Giovane Holden Edizioni: Versi di segale
Il tavolo antico
Marisa Cecchetti
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 72
Una silloge lieve come una canzone animata da una profonda ricerca di senso, dal continuo scavo sotto la superficie dell'esistenza per raggiungerne il messaggio più autentico. Marisa Cecchetti attinge al suo vissuto e si conferma una voce originale, mai assuefatta alle mode del momento, sempre attenta a rinnovarsi, con la sua scrittura precisa e intensa che nasconde dietro l'apparente semplicità una straordinaria potenza emotiva, saldamente ancorata al reale eppure percorsa da una vena di sogno, in un equilibrio pieno di grazia. I suoi versi esaltano la pienezza dei sensi, cantano la quotidianità, narrano l'avventura dell'essere umano di fronte al proprio destino, esprimono una visione sostanzialmente positiva della vita, la felicità di dire l'indicibile delle cose e celebrano il mondo nel suo continuo mutare, la metamorfosi degli eventi che ne scandiscono il ritmo, il nascere e il morire delle cose e degli uomini. Una sorta di ricognizione per epifanie, impegno preso con se stessa accanto a un tavolo antico fedele compagno, alleato e muto testimone del fluire del tempo. Io voglio essere felice adesso, pare confessargli mentre ogni ricordo acquista il volto, la voce di un mondo vitale che non si rassegna e si sfuma in una rapsodia di vivaci colori.
Carmina
Luca Centoni
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 48
I versi di Luca Centoni sono una discesa nell'abisso del cuore delle donne che ha incontrato, amato, perduto, abbracciato. Un cuore illuminato da lampi, popolato di progetti, di sogni e di delusioni, di confessioni, e di contrasti, altamente vitale. Carmina, silloge emblematica a partire dal titolo, è la sintesi delle sue esperienze relazionali. Liriche legatissime fra loro, in parte concatenate, in parte attraversate da fili addirittura lessicali non mancano di scissioni interiori, proliferare di voci intime e talvolta laceranti che pure accompagnano il poeta lungo un percorso di felicità istintivo e infuocato, ma nello stesso tempo pacificante.
Il cuore respira
Francesca Lupi
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 48
Melancholy
Gabriella Pison
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 64
"La malinconia è la felicità di essere tristi", diceva Victor Hugo. Un titolo denso di significati e corrispondenze per la nuova silloge di Gabriella Pison, Melancholy, in cui una leggera venatura di tristezza si intreccia con un flusso di emozioni e sensazioni, che conducono il lettore lungo le rive del suo vissuto, in un'operazione quasi catartica, capace di esorcizzare il male di vivere e dell'oltre, cercando l'armonia tra l'essere umano, la natura e il tempo infinito del cosmo. Un variopinto mosaico di riflessioni esistenziali, sospese nel tempo e nel ricordo, che si alimentano di profumi, di sensi, di incanti, di musica, di colore; una ritualità che sembra fatta di malie, sospesa tra la nostalgia, la pioggia, il vento o gli alberi di Natale, perché anche la carezza di un venditore d'abeti fa intuire che esiste un'anima nel mondo. Sono versi che sollecitano il desiderio di luce, tra giochi di metafora e ombre; la Poetessa scende nelle profondità del dolore, dell'impotenza di fronte al vano affannarsi, ma come per magia, servendosi dell'arma del disincanto e dell'ironia, si scioglie in atmosfere di speranza, intuendo una tensione continua verso qualcosa che non sia effimero, fragile, transitorio, che le impedisce di perdersi nell'incertezza, nel vuoto, nella solitudine che l'accompagnano.
Invidio il vento
Stefano Massetani
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 72
Una sorta di percorso, epifanico e dialettico, volto all'ascolto di quella parte tacita ma non sempre consenziente del nostro Io interiore che assembla parole, ricordi, sensazioni e li catapulta nel vivere quotidiano nascondendo le nostre nudità emozionali a occhi indiscreti. Il poeta viaggia, con esiti ed effetti di notevole suggestione, entro uno spazio sensoriale quasi senza confini, reclamando a sé la sua cifra di dolore e meditazione e forza, di bagaglio sentimentale nel duro viaggio quotidiano, di accensioni, cadute e nuove ascese, di abissi e paradisi. E ci offre tramite la piana, e pur piena, potenza del suo versificare un'interpretazione esistenziale che ha un misterico sapore agrodolce. Invidio il vento è quasi una dichiarazione programmatica, indagine dei casi e delle cose che creiamo e in cui capitiamo, del caos in cui siamo gettati e dell'armonia che sempre tentiamo di recuperare, con la scrittura poetica quale prezioso viatico. Non basta lo spettro della razionalità per gestire le relazioni, l'eterno conflitto, fra il sublime e il terribile, che l'amore, in ogni sua declinazione, rappresenta ed è maschera, totem. Le vite degli altri ci sfiorano ogni giorno e lasciano tracce di dolore su una pelle sensibile. Voci nel dramma che ogni dì ci investe e riveste. Voci che abbiamo a un certo punto smesso di ascoltare, confinandole nella dimenticanza. Ma infine è la capacità di amare che dà un senso e ci può salvare, per sempre.
Paesaggi in versi
Loretta De March
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 72
Sospesa fra immaginazione e pensiero, solitudine, ricordi e rimpianti. Vorrei ed essere. In questa caleidoscopica dualità risiede la forza espressiva di Loretta De March. Paesaggi in versi è molto più che un corpus poetico, è una dichiarazione d'intenti, un atto d'amore verso l'arte dello scrivere che denota una sensibilità e una struggente capacità di descrivere i moti dell'animo e di focalizzare i sentimenti. Lo stile mai retorico, privo di fronzoli, senza filtri, che mira direttamente al cuore, affascina il Lettore in una dimensione nuova e altra, alla ricerca del proprio io interiore. Poesia intesa come smacco alla solitudine, come unica salvezza, come speranza di una vita migliore. Una luce sempre accesa quando viene a mancare qualcuno che si ama, quando sembra che tutto sia perduto fra le spire del tempo. Finché appare ineluttabile, una volta e per sempre, che l'altra metà del nostro cielo, la persona per la quale il nostro cuore batte incessantemente e nonostante la nostra volontà, è il viaggio da cui non abbiamo fatto più ritorno. La poetessa si interroga sul significato dell'apparenza, applicandola ai sentimenti umani, ai gesti, ai pensieri, alle parole dette e taciute, che ci accompagnano in quella interminabile sequenza di notti perenni che costellano la nostra vita. L'amore è il sentimento che meglio si presta a incarnare il doppio significato insito nell'apparenza: effimero e vitale, reale e immaginario, portatore di speranza e di estrema, lancinante, delusione.
Il buio e la farfalla
Paolo Stefanini
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 56
La poesia di Paolo Stefanini è riflessione sul senso della vita, pietra da scagliare, misterica carezza e sinfonia variopinta. Capace di far vibrare le corde più nascoste dell'anima. Armonioso connubio tra vis polemica e versi d'amore. Uso attento e ponderato della parola intesa come significato e significante. Fil rouge della silloge è la musicalità che a volte è pura melodia, altre volte è giocosità ritmica, fonica, verbale. Nella silloge il poeta affronta i grandi temi della Storia e gli episodi di vita quotidiana con uno stile elegante ed essenziale, capace di ammaliare il lettore senza rinunciare alla sincerità dell'evocazione poetica. Due le sezioni. La prima, "Il Buio", è un viaggio nelle asperità e nelle contraddizioni della nostra Storia in cui rievoca il dramma della Prima guerra mondiale, rende omaggio alla lotta partigiana, denuncia la perdita di valori e approda ai giorni nostri, soffermandosi sulle ingiustizie della società e schierandosi dalla parte dei più umili e degli indifesi. La seconda, "La Farfalla", apre all'intimismo, in una dimensione temporale sospesa, che perde il dato concreto e lo trasfigura nella dimensione lirica e a-temporale. La poesia ripiega su se stessa, predilige un tono più pacato e riflessivo, rimanda alla fugacità del tempo, alla precarietà delle cose e dei sentimenti terreni.
Prima che vinca il sole
Silvia Sardini
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 64
Viaggio come occasione, come possibilità di percepire e scelta di essere, ma soprattutto come esigenza interiore di naturale evoluzione. Se l'idea sui generis di un'esperienza così unica presuppone il momento della partenza come quello del ritorno, il viaggio deve compiersi entro un termine stabilito. Le liriche della raccolta si muovono dunque su una linea ideale: ciascuna appare un universo in sé concluso poiché leggibile in chiave circolare e, al contempo, un luogo aperto alla riflessione e alla libera interpretazione, terra di nessuno fatta di parole scelte come convoglio di situazioni s-cordate, di sensazioni appaganti, di miti ricordi, di interrogativi irrisolti. La ricerca estetica sposa i contenuti per offrire emozioni piacevoli al tatto e riprodurre il più fedelmente possibile l'immagine catturata restituendola senza inutili orpelli, raramente in veste prosastica. I versi, liberi ed essenziali, si nutrono di se stessi, votandosi alla sostanziale autonomia per evidenziarsi rispetto al contesto: spesso aderiscono per analogia e giocano sul parallelismo, di rado indulgono alla rima e si inarcano anche violentemente, avidi di senso. Varie le tematiche affrontate: l'esigenza della poesia del resto nasce improvvisa e mal si concilia con la volontà di veicolare un concetto specifico nell'oggetto della parola.
Storie d'amore
Luciana Mei
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 112
"Storie d'amore" è concepita dalla poetessa come un cammino non solo in versi attraverso i vari stati d'amore. Perché si fa presto a dire amare, ma quanti di noi possono dire di essere o essere stati innamorati davvero? E quanti sono capaci di andare oltre l'innamoramento, esplorare i bisogni e i desideri dell'altro, lasciarsi andare fino all'amore? E ancora affrontare i fallimenti, le battute d'arresto, risorgere come araba fenice dalle ceneri di un lutto d'amore, intatti e se possibile ancora più forti? Il cammino è supportato in modo ineccepibile e arricchito dal contributo del più noto sociologo italiano Francesco Alberoni. Egli, con lo stile inimitabile che lo ha reso familiare a migliaia di lettori, si addentra nei vari stati d'amore e ce ne fornisce una chiave di lettura. Completa il cammino d'amore una raccolta di illustrazioni a cura di Giorgio Michetti, pittore viareggino.
Cerco un'anima
Stefano De Angelis
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 56
C'è un dolore nelle poesie di Stefano De Angelis, che maturato nell'accettazione ma anche nella speranza e nella constatazione del valore delle cose semplici, ha saputo prendere atto e distanza dalle lusinghe della menzogna, ha imparato ad ascoltare la voce sommessa della solitudine. Un dolore che affiora, icastico ma discreto, nei suoi componimenti, che allude chiaro e inequivocabile ma che non urla fragorosamente, piuttosto racconta con forza e lucida consapevolezza la vicenda di un uomo, le sue esperienze, le sue delusioni, i suoi errori, ma anche la sua volontà di andare oltre le negatività vissute e di riappropriarsi della propria vita, di affacciarsi ancora una volta al futuro, e soprattutto, di condividere, di suscitare empatia, comprensione, speranza. La realtà da cui attinge, la storia anche personale che è protagonista dei suoi scritti, non sono mai offerte a chi legge, in maniera brutale e improvvisa, ma, pur se chiaramente delineate, sono piuttosto evocate da emozioni, appaiono gradualmente come se emergessero da un fondo scuro e indefinito di memorie rarefatte per palesarsi poi in tutta la loro forza, illuminate dalla luce chiara della ragione e della coscienza. Questa rappresentazione lirica del mondo reale è ottenuta attraverso l'uso di un linguaggio ricercato ma assolutamente fruibile. La silloge è suddivisa in due sezioni, una raccoglie le liriche in italiano, l'altra quelle in dialetto.
Rutti a pancia vuota
Jonathan Lazzini
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 72
La poesia di Jonathan Lazzini fotografa l'età della giovinezza o meglio ancora quell'età incerta e misteriosa compresa tra l'adolescenza e la prima maturità. Netta e innegabile l'influenza di Charles Bukowski soprattutto nei temi affrontati e nel dettato dei versi che portano con sé il sapore di episodi di vita sbalzati via dalla realtà come schegge, schizzi, reperti. Una poesia che nasce vive e si riversa sulle strade, i suoi versi sono il sangue, le ferite, il sudore, il dolore, l'amore, la speranza troppe volte tradita della gente comune; analizza, spezzetta, sbriciola, inchioda, scarnifica la quotidianità con la lucidità di un visionario che si pone al di là del bene e del male, in modo disincantato e spietato. Versi scritti a caso per caso che sembrano poter dire qualcosa, suggerire qualche luce in fondo al tunnel, ma è soltanto un'illusione; il tunnel non ha vie d'uscita anche se al suo interno succedono comunque cose interessanti che possono valere un'occhiata veloce. Quello del Poeta è una sorta di invito a leggere senza aspettarsi intimistiche riflessioni o decadenti confessioni. Una poesia che nulla concede alla tradizione, al contrario esplode in un lessico diretto quasi dissacrante, di certo irriverente nel tentativo di sbarazzarsi del superfluo, di guardare senza falsi preconcetti oltre l'apparente banalità delle cose.
La figlia che non fu
Giancarla Melecci
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 72
Giancarla Melecci tenta un singolare esperimento poetico e suddivide la sua silloge in due parti distinte: nella prima "La ribelle che è in me" raccoglie liriche e versi scritti in piena età adolescenziale, nella seconda, "La ribelle matura che è in me", invece, esplora la maturità e la piena consapevolezza di ciò che è il suo vissuto. L'originalità sta nel fatto che, l'età della ribelle giovanile non è l'età che sta vivendo una qualsiasi ragazza adolescente, ma un'età che ha già alle spalle una vita vissuta di dolore e di esperienze atroci. Pertanto, la poetessa si osserva e si ritrova in un mondo che non le appartiene, in un mondo che non capisce, dove vuole mettere alla prova tutti quelli che la circondano, vuole capire quanto gli altri siano veramente sinceri con lei, quanto le vogliono bene. Ha paura di essere nuovamente abbandonata, ha il terrore di ritrovarsi nuovamente da sola a combattere contro gli spiriti malvagi e i fantasmi che l'hanno terrorizzata. Fino all'oggi, quando i dolori assumono una dimensione diversa, altra, dolori che si ripropongono nella perdita di qualcuno tanto amato, nel chiedersi perché sapendo già la risposta ai numerosi quesiti. Conferme di ciò che non si può più cambiare, ma solo accettare con l'amaro nel cuore.