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Il Saggiatore: La cultura

Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura

Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura

Enrico Terrinoni

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 220

Saggio eretico di teoria della traduzione, avventura donchisciottesca nelle infinite possibilità del linguaggio, atto d'amore per la letteratura di lingua inglese, James Joyce in primis: "Oltre abita il silenzio" è il distillato alchemico di decenni passati a strettissimo contatto - amicale, amoroso, doveroso - con l'opera del dublinese per eccellenza, che Enrico Terrinoni conosce come pochissimi altri in Italia. Tradurre Joyce significa spingersi dove nessun traduttore si è mai spinto, alle estreme propaggini della parola, dove la lingua corteggia un silenzio che non è afasia, bensì infinita potenza creativa. D'altronde, in inglese, fra word e world non c'è che una lettera di differenza, una lettera per nulla morta; e lì si gioca la partita. Da questa esperienza nasce una considerazione che, pur nella sua apparente semplicità, è rivoluzionaria: siamo esseri traducenti, tutto in noi è traduzione. Traduciamo il mondo nella nostra mente e noi stessi nel mondo, traduciamo sentimenti in idee e idee in parole, traduciamo persino, a volte, prigionieri da un carcere all'altro. E se il linguaggio è una gabbia che ci arresta, solo traducendo possiamo forzarne le sbarre ed essere liberi. Ne fuoriesce un'idea nuova della letteratura, la quale corrisponde non a quanto avviene sulla pagina, nel rincorrersi delle parole di inchiostro, bensì all'energia creatrice che si libra, e si libera, dalla pagina per balzare al di là, oltre, dove abita il silenzio. Per inseguire questa idea di traduzione e di letteratura, Enrico Terrinoni sublima la forma saggio e ne fa svaporare ogni rigidità: labirintico e rocambolesco, "Oltre abita il silenzio richiede una lettura a perdifiato, in caduta libera, come Alice quando capitombola nel mondo del Bianconiglio. Lasciate ogni preconcetto o voi ch'intrate: in queste pagine non c'è rispetto che non sia irriverente. Il lettore che sta al gioco - play, in inglese, è giocare ma anche creare, come dimostrano i plays di William Shakespeare - non troverà più nulla di innocente nell'atto di aprire un libro e iniziare a leggere: un gesto semplice, quotidiano, automatico, eppure magico, potente: un gesto elettrico, un gesto-lampo che - come nel Frankenstein di Mary Shelley - dà vita dove prima non c'era che materia inerte.
24,00

Matrimonio e parentela

Matrimonio e parentela

James George Frazer

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 352

«Frazer prende lo spunto dall'episodio relativo alle nozze di Giacobbe. Giacobbe, secondo quanto racconta la Genesi, sposò in successione le sue due cugine Rachele e Lia che erano figlie di Labano, fratello di sua madre Sara. Ma, partito da Giacobbe, Frazer lo abbandona subito per avventurarsi nel mondo dei primitivi. Di qui l'avvio per uno dei contributi più originali dell'intera opera di Frazer, questa volta dedicata all'analisi dei meccanismi di una struttura fondamentale della società: il matrimonio. Noi europei ci troviamo dinnanzi a un problema che scavalca il nostro orizzonte mentale e ci costringe a scoprire quanto relativamente isolato sia il nostro sistema matrimoniale. Come nota nella sua postfazione Maurizio Bettini, "sposare la cugina" è uno di quegli elementi distintivi che marca con forza il confine tra il "noi" europeo e gli "altri"; la tradizione europea infatti, a partire dal mondo romano, interdì vigorosamente questo tipo di matrimonio, e successivamente la Chiesa si preoccupò di estendere ancora più ampiamente la barriera matrimoniale endogamica. "La cugina" scrive Bettini "è una donna troppo vicina perché ci si possa permettere di sposarla, ma non lo è abbastanza perché ci si possa impedire di amarla." Non è un semplice caso di evoluzione della morale sessuale: Frazer avverte che il matrimonio endogamico ha a che fare con i meccanismi culturali profondi di società molto lontane dalla nostra; così il problema dell'endogamia viene da lui, correttamente, collocato sul piano della cultura, non su quello della natura. Il tabù dell'incesto è dunque, per Frazer, il prodotto di una struttura sociale, che determina come conseguenza secondaria la creazione di una barriera psicologica: "la proibizione opposta al rapporto sessuale tra cugini paralleli dev'essere stata in vigore per tanto tempo che rispettarla è divenuto una sorta di istinto".» (Giulio Guidorizzi). Postfazione di Maurizio Bettini.
34,00

A love supreme. Storia del capolavoro di John Coltrane

A love supreme. Storia del capolavoro di John Coltrane

Ashley Kahn

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 380

John Coltrane siede sullo sgabello di un pianoforte a coda e aspira il fumo di una pipa bianca. È il 10 dicembre 1964, e lo studio del tecnico del suono Rudy Van Gelder, a Englewood Cliffs, nel New Jersey, è immerso in un'atmosfera religiosamente soffusa, silenziosa, anestetica. Le volute prodotte da Coltrane si addensano in un'aria adamantina: quella stanza è il tempio in cui è appena accaduto qualcosa di prodigioso, e il sacerdote giace esausto nell'angolo, prende fiato e medita. Nei timpani risuonano ancora gli accordi di McCoy Tyner, i colpi sulla cassa di Elvin Jones, le linee di basso di Jimmy Garrison. Gli assoli di Trane che fino a poche ore prima avvolgevano gli altri in un gorgo vorticoso e sfrenato. Fu quella, la notte: l'America nera esplodeva nell'America bianca. John Coltrane esplodeva nell'America e dava vita e fiato all'album che cambiò per sempre il modo di fare jazz: 'A Love Supreme'. Etereo e sovversivo, realizzato nell'arco di una sola, trascinante session, 'A Love Supreme' è il testamento di un'intera epoca, della quale Coltrane ha saputo interpretare tutte le tonalità emotive e sonore: la poliritmia africana propulsiva e catartica, i tempi dilatati del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, le vampe del free jazz, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. Il risultato è un magma incandescente e liturgico, in chiave minore, vertiginosamente preciso, sincronizzato, ma sempre sull'orlo dell'improvvisazione, dell'ignoto. È il jazz spirituale di Coltrane, il suo grido assoluto, una preghiera purissima di amore supremo verso Dio che ha stravolto con la musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandoli di un'inaudita religiosità. Il Saggiatore torna a pubblicare la grande storia di 'A Love Supreme' raccontata da Ashley Kahn, arricchita da un testo inedito - scritto appositamente per questa edizione - e accompagnata dagli schizzi di Coltrane con i primi abbozzi del suo capolavoro. Kahn rievoca le vicende che hanno portato alla realizzazione del disco, in un'opera densa di interviste ai protagonisti, testimonianze di produttori, amici e colleghi, memorie intime e immagini che compongono la scenografia di un viaggio mitico nella vita dell'immortale sassofonista.
35,00

Arruina. Una favola oscura

Arruina. Una favola oscura

Francesco Iannone

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 156

C'era una volta un paese in cui gorgogliavano i torrenti. Nel paese c'è una donna di mille anni che allatta bambini morti riesumati dalle ossa, un poeta che parla una lingua aliena, una vecchia con il latte nelle pupille, un contadino che in realtà è un cavallo, un matto che pesca lische di pesce dalla bocca di una tigre. C'è una terra piena di sterchi e pietraie, e chi vi cammina incontra presto la morte. C'è una città, che da questa terra non si può vedere, dove streghe chiamate Nerissime da millenni dissanguano i bambini e inghiottono acque acide da una fonte che le rende immortali. E c'è una bambina, un gracile corpuscolo di carne e sangue, di spirito e saliva, e nella bambina germoglia una maledizione antica: la sua nascita prosciugherà le acque della fonte mettendo in pericolo la vita delle Nerissime; solo la sua morte potrà garantire la sopravvivenza del male. Così, nottetempo, le streghe la rapiscono dal letto, e i disperati abitanti del paese, scortando i genitori della bambina, decidono di attraversare le asprezze della terra per salvarla. "Arruina", opera d'esordio di Francesco Iannone, è una favola oscura che si rifà alla tradizione fiabesca meridionale, un romanzo che echeggia, intrecciandoli nel racconto di un'epopea inaudita, i traumi e le penombre delle fabule medievali, inquietanti e allegoriche, riscrivendole nella lingua del contemporaneo, in una storia in cui l'impossibile divora a ogni passo la realtà.
20,00

Contro i bambini. Memorie di una brava maestra

Contro i bambini. Memorie di una brava maestra

Rosalba Santoro

Libro: Libro rilegato

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 109

Rosalba Santoro è la tipica maestra benvoluta da tutti, bambini e genitori. Paziente e sensibile con i suoi alunni, appassionata del suo mestiere e divoratrice di romanzi e libri di poesia, è nata e cresciuta in Abruzzo durante la Seconda guerra mondiale e ha poi intrapreso la carriera scolastica. Cinque anni dopo la sua morte, durante i lavori di ristrutturazione della sua vecchia casa, la nipote ha trovato in un cassetto della camera decine di pagine, manoscritte e sigillate con la ceralacca, dal contenuto inaspettato. Sul frontespizio, la scritta "Contro i bambini". Si tratta di riflessioni catturate negli ultimi anni e stralci dei diari che la maestra Rosalba teneva quando insegnava; vi si trova una retrospettiva commossa della sua vita, ma anche lunghi e inverecondi sfoghi in cui Rosalba Santoro si rivela insospettabilmente cinica e risentita nei confronti degli allievi. "Contro i bambini" è un'opera grezza e radicale, l'ombra di una donna che pur amando l'insegnamento si è sempre rifiutata di diventare madre, e una fotografia intima di una delle esperienze più importanti della nostra vita: l'inspiegabile e, per l'autrice, insensato desiderio di mettere al mondo dei figli.
14,00

Ai limiti dell'impossibile. Forme tragiche in letteratura

Ai limiti dell'impossibile. Forme tragiche in letteratura

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 236

Buio in sala, va in scena la tragedia. Anche dopo la morte degli dèi, abbiamo continuato a rappresentare sul palco le debolezze, le ossessioni e le paure del genere umano. Che si trattasse di gloriosi condottieri romani spezzati tra il senso dell'onore e l'umiliazione amorosa, di compositori in affari con il diavolo per inseguire i desideri più oscuri o dell'ultimo individuo rimasto in una città in cui tutti si vanno trasformando in rinoceronti, nei secoli abbiamo ideato travestimenti sempre più complessi per raccontare il caos dell'esistenza. Ed è proprio scavando in quelle battute, in quei monologhi, in quegli scambi drammatici che è possibile accedere a una verità più scomoda - e tanto più preziosa sulla nostra libertà e sulla nostra finitezza. "Ai limiti dell'impossibile" di Joyce Carol Oates è un'indagine degli abissi umani attraverso le forme del tragico, condotta da una delle voci più visionarie e penetranti della narrativa americana contemporanea. Oates si contrappone alle lamentazioni in morte della tragedia levate dai critici e perlustra le strade della letteratura alla ricerca delle caratteristiche del genere, scoprendo non solo prospettive originali su figure celebri come Ivàn Karamazov e le «tre sorelle» di Cechov, ma anche e soprattutto i limiti tragici dell'umanità. Il suo è un viaggio con la scrittura nella scrittura, tra violenza e passione, isolamento e perdita dell'io, per arrivare a svelare, al di là delle maschere e dei personaggi che ci siamo creati, chi siamo realmente. Per provare a dire cos'è la sofferenza, cosa il nulla e il vuoto di senso, cosa la morte. Joyce Carol Oates affila la fredda lama della sua prosa sulla mola dei testi del passato - dallo shakespeariano "Troilo e Cressida" ai romanzi di Melville, dalla poesia di W.B.Yeats al teatro dell'assurdo di Beckett e Ionesco - per arrivare a rivelare, con tagli chirurgici e precisi, la tenebra e le ossessioni del nostro mondo. A metà tra saggio critico ed esplorazione letteraria, "Ai limiti dell'impossibile" è un'opera catacombale; un tavolo di obitorio sul quale il volto degli eroi tragici si trasfigura in incubi che solo la scrittura sa partorire.
24,00

Una vocazione controcorrente. Dialogo sulla spiritualità e sulla dignità degli ultimi

Una vocazione controcorrente. Dialogo sulla spiritualità e sulla dignità degli ultimi

Virginio Colmegna, Chiara Francesca Lacchini (suor), Enrico Finzi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 171

Questo libro è un coro. Le voci che lo compongono appartengono a un sacerdote che da decenni combatte la povertà nelle periferie di Milano; a uno studioso di origini ebraiche, non credente e di estrema sinistra; a una suora che ha dedicato la propria vita alla spiritualità e alla preghiera. Per fare un coro, però, non bastano tre voci: bisogna trovare un'armonia nella diversità; e se storie così lontane ci sono riuscite è stato grazie a un dialogo serrato. In "Una vocazione controcorrente", don Virginio Colmegna, suor Chiara Francesca Lacchini ed Enrico Finzi prendono spunto dalle loro ricche esperienze personali per andare alla ricerca di un terreno comune. Lo trovano nell'impegno sociale che unisce un laico come Finzi a un sacerdote in prima linea come don Colmegna; nella scelta della disobbedienza civile e della fedeltà alla Costituzione mentre la barbarie imperante si accanisce sui più fragili: i poveri e i migranti. Lo trovano, nuovamente, nella figura di san Francesco, in cui si coniugano l'anima mistica della Chiesa e la sua missione di camminare al fianco degli ultimi. In questo testo eclettico e appassionato, scritto in occasione dei cinquant'anni di sacerdozio di don Virginio Colmegna, si incontrano personalità emblematiche come Jorge Mario Bergoglio e Carlo Maria Martini. Guidati dal loro esempio, fatto di attenzione alla marginalità e insieme di forte autorità spirituale, le tre voci che qui si intrecciano articolano il dialogo attorno a una tensione costante fra il cielo e la terra, tra la felicità e il bisogno, tra la necessità di un forte rinnovamento culturale e le urgenze politiche e umanitarie del nostro tempo. Fino a scoprire che la vera vocazione controcorrente è la caparbia ricerca di una strada da condividere.
18,00

Achille e la tartaruga. Il paradosso del moto da Zenone a Einstein

Achille e la tartaruga. Il paradosso del moto da Zenone a Einstein

Joseph Mazur

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 266

Intorno a noi, ogni cosa è in movimento: l'Universo in espansione fin dal remoto istante del Big Bang e le sfere celesti in fuga per le loro orbite ellittiche; gli oceani agitati dai venti e gli aerei nel loro frenetico andirivieni; la lava che cola lungo le pendici di un vulcano e il cuore che con il suo battito accompagna ogni istante della nostra vita. Eppure, la natura profonda del moto è da sempre inafferrabile. Duemilacinquecento anni fa, il crudele Zenone (così lo definì Paul Valéry) elaborò uno dei suoi celebri paradossi secondo cui, spezzettando il tempo e lo spazio infinite volte, Achille piè veloce non raggiungerebbe mai la lenta tartaruga. Il suo pensiero non cessa di porci domande dall'ardua risposta: il tempo e lo spazio sono continui, come li percepiamo intuitivamente? O sono il risultato di unità discrete, simili a un filo di perle, come li restituiscono gli strumenti di misurazione? Zenone, un po' come la tartaruga, era in anticipo sul suo tempo. Da allora, filosofi e scienziati si interrogano su spazio, tempo e movimento, fenomeni familiari e insieme sfuggenti. Da Galileo a Einstein, dalla fisica quantistica all'iperspazio, non si contano i tentativi di colmare il divario tra i modelli matematici e la tessitura della realtà. Col suo tocco nitido ed elegante, ricco di aneddoti, dimostrazioni scientifiche e suggestioni letterarie, Joseph Mazur traccia in questo volume una vera e propria storia del moto. Leggendolo ci imbattiamo in un Newton pensoso che, seduto all'ombra di un melo, comprende che i pianeti attraggono le mele quanto le mele attraggono i pianeti; viaggiamo alla velocità della luce nei meandri del calcolo infinitesimale, della teoria delle stringhe, del dualismo onda-particella. E scopriamo gli aspetti più misteriosi di un fenomeno che abita tanto i microspazi degli atomi quanto le ampie architetture del cosmo: il movimento.
22,00

Nessun cielo

Nessun cielo

Demarty Pierre

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 137

«Come il mare, in quell'immagine di un bambino con la maglietta rossa che resta immobile sulla spiaggia, nemmeno lui si muove di un millimetro. In fondo a lui ci sono delle cose che scorrono, cose che non si vedono, che dentro di lui devastano tutto.» Parigi, l'estate di un anno come tanti. Un uomo perbene, onesto, padre di famiglia, esce di casa, accompagna i figli a scuola, entra in ufficio, accende lo schermo del computer. L'immagine è lì, lo aspetta. L'immagine di un bambino su una spiaggia. Nessun cielo a sovrastarlo. Il mare fermo, immobile. Il corpo fermo, immobile. Il bambino non si muove. A muoversi sono gli sguardi di chi lo osserva, e tutti, nel mondo, quel giorno di un anno come tanti, lo osservano. Per l'uomo è l'inizio di un'ordalia silenziosa, uno scavo che ha i contorni della rivelazione: perché quell'immagine - così simile a un'altra che aveva già incontrato, qualche tempo prima, nel buio di una sala cinematografica - lo contagia, lo infesta, finché l'uomo non riesce a pensare ad altro, a lavorare, a dormire. È un'apocalisse, quell'immagine, scatenata su una vita comune e - come ogni apocalisse - trasformerà l'uomo, lo farà nuovo, svelandolo a se stesso.
21,00

Il discorso del potere. Il premio Nobel per l'economia tra scienza, ideologia e politica

Il discorso del potere. Il premio Nobel per l'economia tra scienza, ideologia e politica

Emiliano Brancaccio, Giacomo Bracci

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 235

Il prestigioso premio Nobel è universalmente riconosciuto come la più alta onorificenza scientifica e culturale del nostro tempo. Ma il «premio per l'Economia in memoria di Alfred Nobel», nato successivamente su iniziativa della Banca di Svezia, fin dall'inizio ha suscitato polemiche e contestazioni, persino tra gli stessi vincitori. Con questo premio aggiuntivo, infatti, la scienza economica è stata collocata sullo stesso piano della fisica, della chimica e della medicina, ossia di quegli ambiti della ricerca che Alfred Nobel reputava «i maggiori servizi resi all'umanità». È lecita questa equiparazione? E soprattutto: perché nella scelta dei vincitori l'Accademia delle scienze di Svezia finora ha premiato quasi soltanto la teoria neoclassica dominante, che da decenni plasma il linguaggio della politica e orienta le scelte economiche dei governi? Emiliano Brancaccio e Giacomo Bracci si pongono un obiettivo ambizioso: analizzare e smontare questo «discorso del potere». Ripercorrendo la storia dei vincitori del Nobel per l'Economia dall'inizio del secolo a oggi, portano alla luce tutti i limiti di un premio che sembra orientato a sostenere un unico paradigma teorico e politico anche quando viene seccamente smentito dalla realtà dei fatti. Alla fine di questo percorso gli autori sollevano una domanda maliziosa: per il bene del progresso scientifico e umano, sarà forse il caso di abolire il premio Nobel per l'Economia? "Il discorso del potere" è una critica documentata dei rapporti tra la scienza, l'ideologia e la politica economica che dominano il nostro tempo, e ci insegna che un approccio più rigoroso e più realistico ai problemi economici è possibile. Anzi, necessario.
19,00

I tre fratelli che non dormivano mai e altre storie di disturbi del sonno

I tre fratelli che non dormivano mai e altre storie di disturbi del sonno

Giuseppe Plazzi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 204

Nulla è più misterioso della nostra mente quando dormiamo. Accadono infatti cose che neanche la fervida fantasia di un grande scrittore saprebbe immaginare, e molte sono le domande che tutti ci facciamo, senza però trovare risposta. Com'è possibile guidare una macchina, parlare lingue misteriose o camminare per ore durante il sonno? Da dove vengono quelle inquietanti visioni di demoni, folletti e spettri che infestano la nostra stanza? Che cosa spinge i bambini a gridare terrorizzati nel cuore della notte? Perché alcune volte abbiamo l'impressione di cadere da una sedia e ci svegliamo? Il neurologo Giuseppe Plazzi ci apre le porte del suo laboratorio, dove ogni giorno pazienti con disturbi del sonno rari e affascinanti - oppure molto diffusi, come il sonnambulismo, l'insonnia, il terrore notturno e la sindrome delle gambe senza riposo - riscrivono i limiti scientifici delle nostre conoscenze e, forse, della nostra realtà. Tre fratelli affetti da un'insonnia letale, un frate perseguitato dal diavolo, un uomo capace di volare, una donna tormentata da fantasmi col collo lungo, un giovane sonnambulo colpito da una mutazione genetica, le acrobazie sessuali di una coppia durante il sonno, un intero paese caduto in letargo: sono soltanto alcune delle molte storie raccolte in queste pagine dal dottor Piazzi, dalle quali emerge un universo notturno costellato di sogni, incubi, allucinazioni, capacità soprannaturali e imbarazzanti risvegli in cui ogni lettore, con sorpresa, non faticherà nel suo piccolo a riconoscersi. Un'opera dal ritmo romanzesco e dalla temperatura letteraria - nel solco della tradizione di Oliver Sacks -, spaventosa a volte, altre volte divertente, grazie alla quale scoprire gli angoli più bui delle nostre notti, capire i meccanismi segreti del sonno e acquisire una consapevolezza preziosa: neanche solcando tutti i mari, guadando tutti i fiumi, attraversando tutte le terre o arrampicandoci sulle più impervie cime che punteggiano questo mondo riusciremmo a vedere tante cose quante il nostro cervello è in grado di mettere in scena in una notte.
20,00

Breve storia dell'inconscio. Esploratori della mente nascosta da Leibniz a Hitchcock

Breve storia dell'inconscio. Esploratori della mente nascosta da Leibniz a Hitchcock

Frank Tallis

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 342

Mistici e poeti, filosofi e scienziati hanno esplorato nei secoli l'oscuro padrone delle nostre vite: l'inconscio. Per primo ne scrisse sant'Agostino; poi fu oggetto di una disputa tra Leibniz e Locke; quindi vennero le esperienze di Coleridge e Baudelaire con l'oppio e i primi esperimenti con l'ipnosi. All'inizio del Novecento Freud lo mise al centro di ogni attività psichica, ma sul finire del secolo diventò cruciale anche per i modelli della mente proposti dalle neuroscienze cognitive. L'inconscio appartiene a ogni concezione dell'essere umano e abita in forme infinite il nostro immaginario. Ha ispirato l'arte, la letteratura, la musica, il cinema: da Breton a Bacon, da Bataille a Burroughs, da Stravinsky ai Judas Priest, da Hitchcock a Kubrick. Non solo. La ricerca di modelli della mente non dominati dalla coscienza segna la nascita dell'informatica e le neuroscienze contemporeanee. Come insegna Damasio, il nostro cervello conserva una quantità infinita di informazioni e continua a processarle inconsciamente. La tesi di Frank Tallis è che, pur da prospettive diverse, psicoanalisti, cognitivisti e neuro-scienziati sono uniti nel sostenere che eventi che accadono al di fuori della nostra consapevolezza (compresi gli auto-inganni, le prime impressioni e le influenze subliminali) sono tra le principali determinanti del comportamento umano. Tallis si spinge ancora più in là, sostenendo che una certa idea di inconscio può unificare tradizione occidentale e sensibilità orientale, l'illusorietà della coscienza smascherata dalle neuroscienze e l'irrealtà del Sé predicata dal buddhismo. "Breve storia dell'inconscio" attraversa secoli di storia facendo vivere al lettore l'avventura dell'uomo che impara a conoscere la sua «mente nascosta». Tallis racconta il sorprendente viaggio delle nostre convinzioni: se i contemporanei di Freud non potevano concepire che gran parte della vita umana fosse condizionata da qualcosa di nascosto, oggi fatichiamo a credere il contrario. Perché, come scriveva lo psicoanalista viennese, «lo psichico è inconscio, e l'inconscio è il vero psichico».
22,00

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