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Storia dell'arte: stili artistici

Anima in fabula. Figure tra sogno e realtà

Anima in fabula. Figure tra sogno e realtà

Mariella Carbone

Libro: Fascicolo

editore: Aguaplano

anno edizione: 2025

pagine: 48

«Nelle opere di Mariella Carbone il processo creativo attinge a un vasto universo di conoscenze e suggestioni, luoghi e relazioni, sentimenti e percezioni che spingono le loro radici nelle realtà vissute ma anche nei sogni. Questo allestimento riunisce nel capoluogo umbro, su gentile concessione delle compagnie committenti, alcune delle opere più significative dell'artista campana, che vive e opera a Perugia da oltre vent'anni. In un suggestivo itinerario che ripercorre vari aspetti del suo linguaggio espressivo, affiorano, insieme alle figure e alle loro storie, le riflessioni, le influenze e le visioni che caratterizzano una poetica intrisa di elementi autobiografici e simbolici e protesa all'esplorazione di temi come l'identità, l'alterità, la femminilità e la relazione con il corpo».  (dalla Presentazione di Isabella Rossi)
10,00

Il terzo paradiso a Colfosco

Il terzo paradiso a Colfosco

Michelangelo Pistoletto

Libro

editore: Opero

anno edizione: 2025

pagine: 40

25,00

Ai Weiwei. Who am I? Ediz. italiana e inglese

Ai Weiwei. Who am I? Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Sillabe

anno edizione: 2025

pagine: 224

Nuova edizione arricchita di 32 pagine con nuove immagini delle opere dell’artista cinese e dissidente Ai Weiwei, ambientate in mostra. Tornato in Italia nella splendida cornice di Palazzo Fava, con un allestimento nuovo nel suo genere, è in mostra con le sue opere più note. Tra queste gli aquiloni in seta e bamboo della serie tratta dai racconti popolari cinesi Shanhai Jing, per passare alla riproduzione di opere famose con i mattoncini Lego tra cui la Venere dormiente (da Giorgione) denuncia contro la pratica degli aborti clandestini nel suo paese d’origine, poi una versione della celebre Gioconda leonardiana con una Ultima cena (dove l’artista si è autoritratto) e a quelle create apposta per l’occasione: Atalanta e Ippomene (da Guido Reni), l’Estasi di Santa Cecilia (da Raffaello), e la Natura morta (da Giorgio Morandi) e poi ancora i famosi vasi. La mostra curata da Arturo Galansino, uno dei critici più autorevoli nel campo dell’arte contemporanea e profondo conoscitore di Ai Weiwei, presenta la storia di questo grande artista che con la sua arte di denuncia e provocazione è tra i più seguiti al mondo.
37,00

Suger, abate di Saint Denis

Suger, abate di Saint Denis

Erwin Panofsky

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 112

Suger, abate dal 1122 al 1151 dell'antica abbazia parigina di Saint-Denis, fu uomo di Chiesa e di governo. L'aspirazione alla bellezza e al fasto dei luoghi sacri, l'uso dell'arte e dell'architettura in servizio della gloria di Dio sono stati la sua vera passione. Fedele discepolo di quel Dionigi al quale era intitolata l'abbazia, egli ritiene che la luce presente nel mondo sia guida e ascesa al divino come le materie che la possiedono: l'oro, le gemme, le vetrate, così come le dimensioni della costruzione. Suger ci ha lasciato un prezioso documento sull'opera di ricostruzione di Saint-Denis, e Erwin Panofsky, profondamente sensibile all'arte di quel periodo (come testimonia il suo capitale testo "Architettura gotica e filosofia scolastica"), lo tradusse e curò insieme alla moglie Gerda (Abbot Suger on the Abbey Church of St. Denis and Its Art Treasures, 1945) quando insegnava alla Princeton University. Il testo che qui presentiamo è il magistrale saggio che accompagnò e introdusse quell'edizione, corredato dalle immagini della grandiosa abbazia. «Si rese conto Suger che chiamando, come egli fece, artisti “da tutte le parti del regno” veniva a inaugurare nell’Île de France, fino allora rimasta relativamente chiusa, quella grande sintesi selettiva di tutti gli stili regionali della Francia che noi chiamiamo gotico? Ebbe il sospetto che il rosone nella facciata occidentale di Saint-Denis (per quel che ne sappiamo, la prima apparizione di tale motivo in questo punto dell’edificio) era una delle grandi innovazioni della storia architettonica, destinata a stimolare l’inventività di innumerevoli maestri giù giù fino a Bernard de Soissons e Hugues Libergier? Sapeva, o sentiva, che il suo istintivo entusiasmo per la metafisica della luce dello Pseudo-Areopagita e di Giovanni Scoto lo portava nell’ambito di un movimento intellettuale che doveva sboccare da un lato nelle teorie protoscientifiche di Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone e dall’altro in quella sorta di platonismo cristiano che va da Guglielmo d’Alvernia, Enrico di Gand, Ulrico di Strasburgo fino a Marsilio Ficino e Pico della Mirandola?».
14,00

L'arte dell'uomo primordiale

L'arte dell'uomo primordiale

Emilio Villa

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 128

Il vivo interesse che Emilio Villa nutrì per le testimonianze pervenuteci dalle culture preistoriche, acuito dalla visita che egli fece alla grotta di Lascaux nel 1961, fu all’origine del presente testo, scritto negli anni sessanta e qui pubblicato per la prima volta integralmente. L’autore (che fu poeta e biblista, traduttore e impareggiabile esegeta di molti tra i maggiori talenti artistici del secolo scorso) vi dispiega la propria versatilità e acutezza affrontando questioni cruciali, quali il senso della rigenerazione attraverso il sacrificio e il rapporto proponibile tra l’arte dei nostri più antichi antenati e quella novecentesca. Ricco di geniali intuizioni, «L’arte dell’uomo primordiale» travalica i limiti convenzionali assegnati al suo oggetto e indica una direzione di ricerca all’artista contemporaneo impegnato nel tentativo di restituire energia a un mondo simbolico considerato «decaduto e devitalizzato». Come argomenta Aldo Tagliaferri nel commento annesso al testo, Villa apre un orizzonte teorico quanto mai avvincente che, da un lato, illumina lo sfondo mitico-religioso dal quale per millenni sono nate tutte le arti e, dall’altro, fornisce una importante chiave di lettura per una interpretazione complessiva della poetica villiana.
14,50

La sella perduta. L'oreficeria tardoantica a Ravenna a 100 anni dal furto della «corazza di Teodorico». Atti della Giornata di studi (14 giugno 2024, Museo nazionale di Ravenna)

La sella perduta. L'oreficeria tardoantica a Ravenna a 100 anni dal furto della «corazza di Teodorico». Atti della Giornata di studi (14 giugno 2024, Museo nazionale di Ravenna)

Libro

editore: Il Ponte Vecchio

anno edizione: 2025

pagine: 320

La Giornata di studi organizzata dai Musei nazionali di Ravenna nel 2024 e dedicata al manufatto noto con il nome quasi leggendario di "Corazza di Teodorico", ha visto la partecipazione di vari esperti italiani e stranieri. In questo volume vengono pubblicati i contributi della giornata, durante la quale sono stati approfonditi i temi delle vicende del ritrovamento del prezioso oggetto, avvenuto nel 1854, e del furto del 1924, con un focus sulle indagini poliziesche allora condotte. La rilevanza del superbo manufatto di cloisonné, ora definito nella letteratura specialistica "sella di Ravenna", è stata analizzata con saggi sulle tecniche e la tipologia dell'opera e sullo studio del contesto storico e della cultura artigianale, materiale e visuale della Ravenna tardoantica. Questi Atti offrono un arricchimento della conoscenza del patrimonio culturale e possono fornire a un pubblico vasto e variegato i più recenti avanzamenti della ricerca, aggiungendo la possibilità di valorizzare il Patrimonio anche con l'utilizzo delle più aggiornate tecnologie.
20,00

Papa Clemente XIII Rezzonico. Il ritratto di Anton Raphael Mengs. Ediz. italiana e inglese

Papa Clemente XIII Rezzonico. Il ritratto di Anton Raphael Mengs. Ediz. italiana e inglese

Steffi Roettgen

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2025

pagine: 72

In questo volume, la grande studiosa tedesca Steffi Roettgen prende in esame – critico e storico artistico – il ritratto di papa Clemente XIII Rezzonico di Anton Raphael Mengs, (Il «più bel quadro forse mai dipinto da Mengs»), oggi in collezione Fondazione Marignoli di Montecorona, a Spoleto. Sin dal Cinquecento il ritratto del papa ricopre un ruolo essenziale ed eccellente nella percezione dell’autorità e dell’onnipresenza del successore di S. Pietro. Tuttora ne danno testimonianza i ritratti della quasi ininterrotta serie della basilica romana di San Paolo fuori le mura, basati su una tradizione iconografica risalente al Medioevo. Il ritratto ufficiale era un atto programmatico sia artistico che politico. Per merito di Raffaello e di Tiziano si affermò nel ’500 una tipologia per il ritratto ufficiale del pontefice che rimase valida per tutto il ’600 e il ’700 in modo tale da renderlo distinguibile da qualsiasi altro ritratto di un dignitario ecclesiastico o profano. Un ruolo decisivo nell’aggiornamento barocco del ritratto pontificio spetta a Diego Velázquez che nel 1650 ha immortalato Innocenzo X Pamphilj in un dipinto di straordinaria bellezza e bravura pittorica. Il famoso Anton Raphael Mengs, il nuovo Raffaello, fu chiamato dopo la metà del Settecento, a fare il ritratto ufficiale di papa Rezzonico, Clemente XIII.
20,00

Storie di opere d'arte incompiute. Il paradosso di Frenhofer

Storie di opere d'arte incompiute. Il paradosso di Frenhofer

Flavio Ferlini

Libro: Libro rilegato

editore: Odoya

anno edizione: 2025

pagine: 424

L'imperfezione è qualche cosa che va accettata e, anzi, apprezzata. Partendo da questo contesto culturale, da appassionato d'arte l'autore prova una forte attrazione per le opere "imperfette" o "non finite". Dopo aver discusso il concetto (sfuggente) di "non finito" o di opera incompleta, anche in rapporto al diverso approccio filosofico dell'arte orientale su questo tema, l'autore passa in rassegna singoli artisti che hanno lasciato opere incomplete o che appaiono tali. Solo dopo aver attraversato questi scorci artistici, l'attenzione del lettore potrà focalizzarsi sul tema della "completezza" dell'opera d'arte, per il quale Ferlini fa riferimento al racconto breve di Balzac "Le Chef-d'œuvre inconnu". Un'opera "incompleta" comporta una richiesta d'interpretazione. Lo spettatore è sfidato a immaginare il completamento e non può separare l'opera dalla mente che l'ha creata. Un incanto che perdura da secoli continuando anche nel presente. Nell'arte moderna per molti artisti il non finito è diventato una precisa scelta stilistica ed espressiva, strettamente connessa al concetto di superamento della forma. Ma ciò non basta. Forse più e meglio degli altri linguaggi artistici, la pittura e la scultura trasmettono, attraverso l'incompiutezza, un'esperienza estetica che riesce a esprimere con forza e fascino la precarietà dell'esistere.
32,00

Taccuini d'arte. Collana di Arte e Storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. Volume Vol. 17
20,00

Amano corpus animae. A visionary master. Ediz. italiana e inglese

Amano corpus animae. A visionary master. Ediz. italiana e inglese

Yoshitaka Amano, Fabio Viola

Libro: Libro in brossura

editore: Lucca Crea srl

anno edizione: 2025

pagine: 240

42,00

Amano corpus animae. A visionary master. Ediz. italiana e inglese
72,00

Profondo nero. Cemak

Profondo nero. Cemak

Leonardo Cemak

Libro: Libro rilegato

editore: NFC Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 64

Con Profondo nero Cemak mette in scena una narrazione che cattura il pubblico facendolo entrare in ambientazioni misteriose che celano retroscena ignoti, in cui la raffinata tecnica del chiaroscuro e i minuziosi tratteggi si legano a segreti inconfessabili, nascosti dalla tenda della natura, o a volti caricati di uomini ben vestiti, gli Homini neri. Dalla massa si passa all’individuo, per tornare, infine, alla purezza di un’ambientazione che è scena, testimone di fatti che stanno accadendo.
20,00

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