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Giovane Holden Edizioni: Versi di segale

Gocce d'ambra

Gocce d'ambra

Franco Pulzone

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 80

La poesia di Franco Pulzone si caratterizza per un'intonazione post-ermetica con la presenza di un forte simbolismo molto simile a quello dei poeti decadenti; tali presupposti non inficiano l'apertura alla concretezza della realtà quotidiana che si approfondisce nella riflessione sul senso della vita, del dolore, dell'etica che sottende ai rapporti umani. Una scrittura sottile, quasi aristocratica, sempre in bilico tra reale ed effettuale, tra apparenza e sostanza, tra visionarietà e astrattezza, nella quale il poeta introduce la logica del sogno nei nessi più consueti del linguaggio, rendendone sorprendentemente inscindibili i legami e le articolazioni, violandone i domini rispettivi e scegliendo di rivelarsi in autentica purezza. Una poesia fresca, carica e palpitante di motivi simbolici, dunque, che attorno al senso fluttua ambiguamente senza sosta, come aggirandosi nella misterica schiuma di un nulla musicale in perfetta armonia con l'intimo, esigente meccanismo conversale che gli fa tendere l'anima in bilico sull'abisso delle sue sensazioni. Dalla prefazione di Manrico Testi: "Ne sgorga un nastro di vivide, coinvolgenti risonanze liriche, capace di dar luce, voce e anima, ora acuta e tagliente, ora morbidamente vellutata, alle fertili aree del pensiero, agli appassionati bisogni d'amore, alle infuocate pulsioni, alle struggenti e tenere rimembranze nella fuga inarrestabili del tempo, alle generose, irrinunciabili aspettazioni del cuore nella fremente tensione verso un mondo migliore, pellicola poetica in cui ciascuno troverà riscontri sintonici, empatici, indicazioni, consolazioni e rivelazioni".
12,00

Lessico proibito d'amore

Lessico proibito d'amore

Gülsüm Cengiz

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 128

Gülsüm Cengiz è una delle figure più importanti della poesia turca contemporanea. Si è detto di lei che è una donna che disturba la quiete della gente assopita nell'incoscienza, che porta una voce nuova, cha ha raccolto il testimone da Nazim Hikmet. Il suo linguaggio poetico evita l'iperbole, l'arte oratoria, l'aggettivazione preziosa e preferisce il tono narrato. Lessico proibito d'amore è il suo libro più recente, e raccoglie le poesie che vanno dal 1990 al 2012. La silloge si divide in sei parti di cui l'ultima le dà il titolo. La prima consiste in un lungo poema dedicato alla figlia in un giorno della Festa della Donna; nella seconda parte, Gülsüm Cengiz entra nel vivo della sua poetica: il poeta è la coscienza della comunità, è lui che può parlare quando tutte le voci sono messe a tacere; nella terza parte della raccolta affronta temi sociali; uno scorcio di vita e di poesia impregna le quartine della quarta parte, mentre nella quinta il tema della protesta si incentra sulla voce dei bimbi, sulla violenza e la menzogna; infine l'ultima parte si apre con la lirica che comprende tutta la tematica insita nel titolo della raccolta, rievocando nella poesia iniziale l'amore e lo struggimento di una donna curda che visita il suo uomo in carcere e a cui è vietato esprimere ogni sentimento verso colui che ama. La sua voce si eleva con coraggio per conto di un'umanità dolente, afflitta dalle difficili condizioni sociali e politiche turche. La parola negata si trasforma così in un canto lirico, dove l'amore e la speranza brillano comunque e sempre all'orizzonte.
12,00

Strade inverse

Strade inverse

Marco Martinenghi

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 72

La silloge di esordio di Marco Martinenghi è elegante, raffinata eppure distante dagli schemi tradizionali, versi brevissimi talora note appassionate su un pentagramma d'autunno, talaltre secchi, disincantati come ciottoli scheggiati sul greto di un fiume abbandonato. Sottende una melodia tagliata, un ritmo cadenzato che apparentemente si risolve in una lettura semplice, immediata. In realtà, ogni lirica racchiude un universo di sensazioni e riflessioni, il desiderio del desiderio di andare oltre l'apparenza delle cose, controvento impavidi, lucidi e consapevoli. Avvicinandosi, sotto certi aspetti, alla street poetry soprattutto nella ricerca costante di un modo per esprimere il pensiero in libertà e in modo accessibile. Se però i poeti di strada hanno bisogno di liberarsi dalla schiavitù della carta sì da entrare in contatto con gli innumerevoli passanti scrivendo sui muri, Martinenghi il suo muro di anima e carta lo plasma con sorprendente empatia. Quale street (paper) poetry, sia pure anomalo, non lavora molto sull'aspetto estetico - quasi assente la retorica, funzionale ma libera la metrica - quanto a quello rappresentativo: il suo unico fine è trasmettere il messaggio e il suo valore. Da qui la priorità e l'importanza assegnata alle parole. Si avverte la cura con cui sono state scelte e assemblate, nella convinzione che un uso impreciso possa manipolare le coscienze e le menti. Il poeta sviluppa un flusso verbale che orchestra i temi della vita quotidiana, un soffio leggero con la forza di un vento impetuoso. Attraversa l'amarezza delle cose umane nella loro vicissitudine di violenza, malattia, depressione, morte, ma incontra anche il demone erotico, e con esso il sogno, la fantasia, e i libri e le figure del passato che illuminano il presente. Con un'attenzione costante alle pieghe infinite e alle corrispondenze sotterranee dell'esistenza.
12,00

L'ultima primavera senza te

L'ultima primavera senza te

Marco Mastrilli

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 112

Una silloge potente, intensa che canta un amore vissuto ogni minuto, ogni secondo come se fosse l'ultimo. Un amore che palpita di passione, dolore e ricongiungimenti. In un misterico dualismo che alterna il sarà per sempre al perdersi per sempre: melanconica consapevolezza che la forza dell'amore sta (forse?) nella sua inevitabile finitudine. L'amore fagocita tutte le nostre energie, le scartavetra e le ricompone nella tempesta perfetta dei sensi, in uno stato euforico del vivere. L'innamoramento è una delle circostanze della vita in cui perdiamo stabilità, smarriamo anche un po' noi stessi per interessarci follemente a un altro. Che alla fine ci possiede, prende residenza nella nostra testa, nella nostra vita e non riusciamo più a sfrattare. Innamorati diventiamo un po' fissati, ossessionati, euforici, incantati, ansiosi. In questo sentimento mettiamo tanto di noi, le parti più intime, le nostre fragilità, fratture, esigenze. Senza rendercene conto, attraverso questo sentimento, evochiamo le prime relazioni affettive. E il terreno dell'attaccamento è sempre scivoloso, denso di imprevisti e complicazioni. L'amore è una meravigliosa dipendenza quando è ricambiato, un tormento se non lo è. Si dice che l'amore confini con la follia. Ma la follia positiva, quella che stimola le parti creative di noi, lontano dalla piattezza delle solite abitudini mentali nel modo di pensare sé stessi. È un sentimento che ci fa perdere la testa, il controllo, le inibizioni. E meno male. Per farci trovare un po' di libertà, sciogliere parti di noi altrimenti inaccessibili. L'amore è una delle più potenti sensazioni della vita che ci fa sentire intensamente vivi.
12,00

La donna che sei

La donna che sei

Anita Rusciadelli

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 80

Galeotta fu la lirica "La voce a te dovuta" di Pedro Salinas. Dare la propria voce ad altri è un dovere morale e non solo l'unico modo per capirsi e per capire. Anita Rusciadelli ha tradotto in vocazione professionale il suo desiderio di aiutare le persone a prendere consapevolezza di sé e nella sua silloge di esordio si fa tramite delle voci, delle parole, delle confidenze delle donne che ha incontrato, della loro danza con una vita difficile, costellata di solitudini, illusioni, abbandoni, violenze e travagli senza parto. Ogni storia è una poesia, anche la più crudele e aberrante perché è attraverso la poesia che si può entrare nel tempio dell'umana comprensione per la via metrica di un'umile empatia.
12,00

Il Ponte di Revery. Oltre il visibile

Il Ponte di Revery. Oltre il visibile

Monica Silvestrini

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 104

La poesia, secondo alcuni, si riconduce a una scepsi. L'istinto che si perde nella notte dei tempi, per alienarsi e ricomporsi in frammentarie bramosie liriche. Ricostituendo quindi uno stato enigmatico doppio condotto dal sentimento che diffonde interrogazioni a ogni verso, il plausibile contiguo fittizio, il desiderio equiparato alla ragione. Dualità pregnante. Un'anima come vergine d'esca, che prestandole adito in scomposte acque occulte, descrive alla fine discinti misteri umani orecchianti, retinici e consci. Le poesie sono schizzi suggestivi, per i quali non servono autorevoli e ragionevoli garanzie estetiche. Già in prima ed estemporanea lettura, la loro potenzialità inespressa, è da amare con i sensi, da accarezzare con occhi e dita genuflesse affinché ci parlino. E il silenzio dura poco. La pagina è sempre generosa e selvaggia percorrendo tutte le vene visibili del foglio. Il verso si adagia piano e ricopre di un fitto strato di tinte forti e suggestive. Una convulsa fascia sonora intessuta in un filo di perle che di lemmi e di cuore prendono forma. La poesia è l'esito cicatriziale di un ideogramma d'emozione, nell'appuntamento Principe con il Grande Sentimento. Una silloge impegnativa, ammaliante, capace di annullare il qui e ora per tessersi in un altrove immaginifico in cui la realtà diventa il controcanto della vita.
12,00

In utile

In utile

Ilaria Cipriani

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 104

"Leggere le poesie di Ilaria Cipriani è come bere, o meglio gustare, un vino di qualità, forte, invecchiato al punto giusto, da servire in un calice trasparente per valorizzarne la cromia, da assaporare lentamente, a piccoli sorsi, per apprezzarne le molteplici sfumature di odore, di sapore, di colore... Guai a berlo tutto d'un fiato! Guai a perdere l'intensità del suo profumo variamente speziato, il gusto severo e complesso dal finale imprevedibile, dolce e persistente! Poesia inebriante, complessa, ricca di corpo, poesia dove le parole hanno il potere, proprio come i sorsi di un buon vino, di far dialogare i sensi, di esaltarli, di cambiarne i ruoli tradizionali. Poesia come un frutto sapiente di parole selezionate da vitigni autoctoni, esperienza sinestetica da servire alla giusta temperatura emotiva." (dalla prefazione di Alberta Stefanini)
12,00

Petali di donna

Petali di donna

Donatella Pardini

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 80

Viatico emozionale, la silloge di esordio di Donatella Pardini. Un mosaico di epifanie sull'amore, il tradimento, la fiducia che vacilla, l'eros, la non arrendevolezza, struggente come la tempra inesauribile delle donne, che dopo le cadute diventano più forti come figlie e come amanti, come compagne e come amiche, mantenendo e rafforzando la dolcezza che, mista alla sensualità, crea un connubio vincente. La musicalità di versi coglie l'essenza di ogni straordinario aspetto dell'essere donna, il significato che sottende a ogni più lieve sfumatura. Un florilegio di eleganza e raffinatezza stilistica nella sua apparente linearità. La poetessa traccia una sorta di labirinto emozionale raccontandosi, svelandosi con candido pudore eppure con fermezza, trascendendo l'esperienza personale e arrivando al cuore del lettore. "E... adesso/ comincerò a raccontarmi./ Io non sono che una silente/ parola che batte contro i denti./ Non ho voce per gridare,/ i miei pensieri, gridano per me./ Li scrivo su carta, sono indelebili/ come inchiostro di fuoco". Quando arriva il momento di chiedere alla vita qualcosa per se stessi, quando si è dato tutto e tanto si è avuto ma... Una sensazione di appartenenza, un alito di freddo desiderio, la melanconia che abbraccia come una danza di specchi. Mettere nero su bianco la propria determinazione a rispettarsi di più, a darsi spazio e tempo, a perdersi nel profumo di una notte d'autunno. Essere donna. Petali di donna: infiniti adesso dell'anima.
12,00

Il tempo e l'attesa

Il tempo e l'attesa

Pierluigi Gronchi

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 80

Nelle liriche di Pierluigi Gronchi colpisce la musicalità del dettato, il canto disteso, il ritmo e il respiro di un’anima pura. E su tutto una vena di melanconia pervasa di pensosa riflessione che placa nel verso piano e lineare l’intensità delle emozioni. L’attesa, intesa come vibrazione dell’ansia sottesa all’esistenza stessa, si trasfigura in sommessa osservazione del passare del tempo, spiragli su una realtà intravista più che posseduta, perché non si può trattenere ciò che continuamente si ridefinisce quale pennellata su pennellata come in un dipinto impressionista. L’esperienza, la memoria prima ancora di cristallizzarsi si abbandona sulla pagina, spazio ideale e reale in cui il Poeta raccoglie le inquietudini e trasforma la sofferenza in speranza. La poesia, in questo senso epifania dell’esistenza, si fa espressione della pluralità dei sensi che l’essere umano coglie nello scorrere del suo tempo e consente di rileggere il senso del nostro cammino restituendo a ogni passo il senso di un ritorno a se stessi.
12,00

Le terre sognate

Le terre sognate

Massimo Vecoli

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 88

Il viaggio è memoria, racconto, affabulazione, percezione di realtà e di sogno, nascita, trasmigrazione di parole. Di rara intensità pittorico-espressionista le singole liriche che si ricompongono in una sorta di preludio visivo-musicale in cui la natura riesplode ogni volta in visioni interiorizzate. La modulazione ritmica dei versi precisa il senso musicale dell'intera composizione e ne riassorbe le tensioni, le apparenti interne lacerazioni. La poesia di Massimo Vecoli ci consegna un tempo reso eterno nell'attimo, nei singoli accadimenti, parole appena pronunciate a fior di labbra, in un monologo interiore di cui la vera chiave di lettura non è l'oggettività, il reale, ma il sogno, la musica del sogno. Per vivere pienamente la vita è necessaria la fascinazione del gioco linguistico e la fonica espressiva della poesia che ha, appunto, la stessa funzione di un sogno che si realizza, dove ogni parola esercita su quelle contigue una forza di attrazione irresistibile. Le terre sognate è una silloge composta da coordinate emozionali e razionali che si intrecciano in una relazione indissolubile e, talvolta, inconsapevole, attraverso un reticolato in versi di alto ed elegante livello stilistico e linguistico.
12,00

Pietre e amarene

Pietre e amarene

Chiara Nobilia

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 72

Le pietre -massicce, dure, taglienti- e le amarene -intense, agrodolci, rotonde- sono le due anime di questa silloge, che spazia tra tematiche intimiste e sociali, rivolge lo sguardo alla storia del recente passato così come agli eventi del presente, racconta la passione amorosa fotografandola sia nella potenza che i piccoli momenti di ogni giorno hanno, sia attingendo a immaginari favolistici e rarefatti che suscitano una gamma emozionale più impalpabile. Il coraggio dei singoli alle prese con difficoltà di vario genere, le patologie e le contraddizioni della società contemporanea, l'affascinante varietà delle dinamiche interiori, e poi i tracolli esistenziali, il disagio e i tentativi di superarlo, lo straordinario che si sprigiona nel quotidiano, il tutto nell'imprescindibilità di una contestualizzazione storica: su questi argomenti si soffermano le liriche della silloge: pietre scagliate per denunciare e offrire un punto di vista netto; amarene porte nella semplicità e nella particolarità del loro sapore.
12,00

Parlando con le nuvole

Parlando con le nuvole

Silvia Caselli

Libro

editore: Giovane Holden Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 56

Accanto alle liriche in versi compaiono brevi narrazioni in prosa poetica in cui prende vita un confronto sotto forma di dialogo tra la poetessa e la parte più intima di sé che appare come una terza e soggettiva persona. La struttura è in certo qual modo spiazzante per il lettore che a fronte del suo sentire immediato ricavato dalla lirica può misurarsi con l'epifania della poetessa che interroga il proprio immaginifico e intimo caleidoscopio emozionale. Da annotare la ricerca attenta e puntuale nell'uso dei lemmi, sì da raggiungere un linguaggio semplice, ma profondo, che presta il fianco a più piani di lettura. Non ci sono filtri di alcun genere, men che meno quelli retorici, nell'esposizione fluida e generosa di Silvia Caselli. C'è lei, il suo cuore, il suo vissuto, le sue conquiste digressionali. Affronta temi intimi ma che si incasellano nella vita di ognuno, riflette e invita il lettore a guardarsi dentro anche attraverso spunti neoromantici ma pur sempre realistici. Il punto di forza della silloge è nella sincerità del dettato, nella semplicità espositiva e nell'invito, dolce e intrigante al contempo, di essere, accettare e amare se stessi sempre e comunque. Sì come il bambino ha l'amico immaginario, il credente ha la guida spirituale, il pragmatico ha il super io, il poeta ha le nuvole. E a esse volge lo sguardo con anima libera e pura.
12,00

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