da un genio attento ai moti della propria anima, ma anche alla forza surreale della narrazione onirica. Pubblicato in versione integrale, introdotto da un saggio di Agnese Grieco e Vittorio Lingiardi su Schnitzler, sulla vita onirica e la psicoanalisi, "Sogni" è il diario notturno di un'epoca inquieta, l'autobiografia inconscia del primo Novecento europeo.
Nessuno controlla il mondo. L'Occidente e l'ascesa del resto del mondo. La prossima svolta globale
Charles A. Kupchan
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 285
La supremazia globale dell'Occidente è giunta al tramonto. I "Brics", con altri paesi emergenti, sono in vertiginosa ascesa, mentre la superpotenza americana ripiega su se stessa e la Grande recessione tormenta un'Europa in crisi d'identità. Dopo il secolo americano assisteremo a un secolo cinese, oppure russo, indiano o brasiliano? Che futuro avrà l'alleanza atlantica? E quali saranno i princìpi e le regole fondanti del nuovo ordine internazionale? Le incisive risposte di Charles Kupchan esortano a vedere il mondo non per quello che è stato o si desidera che diventi, ma per quello che sta diventando: un mondo di nessuno, multipolare e interdipendente, che per la prima volta nella storia sarà privo di un centro di gravità. L'Occidente ha perso la leadership globale, ma deve anche rassegnarsi ad accettare la fine della propria egemonia ideologica. Se vogliono contribuire a un ordine stabile e pacifico, Stati Uniti ed Europa non possono illudersi che il modello di democrazia liberale, capitalismo e nazionalismo laico si estenda alle potenze in ascesa. Le autocrazie in Cina, in Russia e nel Golfo Persico, le teocrazie in Medio Oriente, gli "uomini forti" in Africa, il populismo di sinistra in America Latina: questi regimi, che Kupchan indaga con lucidità, non sono una semplice tappa intermedia lungo la strada che porta alla "via occidentale", ma alternative durevoli, spesso con un alto livello di efficacia e legittimità.
Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per salvare l'Italia, gli italiani e gli immigrati
Luigi Manconi, Valentina Brinis
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 115
Accogliere tutti. È questa l'unica politica efficace in materia di immigrazione. È la soluzione più utile e produttiva per gli immigrati, ma soprattutto per gli italiani. In questo pamphlet Luigi Manconi e Valentina Brinis dimostrano, con argomenti sempre basati sulla realtà dei dati e dei fatti, che l'arrivo di donne e uomini stranieri è un'opportunità di salvezza per una società invecchiata e immobile come la nostra, per il suo dissestato sistema produttivo e il suo welfare in crisi. Le politiche dei respingimenti e della repressione, dietro cui si cela spesso un'ostilità intrisa di xenofobia e tentata dal razzismo, sono disastrose perché contrarie alle esigenze profonde dell'economia e della società. Sono politiche costose, che favoriscono l'aumento della criminalità e il lavoro nero. Riconoscere diritti e offrire occasioni di inserimento agli immigrati è invece la scelta più opportuna per la sicurezza collettiva, per risolvere i drammatici problemi demografici e rilanciare industria e agricoltura. Non solo badanti, infermieri e pizzaioli: i dati testimoniano che già oggi i lavoratori stranieri sorreggono interi settori, senza entrare in competizione con i lavoratori italiani. Valorizzando i numerosi esempi di "piccole virtù" e buone prassi locali, e inserendoli in un quadro meno incoerente e frammentato dell'attuale, i benefici saranno tangibili per tutti. Prefazione di Cécile Kyenge
Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante
Manuele Gragnolati
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 231
È possibile leggere la performance con cui la "Vita Nuova" di Dante crea l'autore moderno insieme a quella con cui nella "Divina Mimesis" Pasolini lo distrugge? Qual è il rapporto tra la sottomissione masochistica del protagonista di "Petrolio" e l'unione dell'anima con la Trascendenza nel Paradiso? Come cambia il concetto di resurrezione del corpo dal Medioevo al Novecento e cos'hanno in comune gli abbracci impossibili del "Purgatorio" e il viaggio del protagonista alla ricerca della madre morta in "Aracoeli"? Desiderio, corporeità e linguaggio si intrecciano nell'opera di Dante e di due grandi voci del secondo Novecento, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. "Amor che move" offre una originale lettura incrociata dei tre autori, indagando anche come sia diversa la sessualità dei protagonisti nei romanzi di Pasolini e Morante e come essa si rifletta nelle loro scelte linguistiche e formali. Attraverso l'analisi degli scrittori novecenteschi alla luce delle opere di Dante, il saggio si interroga se e come sia possibile pensare a un'estetica queer che, mobilitando una temporalità non lineare, permette l'articolazione di piaceri paradossali al di là di una logica di progresso o produttività. Un'estetica che illumina il programma poetico del "Paradiso" e definisce la forma che il testo imprime al desiderio. Dal confronto con l'escatologia, la filosofia e la poesia medievale e con alcune questioni e paradigmi della riflessione contemporanea.
Incontri con uomini di qualità. Editori e scrittori di un'epoca che non c'è più
Guido Davico Bonino
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 387
Fra il 1961 e il 1977 Guido Davico Bonino ebbe l'occasione di dialogare e confrontarsi con colleghi, intellettuali, autori che oggi, a più di quarant'anni dai fatti narrati in questo libro, rappresentano il cuore della cultura italiana ed europea del Novecento. Montale, Pasolini, Morante, Sciascia, Gadda, Ginzburg, Fenoglio, De Filippo... Furono gli anni in cui, giovanissimo, Guido Davico Bonino lavorò all'Einaudi. Suo coach era Italo Calvino, con cui nei primi tempi condivise l'ufficio e che fu il destinatario delle sue molte domande, che spaziavano dai mestieri dell'editoria alle curiosità sugli scrittori che passavano da via Biancamano. Insieme a Calvino c'erano Giulio Bollati, fervido ideatore di sempre nuovi progetti editoriali, ma anche Norberto Bobbio, Massimo Mila, Elio Vittorini. Molti degli incontri che Davico Bonino rievoca in questo libro hanno l'aura di tante piccole epifanie, colme di sorprese e rivelatrici di aspetti singolari della personalità e dell'opera di "uomini di qualità": Adorno filosofo galante, Barthes analista e vittima della seduzione amorosa, Beckett cultore della pittura classica italiana, Fellini ossessionato dallo spiritismo, Ionesco nemico di qualunque ideologia, Nabokov cacciatore e collezionista di farfalle, Foucault maieuta degli studenti ribelli, Perec uomo-labirinto di sogni e ricordi, Queneau infaticabile vagabondo nel cosmo della scrittura, Marguerite Yourcenar aristocraticamente simpatizzante per il Maggio '68.
Città ribelli. I movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street
David Harvey
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 212
Un secolo e mezzo prima che Occupy riempisse le strade e le piazze del mondo, la città moderna era già fucina di idee rivoluzionarie, e fu dallo spazio urbano che soffiarono i primi venti del cambiamento sociale e politico. Da sempre le città sono teatri che mettono in scena il pensiero utopico, ma anche centri di accumulazione capitalistica, e quindi spazi di conflitto contro quei pochi che, controllando l'accesso alle risorse comuni, determinano la qualità della vita di molti. L'urbanizzazione ha giocato un ruolo primario nell'assorbimento del surplus di capitale, alimentando processi di "distruzione creatrice" che hanno sottratto alle masse il diritto di costruire e ricostruire le proprie città. Questo conflitto latente è esploso periodicamente in grandi rivolte popolari, come nella Comune di Parigi del 1871, a seguito della riconfigurazione urbanistica voluta da Napoleone III e realizzata da Haussmann, quando i cittadini espropriati si sollevarono per imporre il governo rivoluzionario sulla capitale. O come nel 1968, con i grandi movimenti sociali urbani che agitarono Chicago e Berlino, Praga e Città del Messico, o ancora, nell'estate 2011, con i riots che hanno bruciato le periferie di Londra e con l'ondata di indignazione contro il potere finanziario che ha scosso America ed Europa. "Città ribelli" ripercorre la storia delle città come centri propulsori della lotta di classe e dei movimenti di riappropriazione dei diritti collettivi.