Libri di Lucilla Albano
Il cinema e l'oggetto perduto
Lucilla Albano
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 280
L’oggetto perduto, concetto arcano e inafferrabile – causa e non oggetto del desiderio –, è presente in ognuno di noi sotto il segno della pura mancanza, una mancanza inconscia e inconsapevole per “non si sa cosa”, ed è originato dal rapporto del lattante con il seno materno e con il sorgere del «primo mitico godimento», da sempre perduto e mai ritrovato. Da Freud a Lacan, è l’oggetto centrale della teoria e della clinica psicoanalitica. Lucilla Albano ne ha qui percorso la raffigurazione in una ventina di film, in forme sempre originali e sorprendenti. In particolare, tale enigmatico concetto è evocato in queste opere per mezzo di grandi e a volte impossibili storie d’amore. L’oggetto perduto richiama a sé infiniti sostituti e quindi può essere rappresentato o suggerito mediante innumerevoli immagini e racconti, ispirando emozioni che commuovono spettatori e spettatrici, ma che non si è sempre in grado di definire o interpretare. Tra le opere analizzate: All’Ovest niente di nuovo, Il ponte di Waterloo, Prigionieri del passato, Duello a Berlino, Il posto delle fragole, Hiroshima mon amour, L’anno scorso a Marienbad, Persona, La donna del tenente francese, Il filo nascosto, Dolor y Gloria.
Lou Andreas-Salomè, la scrittura e il pensiero. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Istituto Italiano di Studi Germanici
anno edizione: 2019
Il divano di Freud. Mahler, l'Uomo dei Lupi, Hilda Doolittle e altri. I pazienti raccontano il fondatore della psicoanalisi
Lucilla Albano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 281
Nei quarant'anni compresi tra il "Progetto di una psicologia" e "Analisi terminabile e interminabile", Sigmund Freud si dedicò, con assidua regolarità, a quel "lavoro lungo e faticoso" che fu la terapia analitica. Ebbe in cura decine e decine di pazienti - molti dei quali rimasti sconosciuti - che guardarono a lui come a un demiurgo, a un genio benefico, a un "grande padre magico" e onnipotente. Questa è l'immagine di Freud che emerge, sia pure con diverso grado di idealizzazione, in tutti i testi qui raccolti: ricordi, memorie, diari, pagine autobiografiche dei pazienti, alcuni celebri e, per la maggior parte, allievi che dal maestro andarono in analisi didattica. L'interesse di queste testimonianze, più che psicoanalitico, è storico e biografico. Nel loro complesso, forniscono un ritratto inedito di Freud, ripreso in primo piano dalla distanza ravvicinata che caratterizza, formalmente ed emotivamente, la relazione analitica. Insieme, delineano il quadro di una scienza nascente e di un movimento: quello, allora in espansione, delle Società di Psicoanalisi. Gli scritti qui raccolti individuano anche, come suggerisce Lucilla Albano nell'introduzione, le possibili forme di una "quarta storia", la meno studiata: la storia che il paziente racconta a posteriori ad analisi conclusa, dopo aver ascoltato le interpretazioni dello psicoanalista e, nel caso, dopo la redazione del caso clinico.
Ingmar Bergman. Fanny e Alexander
Lucilla Albano
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2009
pagine: 239
Senza rinunciare a essere moderno, ma abbandonando qualsiasi forma di sperimentalismo, Bergman si rivolge al grande pubblico con un'opera che coniuga la coscienza della scrittura cinematografica con la densità della narrazione classica e il fascino del realismo magico, creando una partitura di immagini in grado di restituire la realtà delle cose, ma soprattutto l'ineffabilità della vita interiore. Come forse nessun altro nel cinema, e come avevano fatto prima di lui Ibsen e Strindberg nel teatro, Bergman inventa una drammaturgia nuova per raccontare le angosce, le paure e i fantasmi di una soggettività tutte moderna, in cui i conflitti, i dolori e i disagi sorgono dal di dentro, da una psiche inquieta e divisa. La conquista più grande del film sta nell'aver trovato cadenze, ritmi, figure, immagini in grado di descrivere questo paesaggio dell'anima fatto di luoghi, corpi e volti che si fondono insieme e si ricollegano ad antiche radici familiari e a memorie infantili senza tempo, "un mondo perduto di luci, profumi, suoni".
John Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 192
John Ford è un gigante del cinema, il grande padre del western, un grande narratore e un raffinato inventore di immagini. Tra il 1917 e il 1966 ha attraversato quasi tutti i generi del cinema classico, è passato dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore e al Cinemascope, dall'egemonia dello Studio System hollywoodiano al suo declino, dimostrando sempre una visione potente e complessa della società e della storia americane, di cui è stato uno dei più geniali testimoni.
Il secolo della regia. La figura e il ruolo del regista nel cinema
Lucilla Albano
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2004
pagine: 320
Nel tracciare una storia della regia a partire dalla nascita del cinema fino alle esperienze di questi ultimi anni, l'autrice si sofferma soprattutto su tre grandi momenti in Italia, negli Stati Uniti e in Francia: le origini della regia, la regia nel cinema industriale e commerciale di Hollywood e infine il cinema d'autore come si è venuto configurando tra gli anni cinquanta e sessanta. Si è così cercato di mettere in rilievo le novità e la problematicità della figura del regista e della nozione di autore in un'arte collettiva e industriale com'è il cinema.
Lo schermo dei sogni. Chiavi psicoanalitiche del cinema
Lucilla Albano
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2004
pagine: 194
Tra cinema e psicoanalisi esiste un rapporto articolato e profondo e nei film, forse più che in altre opere d'arte, tale legame risulta spesso fondamentale per una migliore comprensione del testo. In questo libro, vero e proprio breve compendio metodologico, a un'introduzione teorica sulle implicazioni tra psicoanalisi e cinema, segue una serie di chiavi interpretative di film scelti come esempi emblematici. Emergono così insieme a una figuratività stilistica molto vicina al linguaggio dell'inconscio, alcuni meccanismi preminenti nel rapporto tra schermo e spettatore: l'immaginario e l'onirismo, l'identificazione speculare e l'erotismo...
Il secolo della regia. La figura e il ruolo del regista nel cinema
Lucilla Albano
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1999
pagine: 316
Nel tracciare una storia della regia a partire dalla nascita del cinema fino alle esperienze di questi ultimi anni, l'autrice si sofferma soprattutto su tre grandi momenti in Italia, negli Stati Uniti e in Francia: le origini della regia, la regia nel cinema industriale e commerciale di Hollywood e infine il cinema d'autore come si è venuto configurando tra gli anni cinquanta e sessanta. Si è così cercato di mettere in rilievo le novità e la problematicità della figura del regista e della nozione di autore in un'arte collettiva e industriale com'è il cinema.