Passigli: LE OCCASIONI
La responsabilità dell'architetto. Conversazione con Renzo Cassigoli
Renzo Piano, Renzo Cassigoli
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 160
Memorie di un pazzo
Gustave Flaubert
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 104
Tra queste stanze buie. Testo greco a fronte
Konstantinos Kavafis
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 176
Poesie d'amore di Riccardo Reis. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 160
Fra i diversi eteronimi di Fernando Pessoa è a Ricardo Reis che è riservata la parte del poeta 'amoroso'. In realtà, discepolo di quell'Alberto Caeiro che è il vero maestro di tutti gli eteronimi (nonché dello stesso Pessoa, il quale dopo il suo avvento ebbe a scrivere: "era apparso in me il mio Maestro"), Reis porta alle estreme conseguenze il tentativo di "riedificazione pagana" che già da Caeiro prende le mosse; ed è in questo tentativo che occorre inserire anche la vena amorosa del poeta, una vena amorosa del tutto sui generis, in quanto il paganesimo di Ricardo Reis è innanzitutto accettazione di antiche verità, così che "ciò che sentiamo dentro come verità lo traduciamo in parola, scrivendo versi senza preoccuparci di sapere a cosa siano destinati". E ancora: "Deponiamo i nostri versi come offerte, iscrizioni votive, sull'altare degli dèi, semplicemente grati perché ci hanno liberato, e posti in salvo, da quel naufragio universale che è il cristismo". Quanto a Pessoa-lui stesso, la poesia d'amore pare quasi non sfiorarlo; eppure occorre chiedersi, al di là della scissione ironica connaturata all'adozione di un eteronimo: che cosa spinge un poeta a inventarsi una serie di autori in cui di volta in volta incarnarsi, se non anche il desiderio di colmare una propria 'insufficienza' o 'impossibilità', vissute appunto come tali?
Vite di Fernando Pessoa scritte da sé medesimo e raccolte da Paolo Collo
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 128
A oltre settant'anni dalla sua morte, viene ora alla luce, come se fosse realmente affiorato dal baule dei suoi infiniti inediti, questa sorta di autobiografia di Fernando Pessoa. In realtà Paolo Collo, profondo conoscitore del grande scrittore portoghese, ha voluto ricostruire la vita, anzi le vite del poeta e dei suoi eteronimi attraverso le sue stesse pagine; e ne è scaturito un abile, sfaccettato, piacevolissimo e anche forse un po' irriverente collage che ci permette di scoprire la sua figura di bambino prodigio, di uomo innamorato, di genio postumo, di mistico pagano, di straordinario traduttore, di astrologo dilettante, di poeta plurimo, di demone sulfureo, di creatore di scrittori inesistenti, di folle disperato..., insomma, tutti i Pessoa di Pessoa.
Il flauto di vertebre. Prime poesie 1912-1916
Vladimir Majakovskij
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 176
La coppa di cristallo
Bram Stoker
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 83
Il nome di Bram Stoker (1847-1912) è indissolubilmente legato a uno dei romanzi più celebri di tutti i tempi, Dracula, che apparso nel 1897 ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali e cinematografici. Come spesso accade in questi casi, la straordinaria fama di un'opera arriva paradossalmente a offuscare le altre; tuttavia Stoker, che fu giornalista e critico teatrale per "The Evening Mail", scrisse un gran numero di romanzi e racconti, fra i quali i tre qui riuniti: "La coppa di cristallo" (1872), "Il castello del re" (1876) e "II costruttore d'ombre" (1881). Colpisce in particolare, in questi racconti, che si presentano come altrettanti apologhi su Amore e Morte - e non solo l'amore fra uomo e donna, ma anche, come nel terzo racconto, quello fra madre e figlio -, la capacità visionaria dell'autore, nonché la sua abilità nel proiettare all'interno di rappresentazioni mitiche, favolose, oniriche (quasi un aldilà della vita ricavato allegoricamente dalla vita stessa) intense e affascinanti storie di separazione e di ricongiungimento.
Storie del buon Dio
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 144
Narrate ai grandi perché le ripetano ai bambini, come recita il sottotitolo, le "Storie del buon Dio" furono scritte tra il 10 e il 21 novembre 1899 e pubblicate l'anno successivo in occasione del Natale. Opera singolare nella produzione del grande poeta praghese, ma anche opera 'centrale' nella sua evoluzione, le Storie furono la prima delle sue opere in prosa che Rilke non volle disconoscere. "Il Dio delle Storie" scrive Sabrina Mori Carmignani nella prefazione" è un dio cercato, atteso, smarrito, persino dimenticato e mai posseduto", un dio che "vede, scruta, osserva, prova immensa nostalgia, ma tra lui e l'uomo tornano a frapporsi immagini di una lontananza, o di un dissidio, che lo costringe a ritrarsi sempre più nei suoi cicli". Ma non è mai vera 'assenza', tutt'altro; questo buon Dio resta insieme protagonista e 'sfondo' delle Storie: un protagonista molto discreto ma insostituibile, che sembra non comparire se non come motivazione ultima del narrare; e invece 'sfondo' onnipresente, perché la purezza di ascolto dei bambini sente quella presenza, come uno sguardo innocente e nuovo che sa ancora cogliere la freschezza del mondo e della vita.
Fiaba. Conversazioni di profughi tedeschi
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 198
Apparse per la prima volta a puntate sulle "Horen", la rivista di Schiller, nel 1795, le Conversazioni di profughi tedeschi furono più volte accostate al Decamerone; qui, infatti, una nobile famiglia tedesca, in fuga di fronte all'incalzare dell'esercito napoleonico, inganna il tempo e l'angoscia scambiandosi fantasiosi racconti di argomento leggero: storie di fantasmi, immuni però dal gusto dell'orrido, arguti racconti morali ed una splendida favola assolutamente fantastica (Fiaba, appunto) che per la sua qualità ha avuto nel tempo una vita anche autonoma rispetto al resto dell'opera. Momento singolare nella produzione goethiana, opera anticipatrice per molti versi della cultura letteraria successiva - e si pensi alla fortuna del genere 'fantastico' negli scrittori romantici tedeschi - le Conversazioni spingono insieme, come scrive Italo Alighiero Chiusano nella prefazione, "nella direzione di un affrancamento dalle tempeste e dal disordine per arrivare ad una pacificazione interiore, ad una saggia maturità, ad un orizzonte di luce e di quiete".
Gli amanti di Kandahar
Joseph-Arthur de Gobineau
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 82
Il nome di Arthur de Gobineau (1816-1882) è legato soprattutto ad uno studio molto controverso, poco scientifico e di scarsa presa sui suoi contemporanei (per esempio venne criticato dallo stesso Tocqueville, che di Gobineau era amico), ma che doveva divenire poi uno dei capisaldi del razzismo otto-novecentesco: il Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane (1853-1855), nel quale Gobineau affermava il privilegio della razza ariana, e che dunque sarebbe arrivato, peraltro non senza interessate manipolazioni, ad influenzare le stesse teorie del nazismo. Ma Gobineau non fu solo questo. Fu innanzitutto un importante diplomatico, e, come scrittore, ha lasciato alcune opere storiche, di viaggio e di fantasia di grande rilievo. Fra queste ultime, un posto particolare hanno le Nouvelles asiatiques (1876), delle quali il racconto Gli amanti di Kandahar rappresenta forse l'espressione più alta e convincente, storia tragica in cui l'onore cavalleresco fa la parte del leone, ma insieme bellissima storia di un amore contrastato.

