Il Saggiatore: La cultura
Finestre sull'altrove. 60 vedute per 60 rifugiati
Matteo Pericoli
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 160
Quando si fugge, si fugge sempre altrove: verso altri paesaggi, altri odori, altri rumori; verso una sicurezza che è assieme anche una sensazione di precarietà. "Altrove" è il luogo verso cui si muovono i migranti del mondo e quello in cui spera di trovare riparo chi è in cerca di asilo da guerre e persecuzioni. "Altrove" è un luogo a metà tra il passato e il futuro, tra il dolore e la serenità, tra la speranza e la nostalgia. Questo libro raccoglie 60 "Finestre sull'altrove" di rifugiati: 60 disegni delle vedute che osservano ogni giorno realizzati da Matteo Pericoli; 60 racconti in prima persona della loro nuova vita in un paese straniero dopo aver lasciato tutto dietro di sé. A emergere è una testimonianza unica della condizione di chi vive sotto protezione internazionale, ma anche un ritratto intimo di queste esistenze a loro modo straordinarie: dall'attivista irachena Nadia Murad, che richiama alla mente i paesaggi perduti dell'infanzia, alla profuga etiope Nyamal Biel, che ora lotta per donare un futuro ai bambini nei campi profughi; dal premio Pulitzer vietnamita Viet Thanh Nguyen, che ricorda la finestra sull'autostrada nei suoi primi anni da esule, a Sarah Mardini, scappata dalla Siria e poi arrestata con accuse pretestuose mentre aiutava i migranti al largo delle coste greche; da Albie Sachs, giudice sudafricano antiapartheid, costretto a lasciare il paese dopo un attentato in cui perse il braccio e oggi tornato a contemplare le montagne sopra Città del Capo, al giovane afghano Ubdar, che ripensa a quando sedersi vicino a una finestra significava rischiare la vita. "Finestre sull'altrove" è un viaggio per parole e immagini che parte dai vissuti dei rifugiati del mondo e arriva alle radici dell'anima umana. Perché, come scrive nell'introduzione Colum McCann, «non c'è finestra più misteriosa di quella che dà sul luogo al quale non possiamo tornare». Prefazione di Gianni Rufini. Introduzione di Colum McCann. Con uno scritto di Bill Shipsey.
Che cosa abbiamo nella testa? Il cammino accidentato della ragione
Edoardo Boncinelli, Antonello Calvaruso
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 248
Come si forma il pensiero? Che cosa sono esattamente memoria, coscienza e mente? Davvero tutto quello che accade dentro di noi non è dovuto ad altro che a un fascio di impulsi elettrici? Quanto c'entra l'istinto e quanto la razionalità nelle scelte che facciamo? In "Che cosa abbiamo nella testa?" Edoardo Boncinelli e Antonello Calvaruso ci spiegano tutto quello che oggi sappiamo sul cervello e sul suo funzionamento. Grazie ai progressi della scienza ora siamo consapevoli che proprio il cervello è la casa dei pensieri, della mente, della razionalità, perfino delle emozioni. E anche se non esiste ancora una definizione univoca di «pensiero», sappiamo che ne convivono in noi due tipi: uno immediato - l'istinto che ci fa sottrarre la mano dal fuoco quando ci scottiamo - e uno complesso - che implica l'intervento della razionalità e comporta una valutazione delle variabili prima di compiere una qualsiasi scelta. Ma anche in questo caso siamo molto meno razionali di quanto crediamo, perché di fatto il nostro cervello risponde agli stimoli esterni in modo schematico, guidato dal retaggio della nostra evoluzione: tendiamo a prendere le decisioni rapidamente e col minimo sforzo, spesso cadendo in tranelli di cui nemmeno ci rendiamo conto. Con "Che cosa abbiamo nella testa?" Boncinelli e Calvaruso ci offrono una guida al cammino accidentato della ragione, alla scoperta di ciò che siamo e delle insidie che la mente infila fra i nostri pensieri, insegnandoci a riconoscerle per evitarle o servircene attraverso molti esempi in cui possiamo ritrovare le nostre esperienze quotidiane. Per comprendere meglio noi stessi, il nostro nucleo più autentico: forse la sfida più temeraria che possiamo affrontare. Postfazione di Domenico De Masi.
Il giardino del Mediterraneo. Storie e paesaggi da Omero all’Antropocene
Giuseppe Barbera
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 288
La bellezza del paesaggio mediterraneo può rimandarci all’immagine del paradiso terrestre: i generosi boschi di olivi che con le loro esistenze millenarie ingannano il passare del tempo; i giardini verdeggianti di capperi e zibibbo, ostinatamente coltivati sulla terra «africana» di Pantelleria; le arance, i limoni, i mandarini che esplodono scintillanti di giallo e arancione tra il castello di Maredolce e le coste di Grecia, Tunisia, Spagna; i resti preistorici di leccio e sughera, olivastri e filliree, sepolti e riscoperti all’interno di grotte ombrose. A differenza dell’Eden biblico, però, questa realtà possiamo visitarla ogni volta che lo desideriamo; e in ogni pianta riconoscere un istante della nostra storia. Giuseppe Barbera ci guida in un viaggio inebriante nella diversità di profumi, colori, suoni e sensazioni che compongono questi territori: tra vita e cultura, botanica e mitologia, mondo esteriore e mondo interiore, Barbera ripercorre i molteplici incontri di uomo e natura sulle sponde del Mediterraneo attraverso le tracce che hanno lasciato in Sicilia, luogo simbolo per leggere l’evoluzione del paesaggio nell’Antropocene. Dai misteriosi legami che uniscono i fichidindia della campagna etnea e i nopalitos del Messico azteco alle colline sopra Pergusa, coperte di «bellissimo frumento, dono prezioso di Cerere», come le descrisse Goethe nel suo Grand Tour; dalla devastazione degli agrumeti della Conca D’Oro durante il «sacco di Palermo» al recupero della Kolymbethra, per decenni lasciata al degrado e all’oblio nell’antichissimo bosco di mandorli e olivi della Valle dei Templi; fino alle «cattedrali nel deserto» che hanno stravolto il territorio di Gela in favore di un’industrializzazione effimera quanto il miraggio della presenza di giacimenti petroliferi. “Il giardino del Mediterraneo” è il racconto di questa irripetibile anomalia geografico-umana durante le epoche passate e, allo stesso tempo, una riflessione sul modo in cui possiamo preservarla dalle nostre autodistruttive manipolazioni presenti e future. Un punto di vista inedito su ciò che ci circonda, per capire che un paesaggio non è solo alberi e frutti e terra: è la meraviglia invisibile; è lo sguardo di chi lo abita.
Solenoide
Mircea Cartarescu
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 944
Dentro una strana casa a forma di barca uno scrittore fallito consuma la vita creando pianeti nella propria testa, annotando sogni e incubi su un diario folle, vagando con la mente per una Bucarest allucinata, pulsatile, ectoplasmatica. Divenuto professore di romeno in una scuola di periferia, lavoro che detesta e ripudia, in quel tetro edificio conosce figure che diventano per lui punti di riferimento: un matematico che lo inizia ai segreti più reconditi della sua materia, gli adepti di una setta mistica che organizza manifestazioni contro la morte nei cimiteri della città e infine Irina, la donna di cui si innamora. In un delirio abbacinante di immagini assurde, lo scrittore tenta disperatamente di sfuggire alla tirannia dei nostri cinque sensi e di accedere a un’altra dimensione dell’esistenza. “Solenoide” è il capolavoro di Mircea Cărtărescu, l’opera monumentale che ingloba e fagocita tutte le precedenti, restituendoci la totalità del suo pensiero e l’eccezionalità della sua scrittura, la quale ricorda Kafka, Borges, Pynchon, Bolaño. C’è qui l’impronta di un visionario, un profeta che ci svela in tutta la sua evidenza la «cospirazione della normalità», la gabbia che il nostro cervello ha costruito per noi. Perché per Cărtărescu la realtà è un carcere e noi, come il protagonista di questo libro, abbiamo il dovere di evadere, di cercare, anche a rischio di impazzire, un’altra verità. “Solenoide”, è questa la sua grandezza, apre uno squarcio e illumina la via di fuga.
Tempi moderni
Cathy Sweeney
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 144
Una moglie ama il marito, lo ama così tanto che ogni giorno si porta il suo membro al lavoro, nel cestino del pranzo accanto ai panini e ai biscotti. Un uomo che non mangia arance incomincia a manifestare una profonda e inquietante ossessione per questi frutti e la loro decomposizione. Una donna una mattina si sveglia e scopre che la sua caviglia destra è blu, poi anche l'altra caviglia, poi le gambe. Un palazzo si ammala: torri, mura e fontane si sgretolano e marciscono, colpite da una misteriosa infezione che sembra pesare anche sui suoi abitanti. Una coppia si somministra a turno scosse elettriche per rinforzare il proprio amore. In un villaggio si narra una storia di taglialegna, lupi e fanciulle, ma non è la favola che pensiamo di conoscere. Sono racconti che assomigliano alla materia dei sogni: fiabe delicate e grottesche in cui le regole e le certezze del nostro mondo vengono deformate e piegate, in cui i protagonisti sono mossi da pulsioni strane e irresistibili, in cui la sequenza degli eventi rompe gli argini della logica e si rivela perfettamente sensata nella sua assurdità. Cathy Sweeney ha tagliato, levigato e asciugato il linguaggio fino alla sua essenza, condensandolo in storie simili a gemme rare, sulle cui facce si riflette il bizzarro e spietato umorismo delle nostre esistenze e che rimangono indelebilmente fissate nell'animo di chi legge.
Lettere a un giovane poeta
Rainer Maria Rilke, Franz Xaver Kappus
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 176
Le “Lettere a un giovane poeta” sono un manifesto della creazione artistica. Eppure pochi finora si sono interrogati sulla personalità del destinatario delle celebri missive di Rilke: Franz Xaver Kappus, uno studente ventenne che nelle pause tra le lezioni divora i libri di Rilke e un giorno decide di contattarlo. Il rapporto tra i due è al centro di questa edizione delle “Lettere a un giovane poeta”, in cui, dopo anni di oblio, sono presentate al lettore le risposte di Kappus. L’aspirante poeta affida allo scrittore le prime prove poetiche e i segreti della sua anima, cui il maestro risponde con sincerità, talvolta fermezza, impegno e affetto. Per fare arte è necessario sentire un’urgenza assoluta, l’«ineludibile risposta a una chiamata», come la definisce Valerio Magrelli nella prefazione. Le “Lettere a un giovane poeta” si trasformano così in una conversazione a due, un dialogo, un botta e risposta tra mentore e allievo in cui si intrecciano arte e vita; perché, scrive Rilke, «l’arte è solo una maniera di vivere, e ci si può preparare a essa vivendo».
La terra devastata
Thomas S. Eliot
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 176
A Cavallo tra il 1921 e il 1922, T.S. Eliot è preda di un grave esaurimento nervoso. La Prima guerra mondiale è finita da poco, da poco è concluso il conteggio dei cadaveri ammassati nelle trincee di mezza Europa. Il suolo del continente è maciullato, fetido, coperto da solchi e ferite ancora fresche, crivellato da crateri di bombe e granate. Non è una terra desolata, questa. È una terra devastata. Dal letto della sua clinica svizzera Eliot non smette di scrivere e, una volta a casa, mostra a Ezra Pound il manoscritto di The Waste Land, consegnando ai posteri un'opera fondamentale della letteratura del Novecento. Oggi, in questa nuova edizione, Carmen Gallo ritraduce e riplasma il poema di T.S. Eliot: ogni verso prende nuovo valore, ogni parola si sposta di senso, a partire da quelle del titolo. Perché questo racconto di disperazione, morte e rovina, ma anche di rinascita e fertilità, non ha smesso di parlare al lettore di oggi, e non smetterà di dire qualcosa a quello del futuro: nelle stanze di Eliot si svolge la partita a scacchi che la nostra civiltà, ciclicamente, gioca con la fine.
L'età dell'eccellenza. Innovazione e creatività per costruire un mondo migliore
Mauro Porcini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 424
Il nostro mondo è in costante, vorticoso cambiamento: nel giro di pochissimi anni social media, globalizzazione, nuove tecnologie, perfino una pandemia, hanno cambiato forma a tutto ciò che conoscevamo. Ma queste rivoluzioni hanno aperto le porte a una vera e propria "età dell'eccellenza", a un futuro in cui le menti più creative e brillanti potranno creare idee, progetti e oggetti straordinari, che mettano al centro l'uomo e i suoi bisogni. Una nuova società, più prospera e felice. Ma cosa serve per avere successo in questa nuova era? Mauro Porcini, Chief Design Officer di PepsiCo, ha fatto dell'innovazione il proprio mantra e ha modificato radicalmente il modo di lavorare di alcune delle più importanti e ricche multinazionali al mondo: in questo libro, fondendo teoria e pratica, business strategy ed esperienze personali, incontri tanto con guru dell'imprenditoria quanto con star della musica e dello spettacolo (Lana del Rey, Tiësto, Jovanotti), spiega cosa significa essere innovativi e traccia la via che individui e imprese dovranno seguire per prosperare nel futuro, per liberare energie creative e per creare un mondo migliore, con al centro, sempre più, gli esseri umani.
Tefteri. Il libro dei conti in sospeso
Vinicio Capossela
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 208
«Era l'anno in cui sarebbe dovuto finire il mondo. L'anno in cui si sentì spesso dire: "Non siamo la Grecia". Infatti, non siamo la Grecia. Per questo ne abbiamo bisogno.» Una taverna invisibile dalla strada: dentro, pochi tavoli, luci basse, fumo e bicchieri di retsina sempre vuoti. Suoni di risate, confidenze, insulti a mezza bocca. Poi tutto tace. Una melodia sale nell'attesa come una malattia, sospinta da un martellare di chitarre e buzuki, e una voce si leva infine sopra a tutto: è il rebetiko, il blues dei greci; colonna sonora di una nazione, lato di brace della vita. Seguendo le note di questa musica per ribelli, Vinicio Capossela ha percorso le strade della Grecia nell'anno del tracollo finanziario. Muovendosi tra taverne e vicoli polverosi, da Atene a Salonicco a Creta, Capossela racconta una Grecia inedita, sofferente e fiera, che riscopre il rebetiko come colonna sonora della krisis e che oggi, in un mondo in crisi perenne, lo arricchisce di nuovi significati. "Tefteri" - dalla parola che indica il registro di debiti e crediti che tutti hanno con la vita e la morte - torna in una nuova edizione accresciuta da materiali inediti, tra cui la prefazione di Yanis Varoufakis. Una sinfonia antica di parole e silenzi; un abbraccio monco, in cui ognuno può riconoscere la propria storia.
Il battito fantasma
Emma Glass
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 144
Laura la scorge con la coda dell'occhio. Una figura indistinta e senza volto in fondo alla banchina della metropolitana, una figura che nessun altro sembra percepire. Forse è solo la sua immaginazione, solo la stanchezza. Perché ormai Laura non conosce altro: i turni logoranti all'ospedale, dentro e fuori dalle stanze, dentro e fuori dalla sofferenza altrui; il corpo ormai insensibile avvolto in una pelle screpolata; dita doloranti che massaggiano carni fragili e cercano vene sottili per l'ago. E quando la sera finalmente se ne va, torna in una casa che non sente sua, da un uomo che non la ama più, e sprofonda in sogni agitati di oblio e laghi tenebrosi. Così la figura senza volto che all'inizio Laura ha solo avvertito comincia a insinuarsi nella sua vita: nelle stanze buie dell'ospedale, nel rumore di passi che la seguono, nelle ombre minacciose che crede di scorgere. Per Laura è l'inizio della lenta discesa in un incubo in cui diventa impossibile distinguere la realtà dalle allucinazioni e i dolori del corpo da quelli dell'anima. La scrittura tagliente e fluida di Emma Glass rintocca, vibra e schiocca, trasformando la storia di una donna resiliente e al tempo stesso sul punto di spezzarsi in un'esplosione sinestetica di suoni, odori, sapori, luci e sensazioni tattili, trasmutati in parola letteraria. "Il battito fantasma" è un racconto dell'orrore, una fiaba oscura...
Claude Debussy. Ovunque lontano dal mondo
Enzo Restagno
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 624
Affascinante ossimoro artistico dell’Ottocento, la vita e la musica di Claude Debussy sono sinonimo di anticonvenzionalità e innovazione. Dietro gli occhi penetranti e la fronte pronunciata, il genio cercava soluzioni fantasiose, dagli esercizi suonati con trasporto alle stravaganze armoniche che portavano all’esasperazione i docenti del Conservatorio di Parigi. Lo stile che, secondo loro, sarebbe dovuto essere sûr, correct, élégant et coloré tra le sue mani diventava eccentrica finezza, scarto inatteso e atto di cesura di un secolo. Profondo conoscitore delle partiture di Debussy e grande lettore della sua corrispondenza, Enzo Restagno scrive una biografia del compositore dal ritmo andante e romanzesco, che ci parla di genitori, amici e amori, di riconoscimenti e incomprensioni, di difficoltà economiche e avidità di conoscenza. Ma soprattutto di quegli incredibili grappoli di note che furono le opere di Debussy, della sua capacità di ascoltare «la Natura e l’Immaginazione» e di farle confluire nella sua musica. La penna affabulatrice di Restagno allarga i nostri orizzonti mentre ascoltiamo le Images e i Préludes o mentre assistiamo al Prélude à l’après-midi d’un faune e a Pelléas et Mélisande. Ci racconta passo passo le vicende che hanno portato alla loro nascita e costruzione, ne legge le sfumature, rivela quale spaccatura abbiano generato con il passato e quale progresso abbiano offerto al futuro.
Lavoro. Una storia culturale e sociale
James Suzman
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 384
Il lavoro: definisce la nostra posizione nella società, determina dove e con chi passeremo gran parte della nostra giornata, è il mediatore della nostra autostima e un mezzo per trasmettere i valori in cui crediamo. Se gli economisti moderni profetizzavano la progressiva scomparsa del giogo del lavoro, oggi siamo sempre più indaffarati e sempre più occupati, a discapito del tempo dedicato a noi stessi. Ma lavorare fa davvero parte della nostra natura? Per rispondere, James Suzman ripercorre la storia dell'umanità dalle origini ai nostri giorni, spaziando tra antropologia e zoologia, fisica e biologia evolutiva, economia e archeologia. Se è vero che oggi troviamo una realizzazione e uno scopo nel lavoro, i nostri antenati concepivano in modo molto diverso se stessi e il tempo a loro disposizione. Il mito odierno dell'occupazione, considerata quasi una virtù, è un'evoluzione relativamente recente nella nostra storia millenaria, che ha avuto origine con l'avvento dell'agricoltura e con la nascita delle città, con la domesticazione degli animali e, successivamente, con la comparsa delle macchine. Lavoro racconta come nei secoli si siano trasformati radicalmente non solo la nostra capacità di produzione e il nostro impatto sull'ambiente, ma anche i concetti stessi di noia, ozio e tempo libero, seguendo i mutamenti dettati da ideologie, religioni e scoperte scientifiche. A lungo abbiamo faticato per noi stessi e per gli altri - talvolta fino a morirne -, ci siamo chiesti se ne valesse la pena, abbiamo lottato per ricavare qualche ora di libertà da dedicare alle persone e alle cose che ci piacevano. Oggi, alle soglie di un'era che promette di automatizzare gran parte delle nostre attività, James Suzman ci invita a riflettere sui valori e desideri cui vogliamo dare spazio nell'uso che facciamo del tempo della nostra vita.