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Passigli

Il corpo disabitato

Il corpo disabitato

Daniele Cavicchia

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 136

«Uno dei modi in cui si manifesta e prende forma la poesia di Daniele Cavicchia sta nel porsi domande radicali quasi senza volerne aver l’aria; un altro modo sta nel rispondere a queste domande con una stringata quanto nervosa pacatezza (sempre lì lì forse pronta a tradursi in una sorta di ira senza tratti fisici, e invece sedata). Le due cose vengono a dire intanto di un’attitudine inquieta verso le cose della vita, del mondo e di ciò che è prima e dopo la vita e prima e dopo il mondo; poi vengono a dire di una saggia rassegnazione di fronte all’ininterpretabilità di ciò di cui si chiede (per sapere, sempre, mai per avere); infine ci dicono del tormento (preesistente e convivente) nel viaggio verso ciò che convenzionalmente chiamiamo saggezza. Prendiamo le venti stanze che costituiscono il poemetto in apertura: “Il corpo disabitato”. Si tratta di un insieme talmente sfaccettato che ora ci appare in un modo ora nel modo opposto: un poemetto sapienziale contro un diario – per quanto misterioso – di cose quotidiane che si mostrano parzialmente e sempre un po’ trasfigurate. E lo stesso avverbio messo a incipit sembra far derivare tutto il componimento da un inizio che non ci viene detto; o sembra mostrarci tutto come un dialogo del quale abbiamo perduto la prima parte. Oppure, infine, siamo proprio noi quel tu al quale si rivolgono le parole, e ce ne accorgiamo proprio nel momento in cui cominciamo a leggere, prendendo corpo in quel momento?...» (Dalla prefazione di Raffaele Manica).
15,00

'Ndrangheta. Testo calabrese a fronte

Alfredo Panetta

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 184

«“‘Ndrangheta”, ultimo libro di Alfredo Panetta, ribadisce la vita che continua ad avere la lingua altra dei dialetti, conferma la loro necessità nell’italiano. Panetta scrive nel linguaggio della Locride, sua terra natale. La sua poesia da sempre coniugata con temi civili trova in questo libro nomi ulteriori da fissare sulla pagina, come quello di Francesco Panzera, vicepreside del Liceo di Locri assassinato perché si era opposto all’ingresso dell’eroina nell’istituto e che era stato professore di matematica dell’autore. A questa memoria se ne intrecciano altre, in un coro continuo, silenzioso e assordante di presenze-assenze…» (Dalla prefazione di Antonella Anedda) «… Proprio come dice in un suo verso, Alfredo Panetta sa “impugnare la penna come un manico di zappa, usare la conoscenza per forgiare bacchette magiche” e smascherare l’indifferenza dilagante, la sensazione di resa e di abbandono di fronte alle ingiustizie, agli abusi, alla morte di persone innocenti e alla disumanizzazione di tante altre. Non solo in Calabria, né solo per mano mafiosa! Questo grido riecheggia il grido di altri popoli oltraggiati dalla violenza, che in altre terre e in altre lingue affidano ai propri poeti la richiesta di non essere dimenticati». (Dalla nota di lettura di Don Luigi Ciotti)
18,50

Diario di Raskolnikov

Fëdor Dostoevskij

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 112

Composto intorno al 1860, il “Diario di Raskolnikov” rappresenta una prima esplorazione del protagonista di “Delitto e castigo”, uno dei grandi capolavori di Fëdor Dostoevskij (Mosca 1821 – Pietroburgo 1881). Lo studente Raskolnikov, lasciata l’università per mancanza di mezzi, viene spinto dalla miseria, ma soprattutto dall’esaltazione teorica del delitto, all’uccisione di una vecchia usuraia. Il suo “diario” ci permette di leggere passo passo quel che avviene nella mente e nello spirito del giovane omicida, la sua eccitazione nervosa, la sua ansia di essere scoperto, le prime tracce dello spaventoso rimorso che dovrà accompagnarlo per il resto della vita.
8,50

Diario di Parigi (1902)

Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 152

A fine agosto del 1902, Rilke arriva per la prima volta a Parigi. Poco più di un anno prima, ha sposato la scultrice Clara Westhoff e dalla loro unione è nata la figlia Ruth; lo scrittore si trova così a dover affrontare una nuova situazione personale: dopo anni di agiato pellegrinaggio artistico, dovuti anche al legame con Lou Salomé, l’esigenza di una casa propria e le ristrettezze economiche sembrano rimettere tutto in discussione, al punto che Rilke arriverà addirittura a ipotizzare un proprio impiego in banca. È a questo punto che gli si apre la prospettiva di un soggiorno parigino, grazie all’incarico che riceve di scrivere un saggio su Rodin, il grande scultore francese ormai all’apice della sua fama. Il “Diario di Parigi” si riferisce a questo primo, fondamentale soggiorno, durato poco meno di un anno ma tale poi da stabilire l’indissolubile legame del poeta con la capitale francese. Come scrive Andreina Lavagetto nel saggio introduttivo che accompagna il volume: «Nella biografia di Rilke Parigi è, per eccellenza, scuola e luogo di lavoro; è il luogo della massima affermazione e della massima sofferenza, che Rilke cerca quando ne ha le forze e lascia quando le forze lo abbandonano. Se si accoglie l’idea che la poetica di Rilke si articoli sulla tensione fra istinto musicale e imperativo plastico, sulla loro costitutiva sfasatura e sulla dinamica dei loro aggiustamenti, Parigi è il cuore di questo meccanismo».
16,50

La Divina Contessa. Studio sulla Signora di Castiglione

Robert de Montesquiou

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 292

Tra le più interessanti opere di Robert de Montesquiou c’è questa “La Divine Comtesse. Étude d’après Madame de Castiglione”, apparsa in soli 200 esemplari nel 1913, oggi preziosi sul mercato antiquario. Con questo suo sottile ritratto, Montesquiou non solo rende omaggio a una delle donne più belle e influenti di ogni tempo, che tanto ruolo ebbe anche nel nostro Risorgimento, ma al tempo stesso unisce alla rappresentazione della bellezza e del potere la narrazione della decadenza che fa seguito alla loro perdita. Con sottile introspezione nella psicologia della “Divina Contessa”, Montesquiou offre anche il ritratto di un’epoca che stava ormai irreparabilmente tramontando. Non è certo casuale che alla Contessa di Castiglione, negli ultimi anni della propria esistenza volontariamente ritiratasi a vita privata e alla costruzione del proprio mito, abbia volto la sua attenzione Gabriele D’Annunzio, il cui destino si sarebbe egualmente concluso nella volontaria reclusione del Vittoriale. Prefazione di Gabriele D’Annunzio.
22,50

I racconti dell'arcolaio

Louisa May Alcott

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 256

Il Natale è alle porte, fuori infuria una bufera di neve, il vento sibila… sembra proprio che i ragazzi dovranno rimanersene a casa e rinunciare ai loro giochi, quando ecco che nella soffitta scoprono un arcolaio, l’apparecchio che un tempo si usava per fare gomitoli; ed ecco che, proprio attorno a questo vecchio strumento, con il fuoco scoppiettante, la nonna e la zia cominciano a incantarli con le loro storie dal sapore antico ma dal fascino intramontabile. Ce n’è per tutti i gusti: partendo dal racconto del fidanzamento dei nonni, la narrazione si snoda in tanti altri racconti tra storie di guerra, storie per bambini, storie d’avventura e storie di fantasmi, e tutti avranno un insegnamento per i giovani ascoltatori, che si fanno silenziosi e seguono rapiti… Pubblicati nel 1884 e qui proposti per la prima volta in traduzione italiana, "I racconti dell’arcolaio" ("Spinning-Wheel Stories") ci offrono un altro esempio della grandezza della scrittrice americana Louisa May Alcott, che tutti ricordano come autrice di un successo intramontabile come "Piccole donne".
18,50

Le corrispondenze

Francesco Dalessandro

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 96

«… Si può imparare a morire? Comprendiamo ora meglio l’assunto, l’assillo, di Francesco Dalessandro che “la vera materia prima non è la realtà ma la memoria e il dolore che spesso l’accompagna”. Conosce bene Dalessandro il tempo di un uomo, la verità quale seppero i primi poeti, da prima di Omero; sa la precisione, l’esattezza del nominare che crea la vita, il movimento. E “perciò scrivo da questo / presente”, nonostante e perché più si impongono “visioni di deserti / o di tundre dell’anima o paludi”; e poi, in tempi sempre più terribili, per chi “sbarca vivo” e “si tormenta / per tutto quel che s’è lasciato dietro / per chi si è perso sciolto nel tuo sale / o stretto dai tuoi ghiacci senza fine”, mare. L’uomo è “destinato / d’imperio al suo dolore e al silenzio”; ostinatamente ora il poeta interroga ogni corrispondenza, indaga storie e scritture, ogni amante e più quando gli si para innanzi “il buio / insonne del silenzio” perché non vengono più le “parole a fare luce a fare / giorno”. A noi lettori sarà dato di indagare, di vedere dal vivo della carne. Silenzio e dolore sono parole martellanti affacciate in questo libro, ma fanno la giustezza infiniti tagli di luce, sferzanti, quando dentro una poesia volano improvvise rondini quali corrispondenze ‘di amorosi sensi’…». (Dalla prefazione di Domenico Adriano)
12,50

Un viaggio in inverno

Maurizio Fantoni Minnella

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 120

Una storia senza tempo: è così che appare al lettore, fin dalle prime pagine, questo breve, intenso romanzo, la narrazione di un viaggio tra i Grigioni e l’Italia che si rivela come una nuova iniziazione per il protagonista, Hans, un suonatore di liuto devoto alla sua arte e, in particolare, al grande compositore inglese John Dowland, uno dei maestri di questo strumento. Ecco, dunque: la città di Coira, capoluogo dei Grigioni, dove si parla il romancio, una delle quattro lingue nazionali della Svizzera, ma così minoritaria da non essere neppure considerata tra le sue lingue ufficiali; e un musicista che ha scelto – contro i desideri e le ambizioni della madre pianista, che vive con lui e che vorrebbe per lui un avvenire di grandi successi – uno strumento musicale del tutto inattuale, completamente rivolto a un passato glorioso ma ormai completamente fuori da ogni clamore di mondanità. Sembra un destino personale ancor più che una vocazione; e il viaggio che Hans compie in pieno inverno tra musica e silenzio, attraverso l’affascinante Passo del Lucomagno, in occasione di un concerto che deve tenere in Italia presso un antico monastero benedettino, rimette in gioco l’intera sua vita. Tra strani incontri, sogni, imprevisti – fino allo smarrimento, quasi freudiano, del suo amatissimo liuto –, Hans sente che qualcosa in sé sta, pur impercettibilmente, cambiando, come se la neve che lo accompagna durante l’intero viaggio lo abbia fatto finalmente scivolare in una nuova accettazione di sé stesso.
14,00

Ricordi della guerra di Spagna

Ricordi della guerra di Spagna

George Orwell

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 112

Nel dicembre del 1936 George Orwell si recò in Spagna, dove da alcuni mesi infuriava la guerra civile che vide scontrarsi il Governo repubblicano e i falangisti rivoltosi guidati da Francisco Franco. Partito con il proposito di scrivere articoli per i giornali con cui collaborava, ben presto lo scrittore si arruolò nelle brigate internazionali a fianco della Repubblica, dove combatté nelle file del Partido Obrero de Unificación Marxista (POUM) finché non venne gravemente ferito nel maggio successivo. Universalmente noto è il frutto di quell’esperienza, il celeberrimo memoir "Omaggio alla Catalogna" (1938), ma lo stesso non si può dire degli articoli che Orwell scrisse su quei tragici mesi. "Vuotare il sacco spagnolo", dell’estate del 1937, è una testimonianza a caldo degli eventi che non risparmia severe critiche al Governo repubblicano, colpevole di essere preoccupato più ancora da una possibile rivoluzione proletaria che non dal golpe fascista; e un’analoga visuale la ritroviamo anche nel raro e coevo "Testimone a Barcellona", incentrato sulle “Giornate di maggio” del 1937 che ebbero come conseguenza la messa al bando del POUM, in seguito alla quale Orwell fu poi costretto a fuggire dalla Spagna. Completa il volume il saggio "Ripensando alla guerra di Spagna" (1942), in cui l’autore sembra voler ripercorrere il senso di quell’esperienza, con i ricordi lucidi e coinvolgenti del fronte aragonese, e gli insegnamenti che se ne possono trarre per salvare la democrazia dal nazifascismo e da ogni forma di totalitarismo: un rischio che non sembra mai tramontare e che proprio l’epoca in cui viviamo rende di nuovo attuale.
12,00

Pomeriggio di uno scrittore

Pomeriggio di uno scrittore

Francis Scott Fitzgerald

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 224

Nel 1936 Francis Scott Fitzgerald ha quarant’anni, e ne mancano solo quattro alla sua scomparsa. L’età del jazz è ormai lontana, la moglie Zelda è spesso ricoverata in cliniche psichiatriche, il romanzo “Tenera è la notte” è stato accolto con freddezza, e i problemi finanziari e di salute incombono. È in questo quadro desolato che pubblica su «Esquire» le due trilogie di racconti qui riunite: “The Crack-up”, che apparirà anche in volume nel 1945, e la cosiddetta “trilogia dello scrittore”, qui per la prima volta pubblicata nella sua interezza. Ma se la prima trilogia è impostata come un memoir in prima persona in cui Scott Fitzgerald appare come uno scrittore prostrato e disposto all’impietosa ammissione del proprio fallimento – ammissione che suscitò i rimproveri di Hemingway e Dos Passos –, nella seconda trilogia la finzione narrativa ritrova uno spazio più autonomo, pur riecheggiando le atmosfere malinconiche e crepuscolari dei testi precedenti. Come ricorda nella sua prefazione Enrico Postiglione, «il narratore di “The Crack-up” muove continue stoccate, sollecita apertamente il lettore, gli affida le sue confidenze e le sue inquietudini… Lo stesso meccanismo delle coincidenze fra il racconto e il dettaglio personale è all’opera, seppure con maggiore discrezione, anche nella trilogia dello scrittore», dove lo sconforto di “The Crack-up” sfuma in una delicata ma intensa malinconia. Completano il volume gli altri otto racconti pubblicati su rivista da Francis Scott Fitzgerald in quel fatidico 1936, testimonianza anch’essi di una straordinaria abilità narrativa rimasta inalterata nonostante le traversie personali del grande scrittore americano.
18,50

Una lady Macbeth del distretto di Mtsensk

Una lady Macbeth del distretto di Mtsensk

Nikolaj Leskov

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 104

Il racconto ha per protagonista Katerina Izmajlova, giovane moglie di un mercante che, per vincere la noia, si innamora di un lavorante del marito. Questa noia è la molla che innesca un amore divorante, che si consuma con la complicità di una natura “incantatrice”, fino all’autodistruzione. Il desiderio di una libertà negata si muta in violenza primordiale che travolge anche gli stessi amanti. Una storia emblematica e di grande intensità, che esercitò una vasta influenza sulla letteratura russa dell’epoca; e non solo: basti ricordare che nel 1932 il grande compositore Šostakovič dedicò al libretto tratto da questo bellissimo racconto una delle sue opere più celebri.
10,00

Tra le montagne

Tra le montagne

Israel Joshua Singer

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 128

Il titolo di questo bellissimo racconto, peraltro scelto dallo stesso Israel Singer, è un po’ fuorviante: è vero che la maggior parte della narrazione si svolge in una fattoria di montagna, ma il cuore del racconto è a Brooklyn, meta prediletta di tanta immigrazione ebraica. Sholem Melnik, ebreo di campagna proveniente dalla Polonia, imbianchino a Brooklyn, si sposa con Betty Peperminz, ma la coppia ha aspirazioni diverse: Sholem detesta Brooklyn e va a fare il contadino tra le montagne, mentre Betty, figlia di genitori ebrei immigrati da più tempo, è totalmente affascinata dalle luci di New York e dal modo di vivere americano, e decide di rimanere nella città. La trama del racconto sembra esile, ma, come sempre nella narrazione di Israel Singer, una storia familiare apparentemente semplice si allarga a quei molteplici personaggi che costituiscono la felice particolarità della sua scrittura: il padre di Betty, rilegatore di libri con le mani sempre sporche di colla, non toccato dalla cultura americana; la madre, tipico personaggio della madre ebrea; i mariti delle sorelle di Betty, affaristi che potrebbero essere personaggi di una commedia di Neil Simon; lo spasimante di Betty, che la vorrebbe dividere definitivamente dal marito… Israel Joshua Singer, figlio di un rabbino polacco e maestro di celebrati romanzi quali “La famiglia Karnowski” e “I fratelli Ashkenazi”, a proposito del quale Claudio Magris ha parlato di «ultimo ‘classico’ della letteratura yiddish, e quindi uno degli ultimi classici del romanzo ottocentesco» è in realtà anche un sublime autore di racconti da poco riscoperti dalla Passigli Editori e fortemente apprezzati dai lettori. Dal classico shtetl dell’Europa centrale e orientale alle città di Varsavia e di Cracovia, dalla Russia e dalla Mitteleuropa agli Stati Uniti, la diaspora ebraica è la vera protagonista dei racconti di Singer, testimone attento e partecipe di una grande tradizione che si dispiega in personaggi e situazioni che rispecchiano in modo magistrale il finissimo senso dell’humour del mondo ebraico.
10,00

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