Storia
Guerra o rivoluzione? Articoli, interventi, corrispondenze dalla guerra civile spagnola
Camillo Berneri, Carlo Rosselli
Libro: Libro in brossura
editore: Nova Delphi Libri
anno edizione: 2025
pagine: 240
Carlo Rosselli e Camillo Berneri, socialista liberale il primo, anarchico il secondo, giungono in Spagna nell’estate del 1936, all’indomani dell’alzamiento delle guarnigioni di Francisco Franco in Africa, che darà il via a una sanguinosa guerra civile. Pur provenendo da culture politiche differenti i due, accomunati da un radicato e fiero antifascismo, collaborarono al sogno di una rivoluzione sociale che uomini ed eventi non permisero. Dopo Contro lo Stato (vincitore del Premio Guido Picelli per la ricerca storica 2022), Di Brango torna con un’attenta selezione di scritti di Berneri e Rosselli in grado di restituirci lo spessore etico e morale che i due seppero infondere alla loro azione, tesi nella continua ricerca di una risposta all’annosa questione di sempre: “Vincere la guerra o fare la rivoluzione?”
Tafferugli. OMI Reggiane. Reggio Emilia, 28 luglio 1943. Il luogo, i fatti e le storie
Annamaria Giustardi
Libro: Libro in brossura
editore: Consulta Librieprogetti
anno edizione: 2025
pagine: 168
Nove dipendenti della maggior fabbrica d'aerei italiani, la OMI Reggiane, furono uccisi dall'intervento delle guardie giurate dello stabilimento e di una pattuglia dell'esercito il 28 luglio 1943: manifestavano per la pace e per la fine del fascismo come in tante altre città italiane. Il governo di allora vietò i funerali, considerando quei morti traditori e condannandoli a essere dimenticati. Annamaria Giustardi reca un contributo importante, attraverso testimonianze e documenti originali, alla conoscenza e alla considerazione per quell'evento tragico, proponendo al lettore di "non dimenticare per non perdere una parte di noi, e cercare tutte le storie che abbiamo dentro e che aspettano di vedere la luce". Il volume reca una prefazione di Carla Oppo e testi di Michele Bellelli e Paolo Riatti, oltre un'ampia rassegna di documenti e immagini d'epoca. Questi i nomi dei nove lavoratori uccisi quel giorno: Antonio Artioli, Renzo Bellocchi, Eugenio Fava, Nello Ferretti, Armando Grisendi, Gino Menozzi, Osvaldo Notari, Angelo Tanzi, Domenica Secchi. Il volume è inserito nella Collana "Nerosubianco" che accoglie una nutrita rassegna di storie e documenti sul Novecento reggiano.
I cannoni a sfera del forte di Vinadio e le artiglierie corazzate di fine Ottocento
Pier Giorgio Corino, Massimo Robotti
Libro: Libro in brossura
editore: Editrice Tipografia Baima-Ronchetti
anno edizione: 2025
pagine: 178
Negli anni ottanta dell’Ottocento al forte di Vinadio, nelle alpi cuneesi, si sperimentò una innovativa installazione corazzata di artiglieria, il cosiddetto cannone a sfera. Concepito in Germania dai progettisti della Krupp, il rivoluzionario sistema venne adattato alle casematte in pietra del forte di Vinadio dai tecnici del Regio Esercito. Dopo prove ed esperienze durate quasi un decennio, il cannone a sfera venne adottato e installato in due esemplari in una nuova batteria, appositamente realizzata all’estremità sud del forte. Per parecchi anni questi impianti fecero di Vinadio la fortezza alpina dotata dell’armamento più moderno ed efficace. Queste vicende, sinora pressoché sconosciute, vengono qui portate alla luce da un saggio che inquadra gli avvenimenti di Vinadio nel più ampio contesto dell’evoluzione della fortificazione in Europa a fine ’800. Il lavoro è illustrato con un ampio corredo iconografico, composto per lo più da immagini d’epoca (fotografie, disegni tecnici, schizzi, spaccati, planimetrie) e specialmente dalle tavole originali dell’atlante realizzato in occasione degli esperimenti di tiro del 1881.
Il palazzo badiale dei Papi beneventani a Pietrastornina (la roccia scalata da papa Leone XIII, i Lottiero d'Aquino principi toscani, i fratelli Massa, faenzari del chiostro di S. Chiara)
Arturo Bascetta
Libro: Libro rilegato
editore: ABE
anno edizione: 2025
pagine: 190
Questa seconda parte sui personaggi storici di elevata caratura che ruotano intorno al palazzo di Pietrastornina che ospitò papi, re e principi, consegna alla storia altre bellissime pagine che riguardano l'ex dipendenza beneventana. Il viaggio nella storia delle chiese del ridente paesino ai piedi della montagna del «Monte Vergene», arcipretura trecentesca dell'urbe Benevento, rinata dopo il sisma del 1348, continua con nomi altisonanti che giunsero e soggiornarono in paese. Come abbiamo già avuto modo di dire, qui si svilupparono le antiche chiese di S.Maria de Juso e di San Bartolomeo che dipesero dalla Chiesa metropolitana beneventana, oppidi sofiani da cui si distaccarono i feudi delle due Torri che diedero vita all'Università comunale del Regno di Napoli, a sostegno della tesi dell'autore. Arturo Bascetta ci accompagna per mano alla scoperta di aneddoti e piccoli episodi che coinvolgono persone e personaggi che ruotano in una miriade di località nate dallo sgretolarsi dei 36 casali cittadini. A fare da filo conduttore immaginario è la visita ad limina che a suo tempo fece l'arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, futuro Papa, fra le chiese da ricostruire, sostando poi nel Palazzo della Collegiata di Pietrastornina dove visse la prima estate del suo trasferimento a Benevento. Il suo Diario è una fonte preziosa per conoscere i dati dell'epoca riferiti alle chiese, quasi tutte da ricostruire, come egli stesso scrive. Pietrastornina «a dì 8 settembre 1694, la chiesa arcipretale coll'altare maggiore si mantiene dalla Università, in supplemento dalle proprie rendite della chiesa. A dì 10 settembre 1694 la chiesa parrocchiale di S.Bartolomeo apostolo col suo altare maggiore: essendo rovinata questa chiesa prima dell'anno 1703 è stata trasferita la parrocchia alla nuova chiesa di S.Rocco». Il 10 ottobre 1706, il futuro Papa Orsini, attesta che «la chiesa di S.Maria delle Grazie, grancia de' padri di Monte Vergine col suo altare maggiore, si mantiene colle rendite della stessa grancia. A dì 21 settembre 1722 la chiesa di S.Rocco col suo unico altare si mantiene colla propria dote, ed in supplemento dall'Università: l'altare però colla dote assegnata dal signor Principe della Terra, patrono del medesimo» altare. Ma lasciamo che sia l'autore a guidarci in questo prezioso scrigno che si apre ai nostri occhi, mostrandoci i tesori dell'arcipretura di Pietrastornina da egli trascritti con sagacia e pazienza direttamente dalla fonte, che è il nostro Archivio Parrocchiale, in tutti questi anni di paziente lavoro. Questa seconda parte, in particolare, si snoda intorno al viaggio di una figura di elevata caratura, come lo fu quella di Papa Leone XIII, che risulta aver soggiornato a Pietrastornina in gioventù, quando era delegato apostolico beneventano. All'epoca era in via di guarigione per una malattia che lo colpì in gioventù e che lo vide spesso a riposo nelle campagne e nel paese del palazzo estivo dei papi Beneventani. In particolare, del suo soggiorno a Pietratornina, si ricorda quella volta che volle scalare la roccia al centro del paese e alta 240 metri in soli 30 minuti, nonostante le esortazioni di Don Nicola Campobasso, padre francescano del paese e discendente della famiglia titolare del Palazzo che ancora svetta sulla pubblica piazza. Sono pagine di storia da ricordare, raccontare, conservare, come nello stile di Arturo Bascetta, storico ormai di fama internazionale, i cui scritti sono presenti nelle biblioteche universitarie del mondo. Don Giovanni Panichella Parroco di Pietrastornina (Av)
Enzo I re di Sardegna imperatore mancato: l'erede di Federico II di Svevia prigioniero a Bologna
Anna Barbato, Sabato Cuttrera
Libro: Libro rilegato
editore: ABE
anno edizione: 2025
pagine: 165
Fu vestito con veste di scarlatto, foderata di vaj. Aveva in capo il diadema reale, d'oro formato, e d'argento, e ornato di pietre preziose. Una verga d'oro teneva in mano, e due copertoj si vedevano foderati pure di vaj, uno, che si vuole di scarlatto fosse, di sciamito l'altro. In cotal guisa condotto fu dal palazzo del comune fin alla chiesa di S.Domenico del tanto illustre, e ragguardevole ordine dei predicatori, accompagnatovi dai più celebri dottori di legge, e da tutti gli ordini della città. Bello era anche a vedere, come l'accompagnavano alla sepoltura i tre quarti del popolo di Bologna, e questi dei più nobili. Grande, come può idearsi ognuno, fu il concorso d'ogni sorta di persone diverse per età e per sesso, compiagnendo tutte la di lui sfortunata sorte. Egli però felice, che nelle mani cadde di sì colto popolo, e benigno, cui era ben a cuore sua persona; poiché fe d'altrui potere prigione, in tempi specialmente si barbari, che i prigioni come se rei venivano trattati; e di qualche città o popolo, di que' tanti dal padre. E, da lui, con barbare maniere offesi, non così la gli sarebbe andata. Più felice anche, se di vero cuore pentito de tanti commessi sì atroci delitti, e dell'alto dispregio, in cui ebbe la romana Chiesa, e i più sacrosanti prelati, misericordia seppe rinvenire nel cospetto del giusto Dio. Il giovane erede degli Hohenstaufen morì così a Bologna nel 1272, seguito, destino beffardo, dalla disfatta del Regno di Gallura. Per tutti, sebbene prigioniero, fu sempre il biondo Re di Sardegna, l'unico sovrano di quelle regioni che aveva abbandonato, ma che pare avesse continuato a seguire i conti portati dagli erari amministratori. Tutti gli storici concordano che Enzo non lasciò nulla in eredità, non possedendo altro che pochi spiccioli.
Logici eretici. Amalrico di Bène e gli amalriciani nelle fonti del XIII secolo
Rosario Lo Bello
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2025
pagine: 296
Agli inizi del ‘200 Amalrico di Bène, maestro nelle arti liberali, passa a insegnare teologia a Parigi. Poco dopo la sua morte, al tempo delle prime censure ecclesiastiche di Aristotele (1210), maestri e studenti accusati di seguire le dottrine di Amalrico sono condannati al rogo come eretici. Nessuno scritto del maestro e dei presunti discepoli si è conservato. Si sono così potute formulare ipotesi disparate, spesso fantasiose, per spiegare quella condanna, cui ne seguirono altre. Il saggio esamina le prime testimonianze biografiche e dottrinali, riportando ciascuna di esse nel contesto originario. La vicenda è riletta sullo sfondo della nascita dell’Università di Parigi e dei conflitti di autorità legati al controllo dei docenti e dei loro insegnamenti. Dietro le condanne si intravedono i profili dei teologi formatisi nella scuola cattedrale di Notre-Dame, preoccupati, di fronte alla minaccia costituita dai libri naturales di Aristotele, di ridefinire confini e statuto del proprio sapere. Si sforzano così di delimitarne il campo, contrastando energicamente la temuta invadenza da un lato dei logici, dall’altro degli apocalittici e dei profeti della storia. In questo clima l’opuscolo denigratorio del cistercense Garnerio di Rochefort, il Contra amaurianos, che accomuna polemicamente Amalrico e gli amalriciani a Gioacchino da Fiore, appare come la premessa della condanna dottrinale di entrambi da parte del IV Concilio Lateranense (1215).
Il cerchio sacro dei sioux
Aldo Giorgio Salvatori
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2025
pagine: 254
Il Cerchio Sacro è il simbolo più gravido di significati per gli Indiani delle praterie. I Lakota- Sioux credettero di perderne la protezione quando, nel dicembre del 1890, il settimo cavalleria massacrò la tribù di Big Foot a Wounded Knee. Per onorare la memoria dei caduti e ricomporre l’armonia perduta del Cerchio Sacro centinaia di Sioux, nel 1990 insieme a Cheyenne e Arapaho, percorsero a cavallo quasi 300 chilometri tra bufere di neve e temperature glaciali. Con loro c’era anche l’autore di questo libro, unico giornalista televisivo italiano autorizzato dai Lakota a filmare quell’impresa straordinaria. Ne scaturirono un reportage televisivo per il Tg2 e un saggio, pubblicato da Vallecchi, giunto ora alla sua terza edizione e divenuto un libro di culto per gli appassionati della storia e dei costumi degli Indiani d’America. Un libro che non racconta soltanto il glorioso passato dei Lakota-Sioux e la loro stupefacente visione del mondo, ma anche le delusioni, le speranze e le battaglie presenti per favorire la rinascita di un popolo che ha ancora molte cose da insegnare a chi ha trasformato il mondo in un grande supermercato da saccheggiare.
Predicare l'economia. Il linguaggio del commercio nell'Italia del XIII-XV secolo
Luca Ughetti
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 236
Il commercio, il mercato del credito, le retribuzioni dei lavoratori risentono fortemente delle elaborazioni culturali prodotte nelle città medievali. Tra il XIII e il XV secolo, l'economia diventa un tema sempre più discusso dai teologi e raggiunge un ampio pubblico con l'attività dei frati mendicanti. Il libro analizza l'influenza che la predicazione esercita sulla società attraverso i sermoni di Remigio de' Girolami, di Taddeo Dini e delle principali figure dell'Osservanza francescana, attingendo ai codici di lavoro e alle trascrizioni da parte del pubblico. Emerge una relazione tra omiletica e comunità cittadina che entra in contatto con la normativa e il diritto. L'evoluzione si coglie talvolta negli scostamenti dall'esegesi tradizionale, altrove si misura nei tratti di più decisa originalità, come nella predicazione di Bernardino da Siena. I casi considerati mostrano che il modo di pensare l'economia tra Duecento e Quattrocento, in un periodo di forte innovazione, è caratterizzato da nuove argomentazioni, lessici e metafore destinati a lasciare il segno nella tradizione occidentale.
Il mite maestro. Saggi in memoria di John Tedeschi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 272
John Tedeschi è stato, per diversi decenni, il ‘mite maestro’ di più di una generazione di studiosi, in Italia e in diverse parti del mondo. Autore, negli ormai lontani anni Settanta del secolo scorso, di una serie di lavori pionieristici dedicati all’Inquisizione e alle forme di repressione dell’eresia, Tedeschi ha indirizzato l’attenzione sui meccanismi di un tribunale che era il cuore del potere della Chiesa in Italia senza tuttavia abbandonare gli studi di storia ereticale propriamente detta. Seguendo le tematiche che sono state al centro del suo percorso di ricercatore, dall’eresia alla censura, dalla blasfemia all’apostasia e alla storia della storiografia, dall’Inquisizione come tribunale ai grandi processi, dalle storie di ebrei alla demonologia, e alla caccia alle streghe, i brevi saggi qui raccolti sono il dono affettuoso di una comunità di studiosi al loro maestro per ricordarne l’incisività di pensiero e la capacità di scrittura, riconoscendone un’eredità che va ben oltre la sua produzione scientifica. Questo volume vuole essere un tributo al suo insegnamento. E un omaggio a una vita, uno stile, un metodo.
Mille anni di parmigiani a tavola. Volume Vol. 1
Giovanni Ballarini
Libro: Libro in brossura
editore: Mattioli 1885
anno edizione: 2025
pagine: 220
Immaginate d'interrogare persone appartenenti ad altre epoche e impossibili da incontrare è un genere letterario di un colloquio postumo nel quale la narrazione inquadra eventi di una realtà passata e li spiega secondo una logica di senso in cui si ritrova l'esperienza umana che si connette a pensiero e cultura. Una serie di interviste tra cui Napoleone Bonaparte, Giuseppe Verdi, Gabriele D'Annunzio, Correggio, Parmigianino, Talleyrand, Niccolò Paganini, Francesco Petrarca, Giuseppe Garibaldi...
Mille anni di parmigiani a tavola. Volume Vol. 2
Giovanni Ballarini
Libro: Libro in brossura
editore: Mattioli 1885
anno edizione: 2025
pagine: 148
Immaginate d'interrogare persone appartenenti ad altre epoche e impossibili da incontrare è un genere letterario di un colloquio postumo nel quale la narrazione inquadra eventi di una realtà passata e li spiega secondo una logica di senso in cui si ritrova l'esperienza umana che si connette a pensiero e cultura. Una serie di interviste tra cui Benedetto Antelami, Leonardo Da Vinci, Rosseau, Maria Luigia, Pellegrino Artusi, Renzo Pezzani...
Mille anni di parmigiani a tavola
Giovanni Ballarini
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mattioli 1885
anno edizione: 2025
pagine: 368
Immaginate d'interrogare persone appartenenti ad altre epoche e impossibili da incontrare è un genere letterario di un colloquio postumo nel quale la narrazione inquadra eventi di una realtà passata e li spiega secondo una logica di senso in cui si ritrova l'esperienza umana che si connette a pensiero e cultura. Una serie di interviste tra cui Benedetto Antelami, Leonardo Da Vinci, Rosseau, Maria Luigia, Pellegrino Artusi, Renzo Pezzani, Napoleone Bonaparte, Giuseppe Verdi, Gabriele D'Annunzio, Correggio, Parmigianino, Talleyrand, Niccolò Paganini, Francesco Petrarca, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi...