Economia
Il potere dei luoghi. La rivincita della geografia per capire la società
Marco Percoco
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2025
pagine: 144
La geografia non è solo una mappa, ma un complesso intreccio di relazioni economiche, sociali e umane che definiscono lo sviluppo dei territori. Percoco esplora le dinamiche che determinano il progresso di città, regioni e paesi, offrendo una prospettiva innovativa sulle ragioni profonde delle disuguaglianze territoriali, e invitando a ripensare le politiche di sviluppo in una visione strategica e multidimensionale.
Proteggere il futuro. Sicurezza energetica, resilienza economica e ambientale nell'era delle tre transizioni globali
Luca Dal Fabbro
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 240
La fine della globalizzazione come l’abbiamo conosciuta, la rivoluzione digitale e la corsa alla decarbonizzazione stanno ridisegnando completamente le dinamiche economiche, industriali e geopolitiche globali. Stati, aziende e individui devono confrontarsi con un nuovo ordine mondiale, fatto di crescente instabilità e frammentazione, accelerata competizione per le risorse, guerre e aumento degli attacchi cyber ed infine, ma non meno importanti, sfide ambientali senza precedenti. In questo nuovo contesto occorre trovare equilibrio e nuovi approcci per garantire il trinomio sicurezza energetica, competitività e resilienza ambientale. In Proteggere il futuro, Luca Dal Fabbro offre un’analisi lucida e approfondita di queste trasformazioni, esplorando le interconnessioni tra energia, tecnologia e sicurezza economica. Con un approccio pragmatico e basato su dati, il libro fornisce strumenti per comprendere e governare il cambiamento delineando la necessità di una re-industrializzazione e strategie per garantire maggiore resilienza e competitività nel prossimo futuro. Un saggio indispensabile per leggere le dinamiche globali e prepararsi ad affrontare le sfide del domani.
Breve storia dell'economia italiana. Dal 1950 ai giorni nostri
Oscar De Gaspari
Libro: Libro in brossura
editore: Piazza Editore
anno edizione: 2025
pagine: 230
Ma davvero l’economia è una scienza complessa ed accessibile solo a pochi eletti? Non la pensa così Oscar De Gaspari, che in questo saggio accantona gli abituali commenti di attualità per spiegare come si sia sviluppata l’economia del passato. Analizzandone i suoi tanti errori e incredibili recuperi, i troppi sperperi e le poche scelte intelligenti. Oggi possiamo dire di comprendere l’economia solo se ne conosciamo le dinamiche del passato. Episodi quali la congiuntura del lontano 1964, l’abbandono americano del cambio aureo del 1971, il superamento della catena di montaggio nel 1975, le contrapposte dottrine di Keynes e Friedman, lo Sme, il serpente monetario e l’Ecu perfezionati nel 1979, gli accordi di Maastricht del 1992, Schengen, l’euro introdotto nel 2002 appartengono ormai a un lontanissimo passato che nessuno ricorda più. O fatica a ricostruirlo. Oscar De Gaspari ha il merito di rivisitare quegli anni, certamente e per tanti aspetti formidabili, con un linguaggio semplice e argomentazioni sostenute da autorevoli studi, per offrirci una chiave di lettura utile a comprendere il passato e confrontarlo con il presente. Ammesso e non concesso che la storia sia sempre maestra di vita.
Institutional Reform and Enterprise Emergence in a Transition Context
Jasna Poček
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 92
This monograph analyzes the institutional context in which market and enterprise creation processes take shape in economies undergoing economic transition. In particular, it examines how formal institutional reforms and the transplantation of normative models influence the configuration of market and organizational structures in transition economies. Engaging with debates on the relationship between institutional arrangements and economic development, the volume contributes to a deeper understanding of institutional transformation processes and their practical implications for economic development and entrepreneurship in contexts of systemic change.
Le antinomie dello sviluppo economico italiano. Il divario Nord/Sud tra policy statali e ruolo della ruling class
Marco Santillo
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2025
pagine: 236
I più recenti studi sui temi del divario territoriale tra il Nord e il Sud tendono, finalmente, a guardare il Mezzogiorno come versante di una prospettiva europea e ad inserire il problema dei suoi ritardi socioeconomici nel quadro di dinamiche economiche di carattere globale. Già il “nuovo meridionalismo” del secondo dopoguerra aveva inteso prendere le distanze da una visione dicotomica che aveva assegnato al Sud un ineluttabile destino agricolo, per promuovere ricette di politica economica di matrice industrialista che avrebbero trovato in seno alla Svimez e alla Cassa per il Mezzogiorno la loro più matura espressione. I fondatori e gli esponenti di punta di queste e di altre istituzioni, in parte provenienti dall’esperienza nittiana del primo ’900 e in parte dal “trust di cervelli” del primo IRI, sarebbero stati i capofila del progetto di industrializzazione del Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, assurgendo a moderna classe dirigente in grado di rappresentare le peculiarità e le esigenze socioeconomiche del Mezzogiorno in un teatro non più locale ma nazionale e internazionale. Infatti non furono solo i contributi finanziari e progettuali di soggetti pubblici nazionali, ma anche quelli di istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale, a sostenere l’industrializzazione del Mezzogiorno e a consentire negli anni della Golden Age un duplice catching-up del Sud rispetto al Settentrione e dell’Italia nei confronti delle economie più avanzate d’Europa. Ruolo delle classi dirigenti, peso ed impatto dei finanziamenti interni e esteri, coinvolgimento delle istituzioni internazionali e inserimento anche dal punto di vista scientifico dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno nell’alveo del dibattito inter-nazionale sulle depressed areas: sono questi i driver della ricerca di questo volume che ha inteso fornire una originale ricostruzione della stagione dell’intervento straordinario, facendo leva, oltre che sulla letteratura di riferimento, sul reperimento e l’analisi di originali fonti archivistiche.
In economia la guerra dei dazi si sa come inizia non come finisce. Il commercio è uno strumento di pace, due paesi, che commerciano, non si fanno la guerra
Mario Paone
Libro
editore: Pensa Editore
anno edizione: 2025
pagine: 168
L'imperialismo globale e la grande crisi. L'incerto futuro del capitalismo
Ernesto Screpanti
Libro
editore: Edizioni Punto Rosso
anno edizione: 2025
pagine: 258
La Grande Transizione del capitalismo
Giuseppe Sabella
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 216
Sin dai tempi di Joseph Schumpeter, sappiamo che il capitalismo funziona per cicli economici. Quando la sua potenza espansiva viene meno, il sistema si riorganizza. È quello che succede dopo la crisi del 2008, nel momento in cui le spinte dell’off-shoring e dell’economia globale si affievoliscono. In questo frangente, i grandi magnati del capitale avviano una profonda trasformazione economica, politica e culturale: il digitale, i social media, l’intelligenza artificiale e l’energia pulita sono i driver di questa metamorfosi, che incide anche sulle relazioni tra gli Stati sovrani. È su questi presupposti che le élite economiche internazionali rivedono la narrazione con cui si presentano a consumatori e mercati. Non più la fine della storia – che, nel corso degli anni, ha sospinto il mercato globale – bensì la sostenibilità: la Transizione ecologica, direbbe Jacques Lacan, è il nuovo discorso della legittimazione capitalistica. Ai giorni nostri, mentre Stati Uniti e Cina si sfidano per i commerci e per la supremazia cognitiva, gli scenari energetici previsti dalle istituzioni più autorevoli delineano la contrazione della domanda di combustibili fossili e la progressiva crescita di fonti alternative. In Gran Bretagna è stata spenta l’ultima centrale a carbone. Contrariamente a quanto afferma Donald Trump, il Green Deal – che spesso viene confuso con cultura e capitalismo woke – non è finito e non finirà: il grande capitale (europeo, cinese e, anche, americano) ha adottato questa proiezione e questo codice linguistico. Non si tratta soltanto di una Transizione digitale ed energetica: è, in fondo, la Grande Transizione del capitalismo.
Come funziona l'economia. I fatti spiegati visivamente
Libro: Libro rilegato
editore: Gribaudo
anno edizione: 2025
pagine: 224
La più semplice guida visuale all’economia mai pubblicata. L’economia ha recitato e recita un ruolo fondamentale nello sviluppo delle comunità umane, condiziona la vita di ogni individuo e il rapporto tra le nazioni di tutto il mondo. Ma i suoi meccanismi e il suo funzionamento per molti sono ancora materia oscura. Per quale motivo è stato inventato il denaro? Qual è la differenza tra un mercato rialzista e uno ribassista? Che cos’è la burrasca di Schumpeter? Esiste un capitalismo sostenibile? Con un approccio grafico unico e sorprendente, Come funziona l’economia spiega tutto quello che c’è da sapere sulla finanza, sui mercati e sui modelli che l’uomo ha utilizzato per interpretarli. Un libro per appassionati e cultori, ma anche per chi vuole semplicemente avere più strumenti per interpretare il mondo e i suoi fenomeni, leggendoli in modo visivo e intuitivo.
Fate presto. L'emergenzialismo come fase estrema del neoliberismo
Salvatore Bianco
Libro: Libro in brossura
editore: Rogas
anno edizione: 2025
pagine: 120
Un sistema, quello del tardo capitalismo o «tecno-capitalismo», che in una cornice di devastazione ambientale ci fa lottare tra di noi come mastini da combattimento, per risorse rese scarse dal dispositivo dell'austerità; che non è più in grado di offrire lavoro dignitoso e benessere diffuso. Come lo si può ulteriormente «governare» un siffatto sistema, senza più consenso e dall'alto di una ristretta aristocrazia del denaro? Con lo stato d'emergenza permanente, l'emegenzialismo, che tende ad assoggettare con la paura anziché emancipare con le istituzioni (che solo un ritrovato conflitto sociale è capace di produrre). Il libro nasce da uno «stupore». Ha colpito la disinvoltura con la quale il generale Figliuolo ha dismesso l'incarico all'emergenza Covid per assumere quella sull'Ucraina e poi, senza soluzione di continuità, l'alluvione in Emilia-Romagna, come se il codice narrativo e spettacolare dell'emergenza «senza fine» di volta in volta traslocasse altrove.
Perché la vita è cara
Marco Viana
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 132
"Perché la vita è cara?" è una sintesi divulgativa delle posizioni a favore del libero mercato europeo contro il protezionismo montante negli anni Venti del Novecento. L’autore, Mario Viana (1883-1976), si rifaceva agli insegnamenti di Luigi Einaudi e dell’imprenditore serico Edoardo Giretti, proponeva la creazione di un’unione doganale europea e polemizzava in particolare contro le politiche di tutela dell’industria siderurgica e della produzione di zucchero, responsabili del carovita negli anni successivi alla Prima guerra mondiale. «Sono stato – aveva scritto presentandosi al suo editore – l’iniziatore del movimento nazionalista in Italia: ma di un nazionalismo antisiderurgico e di un imperialismo basato sulla espansione proletaria italiana nel mondo». Nel 1923 non aveva condiviso la fusione dell’Associazione Nazionalista Italiana con il Partito Nazionale Fascista e nel 1925 il suo libro per Gobetti rappresentò una critica ‘europeista’ ante litteram alla politica economica che il governo di Mussolini andava preparando.
Il disastro urbano e la crisi dell’arte contemporanea
Serge Latouche
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2025
pagine: 104
In questa riflessione a tutto campo che riprende le considerazioni su arte e società di molti precursori della decrescita come Baudrillard o Castoriadis, Latouche analizza in parallelo il disastro urbano e l’insignificanza dell’arte, ripercorrendo le tappe di un declino che ha le medesime origini. Con la cosiddetta globalizzazione si è infatti assistito a una esplosione dell’urbano che è andata di pari passo con una omnimercificazione del mondo. Tutto è diventato commerciabile, persino il corpo umano, il sangue, i geni. Si è passati da una società che ha un mercato a una società di mercato, da una società che ha una crescita a una società di crescita che con la sua pervasiva artificializzazione della vita lacera il territorio, divora lo spazio, rode il senso dei luoghi, disintegra il tessuto sociale. È stata così distrutta ogni capacità di meravigliarsi, a favore di quella replica infinita dello stesso che è il segno distintivo dell’arte contemporanea. Ed è qui che il progetto della decrescita, con i suoi valori etici ed estetici, può fornire gli strumenti – e l’immaginario – per ricostruire non solo il tessuto locale e urbano, ma anche il senso del bello. E re-incantare il mondo.