Libri di Federico Roselli
Libertà di impresa e tutela del lavoro
Roberto Cosio, Federico Roselli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2023
pagine: XXIV-292
Il giurista del nuovo secolo deve acquisire la consapevolezza di doversi confrontare con almeno due ordinamenti giuridici: quello costituzionale dello Stato e quello dell'Unione Europea, ciascuno facente riferimento ad un proprio organo giurisdizionale superiore: la Corte costituzionale e la Corte di giustizia UE. Per effetto di tale fenomeno si viene a creare un ordinamento "complesso", a rete e non più a piramide, che rende necessario esaminare le diverse aree della materia del lavoro attraverso quel dialogo (o meglio confronto) che si viene a creare tra le Alte Corti. Il volume, in questo contesto, offre una panoramica giurisprudenziale mirata e al contempo sistematica, esaminando le più rilevanti e recenti sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, nonché della Corte di Giustizia UE in materia di lavoro. L'opera è suddivisa in due parti: la Parte I, dedicata a "Il diritto di lavorare come valore costituzionale preminente nella giurisprudenza italiana", la Parte II affronta "Il cammino della Corte di giustizia. Tra libertà e diritti". I temi trattati spaziano: dalla qualificazione del rapporto di lavoro al controllo sull'esercizio dei poteri sull'imprenditore, dalla parità di trattamento dell'impresa alla reintegrazione nel posto di lavoro, dalla tutela contro le discriminazioni (per ragioni di età, di disabilità, per motivi religiosi o di natura sessuale) a quella della tutela dei diritti sociali fondamentali, come il diritto alle ferie, dai licenziamenti collettivi ai trasferimenti di impresa. Nella capitolo finale del volume si affrontano, a completamento dell'apparato giurisprudenziale, alcuni temi di teoria generale tra i quali: la questione della competenza della Corte di giustizia, il primato del diritto UE, l'effetto diretto delle norme dell'Unione, l'interpretazione conforme all'ordinamento dell'Unione europea, il problema della doppia pregiudizialità.
Il declino del formalismo giuridico e la giurisprudenza del lavoro
Federico Roselli
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2020
La prescrizione. Artt. 2934-2940
Paolo Vitucci, Federico Roselli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-302
Nella precedente edizione di questo Commentario Paolo Vitucci osservava come il campo nel quale opera la prescrizione abbia certamente dimensioni più larghe di quelle del diritto privato, e portava gli esempi dell'estinzione del reato e della pena ovvero della prescrizione tributaria o, ancora, della prescrizione nel diritto amministrativo o nelle leggi civilistiche speciali. Questi richiami dimostrano tuttavia che la perdita delle situazioni soggettive di vantaggio causata, prevalentemente ma non solamente, dal trascorrere del tempo è retta da istituti simili e dati in parte dalle stesse norme, e tuttavia mal riconducibili ad unità. La risalente affermazione secondo cui la prescrizione è istituto generale del diritto, onde quelle del c.c. vanno considerate come "norme fondamentali", conserva la propria persuasività solo nei limiti in cui le leggi speciali non contengano deroghe di portata tale da minare l'unità dell'istituto. Limitandosi alle prescrizioni estintive disciplinate da disposizioni privatistiche, o comunque da applicare nel processo civile, si vedrà come un effetto propriamente estintivo possa riconoscersi solamente nei casi eccezionali in cui non vale la regola (art. 2938 c.c.) della non rilevabilità se non su istanza di parte, mentre alla prescrizione regolata soltanto dal codice deve riconoscersi l'efficacia detta più propriamente preclusiva. Le profonde innovazioni apportate alle legislazioni tedesca e francese danno fondamento ad una concezione della prescrizione, non più quale effetto derivante solo dal fatto obiettivo del trascorrere del tempo ma piuttosto quale sanzione causata da un'inerzia imputabile al titolare del diritto. Se ne dirà approfonditamente nella parte di questo commento in cui si tratterà degli impedimenti di fatto all'esercizio del diritto.
Responsabilità patrimoniale. I mezzi di conservazione. Volume Vol. 9/3
Federico Roselli
Libro: Libro rilegato
editore: Giappichelli
anno edizione: 2005
pagine: XI-305
Argomenti trattati: la responsabilità patrimoniale; l'azione surrogatoria; l'azione revocatoria; mezzi di tutela del credito con elementi simili a quelli della surrogatoria e della revocatoria; il sequestro conservativo.
Il controllo della Cassazione civile sull'uso delle clausole generali
Federico Roselli
Libro
editore: Jovene
anno edizione: 1983
pagine: XXIV-320
La prescrizione. Artt. 2934-2940
Paolo Vitucci, Federico Roselli
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-302
Nella precedente edizione di questo Commentario Paolo Vitucci osservava come il campo nel quale opera la prescrizione abbia certamente dimensioni più larghe di quelle del diritto privato, e portava gli esempi dell'estinzione del reato e della pena ovvero della prescrizione tributaria o, ancora, della prescrizione nel diritto amministrativo o nelle leggi civilistiche speciali. Questi richiami dimostrano tuttavia che la perdita delle situazioni soggettive di vantaggio causata, prevalentemente ma non solamente, dal trascorrere del tempo è retta da istituti simili e dati in parte dalle stesse norme, e tuttavia mal riconducibili ad unità. La risalente affermazione secondo cui la prescrizione è istituto generale del diritto, onde quelle del c.c. vanno considerate come "norme fondamentali", conserva la propria persuasività solo nei limiti in cui le leggi speciali non contengano deroghe di portata tale da minare l'unità dell'istituto. Limitandosi alle prescrizioni estintive disciplinate da disposizioni privatistiche, o comunque da applicare nel processo civile, si vedrà come un effetto propriamente estintivo possa riconoscersi solamente nei casi eccezionali in cui non vale la regola (art. 2938 c.c.) della non rilevabilità se non su istanza di parte, mentre alla prescrizione regolata soltanto dal codice deve riconoscersi l'efficacia detta più propriamente preclusiva .