Passigli: LE OCCASIONI
Vita di Beethoven
Romain Rolland
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 109
Romain Rolland fu tra l'altro scrittore eccelso di biografie, genere al quale lo inclinava l'ansia di penetrare i motivi del genio, di indagare l'animo dei grandi creatori. Tra tutte, emerge questa "Vita di Beethoven", anche perché l'attenzione di Rolland per il grande musicista non fu mai superficiale o episodica, né d'altra parte può essere semplicemente ricondotta al suo generale interesse per la musica, testimoniato dall'insegnamento di storia della musica alla Sorbona: per tutta la vita, infatti, la figura di Beethoven costituì per lui una presenza costante e insieme un termine di confronto. E infatti, dopo quest'opera che, pubblicata nel 1903, riscosse un immediato, enorme successo, e che è ancora oggi una delle più penetranti letture della vita del grande musicista, Rolland tornò più volte sul genio beethoveniano con scritti ampi e tecnicamente agguerriti; ma nessuno dei suoi studi successivi poté raggiungere la potenza evocativa di questa pur breve biografia, non a caso considerata tra le opere più importanti dello scrittore francese.
La nemica
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 149
Irène Némirovsky aveva pensato di iniziare questo suo secondo romanzo, "La nemica", con una citazione tratta dal "Ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde: "I figli iniziano amando i propri genitori; più tardi, li giudicano; mai o quasi li perdonano". Quali ragioni l'abbiano poi spinta a non farlo, è difficile a dirsi; resta il fatto che tutto questo breve ma intensissimo romanzo si incentra sul complesso, drammatico rapporto tra una madre e una figlia, intorno alle quali l'intero mondo "familiare" diventa quasi un campo di battaglia che non risparmia né colpi né vittime. La "nemica" è infatti la madre, una donna frivola, incapace di amare altri che se stessa, tutta rinchiusa nella sua ansia di piacere, di essere amata, di non invecchiare, del tutto indifferente rispetto ai bisogni prima delle due figlie e poi dell'unica figlia che le resterà: Gabri, che coverà fin da bambina un rancore tale da soggiogare la propria stessa vita, da renderla una sorta di controfigura della madre, in attesa soltanto della sua vendetta finale. "La nemica" venne pubblicato originariamente a puntate sulla rivista "Les Oeuvres libres" dell'editore Fayard nel 1928, con lo pseudonimo di Pierre Nérey Nérey che è l'anagramma di Irène - quasi a mascherare e a svelare insieme il profondo e sofferto contenuto autobiografico della narrazione.
Oppiario-Ode trionfale-Lisbon revisited-Tabaccheria. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 96
Se "l'Ode marittima", pubblicata in questa stessa collana, rappresenta il culmine dell'esperienza futurista di Alvaro de Campos, uno dei più geniali e innovativi eteronimi di Fernando Pessoa, "Oppiario" e "Ode trionfale" ne costituiscono il debutto letterario, sempre sulla rivista "Orpheu", nel marzo del 1915. Ma mentre in "Oppiario" Pessoa atteggia il suo poeta a principe del decadentismo, dandy svogliato e oppiomane, nell'"Ode trionfale" apre già verso il successivo passaggio "futurista", in particolare come canto della civiltà contemporanea. Fu infatti proprio l'"Ode trionfale" - insieme a "16" di Sà-Carneiro, apparso su quello stesso numero di "Orpheu" - a destare lo scandalo maggiore, con grande divertimento di Pessoa: un recensore di "O Capital" arrivava ad accusare Pessoa-de Campos di cantare "le cose meno delicate e meno poetiche del nostro tempo con espressioni spaventose, a volte fin pornografiche". In realtà, come osservava il poeta Angel Crespo, autore di una monografia su Fernando Pessoa, la "stupenda" "Ode trionfale" era senza dubbio "la cosa più nuova e viva di questo numero iniziale della rivista 'Orpheu'". Completano questo nostro volume altre tre poesie che rappresentano altrettante tappe dell'evoluzione creativa di Pessoa-de Campos.
Il Piccolo Principe
Antoine de Saint-Exupéry
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 96
Età di lettura: da 8 anni.
La responsabilità dell'architetto. Conversazione con Renzo Cassigoli
Renzo Piano, Renzo Cassigoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2014
pagine: 214
Giunto ormai alla sua ottava edizione, questo libro di Renzo Piano continua a crescere. Dopo che nelle precedenti edizioni la conversazione con il giornalista Renzo Cassigoli si è infatti progressivamente approfondita e arricchita dei commenti del grande architetto ai nuovi lavori che andava affrontando - dalla Potsdamer Platz di Berlino all'Auditorium di Roma, da Nouméa in Nuova Caledonia al museo di Sarajevo, dalla muova sede de "Il Sole 24 Ore" al progetto per la Collina degli Erzelli a Genova -, altri contributi si sono via via aggiunti: un'inedita intervista di Enzo Siciliano e, ora, il commovente ricordo dell'amico Claudio Abbado.
Viaggio in Albania
Joseph Roth
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2014
pagine: 69
"Viaggio in Albania", qui per la prima volta tradotto in italiano nella sua interezza, raccoglie l'insieme dei reportages che il grande narratore scrisse in occasione del suo viaggio in Albania nel 1927 in veste di corrispondente della "Frankfurter Zeitung". Scritti con l'humour e la sensibilità ben noti ai suoi lettori, gli articoli sono penetranti descrizioni di quei luoghi: la terra e la natura aspra; il popolo albanese con le sue peculiarità e tradizioni, i suoi cerimoniali nazionali e lo stile di vita; le antiche città dalle suggestioni bibliche e quelle più moderne protese faticosamente al raggiungimento di una qualche forma di progresso: il tutto senza rinunciare mai alla notazione pittoresca, né ad un'attenta analisi storico-politica. L'autore è colpito soprattutto dagli elementi ancora arcaici che caratterizzano il popolo e i costumi albanesi in quei primi decenni del Novecento; a paragone del grande e ormai smembrato impero da cui Roth proveniva, questa ex provincia dell'impero ottomano non poteva non apparirgli ben distante dalla 'civilizzata' realtà che aveva conosciuto, sebbene con la consueta ironia Roth non risparmi nemmeno gli stessi 'europei', osservando che molto spesso tradizioni e costumi occidentali non risultavano poi così differenti, e a volte neppure superiori...
Breve storia della fotografia
Walter Benjamin
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2014
pagine: 93
Può forse apparire singolare che uno studioso del calibro di Walter Benjamin si avventurasse nel 1931 a stilare la storia di una tecnica, quale quella fotografica, che non aveva allora che un centinaio d'anni o poco più, avendo Niépce e Daguerre fondato solo nel 1829 la prima società per lo sviluppo delle tecniche fotografiche. È ancora più singolare che il filosofo tedesco già parlasse in queste sue pagine di periodo d'oro e di declino dell'arte fotografica. Questa singolarità cessa tuttavia di essere tale non appena si cominci a riflettere su quanto sempre vi è di originale nella ricerca di Benjamin, costantemente tesa a individuare le origini, e insieme le potenzialità grandi o piccole, positive o negative, di ogni fenomeno studiato. Da questo punto di vista il lettore non mancherà certo di avvertire in queste pagine pionieristiche una forte vicinanza, e una prima messa a fuoco, a quell'indagine a tutto campo che costituisce uno dei capolavori del filosofo tedesco: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica", che vedrà la luce solo cinque anni più tardi. Anche e proprio in questa direzione, questo volume riunisce altri due scritti poco noti di Benjamin: il primo, "Novità dal mondo dei fiori", è concepito come recensione all'opera del fotografo Karl Blossfeldt (1865-1932), grande protagonista della fotografia appplicata al mondo floreale; il secondo, "Lettera da Parigi", si concentra invece sul rapporto tra pittura e fotografia...
La rosa del mondo e altre poesie d'amore. Testo inglese a fronte
William Butler Yeats
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2013
pagine: 136
Pochi poeti come Yeats hanno saputo rappresentare nella loro opera un'universalità di temi e di istanze che va dagli incanti della mitologia irlandese alla storia sociale politica del proprio Paese, dalla celebrazione della bellezza alla rievocazione di personaggi storici, di amici e congiunti, senza peraltro dimenticare la parte più filosofica della sua opera né quella più "occasionale". Forse anche per questa ragione, l'antologia che qui presentiamo sotto il titolo di una delle poesie raccolte, "La rosa del mondo", e che offre un'ampia selezione delle sue poesie d'amore, rappresenta per certi versi una novità nel panorama editoriale italiano. Anche se non ne è l'unica destinataria, l'antologia ruota senza dubbio intorno alla figura di Maud Gonne, paladina del nazionalismo irlandese e fondatrice della lega di donne rivoluzionarie "Daughters of Ireland", che dopo una tempestosa relazione con il politico e giornalista francese Lucien Millevoye, andrà in sposa al rivoluzionario irlandese John MacBride. Un amore, quello di Yeats, non corrisposto, a nulla infatti valsero i suoi reiterati tentativi di sposare Maud; ma i due, pur con fasi alterne, restarono profondamente amici per tutta la vita, nonostante le differenti posizioni politiche.
Ventiquattro ore nella vita di una donna
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2013
pagine: 107
Fra i romanzi brevi del grande scrittore Stefan Zweig (Vienna, 1881-1942), "Ventiquattro ore nella vita di una donna" è uno tra i più perfetti e avvincenti. Scritto nel 1927, è la storia di una donna e di un uomo dominato dalla passione per il gioco che si incontrano, del tutto casualmente, nell'atmosfera febbrile del casinò di Monte Carlo. La vicenda viene narrata dalla donna stessa, ormai anziana, a un interlocutore pressoché sconosciuto, ma che le si rivela come l'unico possibile destinatario di un episodio della sua vita fino a quel momento non raccontato a nessuno, la confessione a cuore aperto di un amore dalla cui ossessione la donna era stata travolta e trascinata in una spirale di estasi e tormento. Lo svelamento del suo passato è tuttavia per lei soprattutto l'occasione per espiare e finalmente liberarsi da un evento durato appena l'arco di ventiquattro ore ma tale da totalizzare l'intero corso della sua vita successiva. Il racconto trascina il lettore in un magistrale crescendo di tensione psicologica, e lo fa penetrare nei complessi meccanismi che dominano la mente umana quando si trova in balia delle passioni, siano esse originate dall'amore, con tutta la sua incontrollabile sensualità, o siano quelle legate al demone del gioco d'azzardo, con tutta la loro carica distruttiva. Ma è al tempo stesso una profonda riflessione sul presente, sul passato e sulle età della vita, perché "invecchiare non significa altro che non avere più paura del proprio passato".
A passeggio per Berlino
Joseph Roth
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2012
pagine: 121
Alla fine del 1920 Joseph Roth si trasferisce a Berlino, collaborando con la Frankfurter Zeitung e altri quotidiani. Proseguendo la tradizione viennese del feuilleton, Roth porta questo genere a una moderna forma di reportage letterario, e si pone come appassionato testimone e acuto osservatore della vita sociale del suo tempo. I reportage qui raccolti offrono una sorprendente e personale visione della Berlino degli anni Venti, una città che si propone come asilo per rifugiati ebrei, russi, turchi, armeni, greci, una metropoli di persone senza fissa dimora, di mendicanti, di senzapatria che lottano per la propria sopravvivenza. Roth accompagna il lettore alla scoperta di luoghi significativi, primo fra tutti lo "Scheunenviertel", il quartiere che un tempo dette rifugio ai molti ebrei esuli dell'Europa dell'est, un mondo vitale e variopinto che "puzza di cipolle, pesce, grasso e frutta...", e di cui Roth si serve anche per fare una sofferta e acuta riflessione sulla questione ebraica. Ma c'è anche la Berlino delle avanguardie, dal volto moderno, borghese e benestante, cui Roth non risparmia scetticismo e ironia su temi quali il traffico, l'architettura, la politica, la moda, i grandi magazzini, il ritmo frenetico della metropoli in espansione e la commercializzazione dell'industria del divertimento. Ogni luogo, con i suoi bizzarri ed eccentrici individui - tra cui accattoni, prostitute, ballerine, magnaccia, garzoni di bottega, artisti... - che popolano le notti e i quartieri berlinesi.
Come leggere un libro
Virginia Woolf
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2012
pagine: 59
Oggi che sono di moda i corsi di scrittura, potremmo chiederci se non sia il caso di creare anche e soprattutto dei corsi di lettura, se non altro perché i primi, se hanno davvero ragione di essere, devono necessariamente comprendere i secondi. Se leggere in sé non è difficile, saper davvero leggere un libro non è altrettanto facile, tanto che sui criteri della lettura, come su quelli della scrittura, da sempre ci si interroga. I due saggi e il breve prologo presenti in questo volume spiegano dunque il modo in cui i libri dovrebbero essere letti, allargando poi il discorso alle difficoltà che la letteratura contemporanea incontra per essere compresa in tutta la sua profondità. Il punto di vista di Virginia Woolf predilige sempre il "lettore comune"; d'altra parte, se da un lato la scrittrice non può nascondersi che questi lettori risultano spesso disarmati di fronte ad opere della complessità, per esempio, dell' "Ulysses" di James Joyce - che proprio in quegli anni veniva pubblicato per la prima volta e di fronte al quale la stessa Woolf provava un sentimento ambivalente, di ammirazione e di repulsione - dall'altro non può che stigmatizzare l'insufficienza degli stessi critici della sua epoca. Leggere un romanzo è sempre un'arte difficile e complessa, scrive la Woolf, che richiede sì sensibilità e immaginazione, ma anche quella capacità di confronto che proprio l'esperienza delle precedenti letture ci offre e che è alla base del nostro giudizio."
Il poeta sotto esame. Con due importanti inediti di Dino Campana
Paolo Maccari
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2012
pagine: 160
L'importanza della scoperta e della pubblicazione di questi due scritti inediti di Dino Campana non può passare inosservata. Da un lato, infatti, l'autore è senza dubbio una delle figure più enigmatiche e più complesse del nostro Novecento; dall'altro, questi due testi - il primo in italiano, il secondo in francese, qui presentato con la traduzione italiana a fronte - non sono piccoli frammenti spuntati casualmente come spesso avviene: sono due scritti compiuti che sviluppano altrettanti temi di grande interesse per l'autore dei "Canti Orfici": in italiano, il suo rapporto con l'"odiosamata" Firenze; in francese, sulla scorta di una riflessione sul "pentimento" nella letteratura d'Oltralpe, una pur veloce ma personalissima panoramica dei poeti più amati. Ma c'è un altro dato che rende questi scritti di grande importanza: la loro data. Appartengono infatti all'anno 1911 - periodo particolarmente oscuro nella biografia del poeta - e sono stati originati dall'infruttuosa partecipazione di Campana ad un concorso che avrebbe potuto abilitarlo all'insegnamento del francese nei ginnasi italiani. Mentre si sapeva ormai, grazie alle ricerche di Cacho Millet, del tentativo compiuto in quello stesso anno da Campana di diventare "alunno delegato di Pubblica Sicurezza", nulla sapevamo invece di questo suo precedente tentativo, peraltro molto meno stravagante del secondo e molto più importante, così che la delusione dovette essere molto più cocente.

