Castelvecchi: Etcetera
Manifesto per la soppressione dei partiti politici
Simone Weil
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2008
pagine: 96
Il semplice uso delle parole democrazia e repubblica obbliga a interrogarsi con estrema attenzione sulle seguenti questioni: come dare all'uomo la possibilità di esprimere il proprio giudizio sui grandi problemi della vita pubblica? Come impedire che circoli tra il popolo, nel momento in cui sta esprimendo la sua volontà, una sorta di rabbia distruttiva collettiva? Non è possibile parlare di legittimità repubblicana senza pensare a queste due domande. Non è facile trovare delle soluzioni, ma è evidente, dopo un attento esame, che qualsiasi soluzione implica, prima di tutto, la soppressione dei partiti politici. Pubblicato per la prima volta nel 1950, a sette anni dalla scomparsa dell'autrice, il manifesto di "Simone l'eretica" venne interpretato come una lancinante profezia antistalinista: un testo in cui si afferma che aderire all'ideologia di un partito, in determinate condizioni storiche, significa rinunciare a pensare.
Elogio del traditore
Christian Petr
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2007
pagine: 57
"Intendo qui rivolgere un elogio al traditore, ma desidero essere compreso bene: non ho alcuna intenzione di esaltare il corruttore, l'approfittatore, l'imbroglione, il delatore, il rinnegato o la spia. Conosciamo tutti degli amanti segretamente volubili, dei borghesi puritani che di nascosto diventano festaioli, degli ecclesiastici che di notte si travestono da laici e si danno all'amore o al denaro". Dunque, chi è il traditore? Stando ai Vangeli, è colui che fa un atto arbitrario di libertà e di conoscenza verso il male, e involontariamente con il suo tradimento mette in movimento la storia. Ma è anche il figlio ribelle, la serpe in seno, colui che solidarizza all'improvviso col nemico. È il lato imprevedibile dell'animo umano, che merita forse, dice paradossalmente l'autore, di essere elogiato più che vituperato.
Corso accelerato di ateismo
Antonio López-Campillo, J. Ignacio Ferreras
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2007
pagine: 76
Un ateo, se gli fate la solita domanda: "Ma tu credi in Dio?", difficilmente vi risponderà: "Mai e poi mai, è una assoluta sciocchezza". Perché l'ateo è un pensatore critico, non uno sciocco materialista per partito preso. È uno che rivendica il diritto al dubbio, alla ricerca, alla discussione... Più probabilmente, quindi, a quella domanda risponderà: "Dipende da cosa intendiamo per Dio", o "Dipende da cosa intendiamo per credere". Gli atei non sono riuniti in una chiesa o in una congregazione. Non esistono corsi di formazione specifici in ateismo e laicità. Beati i credenti, che vivono di certezze, di serenità, di fede. Profondità, erudizione e senso dell'umorismo sono gli ingredienti principali di questo libro, scritto per piacere della riflessione e del confronto. L'ateismo visto come culmine della maturità dell'individuo e come conquista della ragione libera - con profondo rispetto di tutte le opinioni contrarie.
Grammatica dell'insuccesso. Come azzeccare le scelte sbagliate e vivere meglio
Simonetta Monesi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 123
Questo manuale dimostra che dobbiamo smettere di pensare che il successo è il metro di tutte le cose, se vogliamo davvero imparare a vivere. Ecco a voi, allora, una ragionevole guida all'arte dell'insuccesso, scritta con delicata ironia e molto buon umore: un metodo per vivere tranquilli (magari anche felici) senza inseguire sogni di gloria - o, peggio, di gloria televisiva da reality - senza doversi affannare a fare le scarpe a colleghi e rivali, senza dover per forza sgomitare in ogni istante della vita. Un corso di base per godere a pieno dell'irripetibile privilegio di essere vivi e umani, perché il nostro arrivismo ce lo rende impossibile... Con un pizzico di sano "insuccesso" (che è il contrario della sfiga, della depressione e dell'ansia da prestazione) la vita, le amicizie, il lavoro diventano un vero piacere.
L'arte di tacere. Seguita dall'arte dello scrivere poco e bene
Joseph A. Dinouart
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 96
A rigore, non si potrebbe parlare del silenzio. O meglio ancora, dovremmo "smettere di tacere soltanto quando abbiamo qualcosa da dire che valga più del silenzio". E questa piccola opera sapiente è proprio un'arte del parlare e dello scrivere poco, a proposito, sensatamente, del non aprire bocca a vanvera. L'arte di tacere è anche un'arte dell'eloquenza del corpo, che la civiltà cristiana per lungo tempo ha ignorato, pur essendo un capitolo importante della retorica classica. Ed è così che si giunge a una vera padronanza di sé: "L'uomo non è mai tanto padrone di sé quanto lo è nel silenzio". L'uomo che parla poco e scrive solo cose essenziali sarà migliore scrittore, e miglior politico.
Mini Freud. Dall'invidia del pene al super-io
Caroline Rusch
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 101
Chi era veramente Sigmund Freud? Questo è un piccolo vademecum che racchiude tutto il pensiero del fondatore della psicoanalisi senza mai banalizzarlo. Piccoli e grandi fraintendimenti di e su Freud vengono spiegati con piccoli casi ed esempi, conditi da numerose citazioni di famosi fan di Freud, come Woody Allen, Elfriede Jelinek e da critici come Alfred Adler. Un modo per avvicinare tutti i lettori profondamente interessati agli abissi della psicologia e al genio Sigmund Freud, come si conviene a un personaggio del suo livello.
Apologia del critico militante
Giorgio Manacorda
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 62
"La critica militante è l'attività laica per eccellenza. Eppure, esattamente come dio, il critico militante può essere un padre o un boia. E, come dio, non ha mezze misure. Le mezze misure sono dei politici della letteratura, di coloro per i quali la critica militante è uno strumento per raggiungere altri fini, generalmente la carriera o addirittura il successo. Le mezze misure sono dei "sagrestani della letteratura", come diceva Cesare Cases nel 1960. Nel momento in cui legge, e scrive su ciò che ha letto, il critico militante è solo di fronte al mondo, e deve decidere se ciò che sta leggendo vale la pena di essere letto anche da altri o se, invece, può essere dimenticato. Il critico militante non ha chiesa, ma senza di lui non ci sono chiese. Egli infatti è il primo che, rischiando in proprio, tenta di dire una verità. E, si sa, le chiese si basano su verità condivise".
Lo spergiuro. Il tempo dei rinnegati
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 106
Con il consueto tono ironico e stralunato, il filosofo Derrida passa in rassegna le ragioni e le strutture logiche del falso giuramento. Il modo di ragionare è così spiazzante che alla fine cediamo: quante volte anche noi abbiamo giurato e spergiurato. "È possibile commettere uno spergiuro non per trasgressione deliberata, ma per semplice distrazione? Derrida si chiede se è possibile giudicare perdonabile il fatto di "non pensarci": se dimenticare di pensarci è una colpa, se una simile interruzione è un fallimento, allora che cosa si chiama pensare? E dimenticare? E dimenticare di pensare? Cosa si chiama non pensare? Non pensare di pensarci? Non si può chiedere a un soggetto di essere capace, a ogni istante, di ricordarsi tutti gli imperativi etici ai quali, per essere giusti, dovrebbe rispondere. Sarebbe disumano e indecente".
Et cetera. (And so on, und so weiter, et ainsi de suite, etc.)
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 66
Se non sapessimo fare elenchi non potremmo ordinare il mondo, conoscere la Natura, il passato e il presente, contare, fare delle scelte. Ma se dovessimo fare elenchi completi la gente si addormenterebbe, i discorsi si farebbero infiniti e noiosi. La mente umana ha inventato un piccolo marchingno, che consiste, fatte le prime considerazioni, nel dire "e così via, eccetera". In questo libro il filosofo Derrida si diverte a spiegare quanto è stato importante, per il pensiero filosofico di tutti i tempi, avere a disposizione questa congiunzione.
«... Soprattutto: niente giornalisti!». Quel che il Signore disse ad Abramo
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 75
Il punto di partenza è un gustoso paradosso: qui Derrida immagina il giorno in cui Dio convoca Abramo per il sacrificio di Isacco. Data la delicatezza dell'"incarico", la prima preoccupazione è che la cosa non assuma i toni di una notizia di cronaca: "Mi raccomando Abramo: questa volta niente giornalisti!". E da qui tutta una tirata polemica e divertita sul fatto che le cose serie della vita e del pensiero non possono né essere divulgate dai giornali, né raccontate ai tanti consiglieri e confessori di cui è piena la vita moderna.
Breve storia della menzogna. Prolegomeni
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 122
La favola e il mito mentono? E cosa c'è dietro il concetto greco di Phantasma, "apparizione", "ombra"? La menzogna fa parte strutturalmente della cultura umana? E quali sono le sue ragioni profonde? Per esempio, molti animali si travestono, si mimetizzano, cacciano con sotterfugi e inganno, ma solo l'uomo è in grado di architettare, dal profondo della mente creativa, quella costruzione verosimile, efficace e terribile che è la menzogna.