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Il Saggiatore: La cultura

Amore mio, ti odio. Questioni di cuore. Amare in Italia ieri, oggi e domani

Amore mio, ti odio. Questioni di cuore. Amare in Italia ieri, oggi e domani

Natalia Aspesi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 533

Sin dagli inizi dei tiepidi anni novanta, Natalia Aspesi tiene sulle pagine del Venerdì di Repubblica la rubrica "Questioni di cuore". Frotte di italiani corrono a scriverle. Frotte di italiani corrono a leggerla. Una pioggia di lettere, spesso scritte a mano, o e-mail; un grande coro italiano sull'amore e su tutto ciò che circonda quello che è l'oggetto luminoso, e così misterioso!, che muove il mondo. Selezionare, montare questi dialoghi in un'unica grande sceneggiatura, l'epos amoroso italiano, sorprende. Le lettere distanti, geograficamente, temporalmente, dialogano come per meraviglia, quasi secondo un ordine precostituito; è l'ordine del destino, quello dei sentimenti, grande comune denominatore dell'essere umano. Ne emerge un grande romanzo polifonico italiano. C'è chi si innamora follemente, in questo libro. C'è la minorenne abbandonata da un uomo di ventinove anni, con cui viveva un amore clandestino. Il professore che ha bisogno dell'allieva. La studentessa universitaria che si innamora del prete. L'eterosessuale che si scopre omosessuale. Chi si innamora di Claudio Baglioni, chi di Claudia Koll, chi di Vladimir Luxuria. Storie private, pubbliche. Storie del genere umano e del motore più grande del mondo, quello dei sentimenti. "Amore mio, ti odio" non è che un grande romanzo italiano dell'amore, da leggere in un flusso continuo, come un'opera di Jane Austen, o da sfogliare, per lasciarsi sorprendere a ogni pagina, dal caso, dal destino, dalle questioni del cuore.
17,50

Gloria agli eroi del mondo di sogno. Il gioco del calcio. Racconto fantastico di un universo mitico

Gloria agli eroi del mondo di sogno. Il gioco del calcio. Racconto fantastico di un universo mitico

Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 296

Lo sport più bello del mondo. Competizione, gloria, illusione, fallimento, speranza, ribaltamenti improvvisi del destino apparente. Proprio come tutti i mondi di sogno, anche il calcio ha i suoi prìncipi eroi, i depositari dell'epica. Campioni resi mitici da vittorie indimenticabili, come Pelé o Maradona. Come capitan Scirea, il Temistocle del calcio, a detta di tutti il giocatore più corretto e nobile che abbia mai fatto ingresso in uno stadio. O il portiere rumeno Ducadam, grande per spalle e per coraggio. In "Gloria agli eroi del mondo di sogno", aneddoti intimi e ricordi personali si intrecciano a immagini iconiche che hanno fatto la storia d'Italia, per sempre impresse nella memoria popolare. Dalle prove iniziatiche al Campetto della stazione alla corsa folle di lardelli al Mondiale '82, l'autore ci accompagna alla scoperta del calcio come universo mitico, fantasioso e carnevalesco, un vero mondo di sogno in cui tutto è possibile, e lo fa con ironia pungente e afflato lirico, fino all'interrogativo ultimo: il calcio resterà davvero sempre LO stesso, ovvero il regno del genio e dell'imprevisto? Il genio, il talento individuale, resteranno IL fattore determinante anche in quello ubiquo e ipertecnologico di oggi? Oppure certe gesta appartengono ormai a un passato tanto mitico quanto remoto?
16,00

Secondo le mie forze e il mio giudizio. Chi decide sul fine vita. Morire nel mondo contemporaneo

Secondo le mie forze e il mio giudizio. Chi decide sul fine vita. Morire nel mondo contemporaneo

Chiara Lalli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 222

Siamo liberi di scegliere se e come curarci. Non esiste soluzione migliore di questa. Come potrebbe qualcun altro conoscere i nostri desideri, sapere qual è il nostro bene, decidere al posto nostro? Cosa succede quando, per motivi di salute, non siamo più in condizione di avere o esprimere un parere? Il perfezionamento delle tecnologie per la sopravvivenza solleva ogni giorno interrogativi morali e dilemmi clinici. Nell'approccio a simili questioni spesso è prevalso un solido paternalismo: credere di essere nel giusto e sentirsi autorizzati a imporre le proprie convinzioni e decisioni a chi non è più in grado di opporsi. La riflessione di Chiara Lalli s'inserisce nel dibattito aperto in Italia e all'estero sulle decisioni di fine vita e sul cosiddetto living will, in passato già al centro di conflitti e oggetto di pessimi disegni di legge, soprattutto per l'impatto emotivo dei casi di Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, Terri Schiavo. Lalli ricostruisce le premesse morali, giuridiche e deontologiche di uno strumento che dovrebbe essere il più leggero possibile e garante della nostra autodeterminazione. Il rischio che si torni a discuterne in Parlamento, ripercorrendo ancora la vecchia strada, oppressiva e ingiustificabile, è concreto. Nel territorio liminale tra coscienza e in coscienza tra eutanasia attiva e passiva, bisogna salvare l'unica vera "volontà del vivente", perché il rispetto delle nostre scelte di oggi sia assicurato anche domani.
17,00

Schönberg e Stravinsky. Storia di un'amicizia mancata

Schönberg e Stravinsky. Storia di un'amicizia mancata

Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 451

Nella loro vita non breve Schönberg e Stravinsky si incontrarono una sola volta, nel 1912, alla Krolloper di Berlino: fu uno scambio cordiale e pieno di stima, perché da una parte c'era "Petruska" e dall'altra il "Pierrot lunaire", che qualche giorno dopo Igor avrebbe ascoltato alla Choralion Saal. Passarono gli anni e i due divennero, sia pure con caratteristiche diverse, celebrità, ma non si incontrarono mai più. Si sfiorarono spesso, si intravidero da lontano, ma i contatti si ridussero a qualche dichiarazione un po' maliziosa, amplificata dai giornali e trasformata in opposizione radicale da seguaci ed esegeti. Oggi la storia di questi due geniali musicisti, che in fondo si sono sempre apprezzati, merita di essere raccontata in maniera più oggettiva. Le loro vicende si svolsero prima a Vienna, San Pietroburgo, Berlino, Parigi, poi a New York, Los Angeles, nel mondo intero. Su questi scenari antichi e moderni risuonano, come voci di un coro, le testimonianze di Richard Strauss, Busoni, Hofmannsthal, Kandinskij, Zweig, Rilke, Werfel, Thomas Mann, Rimskij-Korsakov, Diaghilev, Debussy, Picasso, Gide, Valéry, Auden... Musica, pittura, architettura, poesia e meditazioni religiose si propagano fra queste pagine come echi profondi degli scenari dell'esilio, dell'impatto con nuove realtà sociali, delle persecuzioni razziali, della guerra.
25,00

Il divano di Freud. Mahler, l'Uomo dei Lupi, Hilda Doolittle e altri. I pazienti raccontano il fondatore della psicoanalisi

Il divano di Freud. Mahler, l'Uomo dei Lupi, Hilda Doolittle e altri. I pazienti raccontano il fondatore della psicoanalisi

Lucilla Albano

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 281

Nei quarant'anni compresi tra il "Progetto di una psicologia" e "Analisi terminabile e interminabile", Sigmund Freud si dedicò, con assidua regolarità, a quel "lavoro lungo e faticoso" che fu la terapia analitica. Ebbe in cura decine e decine di pazienti - molti dei quali rimasti sconosciuti - che guardarono a lui come a un demiurgo, a un genio benefico, a un "grande padre magico" e onnipotente. Questa è l'immagine di Freud che emerge, sia pure con diverso grado di idealizzazione, in tutti i testi qui raccolti: ricordi, memorie, diari, pagine autobiografiche dei pazienti, alcuni celebri e, per la maggior parte, allievi che dal maestro andarono in analisi didattica. L'interesse di queste testimonianze, più che psicoanalitico, è storico e biografico. Nel loro complesso, forniscono un ritratto inedito di Freud, ripreso in primo piano dalla distanza ravvicinata che caratterizza, formalmente ed emotivamente, la relazione analitica. Insieme, delineano il quadro di una scienza nascente e di un movimento: quello, allora in espansione, delle Società di Psicoanalisi. Gli scritti qui raccolti individuano anche, come suggerisce Lucilla Albano nell'introduzione, le possibili forme di una "quarta storia", la meno studiata: la storia che il paziente racconta a posteriori ad analisi conclusa, dopo aver ascoltato le interpretazioni dello psicoanalista e, nel caso, dopo la redazione del caso clinico.
19,50

Una sola stella nel firmamento. Io e mio figlio Federico Aldrovandi

Una sola stella nel firmamento. Io e mio figlio Federico Aldrovandi

Patrizia Moretti, Francesca Avon

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 186

Quella mattina Patrizia Moretti si sveglia nel cuore della notte. È preoccupata: suo figlio non è ancora rincasato. Poi sente un rumore nella sua stanza. Torna a dormire. È tranquilla ora. No: Federico non era nel suo letto. il suo corpo giaceva esanime sull'asfalto di via Ippodromo a Ferrara. Adesso Patrizia su quel letto vuoto va a sedersi spesso. Per riprendere fiato e riordinare le idee. Per recuperare le forze. In questi anni ha dovuto superare molte prove. Il primo referto di morte per overdose. La lotta per rompere il silenzio e l'indifferenza della gente. La battaglia per smascherare il tentativo di occultare le prove da parte delle istituzioni. Quando nessuno sembrava interessarsi alla morte di Federico. Diciotto anni, ucciso di botte in una sera qualunque da quattro poliziotti. E poi l'apertura del blog, i primi sostenitori, le dimostrazioni di solidarietà, l'Italia che finalmente vede. Le prime indagini, i processi, lo sguardo dei carnefici, le menzogne, le false testimonianze, gli insulti, le querele. E poi la manifestazione del Coisp, il sindacato di polizia, proprio sotto l'ufficio di Patrizia: solidarietà ai quattro agenti. Fino alla fine Patrizia ha rivendicato giustizia. Fino alla condanna degli imputati, al pubblico riconoscimento della loro colpa. L'unica cosa che potesse riscattare il ricordo di Federico e restituire verità. L'unica cosa che potesse finalmente renderle il respiro...
14,50

La dignità ai tempi di Internet. Per un'economia digitale equa

La dignità ai tempi di Internet. Per un'economia digitale equa

Jaron Lanier

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 409

La rivoluzione digitale distrugge più posti di lavoro di quanti ne crei. Ci rallegriamo di scoprire che sul Web tutto è "gratis" e "open", o sta per diventarlo, ma nel frattempo l'economia dell'informazione concentra sempre più potere e ricchezza nelle mani di pochi. Mentre celebriamo le virtù democratiche di Internet, consegniamo il futuro ai colossi che controllano i server centrali e traggono immensi profitti dai dati che ricavano osservando le nostre vite. Sono i Server Sirena che, ammaliandoci con il richiamo del "free", ci imprigionano in una stagnazione economica perenne, con ricorrenti crisi finanziarie e disuguaglianze sempre più gravi. Com'è possibile che le straordinarie innovazioni degli ultimi decenni abbiano generato un sistema così oligarchico e disumanizzante? Unendo lo sguardo del tecnologo a un'acuta sensibilità sociale, Jaron Lanier illustra come e perché le tecnologie di rete cambiano le dinamiche del potere economico. E con esempi di folgorante potenza evocativa ci avverte: quando prenderanno piede stampanti 3D, infermieri robotici e veicoli autoguidati, la disoccupazione dilagherà anche nell'industria, nella sanità e nei trasporti! Eppure, una via d'uscita realistica esiste. Se è vero che sono le informazioni a creare valore e arricchire i Server Sirena, bisogna concepire un sistema in cui gli individui siano retribuiti per le informazioni che producono e condividono ogni giorno.
22,00

Persona informata sui fatti

Persona informata sui fatti

Arrigo Arrigoni

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 323

Romanzo enciclopedico non per vocazione, ma per necessità, "Persona informata sui fatti" è anche, e soprattutto, la testimonianza tormentata del lento, implacabile deteriorarsi della memoria: immagini ossessive, scarti imprevedibili, brusche analogie si susseguono, combinando passato e presente e futuro con lucidità innegabile eppure sottratta alle rigidità della logica. "Vedo salire il disordine che sin qui ha affollato i bianchi fogli incolpevoli" confessa il narratore, e riconosce disarmato che un caos serpeggiante sta abbattendo, una a una, le difese "delle trame che si intersecano". Allora i pensieri si aggrovigliano e, guardando indietro, sembra che tutto avvenga contemporaneamente, che si possa parlare dell'oggi con i fantasmi di ieri, che la vita si sviluppi sotto il nostro sguardo "in un frenetico rincorrersi, come in una immensa video room". Eppure, nonostante la fatica e l'affanno di ricostruire il passato, il narratore è incrollabile nella sua determinazione: persuaso che "la Vera Storia è segreta", cioè occultata, secretata, combatte una battaglia impari contro chi vuole "negare i fatti" perché non diventino mai memoria (collettiva questa volta), e non ha intenzione di darsi per vinto. Così, torna e ritorna con tenacia su alcuni momenti-chiave del Novecento, dalle purghe "staliniste" di Chiang Kai-shek all'invasione del Tibet ordinata da Mao Tse-tung, dall'abdicazione di Mohammed Zahir Shah alla guerra in Afghanistan...
17,00

Il treno dell'assedio

Il treno dell'assedio

Massimo Bocchiola

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 136

Prima di tutto c'è la casa. Un cascinale bianco sulle colline pavesi che custodisce fotografie ingiallite di un passato stagnante, il cui odore avviluppa il presente. I miasmi dei frutti maturi in giardino stordiscono. Il caldo è estenuante. Le grida dei bambini in cortile risuonano cavernose e ossessive mentre giocano a demolire con un piccone una base di calcestruzzo e a costruire bombe. Tra visioni, sogni, ricordi e allucinazioni erompe il flusso di coscienza di un uomo, che è figlio e padre, e con il proprio padre deve ancora fare i conti, quel padre che era medico stimato, rigido, inflessibile, razionale e regolato nel cibo, negli affetti, nella vita, e oggi è il fantasma che lo perseguita. Con un accavallarsi delle memorie di quell'oltretomba che è la Storia, in questo poema in forma di romanzo prende vita un carnevale con miliardi di figuranti che combattono battaglie epiche, bruciano di amori eterni e repentini, soffrono per un corpo torturato e mutilato brano a brano. Dalla crepa aperta da Massimo Bocchiola emergono uomini che fanno i conti con la morte. Naufraghi del presente, sfiancati dalle fratture di un Occidente ormai stanco. Sopravvissuti soffocati dal passato.
13,00

Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento

Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento

David Graeber

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 288

Si può definire democratico un sistema politico che tutela i più ricchi e abbandona il 99% della popolazione? Gli strumenti di questa democrazia, la democrazia liberale, non sono in grado di affrontare e risolvere la crisi in atto. È necessario un cambiamento sociale per realizzare una democrazia reale e riportare al centro del dibattito la disuguaglianza economica. David Graeber osserva come non siano più l'industria e il commercio a determinare la ricchezza, bensì la pura speculazione con la creazione di complicati strumenti finanziari. Lontana dall'economia reale, la finanziarizzazione del capitalismo è una vera e propria collusione tra governo e istituzioni finanziarie mirata a indebitare una percentuale sempre più alta di cittadini e ad arricchirne una sempre più esigua. I governi non riflettono più il volere del popolo né il consenso popolare. È quindi impossibile parlare ancora di democrazia. Le lobby influenzano qualunque decisione, i rappresentanti dei cittadini finiscono per rappresentare più i finanziatori che gli elettori: questa è la convinzione di David Graeber e del movimento Occupy Wall Street che, nel settembre 2011, catturò l'attenzione del mondo a Zuccotti Park, a metà strada fra Wall Street e il World Trade Center. Per circa due mesi, senza usare violenza ma con determinazione, senza partiti e senza leader, le proteste degli attivisti raccolsero il consenso della maggioranza degli americani, infuriati contro banchieri e alta finanza...
19,50

Un giorno è un anno è una vita. Rainer Werner Fassbinder. La biografia

Un giorno è un anno è una vita. Rainer Werner Fassbinder. La biografia

Jürgen Trimborn

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: XXVIII-427

Una vita di corsa, bruciata in appena trentasette anni votati al cinema passione e ossessione, musa e mentore, disperatamente inseguito e intensamente vissuto. E poi teatro, televisione, amore, sesso, uomini, donne, alcol, droghe... Regista radicale, outsider del Nuovo cinema tedesco, sceneggiatore precocissimo, teatrante geniale, attore dal talento multiforme, avversario di compromessi e soluzioni facili, Rainer Werner Fassbinder negli oltre quaranta film girati in soli tredici anni accetta il rischio di non piacere. Si fa dare dell'antisemita, dell'antifemminista, del detrattore della causa omosessuale pur di restituire un ritratto il più possibile autentico della sua realtà. La vita è per lui arte e storia: aggressività e violenza - componenti imprescindibili del privato - riflettono i conflitti che esplodono nella società, indici di un male tutto occidentale in un'Europa nettamente spaccata fra Est e Ovest. Fassbinder vuole scrivere un pezzo indimenticabile di storia del cinema e ci riesce. Combinando linguaggio formale e modalità narrative dei melodrammi e dei film gangster hollywoodiani, si confronta con il passato nazista, con il miracolo economico, con il terrorismo della Raf. Quella di Jürgen Trimborn è la prima biografia del cineasta tedesco. Trimborn ha raccolto le parole di Fassbinder e i ricordi dei suoi amici, ha setacciato ogni archivio per costruire un ritratto smisurato e trasgressivo che lascia parlare fatti, documenti e film.
35,00

Stati di grazia

Stati di grazia

Davide Orecchio

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 309

Nella Sicilia viscerale degli anni cinquanta il maestro di scuola trentenne Paride Sanchis vive una quotidianità grigia, ordinaria, soffocante: una moglie ormai distante, una figlia impaurita dai continui sbalzi d'umore del padre, l'ennesimo allievo che abbandona la classe per lavorare al fianco dei genitori, nei campi o in miniera. Quando Bartolo, il suo alunno silenzioso che amava studiare, muore schiacciato da una roccia in una zolfara, Paride crolla e disperato acquista un biglietto per Buenos Aires facendo perdere le sue tracce. Ma non sarà lui a partire: con i documenti e il biglietto di Sanchis un altro uomo prende il mare, anche lui in cerca di salvezza e di una nuova vita. In Argentina, l'altro Paride trova la violenza della dittatura e la contestazione, si innamora di una donna, Ximena, poi la perde, trascinata in un centro di detenzione e torturata. Alle tragedie di queste vite rispondono altre voci, in movimento sulla tratta opposta: Matilde che fugge dal marito violento, sceglie la guerriglia, assalta una banca dopo essersi rifugiata da Arturo; Arturo, tipografo in Argentina e poi a Roma con Johnny, la protegge e non la dimentica anche quando l'abbandona per salvare la compagna Aurora; Aurora, nome di battaglia Sylvia Plath, che ha amato un medico, ha scelto l'esilio e ora ama Rosa; Johnny, giovane esule argentino con una moglie tedesca e un segreto vergognoso da nascondere...
16,00

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