Libri di Arrigo Arrigoni
Persona informata sui fatti
Arrigo Arrigoni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 323
Romanzo enciclopedico non per vocazione, ma per necessità, "Persona informata sui fatti" è anche, e soprattutto, la testimonianza tormentata del lento, implacabile deteriorarsi della memoria: immagini ossessive, scarti imprevedibili, brusche analogie si susseguono, combinando passato e presente e futuro con lucidità innegabile eppure sottratta alle rigidità della logica. "Vedo salire il disordine che sin qui ha affollato i bianchi fogli incolpevoli" confessa il narratore, e riconosce disarmato che un caos serpeggiante sta abbattendo, una a una, le difese "delle trame che si intersecano". Allora i pensieri si aggrovigliano e, guardando indietro, sembra che tutto avvenga contemporaneamente, che si possa parlare dell'oggi con i fantasmi di ieri, che la vita si sviluppi sotto il nostro sguardo "in un frenetico rincorrersi, come in una immensa video room". Eppure, nonostante la fatica e l'affanno di ricostruire il passato, il narratore è incrollabile nella sua determinazione: persuaso che "la Vera Storia è segreta", cioè occultata, secretata, combatte una battaglia impari contro chi vuole "negare i fatti" perché non diventino mai memoria (collettiva questa volta), e non ha intenzione di darsi per vinto. Così, torna e ritorna con tenacia su alcuni momenti-chiave del Novecento, dalle purghe "staliniste" di Chiang Kai-shek all'invasione del Tibet ordinata da Mao Tse-tung, dall'abdicazione di Mohammed Zahir Shah alla guerra in Afghanistan...
Breve notiziario della parrocchia di Santa Maria Assunta in Piazzolo
G. Mario Arizzi, Arrigo Arrigoni
Libro: Copertina rigida
editore: Corponove
anno edizione: 2006
pagine: 264
Valtaleggio
Arrigo Arrigoni
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2013
pagine: 272
Jazz foto di gruppo. Mito, storia, spettacolo nella società americana
Arrigo Arrigoni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2010
pagine: 523
Questo libro non è una storia del jazz. Non segue il canone delle storie del jazz, non segue la cronologia delle storie del jazz. Questo libro è un lungo viaggio sui sentieri labirintici del jazz, un viaggio forsennato che parte da una foto di gruppo: la famosa "A great day in Harlem" di Art Kane. In una foto non c'è un inizio e una fine. Quando si guarda una foto si può partire da dove si vuole. Si può saltare da sinistra a destra, da un viso all'altro, dal primo piano allo sfondo. Così è questo libro. È un viaggio senza tragitti predefiniti, all'avventura, un viaggio di un gruppo di amici spensierati che la scelta di dove svoltare la fanno con i dadi. Piantagioni di schiavi neri, Harlem Renaissance, "I have a dream". La povertà, la depressione, l'umiliazione. Il pregiudizio, la discriminazione, lo sfruttamento. La violenza, la droga, l'alcol. La solitudine. New Orleans, Kansas City, Chicago, New York, la California. Miles Davis, Charlie Parker, Duke Ellington. Buddy Bolden, Thelonious Monk, Charles Mingus. E un cadavere, con una barba albina, che viene ripescato il 25 novembre 1970, nelle acque gelide dell'East River. Si chiama Albert Ayler, professione jazzista. Misteriosa la sua morte, come la sua musica.