Le Lettere: Biblioteca di Nuova Storia Contemporanea
Il sionismo americano tra le due guerre mondiali
Antonio Donno, Giuliana Iurlano, David Elber
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2023
pagine: 232
Le vicende del movimento sionista americano tra i due conflitti mondiali fanno parte integrante della storia del sionismo internazionale. Questo libro studia ciò che si è andato sviluppando al di là dell’Atlantico sulla questione del ritorno degli ebrei nella loro antica Terra. Nella prima delle tre parti, David Elber studia il processo di riconoscimento internazionale del sionismo tra il 1919, anno della Conferenza di Parigi, e il 1923, periodo nel quale emerse la figura di Chaim Weizmann, capo della delegazione sionista, che presentò il famoso memorandum sul progetto di ricostruire una patria ebraica in Palestina, approvato nella Conferenza di Sanremo del 1920. Nella seconda parte, Antonio Donno ripercorre le vicende del movimento sionista negli Stati Uniti, evidenziando i contrasti e i tentativi di riconciliazione tra sionisti e non-sionisti e tra gli stessi sionisti. Con l’avvento alla Casa Bianca di Franklin D. Roosevelt, le speranze sioniste rinacquero, ma invano, perché il Presidente americano tacque quando Londra varò un secondo piano per la Palestina, ancor più restrittivo per i progetti sionisti. Infine, nella terza parte, Giuliana Iurlano affronta il tema della contrapposizione tra sionismo americano, guidato dal giudice della Corte Suprema, Louis D. Brandeis, e quello europeo, di cui Weizmann era l’indiscusso leader. Si tratta di un’analisi del pensiero dei due esponenti sionisti, che illustra la complessità del movimento sionista internazionale, delle sue divisioni, ma, alla fine, anche della sua capacità di unificarsi al momento di dar vita a Israele.
Comunisti e socialisti italiani nella Prima Repubblica (1948-1994). Alcune questioni tra tradizione e innovazione politica
Domenico Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 334
Oggi è possibile affermare che in Europa il Partito Comunista non esiste più e che anche il socialismo è generalmente in crisi. Ma come si è giunti a questa evoluzione storica? La crisi della socialdemocrazia e della società del lavoro è attribuita, nel mondo moderno, alla complessità crescente della società avanzata. Resta da analizzare il percorso che ha portato a questa condizione. L’obiettivo di questo studio, pertanto, è duplice: in primo luogo, ricostruire la linea politica del Partito comunista e del Partito socialista in merito ai loro specifici rapporti nell’Italia della prima Repubblica attraverso approfondimenti relativi ad alcune tematiche significative; in secondo luogo, avanzare delle proposte di interpretazione di quelle politiche, per provare a comprenderne le ragioni e l’evoluzione. Sostenuta da una articolata bibliografia, anche internazionale, questa ricerca utilizza soprattutto documenti editi quali programmi di partito, atti di congressi, articoli e pubblicazioni di dirigenti comunisti e socialisti, con alcuni riferimenti ai verbali del Consiglio dei Ministri e ai documenti diplomatici italiani e statunitensi.
Frammenti di fascismo. Dalla teoria del «movimento» alla prassi del «regime»
Giuseppe Pardini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 252
Il volume affronta le tematiche connesse all'ideologia del movimento fascista dal 1919 al 1926 e alla prassi politica del regime, secondo la fortunata definizione del fascismo fornita da De Felice. Viene infatti affrontata con rigore l'analisi delle piattaforme teoriche elaborate sia dalla destra sia dalla sinistra del movimento fascista, con particolare riferimento al contributo fornito da due noti intellettuali fascisti, Volt e Suckert-Malaparte). Ma il volume indaga poi sulla prassi reale del sistema politico instaurato da Mussolini negli anni successivi, gli anni del regime, appunto, prendendo in considerazione da un lato la parabola politica di Carlo Scorza (ras di Lucchesia, finito prima in disgrazia e poi assurto a nuova importanza quale ultimo segretario nazionale del Partito nazionale fascista) e dall'altro la figura del gerarca Emilio De Bono, valutando infine il ruolo di questi due importanti esponenti del regime nelle ultime vicende connesse alla caduta di Mussolini e del suo sistema politico, nell'estate del 1943, anche alla luce dell'inedito diario del quadrumviro della rivoluzione (poi fucilato a Verona dalla Rsi, quale traditore e responsabile, tra gli altri, del crollo del regime).
Storia e politica internazionale. Studi in onore di Massimo De Leonardis
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 274
Questo volume vuole essere un omaggio a Massimo de Leonardis e alla sua ricerca storiografica che ha contribuito significativamente alla storia delle relazioni internazionali degli ultimi quarant'anni e oltre. Raccogliendo saggi di allievi e di studiosi che, per lungo tempo e con regolarità, si sono formati alla sua scuola e hanno mantenuto con lui un profondo scambio intellettuale, il testo copre coralmente i temi che sono stati più propri della sua carriera: dalla politica estera britannica alle relazioni transatlantiche, passando per la storia militare e gli studi sulla diplomazia pontificia.
Nuova storia contemporanea. Volume 3
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 291
Fondata nel 1997, è la prima rivista italiana di studi contemporaneistici che abbia un elevato livello scientifico e una circolazione ampia oltre i confini del ristretto mondo accademico. Richiamandosi idealmente al magistero storiografico di Renzo De Felice, si presenta come una rivista di impostazione liberale nell'accezione più ampia del termine, aliena da ogni tipo di ostracismo preconcetto e solo preoccupata della serietà e della scientificità, formale e sostanziale, dei contributi ospitati nelle sue pagine. Attenta al dibattito storiografico italiano e internazionale, «Nuova Storia Contemporanea» spazia nella scelta di temi e argomenti su orizzonti senza frontiere nella prospettiva di una sprovincializzazione della ricerca. La rivista è diretta da Francesco Perfetti, affiancato da un Comitato scientifico internazionale del quale fanno parte studiosi autorevoli di estrazione culturale e di formazione metodologica diverse. In pochi anni «Nuova Storia Contemporanea» si è imposta come la più diffusa e tra le più autorevoli riviste storiche italiane ed è diventata vivace protagonista del dibattito storiografico e culturale italiano e internazionale.
«In America non ci sono zar». Le relazioni russo-statunitensi: «questione ebraica» e nascita della diplomazia umanitaria (1880-1914)
Antonio Donno, Giuliana Iurlano, Vassili Schedrin
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2021
pagine: 268
Tra il 1880-81 e il 1914, la questione dell'ebraismo russo divenne centrale nelle relazioni tra Washington e San Pietroburgo. Gli autori del libro trattano gli aspetti di tale fenomeno nella Russia zarista e i risvolti sempre più pesanti che finirono per ricadere negativamente sulla stabilità dei rapporti tra i due Paesi. La prima parte del volume, di Antonio Donno, analizza la progressione dei contrasti tra le due diplomazie, a partire dagli orrendi pogrom che avvennero in Russia dopo l'uccisione di Alessandro II e negli anni successivi, fino al momento in cui, nel 1913, Washington decise unilateralmente di abrogare il trattato firmato con San Pietroburgo nel 1832. Nella seconda parte del libro, Giuliana Iurlano analizza l'azione delle organizzazioni ebraiche americane, che si adoperarono per ottenere dagli Stati Uniti un impegno continuo di denuncia nei confronti dei governi zaristi sul trattamento della minoranza ebraica dell'Impero e per dar vita a un progetto di "diplomazia umanitaria", volta a sostenere economicamente i correligionari russi e a facilitarne l'emigrazione negli Stati Uniti. Infine, nella terza parte, Vassili Schedrin analizza questo fenomeno dall'interno della situazione russa, nella quale gli interventi statali mostravano tutta la loro inefficacia a causa della farraginosità del sistema, dell'incapacità dei funzionari di districarsi in una legislazione aggrovigliata e della corruzione imperante. La "febbre dell'emigrazione" coinvolse l'ebraismo russo a partire dal 1881-82, raggiungendo il suo culmine tra il 1903 e il 1914.
La caduta del 1914-1915. Velleità, opinione pubblica e teologia
Ugo Frasca
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2018
pagine: 204
L'intervento nella Prima guerra mondiale rappresentò un vero e proprio spartiacque nella storia dell'Italia, demolendo una bellissima posizione diplomatica a vantaggio di velleità nazionalistiche oltre alle legittime rivendicazioni su Trento e Trieste conseguibili quasi certamente con la neutralità. La "vittoria mutilata" e la conseguente debolezza economica e politica fino all'avvento del fascismo, al Patto d'Acciaio e alla débàcle successiva ne costituirono le conseguenze, per cui fu la politica di potenza il vero obiettivo della classe dirigente italiana, l'esca diabolica che portò lo Stivale verso l'abisso, mentre i cattolici e i socialisti non erano in grado di dialogare per consentire una stabilità necessaria, essendo divisi da steccati profondi di natura puramente teologica.
La «special relationship» anglo-americana e la guerra delle Falkland
Davide Borsani
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2016
pagine: 368
Nel 1982 l'Argentina - paese alleato degli Stati Uniti attraverso il Patto di Rio - invase le isole Falkland, un territorio d'oltremare del Regno Unito, rivendicato da Buenos Aires sin dal XIX secolo. Margaret Thatcher, l'allora Primo Ministro britannico, rispose con vigore e la Gran Bretagna - alleato NATO degli USA - riuscì a riconquistare le isole e a ristabilire lo status quo ante. Il conflitto va inquadrato nella cornice della "seconda Guerra Fredda". Il confronto tra USA e URSS fu particolarmente aspro nei primi anni Ottanta e la logica bipolare influenzò le dinamiche diplomatiche della guerra del 1982. Da un lato, l'Emisfero occidentale era al centro della rinnovata strategia americana anti-comunista, della quale l'Argentina era il pilastro nel Cono Sud. Dall'altro lato, il rafforzamento della "speciale relazione" anglo-americana costituiva la pietra angolare della strategia statunitense in Europa. Con questo sfondo, è naturale domandarsi quale ruolo Washington scelse di giocare nella guerra delle Falkland tra due dei suoi alleati.
L'altra vita di Carlo Dossi. Alberto Pisani Dossi diplomatico
Enrico Serra
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2015
pagine: 163
Alberto Pisani Dossi, più noto come Carlo Dossi, fu il celebre autore della "Desinenza in A" e delle "Note Azzurre", personaggio di primo piano della vita culturale dell'Italia postunitaria. Questo enfant prodige della Scapigliatura, però, non fu solo uno scrittore e un letterato. Fu anche un importante esponente della diplomazia italiana. Questo volume, opera di un grande storico racconta, proprio, con pennellate efficaci e con quel gusto della narrazione che ne rende la prosa coinvolgente, l'"altra vita" di Dossi, quella del diplomatico, lontana dalle pulsioni irriverenti del letterato scapigliato e animata da un forte senso del dovere e da un profondo amor di patria. Legato a Francesco Crispi del quale sarebbe divenuto strettissimo collaboratore, Dossi si occupò della riforma degli Esteri, dell'emigrazione, della difesa dell'italianità fuori dei confini nazionali, di problemi coloniali, di conciliazione fra Stato e Chiesa e, persino, a riprova della stima che lo circondava, della stesura dei discorsi della Corona per Umberto I. Lavoratore instancabile, lasciò un segno profondo nell'amministrazione degli Esteri e la sua stella seguì una parabola legata a quella di Crispi perché, giunto ai vertici del ministero, fu costretto ad abbandonarli dopo la sconfitta di Adua.
La grande guerra e l'identità nazionale. Il primo conflitto mondiale nella politica e nelle istituzioni
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2015
pagine: 243
La Grande Guerra comportò per tutti i paesi coinvolti effetti duraturi e talora dirompenti. Per l'Italia, essa rappresentò la conclusione del processo risorgimentale e contribuì a rafforzare il sentimento dell'identità nazionale. Essa gettò le premesse per un massiccio ingresso delle masse nella vita politica del paese, determinò il passaggio dalla società rurale alla società industriale, favorì le migrazioni e i processi di mobilitazione sociale. Ma soprattutto segnò il trionfo dell'autoritarismo. In questo volume collettaneo è analizzato in una ottica comparata il ruolo dei parlamenti e dei governi durante la Grande Guerra, è studiata l'immagine del soldato e del militarismo e sono prese in considerazione le grandi famiglie politiche - nazionalisti, liberali, cattolici, socialisti, sindacalisti rivoluzioni - di fronte a un evento di proporzioni mai viste prima quanto a durata nel tempo, estensione nello spazio, coinvolgimento delle risorse umane e materiali, sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica per finalità belliche. I saggi sono di Lorenzo Benadusi, Silvia Capuani, Maurizio Cau, Andrea Guiso, Francesco Perfetti, Andrea Ungari, Christine Vodovar.
In nome della patria. Ebrei e cultura di destra nel Novecento
Vincenzo Pinto
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2015
pagine: 200
L'ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci e il quaderno della Quisisana
Luigi Nieddu
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2014
pagine: 210
Attorno alla morte di Gramsci aleggia l'ombra del mistero. Ci sono molti fatti incomprensibili a cominciare dalle foto della salma distesa sul letto di morte, una edita nel 1965; un'altra della stessa sospesa nel vuoto, esposta fino al 2007; quella attualmente in teca nella Casa Museo di Ghilarza, indecifrabile per ripetute manipolazioni, ma tutte senza gambe; le ciocche di capelli crespi e brizzolati scomparse assieme a chiodi anneriti della casa... Attorno al cadavere di Gramsci un girotondo di spie e di spioni spiati, di agenti segreti vestiti dei panni di commissari di polizia o di guardie cimiteriali. Luigi Nieddu cerca la chiave per spiegare questi misteri, ma al tempo stesso ricostruisce la parabola dell'intera vita di Gramsci e del suo impegno nell'Internazionale Comunista chiarendo i suoi veri rapporti con Togliatti. Un testo anticonformista che smonta la vulgata storiografica sull'esponente comunista e che è destinato a suscitare polemiche.