Castelvecchi: Etcetera
Che cos'è la coscienza?
David Chalmers
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 110
Questo scritto di David Chalmers, filosofo australiano tra i più influenti rappresentanti della "philosophy of mind", ha segnato un importante punto di svolta nelle indagini sulla coscienza. Ricollegandosi al saggio di Thomas Nagel "Cosa si prova ad essere un pipistrello?" (Castelvecchi, 2013), Chalmers sostiene che la coscienza presenta i problemi "facili", che riguardano le diverse modalità dei processi cerebrali e che possono ricevere una spiegazione esaustiva dagli studi neurobiologici, e il problema "difficile", che riguarda invece il significato di avere un'esperienza cosciente. Tale problema, avendo a che fare con l'aspetto soggettivo dell'esperienza, non può ricevere alcuna risposta dalle neuroscienze, che non sono in grado di spiegare il senso che hanno per l'individuo esperienze anche semplici come "vedere il rosso" o "sentire un suono". L'approccio di Chalmers si propone allora di formulare una spiegazione filosofica, che integri concettualmente le descrizioni puramente scientifiche della vita mentale, perché "il problema difficile e un difficile problema, ma non c'è motivo di credere che resterà per sempre insoluto". Questa edizione è completata da una selezione delle risposte dell'autore alle critiche e osservazioni mosse in seguito alla pubblicazione del saggio da alcuni dei più autorevoli studiosi della coscienza.
Quel che il Signore disse ad Abramo
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 60
Trascrizione di una conferenza tenuta nel 1997, Quel che il Signore disse ad Abramo è un saggio agile ma profondo che s'interroga, in maniera spregiudicata, sugli effetti della riproduzione delle immagini e delle parole nell'esperienza religiosa contemporanea. Quando Dio convoca Abramo per ordinargli il sacrificio del figlio Isacco, la sua consegna è chiara: la relazione tra l'uomo e Dio deve restare segreta, inaccessibile. "Soprattutto niente giornalisti!", sintetizza Derrida con provocatoria ironia. Eppure oggi, in spregio all'obbedienza di Abramo, il "ritorno del religioso" avviene proprio tramite la sua diffusione mediatica e, in particolare, di quella televisiva. A partire da questo paradosso, il filosofo francese riflette sul ruolo, decisivo ma profondamente equivoco, che i mezzi di comunicazione di massa esercitano nella diffusione e nel consolidamento della fede, in particolare del monoteismo cristiano. Derrida individua infatti nell'incarnazione, che trasforma l'evento impronunciabile in una (Buona) Notizia, la causa teologica della capacità mediatica del cristianesimo. Più in generale, e smentendo l'ipotesi illuminista di un'irriducibile opposizione tra fede e sapere scientifico, le religioni del presente sembrano perfettamente predisposte per allearsi con la tecnologia.
Ritmi universali
Piet Mondrian
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 57
Negli anni Venti Piet Mondrian è a Parigi, e nel clima di apertura intellettuale della capitale francese il pittore sviluppa il suo percorso verso un'arte di astrazione. Fondamentale in tale progresso è la musica. In quel periodo, infatti, Mondrian viene a contatto con il jazz e i balli da sala americani, quali il fox-trot e il charleston, mentre al Théâtre des Champs-Élysées assiste alle sperimentazioni rumoristico-sonore dei futuristi. "Ritmi universali" raccoglie tre scritti brevi, apparsi tra il 1921 e il 1927 sulle pagine delle riviste d'avanguardia "De Stijl" e "I 10", nei quali Mondrian parla delle corrispondenze tra musica e pittura in coerenza con la sua visione estetica, il neoplasticismo. Ciò che egli riconosce nel jazz e nelle composizioni futuriste, realtà musicali in apparenza molto distanti tra loro, è l'espressione pura di uno spirito nuovo, la promessa di una vita pienamente umana, libera da costrizioni. Nei luoghi della musica e della danza, felicità e serietà sono un'unica cosa; il ritmo aperto e mobile del jazz rinvia a quello veloce della vita moderna: è un principio d'equilibrio che, come la pittura neoplastica, ha il potere di riconciliare ogni singolo individuo con l'essenza universale del mondo, superando i dualismi dell'esistenza.
La prova dell'esistenza di Dio
Franz Brentano
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 96
In questo testo del 1915, Franz Brentano riassume il cuore del suo pensiero teologico, e articola una serrata riflessione sulla necessità - logica e ontologica - dell'esistenza di Dio. Figura tra le più influenti della psicologia e della filosofia ottocentesca, maestro di Edmund Husserl e Sigmund Freud, Brentano afferma come sia assolutamente necessario ammettere un principio intelligente per spiegare il corso naturale degli eventi mondani. Solo questo principio, infatti, è in grado di inquadrare in una prospettiva finalistica la molteplicità del reale, in modo che ogni singolo accadimento riceva un senso in connessione con la totalità del creato. Anche le moderne teorie scientifiche, dall'evoluzionismo all'entropia, si fondano per Brentano su una visione teleologica della natura, l'unica che rende possibile una lettura coerente dell'esistenza. L'unica, inoltre, in grado di giustificare i suoi aspetti negativi all'interno della più ampia bontà del progetto divino. Il testo è preceduto da una breve lettera indirizzata a un corrispondente anonimo, che Brentano esorta a non cedere alle tentazioni dell'agnosticismo dinanzi alle difficoltà, sempre superabili, di sviluppare una visione razionale della vita.
Il pentimento
Max Scheler
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 60
Il pentimento non è il semplice rifiuto di ciò che si è stati, ma è la volontà determinata ad essere diversi, a individuare la profondità delle proprie colpe e a liberarsi da esse per rinascere a nuova vita. Nelle pagine di questo libro, pubblicate nel 1921 all'interno della sua opera "L'eterno nell'uomo", il filosofo Max Scheler analizza lo spontaneo emergere del senso di colpa che segue gli effetti negativi delle azioni di cui siamo praticamente e moralmente responsabili. Pentirsi significa riconoscere la colpa come propria e, così facendo, elevarsi al di sopra dell'errore compiuto e predisporsi a futuri comportamenti virtuosi. L'autentico pentimento si rivela allora una delle vie più complesse, e spesso dolorose, che mettono in relazione la finitezza della nostra persona umana con l'infinita misericordia divina. Nonostante il riferimento dichiarato alla dottrina cattolica, la riflessione di Scheler supera l'orizzonte confessionale e afferma la possibilità, non potendo eliminare il male, di superarlo volta per volta attraverso l'incessante lavoro su noi stessi. Introduzione di Angela Ales Bello.
Intervista immaginaria con Karl Marx
Donald Sassoon
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 64
Sassoon "resuscita" Karl Marx per un'intervista esclusiva, nella quale il grande filosofo dimostra di averne per tutti: rivendica la validità del suo pensiero quale chiave di comprensione del mondo contemporaneo, spara a zero sui mostri sacri del pensiero economico e politico, ribadisce l'essenza delle sue idee contro gli abusi e le distorsioni di epigoni e detrattori. Affrontando personaggi e argomenti come Bill Clinton, Hegel, Stalin o il femminismo, il Marx di Sassoon diventa allora il mezzo per una ricapitolazione della storia della sinistra e per una riflessione sui suoi errori e sul nucleo ancora vitale delle idee che l'hanno sostenuta.
Due lettere da Westerbork
Etty Hillesum
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 96
Un treno merci partiva quasi ogni martedì dal "campo di transito" di Westerbork, in Olanda, portando il suo carico di esseri umani verso la Polonia, verso Auschwitz. Più di centomila furono i deportati alla fine della guerra, cinquemila i superstiti. Da Westerbork passarono anche Anna Frank e Edith Stein, e a Westerbork visse i suoi ultimi giorni la giovane scrittrice Etty Hillesum, osservando, scrivendo, aiutando i suoi simili e continuando a vivere fino all'ultimo, fino a quando anche lei dovette salire sul treno. In queste due lettere, scritte nel dicembre 1942 e nell'agosto 1943, Etty racconta il luogo dell'umiliazione e l'attesa della morte, guarda le persone famiglie, anziani, bambini -, parla con loro, mostra i preparativi per la partenza nella notte, la dignità, la paura, descrive i volti dei soldati. L'autrice, che per il suo ruolo nella comunità avrebbe avuto la possibilità di salvarsi, adempie al suo dovere di testimone come chi sembra aver superato speranza e disperazione, ma vive e scrive in perfetta armonia e sa cosa deve fare: aiutare gli altri. "Aiutare Dio". Le due lettere, tramite un'amica di Etty, vennero pubblicate clandestinamente dalla resistenza olandese nell'autunno del 1943. Per proteggere le persone coinvolte ed evitare sequestri, l'editore David Koning le aveva fatte precedere dalla biografia fittizia di un pittore di nome Van Der Pluym e aveva poi aggiunto alla fine una lettera falsa...
Disegnatore di sogni
Alfred Kubin
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 113
Maestro del disegno e autore de "L'altra parte", uno dei romanzi chiave del Novecento, Alfred Kubin ha saputo esplorare l'incerto confine tra le inquietudini del reale e il magmatico abisso dell'inconscio. Gli scritti che presentiamo in questa raccolta, composti tra il 1921 e il 1949 riguardano la creazione artistica e l'esperienza onirica, due temi che per Kubin non possono essere trattati separatamente; precisando, tuttavia, che per creazione artistica s'intende soprattutto la pratica intima e "povera" del disegno, mentre lo stato onirico sconfina nella veglia, divenendo attitudine dello sguardo e del sentire. La scrittura che ne scaturisce è divisa tra nitore e un'inafferrabile qualità allucinatoria, che avvolge i diversi argomenti in un unico mutevole paesaggio: dall'influenza dei sogni sull'arte alla mistica del disegno, dai misteriosi frammenti autobiografici alle anticipatrici analisi sull'arte dei folli. È certo che Kubin sia stato un cantore del declino della vecchia civiltà europea, così come un contemporaneo di Freud ed evocatore di paure e desideri rimossi, ma queste definizioni rendono giustizia solo in parte a un artista che si voleva senza tempo e, per questo, rimane oggi assolutamente moderno.
Con totale abnegazione
Tristan Tzara
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 71
In una conferenza tenuta nell'anfiteatro della Sorbonne il 17 marzo del 1947, con André Breton in sala, Tzara s'interroga sul rapporto tra poesia e rivoluzione, ossia sulla possibilità di giungere a una forma di organizzazione sociale che sia finalmente consona alle necessità dell'essere umano. L'arte non può che lavorare a questo fine e, tuttavia, l'artista deve superare le contrapposizioni tra "azione e sogno". Tzara procede a una riflessione storica dai toni pungenti, convocando il razionalismo cartesiano, gli ideali dell'Illuminismo, Hegel e Marx, la Rivoluzione francese, Baudelaire e Rimbaud, e molto altro ancora. Soprattutto, torna sulle ragioni di Dada, sulla sua forza destabilizzante, e denuncia il fallimento del Surrealismo nel raccogliere quello slancio emancipatore. Pubblicato nel 1948, il libro riprende il discorso parigino, "Le surréalisme et l'après-guerre", arricchendolo con una serie di "postille", veri e propri scritti brevi e folgoranti tra cui spicca "La dialettica della poesia", testo presentato a Bucarest nel dicembre 1946.
Un'autobiografia
Giordano Bruno
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 108
Arrestato a Venezia nel maggio del 1592, Giordano Bruno è costretto a difendersi dall'accusa di eresia di fronte al Tribunale dell'Inquisizione: è l'inizio della lunga e dolorosa trafila processuale che, quasi otto anni dopo, lo condurrà sul rogo. Le sue prime deposizioni, raccolte in questo libro accanto agli interventi dei giudici e dei testimoni, sono la traccia di un profilo autobiografico intenso e sofferto, che del filosofo ci restituisce anche il carattere, lasciandolo emergere nella serrata corrispondenza tra le scelte di vita e gli sviluppi del pensiero. È una confessione resa sotto minaccia, un'abile mistura di verità, intelligenza oratoria e dissimulazione, eppure Bruno rimane orgoglioso anche nell'atto di chiedere perdono. Le sue parole, allora, ci aiutano a comprendere come la scelta di consegnarsi al martirio fu il risultato di una progressiva presa di consapevolezza del proprio ruolo di libero portatore di verità: un'estrema affermazione di autocoscienza. Selezionata e commentata da Michele Ciliberto, tra i maggiori studiosi del filosofo nolano, questa insolita autobiografia, oltre che un'introduzione all'opera del filosofo, è così anche una chiave per decifrarne le complesse ragioni, al di là di stereotipi e mitologie consolidate.
L'anima dell'Occidente. Un giudizio
Rabindranath Tagore
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 128
Negli anni cruciali tra le due guerre, Rabindranath Tagore conduce una riflessione lucida e appassionata sul trionfo della cultura occidentale e sulla sua imposizione ai popoli dell'Asia. È il pensiero di un poeta che sa scavalcare le trappole dell'ideologia, di una mente in perfetto equilibrio tra la fedeltà alla propria tradizione e la conoscenza profonda di quella europea. Per Tagore è l'anima stessa dell'Occidente - i valori del Cristianesimo e della grecità - ad essere per prima tradita dalla deriva di una modernità fondata sugli idoli del successo e del denaro. In "Giudizio", un articolo del 1925, l'analisi dei rischi del progresso, la condanna del nazionalismo e dell'imperialismo e lo smascheramento dell'arroganza civilizzatrice dell'Occidente si accompagnano alla denuncia del sentimento di sudditanza espresso da chi ha subìto la colonizzazione. "L'incontro di Oriente e Occidente", una conferenza pronunciata a New York nel 1930, precisa l'ideale di un nuovo umanesimo, cosmopolita e mosso da una reale conoscenza tra i popoli. Tagore indica in Gandhi l'esempio vivente di una morale autenticamente orientale che tuttavia può parlare a tutto il mondo. E agli esseri umani di ogni continente, oggi come allora, si rivolge l'invito ad assumere una presa di posizione etica nei confronti di quello che ci viene presentato come ineluttabile risultato del progresso.
La musica non esiste nel vuoto
Benjamin Britten
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 96
Benjamin Britten, di cui nel 2013 ricorre il centenario della nascita, ha affiancato alla sua straordinaria produzione musicale una vasta produzione di scritti sui fondamenti della musica nella società. Questo volume raccoglie alcuni dei suoi testi più importanti, inediti in italiano, o disponibili solo in pubblicazioni difficilmente reperibili (come programmi di sala dei teatri, riferiti alle produzioni delle sue opere). La sua visione della creazione musicale come parte della rappresentazione della società è uno dei fili più importanti della sua opera, come emerge nella creazione di Peter Grimes (1945), l'opera con cui ottenne la notorietà, e nel celebre lavoro corale The War Requiem (1961), in cui celebrava la pace, tra le memorie luttuose di Coventry bombardata e le poesie scritte da Wilfred Owen in trincea nella Prima Guerra Mondiale. Da sempre legato ai massimi scrittori della sua generazione, collaborò tra l'altro con Wystan Hugh Auden, E.M. Forster, Graham Greene ed Edith Sitwell. In questa raccolta, oltre ai suoi testi teorici, viene presentata Un'appassionata difesa di Gustav Mahler, di cui e stato tra i primi ricopritori.