Giuffrè: Il codice civile. Commentario
Il tirocinio. Artt. 2130-2134
Maurizio Sala Chiri
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 1992
pagine: XII-266
Il collegio sindacale. Artt. 2397-2408
Guido Uberto Tedeschi
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 1992
pagine: X-474
Concorso del fatto colposo del creditore. Art. 1227
Valeria Caredda
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2015
pagine: 206
Tra gli argomenti trattati: Considerazioni iniziali - Profili costruttivi Profili applicativi - Esperienze straniere e di diritto europeo - Il secondo comma.
Gli enti e i beni ecclesiastici. Art. 831
Andrea Bettetini
Libro: Libro rilegato
editore: Giuffrè
anno edizione: 2013
pagine: XVIII-352
Abbiamo recentemente assistito al rinascere di un vivo interesse per la materia degli enti ecclesiastici. Welfare State, stato sociale, profit e no profit, solidarietà sociale, sono termini che ricorrono di frequente nelle più recenti ricerche sugli enti esponenziali di una religione. E così, in un certo senso, non poteva che essere, per chi vuole essere attento non solo a profili di equità, ma altresì all'imprescindibile dato sociale, per non rischiare di compiere opera teorica e vana, senza un riscontro reale. Tale rilettura della materia, postulata per certi aspetti anche da un'accresciuta sensibilità per i diritti e le libertà costituzionali quale necessaria chiave ermeneutica di ogni fenomeno giuridico, non ci può che trovare concordi. Comunque sia, in questo nostro lavoro seguiremo un metodo più 'classico', se così si può dire. Muoveremo cioè dai concreti problemi posti dalle norme vigenti e dalla loro applicazione, per tentare di ricostruire in modo coerente e unitario un sistema che si presenta indubbiamente complesso e variegato. Con ciò non intendiamo certo limitarci agli angusti confini di un diritto considerato solo 'sub specie legis', ma reputiamo la legge positiva quale espressione tipica dell'autorità che ordina le parti del sistema giuridico, o della comunità politica, al bene di esso, e che, per questa via, determina l'appartenenza di esse al sistema, ossia determina la loro giuridicità come caratteristica dell'appartenenza a un unico sistema.
La prescrizione. Artt. 2934-2940
Paolo Vitucci, Federico Roselli
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-302
Nella precedente edizione di questo Commentario Paolo Vitucci osservava come il campo nel quale opera la prescrizione abbia certamente dimensioni più larghe di quelle del diritto privato, e portava gli esempi dell'estinzione del reato e della pena ovvero della prescrizione tributaria o, ancora, della prescrizione nel diritto amministrativo o nelle leggi civilistiche speciali. Questi richiami dimostrano tuttavia che la perdita delle situazioni soggettive di vantaggio causata, prevalentemente ma non solamente, dal trascorrere del tempo è retta da istituti simili e dati in parte dalle stesse norme, e tuttavia mal riconducibili ad unità. La risalente affermazione secondo cui la prescrizione è istituto generale del diritto, onde quelle del c.c. vanno considerate come "norme fondamentali", conserva la propria persuasività solo nei limiti in cui le leggi speciali non contengano deroghe di portata tale da minare l'unità dell'istituto. Limitandosi alle prescrizioni estintive disciplinate da disposizioni privatistiche, o comunque da applicare nel processo civile, si vedrà come un effetto propriamente estintivo possa riconoscersi solamente nei casi eccezionali in cui non vale la regola (art. 2938 c.c.) della non rilevabilità se non su istanza di parte, mentre alla prescrizione regolata soltanto dal codice deve riconoscersi l'efficacia detta più propriamente preclusiva .
Il regolamento di condominio. Art. 1138-1139
Emilio Vito Napoli, Gaetano Edoardo Napoli
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2011
pagine: 328
Anticresi. Artt. 1960-1964
Cristiano Cicero
Libro: Libro rilegato
editore: Giuffrè
anno edizione: 2010
pagine: XII-142
Partendo dalla nozione di Anticresi in base a quanto definito nell'art.1960 cc. L'autore propone un esauriente excursus sul negozio anticretico, nei suoi aspetti caratterizzanti o peculiari rispetto ad es. all'usufrutto, sugli obblighi in cui incorre il creditore (art.1961), sulla durata e l'estinzione (artt.1962-1964). Il costante raffronto con altri istituti del codice civile e un'accurata analisi di dottrina e giurisprudenza completano il quadro.
Vendita e consenso traslativo
Ennio Russo
Libro: Copertina rigida
editore: Giuffrè
anno edizione: 2010
pagine: 394
Esaminata la nozione di vendita, il volume definisce il campo di applicazione (artt. 1471 -1536 c.c.) del più importante contratto tipico. Peraltro, l'art. 1470 c.c. presta ossequio ad una nozione dogmatica, già recepita a livello di principio generale dall'art. 1376 c.c., secondo la quale i diritti (soggettivi) si trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato. L'indagine mira a stabilire se il principio traslativo costituisca un principio assoluto, o piuttosto una semplice tendenza o un coelemento nelle vicende di circolazione della ricchezza. Indispensabile è la ricognizione storica sui modi e sui procedimenti attraverso i quali avveniva, nei vari ordinamenti, la trasmissione da un soggetto all'altro della proprietà sulle cose: è emerso che tale trasmissione non veniva operata soltanto attraverso l'efficacia (negoziale) degli atti funzionalmente traslativi, ma attraverso tale efficacia e il concorso di strumenti extranegoziali come il possesso e le formalità pubblicitarie. Di tale carattere procedimentale vi è traccia ancora nell'ordinamento vigente che recepisce le strutture delle alienazioni tramandate dalla tradizione giuridica risalente, combinandole con il "nuovo" principio del consenso traslativo.