Libri di Stefan Zweig
Fouché. Ritratto di un uomo politico
Stefan Zweig
Libro
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 1991
pagine: 222
Paura
Stefan Zweig
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 120
Irene Wagner, bella viennese della migliore borghesia e moglie di un noto penalista, sta scendendo rapida le scale di una casa non sua dopo aver fatto visita all'amante, un giovane pianista. Ma lì, su un pianerottolo, il fato la attende sotto le spoglie di una sordida ricattatrice. Quella donna sa tutto di lei. E Irene cede, e paga. Ma da quel momento comincia l'incubo: le richieste di denaro aumentano vertiginosamente, e lo sguardo indagatore del marito, l'avvocato Wagner, ormai la atterrisce - certo sospetta qualcosa, forse ha subodorato l'inganno. E quello che le ha fatto notare un giorno, en passant, raccontandole delle sue esperienze professionali è terribilmente vero: spesso il colpevole soffre più per la paura di essere scoperto, per l'ansia di dover nascondere il delitto, che non per il terrore del castigo; la pena, anzi, è catartica. Che fosse un tacito invito alla confessione? Maestro della suspense, Zweig pedina l'adultera, tormentata dalla ricattatrice non meno che da se stessa e divisa fra angoscia e rimorso; ne mette a nudo la psicologia, ne dipinge gli incubi, ne svela le riflessioni, tra passi falsi, decisioni sempre rinviate e scene isteriche all'amante, a torto ritenuto complice della ricattatrice: sino al coup de théâtre finale...
Marceline Desbordes-Valmore. Ritratto di una poetessa
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 187
Esaltata da contemporanei come Hugo e Balzac, studiata nelle scuole e amata dai surrealisti, Marceline Desbordes-Valmore (1786-1859) è l'unica donna tra i grandi della poesia francese, figura mitica di sperimentatrice autodidatta ed eroina tragica. La sua esistenza - gli amori intensi e disperati, la durezza dell'infanzia, il dolore di madre sopravvissuta ai suoi figli - diventa per Stefan Zweig materia pulsante di un gioco di specchi, in cui l'opera e la vita si riflettono l'una nell'altra. Figlia di un pittore di stemmi caduto in disgrazia, Marceline fu prima attrice riluttante e dovette poi affrontare la difficoltà di essere, nell'Ottocento, scrittrice e donna. Zweig ne indaga con empatia i tormenti e i misteri, mostrando come la violenza delle disgrazie si trasformi in acuta percezione della sofferenza umana, e prenda forma una poesia semplice ma piena d'invenzioni, che apre la strada alle sperimentazioni di Verlaine. Il libro, alla sua prima traduzione italiana, è completato da diciassette poesie, una selezione di lettere e una breve antologia critica dove autori come Baudelaire e Sainte-Beuve si confrontano con la poetessa.
Gli occhi dell'eterno fratello
Stefan Zweig
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 73
Una riflessione sulla Giustizia e sulla sua impossibilità in una narrazione dal respiro ampio, in cui palpitano il divino e una natura incantata. Un libro amato da Hermann Hesse, che vedeva nella "leggenda indiana" dell'amico Zweig un'opera in sintonia con il suo "Siddhartha".
Estasi di libertà
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2013
pagine: 465
Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane e poverissima postina di un piccolo borgo austriaco. Un giorno riceve un telegramma di una zia lontana da tempo, che la invita a trascorrere con lei un periodo di vacanza - il primo della sua vita - in un lussuoso hotel a Pontresina. La ragazza scopre così un mondo da sogno, lontanissimo e impensabile se paragonato alla sua misera condizione; le invidie che Christine suscita per la sua grazia e il suo ingenuo entusiasmo rendono però il ritorno al paesino brusco e inevitabile, così come la conseguente depressione. Inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce il coetaneo Ferdinand, come lei condannato a una vita di stenti e rinunce in seguito alla guerra. Combattuti tra il loro amore appena nato e lo squallore disperato a cui li mette di fronte la povertà, i due giovani si troveranno di fronte a una scelta radicale che potrebbe rovesciare le sorti della loro esistenza. Iniziato da Zweig nel 1931 e finito durante l'esilio a Londra per sfuggire ai nazisti, tra il 1934 e il 1938, "Estasi di libertà" è il romanzo che si credeva perduto del grande scrittore austriaco, pubblicato in Germania e in Francia nel 1982. Rimasto inedito nel nostro Paese fino al 2011, viene ora proposto anche in edizione economica in traduzione italiana.
Maria Antonietta. Una vita involontariamernte eroica
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 431
Frivola e intrigante per i cortigiani di Versailles, perversa aguzzina nella propaganda rivoluzionaria, eroina martire della restaurazione monarchica: chi era Maria Antonietta? Nel raccontare la sua vita, Stefan Zweig deve confrontarsi con una lunga tradizione di leggende, dicerie e violente passioni ideologiche. Ma ripercorrendone i passi di bambina sposa, moglie disprezzata, madre sensibile, austriaca isolata in una corte e una nazione ostili fino alla dignità degli ultimi istanti, che fanno coincidere la sua morte con la fine di un'epoca, Zweig trova una donna: un essere umano senza qualità particolari, costretto dal caso e dalla Storia a diventare grande. Maria Antonietta - senza che vengano sminuite le responsabilità politiche e morali del suo ruolo diventa allora il luminoso esempio dell'individuo comune che si erge sopra la sua stessa mediocrità e assume una dimensione "involontariamente eroica". Perfetta sintesi di cura documentale, penetrazione psicologica e tensione narrativa, questo libro, forse la più amata tra le opere di Zweig, è ancora oggi considerato un vertice e un modello del genere biografico. La sua pubblicazione, nel 1932, mutò radicalmente l'immagine di Maria Antonietta, cancellò uno stereotipo e riconsegnò una figura viva e complessa tanto alla ricerca storica che all'immaginario popolare.
Brasile. Terra del futuro
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2013
pagine: 256
Nel 1939 Stefan Zweig fu costretto a lasciare l'Europa, ormai sull'orlo della guerra, in cerca di un luogo nel quale ricostruire la propria esistenza. Si orientò inizialmente verso gli Stati Uniti, ma a poco a poco la città che aveva accolto molti esuli del tempo, New York, si rivelò incompatibile per lo scrittore austriaco. A partire dal 1941, Zweig si stabilì con la seconda moglie a Petrópolis, vicino a Rio de Janeiro, nonostante a un primo impatto, avvenuto nel 1936, lo scrittore avesse dichiarato di aver trovato il Brasile una terra "priva di interessi per lo spirito". Scritta nel 1941, quest'opera passa in rassegna la storia del paese dal XVI secolo fino al 1940, la sua economia e la sua cultura, fornendone una visione piena di amore per la natura solare e ancora vergine di un paese enorme e dalle infinite potenzialità. Durante la sua permanenza, Zweig ebbe sempre ottimi rapporti con i politici locali, che lo accolsero come una celebrità e gli riservarono i funerali di Stato alla sua morte. Ancora oggi, il paese sudamericano è quello che ricorda con maggiore rispetto lo scrittore che, anche in punto di morte, riservò un ultimo pensiero al "meraviglioso" Brasile. Una delle ultime opere del grande autore austriaco, all'epoca tradotta in sei lingue, "Brasile. Terra del futuro" è un ritratto appassionante, dal contenuto profetico confermato dalla rapida trasformazione di questo paese, al quale si guarda ancora oggi come a un modello ideale di sviluppo. Prefazione di Angela Ales Bello.
24 ore nella vita di una donna
Stefan Zweig
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
pagine: 160
Siamo in pieni anni venti, nello scenario esclusivo della Costa Azzurra, dove il ritmo placido degli ospiti internazionali di un rispettabile albergo viene di punto in bianco sconvolto da un evento drammatico non meno che scandaloso. Madame Henriette, moglie e madre irreprensibile, fugge nottetempo con un giovane francese appena approdato nell'hotel. Quanto basta a portare scompiglio tra l'affiatata compagine dei villeggianti, con tanto di accalorate dispute e fazioni pro o contro la fuggiasca; eppure non è quest'ultima la protagonista del racconto di Zweig. E le ventiquattro ore preannunciate dal titolo non appartengono alla vita di Madame Henriette, bensì a quella di un'appartata gentildonna inglese, che solo in seguito allo scandalo cederà alla voglia e al bisogno di uscire dalla propria discrezione per raccontare al narratore, a sua volta ospite dell'albergo, l'accadimento ben più imprevedibile e sconcertante che circa trent'anni prima ha sconvolto la sua vita. Poche ore trascorse a Montecarlo in un casinò, un giorno e una notte destinati a sovvertire un'intera esistenza, l'incontro con un giovane devastato dalla febbre del gioco, la riscoperta della vita e il desiderio della morte, e in mezzo il rimescolarsi di tutta la gamma possibile di sentimenti e sensazioni: stupore, gioia, vitalità, vergogna, sdegno, rancore, angoscia. Il volume è illustrato con le tavole di Federico Maggioni.
La novella degli scacchi. Testo tedesco a fronte
Stefan Zweig
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2013
pagine: 172
La tragedia del nazismo nella sfida mortale di due uomini davanti alla scacchiera. Nel duello tra il rozzo Czentovic e l'enigmatico e colto dottor B. si condensa la tensione di un conflitto in bilico tra odio e follia, simbolo di un dramma molto più vasto: sulla scacchiera si staglia infatti la disperazione di Zweig per l'oppressione nazista che proprio in quegli anni stava lacerando l'Europa in un'assurda, devastante guerra. Considerata il testamento spirituale dell'autore - morto suicida pochi mesi dopo aver concluso il racconto - "La novella degli scacchi" è costruita su un perfetto meccanismo narrativo, che mossa dopo mossa trasforma il duello dei protagonisti in una lotta per la sopravvivenza tra mondi contrastanti, inconciliabili al pari dei pezzi bianchi e neri che si affrontano sulla scacchiera.
Il candelabro sepolto
Stefan Zweig
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 176
Che fine ha fatto la Menorah, il simbolo per eccellenza del popolo ebraico che illuminava l'arca del Tempio di Gerusalemme? Dopo la distruzione del tempio e il saccheggio della città, nel 70 d.C., fu portata a Roma, in trionfo da Tito insieme agli altri tesori trafugati agli ebrei, un bottino talmente prezioso da essere raffigurato sull'Arco dell'imperatore. Per anni il candelabro fu conservato insieme con le altre spoglie della prima guerra giudaica, finché a Roma arrivarono i Vandali di Genserico che ne fecero ancora bottino di guerra portandola a Cartagine, di nuovo in trionfo. Ma solo finché Giustiniano non riuscì a recuperarla per trasferirla a Bisanzio, poi chissà... Stefan Zweig racconta il suo vagare come metafora stessa del popolo errante, pochi anni prima di porre fine alla propria esistenza di esiliato, in fuga dall'oppressione nazista. Nella postfazione Fabio Isman si mette a sua volta alla ricerca della Menorah per scoprire che potrebbe trovarsi ancora a Roma...
Il viaggio nel passato
Stefan Zweig
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2012
pagine: 84
Un giovane di umili origini si innamora della bella moglie del suo ricco benefattore: un amore impossibile, un amore inconfessabile ma sincero e profondo. Poi il distacco, la Grande Guerra, la lontananza, e infine il ritorno, dopo un silenzio di anni. "Il viaggio nel passato" racconta il loro incontro dopo gli anni della separazione, racconta il loro ritrovarsi e il muto interrogarsi su che cosa sia rimasto di quell'amore così intenso. Attraverso piccoli segni, gesti solo accennati, sguardi silenziosi ed espressivi, Zweig ci fa cogliere i pensieri fugaci, le parole inespresse, ci rivela la profondità dell'inconscio e i tormenti della passione.
Notte fantastica
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 228
Denominatore comune dei quattro superbi racconti qui radunati è l'incontrollabile violenza delle passioni, cui Zweig ha saputo dar voce con rara efficacia: l'oscuro desiderio capace di impadronirsi - in una notte d'estate, quando l'afa allenta ogni difesa - di un'adolescente, che nella sua trance di sonnambula sembra rispecchiare i rapinosi effetti dell'eros; o la primitiva, sconsiderata fedeltà di una serva nei confronti del padrone brillante signore della buona società viennese, tediato dal ménage coniugale e avido di nuove avventure -, una fedeltà che non arretrerebbe forse nemmeno di fronte all'omicidio; o ancora il delirio dell'uomo che stana una prostituta nel chiuso di un bordello e, notte dopo notte, la scongiura di seguirlo e abbandonare quella vita: e da lei, che aveva sposato pretendendone un'acquiescente gratitudine, riceve ormai solo scherno e insulti. Ma se alle oscure forze della passione possiamo soltanto soccombere, ancor più temibile e lancinante - sembra suggerire Zweig con il più lungo di questi racconti, "Notte fantastica" - è la sua assenza: sprofondato in una patologica apatia, l'algido barone Friedrich Michael von R. riuscirà ad affrancarsene solo in virtù di un evento fortuito e di un'azione indegna, che ridesteranno in lui la capacità di provare emozioni e, forse, persino veri sentimenti.