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Il Saggiatore: La cultura

Disgusto e umanità. L'orientamento sessuale di fronte alla legge

Disgusto e umanità. L'orientamento sessuale di fronte alla legge

Martha C. Nussbaum

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 288

Due donne che si baciano, due uomini che fanno l'amore. Disgusto. Nei confronti delle omosessualità la nostra società ha sempre manifestato un'avversione viscerale, che Martha Nussbaum collega al fastidio provato di fronte alle secrezioni corporee, ai rifiuti organici, alla materia in decomposizione. Proprio sul disgusto si sono fondate, nel tempo, discriminazioni giuridiche e sociali nei confronti degli individui omosessuali: carcerazione, deportazione in campi di sterminio, leggi antisodomia, interdizione al matrimonio. Oggi la politica del disgusto incontra due avversari sempre più influenti: il rispetto e l'empatia. Nella vita sociale e giuridica, commenta Nussbaum, si fa strada la politica dell'umanità, costruita attorno al riconoscimento dell'altro, della sua soggettività, delle sue ragioni, percezioni, emozioni. "Disgusto e umanità" sfida la società e la politica su vari terreni, dal diritto di famiglia, alle leggi antidiscriminazione, alla legislazione sul lavoro. Sono in gioco i diritti fondamentali, i principi costituzionali. Come quelli dell'eguaglianza di fronte alla legge e delle libertà individuali. Realtà vitali, che vanno articolate e concretizzate nell'esistenza di ogni cittadino, se vogliamo che le parole della Costituzione non rimangano solo belle parole. Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo dialogano con le tesi di Martha Nussbaum, arricchendole di istanze psicologiche e filosofiche.
19,50

Morte al dittatore. Un rivoluzionario per caso contro Ahmadinejad

Morte al dittatore. Un rivoluzionario per caso contro Ahmadinejad

Afsaneh Moqadam

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 187

Mohsen Abbaspour, un giovane come tanti - impegnato ma non estremista, pragmatico ma non indifferente -, il 12 giugno 2009, a Teheran, va a votare per le elezioni presidenziali. Anche lui, come moltissimi iraniani, è stanco dell'inflazione e stremato dalla disoccupazione. Anche lui è indignato dal modo in cui Ahmadinejad ha gettato al vento gli ingenti ricavi petroliferi del paese; anche lui è insofferente verso la Guardia Rivoluzionaria, che ha allungato i suoi tentacoli in tutte le pieghe della società. Come moltissimi iraniani, Mohsen sceglie di votare il leader dei riformisti, Mir-Hossein Mousavi. E crede che il suo voto abbia un peso. Non è così. Alla chiusura delle urne, con sospetta e fulminea rapidità, Mahmud Ahmadinejad è proclamato presidente. Una nube di amarezza opprime l'Iran e il mondo intero. Mentre l'opinione pubblica occidentale protesta, Mohsen, con amici, parenti e vicini di casa, scende spontaneamente in piazza contro i brogli elettorali del regime. Giorno dopo giorno, milioni di iraniani si ammassano nelle strade, urlano «Morte al dittatore!», affrontano corpo a corpo l'esercito della Repubblica islamica. Mohsen sarà travolto da un'inarrestabile e devastante catena di eventi. In Morte al dittatore, con gli occhi del giovane Mohsen riviviamo i momenti più drammatici di quella lotta. Dalle manifestazioni di massa alla feroce repressione delle milizie di Ahmadinejad, fino agli arresti e alle torture in carcere. Afsaneh Moqadam è uno pseudonimo.
17,00

Il volo oscuro del tempo. Memorie di un editore poeta. 1936-1987

Il volo oscuro del tempo. Memorie di un editore poeta. 1936-1987

Carlos Barral

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 334

Carlos Barral poeta, intellettuale, militante antifascista, editore. Dagli anni cinquanta, la Seix Barral, la casa editrice da lui rifondata, fu protagonista del rinnovamento culturale della Spagna, aprendo coraggiosamente una breccia nel regime franchista. Il piccolo editore barcellonese lanciò una nuova generazione di romanzieri spagnoli e fu all'origine del boom del romanzo latinoamericano, con la rivelazione di Mario Vargas Llosa. Conquistata la fama internazionale, Barral diventò un simbolo di impegno civile e libertà di pensiero, oltre i confini europei. Da Francoforte all'Avana, da Milano a Parigi, il suo intuito geniale, il fascino innato e la vitalità trascinante scuotevano il mondo culturale dell'epoca. Con l'Italia, specialmente, intessé una fitta trama di corrispondenze letterarie e affinità editoriali. In questo libro il corso naturale dei ricordi, guidato da una "metodica inesattezza", lascia emergere l'adolescenza di Barral, la prima giovinezza a Barcellona, l'esperienza editoriale, i memorabili incontri con i protagonisti della cultura e della politica. Da autentico poeta e scrittore, attività che ha amato e intensamente coltivato, Barral nelle sue memorie ha saputo condensare non solo la propria vita, ma l'affresco di un'epoca storica e di una civiltà letteraria.
29,00

Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri

Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri

Luigi Manconi, Valentina Calderone

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 243

Quelle foto di Stefano Cucchi. Quel corpo prosciugato, quella maschera di ematomi sul viso, un occhio aperto, quasi fuori dall'orbita. Quella morte di Federico AJdrovandi, quel giovane riverso a terra, le mani ammanettate dietro la schiena, esanime. Quelle urla di Giuseppe Uva, dentro la caserma dei carabinieri di Varese. Quelle sue foto col pannolo-ne da adulto incontinente, imbrattato di sangue. Quelle facce gonfie, viola, i rivoli di sangue. E tutte le altre storie, rimaste ignote, oppure richiamate da un trafiletto di giornale, e già dimenticate. Giovanni Lorusso, Marcello Lonzi, Eyasu Habteab, Mija Djordjevic, Francesco Mastrogiovanni. E molti altri. In Italia in carcere si muore. Alcuni sono suicidi, alcuni no. E si muore durante un arresto, una manifestazione di piazza, un trattamento sanitario obbligatorio. Dietro le informazioni istituzionali spesso c'è un'altra storia. Un uomo che muore in carcere è il massimo scandalo dello Stato di diritto. "Quando hanno aperto la cella" ce lo racconta. Luigi Manconi e Valentina Calderone ascoltano, raccolgono e portano alla luce storie di persone, spesso giovani, che entrano nelle carceri, nelle caserme e nei reparti psichiatrici e ne escono morte. In ognuna di queste morti, la morte dello Stato di diritto. Prefazione di Gustavo Zagrebelsky.
19,00

Piccoli uomini. Maschi ritratti dell'Italia d'oggi

Piccoli uomini. Maschi ritratti dell'Italia d'oggi

Lidia Ravera

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 161

Avete mai provato a guardare gli uomini come se fossero donne? A valutarli in base alla loro avvenenza, all'età, alla freschezza, al sex appeal? Lidia Ravera l'ha fatto, tre volte alla settimana, in novecento battute, dal marzo del 2009, sul quotidiano "L'Unità". Ha applicato uno sguardo implacabilmente "maschile" ai protagonisti della vita politica italiana. Niente di personale, nessuna vendetta, semmai un sottile intento pedagogico e una robusta passione civile. Inevitabilmente, fra una pancetta e un riporto, fra uno sguardo rapace e un sorriso ambiguo, emergono i segnali della mutazione antropologica in corso, dalle risse televisive al mercato delle carni femminili, dalla miseria linguistica degli intercettati alla proliferazione dei corruttibili, il tutto commentato con divertita severità. Senza mai cadere nell'ovvio o nel volgare, con la precisione chirurgica della lingua letteraria.
12,00

Atena nera. Le radici afroasiatiche della civiltà classica

Atena nera. Le radici afroasiatiche della civiltà classica

Martin Bernal

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 504

Con una tesi rivoluzionaria, "Atena nera" sfata il mito eurocentrico della civiltà greca. Non più la sola e vera madre della cultura europea ma, prima di tutto, essa stessa debitrice delle più antiche civiltà, in particolare quella egiziana e fenicia. Afroasiatica, e quindi nera. Attraverso l'indagine storiografica, le testimonianze iconografiche, le ricerche linguistiche, la filologia classica, la sociologia della conoscenza, Martin Bernal rivaluta il ruolo delle civiltà pregreche non europee, mettendo in luce le radici afroasiatiche della civiltà classica. Scompone criticamente la tesi romantica elaborata dagli studiosi tedeschi e inglesi tra Sette e Ottocento, contrapponendo al modello "ariano" il modello interpretativo "antico" opportunamente rivisto. Già gli antichi greci erano consapevoli delle loro vere radici - le civiltà semitiche e africane -, e sapevano di essersi evoluti grazie agli intensi scambi, alle profonde influenze e ai frequenti prestiti culturali con l'Oriente. "Atena nera", per mezzo di una rigorosa ricerca che si estende dal V secolo a.C. fino a considerare le testimonianze critiche del XX secolo, aderisce alla corrente di pensiero, nota come Black Studies, per la rivalutazione delle antiche culture extraeuropee, con l'obiettivo, allo stesso tempo conoscitivo e politico, di "sminuire l'arroganza culturale europea".
22,00

Isabella de' Medici

Isabella de' Medici

Caroline P. Murphy

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 369

Affascinante, arguta ed esuberante, Isabella è la stella più luminosa della famiglia Medici. Amatissima dal padre Cosimo, primo granduca di Toscana, e protetta dalla sua benevolenza, Isabella trascorre la vita tra i possedimenti di famiglia, alla ricerca della bellezza, dell'amore e del piacere. Con il marito tenuto convenientemente lontano, Isabella crea una corte parallela a quella del padre nella Villa Baroncelli, alle porte di Firenze. Qui musici, artisti, nobili giovani e giovanissimi si incontrano, dando vita a un convivio di madrigali, rappresentazioni teatrali e "tentamenti dolcissimi", giochi maliziosi riservati alle ore più tarde della notte. Ai piedi di Isabella il bellissimo Troilo Orsini, cugino del marito, coraggioso cavaliere in grado di ammaliare le donne di casa Medici. Alla sua destra, lodata e ammirata da tutti, l'incantevole Leonora di Toledo, moglie del fratello Pietro, seduttrice e sedotta dai signori fiorentini. Una vita da idillio, che non dura a lungo. Nel 1574, alla morte di Cosimo I, l'austero Francesco de' Medici ottiene la guida del granducato. Per Isabella si prepara una tragica svolta. Nel luglio 1576, durante una gita alla Villa di Cafaggiolo, Pietro de' Medici strangola la bella Leonora, stanco della sua insofferenza e dei suoi tradimenti. Pochi giorni dopo Isabella subisce la stessa sorte.
22,00

Il trono dei Moghul. La saga dei grandi imperatori dell'India

Il trono dei Moghul. La saga dei grandi imperatori dell'India

Abraham Eraly

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 495

Nel novembre 1525, Zahiruddin Muhammad Babur, discendente di Tamerlano e Gengis Khan, partì dalla Fergana con un esercito di dodicimila uomini per il Khyber Pass, attraversò il fiume Indo e raggiunse il Punjab. Sei mesi dopo, a Panipat, combatté la battaglia più importante della sua vita e annientò l'imponente esercito afghano del sultano Ibrahim Lodi, imperatore dell'Indostan. Il dominio della dinastia Moghul era iniziato. Così l'impavido Babur diede vita al più grande impero mai visto in India. Dal 1526 al 1707, la dinastia Moghul fornì a questo paese una nuova stirpe di potenti sovrani originari dell'Asia Centrale, che avrebbero unificato il subcontinente sotto il loro dominio. Con i Moghul l'India raggiunse mirabili vette in tutte le arti: letteratura e poesia, musica, pittura e architettura. Furono realizzate splendide residenze in stile persiano, cortili e padiglioni sparsi armoniosamente tra specchi d'acqua e verdi giardini, moschee e minareti di eccelsa bellezza; e il Taj Mahal, il sublime mausoleo che il sultano Shah Jahan fece erigere per la defunta, amatissima moglie. Abraham Eraly tesse una storia fitta di carne e sangue, e attraverso i documenti dell'epoca riporta in vita gli imperatori Moghul: il capostipite Babur, il mistico Humayun, l'enigmatico Akbar, Jahangir e Shah Jahan amanti dei piaceri della vita.
30,00

Sul velo. Lettere aperte alle donne musulmane

Sul velo. Lettere aperte alle donne musulmane

Marnia Lazreg

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 144

Sottile, spesso, ruvido, morbido. Nero, azzurro, bianco. Può somigliare a un lungo spolverino, o adagiarsi sulle spalle, come nella Velata di Raffaello. Il velo, un pezzo di stoffa, scatena controversie apocalittiche. Assurge a simbolo ambiguo. Viene denigrato, addirittura vietato, in base a istanze femministe, maschiliste, secolariste, nonché bandito, imposto, tollerato nelle culture cristiane e musulmane. Chi lo indossa per modestia, chi per evitare molestie, chi per affermare la propria identità, chi per convinzione e fede, chi per moda. E chi non lo porta, per sottrarsi a isolamento e sottomissione. Attraverso le storie di Assia, Fatima, Amina e Qama, e Anissa, la sociologa Marnia Lazreg scrive cinque lettere alle donne musulmane, illustrando con rigore le ragioni prò e contro il velo, e ricostruendo con lucidità le manifestazioni del velo nella storia e nelle forme di vita. Nella prefazione Concita De Gregorio e Nicla Vassallo, invece, riflettono sui tanti veli, reali e metaforici, per comprenderne i significati e gli utilizzi propri e impropri in un mondo in cui gli esseri umani si pongono su piani diversi per diverse appartenenze. Donne e uomini, dunque. Ma spesso donne velate, donne svelate, donne umiliate, donne orgogliose, donne che rifiutano la chirurgia estetica e donne che l'agognano, donne infibulate, donne abusate, donne anoressiche, donne odiate, donne amate, donne nude, donne belle, donne intelligenti, donne che tacciono e donne che parlano, donne che si ribellano.
19,00

Tessere. Scritti, 1967-2000

Tessere. Scritti, 1967-2000

Letizia Comba

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 345

Tessero raccoglie, suddivisi in tre parti, le pubblicazioni che meglio testimoniano l'originalità, la forza di pensiero e l'impegno, non solo accademico, di Letizia Comba. Negli scritti sull'antipsichiatria, l'autrice ricerca i modi per modificare il proprio sguardo allo scopo di riconoscere e accogliere la voce dell'altro e, nello stesso tempo, indaga le relazioni tra le persone che si stringono attorno al malato e al diverso. Del periodo trascorso come insegnante all'università di Urbino colpisce l'interesse alla relazione» tra maestro e allievo, e la priorità data a un rapporto vivo con gli allievi, un rapporto che richiede un coinvolgimento non solo intellettuale. La terza parte raccoglie testi scritti nel periodo trascorso al dipartimento di Psicologia dell'Università di Verona, in relazione dialettica con la Comunità filosofica Diotima. Sono scritti che riguardano la ricerca sulle genealogie femminili nella trasmissione del sapere e le riflessioni sull'arte e sul mito: fonti cui attingere per rileggere la propria storia e aprirsi a territori interiori. La voce di Letizia Comba è una voce autorevole e originale che si estende per un quarantennio. L'impegno nella ricerca antropologica al fianco di Ernesto De Martino, la partecipazione all'equipe di Franco Basaglia, a Gorizia, negli anni sessanta, la riflessione sulla famiglia e sul ruolo della donna.
22,00

Mostro. Vivere e sopravvivere a Hollywood

Mostro. Vivere e sopravvivere a Hollywood

John Gregory Dunne

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 243

Nel 1988 a John Gregory Durine e alla moglie, la scrittrice Joan Didion, viene proposto di scrivere un copione ispirato alla vita di Jessica Savitch, celebre mezzobusto televisivo. Una sceneggiatura, poi un'altra, poi un'altra ancora. Infine: ventisette stesure. Ventisette stesure in otto anni e il copione si trasforma nella favola intitolata Qualcosa di personale, con Robert Redford e Michelle Pfeiffer. Cosa c'è dietro la storia di queste interminabili riscritture? Chi c'è dietro quest'altalena di fax, telefonate, scontri verbali? C'è il mostro. Il mostro è il predatore che azzanna sceneggiatori e registi americani e si nutre del loro sangue. Il suo rifugio è a Los Angeles, in un distretto a nordovest del centro cittadino: Hollywood. Il mostro è il dio Danaro. Un dio che irretisce gli sceneggiatori, ne fiacca l'energia creativa e la spegne nella banalità. Mostro è il racconto di riunioni, tensioni, trattative, fieri contrasti e ben remunerati cedimenti. È la storia della realizzazione di un film che presto incasserà più di cento milioni di dollari in tutto il mondo. Dunne fa luce sui retroscena hollywoodiani, svela il dietro le quinte e scrive, con humour, un sagace manuale su come vivere e sopravvivere a Hollywood.
19,50

Le suites per violoncello. Da Johann Sebastian Bach a Pablo Casals: storia e misteri di un capolavoro barocco

Le suites per violoncello. Da Johann Sebastian Bach a Pablo Casals: storia e misteri di un capolavoro barocco

Eric Siblin

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 310

Una sera d'autunno, poco dopo aver terminato il suo dovere di critico di musica pop, Eric Siblin assiste all'esecuzione delle Suites per violoncello di Johann Sebastian Bach. E accade l'inaspettato. Si innamora. Biografia, saggio di storia della musica, caccia al mistero, Le Suites per violoncello intreccia tre racconti: la vita di Bach e la scomparsa del manoscritto originale, la leggendaria riscoperta delle Suites da parte di Pablo Casals, la storia dell'amore di Siblin per questa musica. L'avventura di Siblin parte da Barcellona, sulle vie percorse da Pablo Casals quando, tredicenne, gira per negozi di musica di seconda mano alla ricerca di spartiti per esercitarsi con il violoncello e, fra carte ammuffite, scopre la partitura delle Sei Sonate o Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Anche per lui l'amore è istantaneo, totale. Casals suona le Suites ogni giorno, per dodici anni, fino a che, nel 1902, con la prima esecuzione pubblica, rivela al mondo quale capolavoro sia stato ignorato per quasi due secoli. Un capolavoro il cui cammino non si è più interrotto. Bach aveva scritto le Suites per uno strumento, il violoncello, che agli inizi del Settecento era ancora in cerca di se stesso. La scelta si rivelò precorritrice. Siblin lascia Barcellona per consultare nuovi archivi, ascoltare e intervistare grandi esecutori e persino prendere lezioni di violoncello, all'inseguimento di un mistero che aleggia sul mondo musicale dalla morte di Bach.
21,00

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