Garzanti: I grandi libri
I due nobili cugini. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 304
Tragicommedia scritta a quattro mani con John Fletcher, I due nobili cugini (1613-14) rilancia il dramma storico all'antica ravvivandolo con elementi romanzeschi tipici del tardo Shakespeare. La favola classica, già nota al medioevo e trasformata da Chaucer nei Canterbury Tales in una storia di cavalleria, amicizia e amore cortese, ha per protagonisti i cugini Palamone e Arcite, eroici guerrieri tebani, amici inseparabili prima di diventare rivali in amore. Fatti prigionieri da Teseo, il duca di Atene, durante la sua spedizione contro Tebe, si innamorano della stessa donna e se la disputano in un torneo in armi chiamando in soccorso gli dei. Grazie al favore di Marte, che dà ad Arcite la vittoria delle armi, e di Venere, che assegna a Palamone la vittoria dell'amore, la contesa si chiude con il perdono e la riconciliazione tra i due amici. Ma senza lieto fine. «Mai la fortuna giocò partita più astuta: il vinto trionfa, il vincitore subisce il danno», commenta amaramente Teseo a proposito della sorte di Arcite, a cui sarà fatale dopo il duello una caduta da cavallo: agli uomini, trastullo degli dei, non è dato ribellarsi al destino ma solo accettarlo con dignità. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Tre racconti
Gustave Flaubert
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
"Tre racconti" (1875-77) è lo splendido frutto dell'ultima stagione creativa di Flaubert, un trittico in cui protagonista assoluto è lo stile. Una prosa piana e asciutta è la cifra di "Un cuore semplice", la storia «molto seria e molto triste» di Félicité, umile e oscura serva fedele come un animale alla famiglia per cui lavora: capace di un amore puro e disinteressato, accetta le privazioni che via via la vita le infligge come una condizione naturale, fino ad approdare, nella sua ingenua santità, alla beatitudine del nulla. Un ritmo rallentato e un'atmosfera di sogno caratterizzano "San Giuliano Ospitaliere", in cui rivive la leggenda del cavaliere medievale che, per un fatale equivoco, uccide il padre e la madre ed espia la colpa mettendo la sua esistenza al servizio degli altri. In "Erodiade" Flaubert indulge invece al gusto per l'orientalismo nel ricreare con una scrittura sontuosa e opulenta l'ambiente lascivo e decadente della corte del tetrarca di Palestina davanti al quale, secondo le parole della Bibbia, la giovane Salomè «danzò e piacque». Introduzione di Giovanni Giudici.
Poemetti. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 288
Tra le pagine meno note del grande drammaturgo inglese, i Poemetti ebbero enorme successo in vita dell'autore. Composti tra il 1592 e il 1594, mentre i teatri erano chiusi a causa della peste, i due epilli di argomento mitologico-erotico Venere e Adone e Lucrezia incarnano il gusto dell'epoca, debitore del modello letterario ovidiano e petrarchesco: dialettica amorosa, allusioni argute, giochi di parole astrusi e raffinati, humour che va dal brioso all'apertamente farsesco. Concepiti come una specie di dittico, narrano il primo il desiderio insoddisfatto contrapposto alla riluttanza (la passione non corrisposta della matura dea dell'amore per il casto e giovane cacciatore Adone), il secondo il desiderio soddisfatto con la forza (lo stupro di Lucrezia a opera di Tarquinio e il suicidio della vittima). La fenice e la tortora , comparso nel 1601, episodica incursione nel genere cortese, costituisce invece un felice e misterioso unicum nella produzione di Shakespeare: un'allegoria della fedeltà amorosa, esaltata nella mutua fiamma in cui i due uccelli, estinguendosi, diventano una sola essenza. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Re Giovanni. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 272
Giovanni Senzaterra, che regnò dal 1199 al 1216, è senz'altro il più ambiguo e sfuggente di tutti i re messi in scena da Shakespeare: celebrato come precursore di Enrico VIII nel suo opporsi al potere del papato e vituperato come assassino pronto al delitto per difendere il trono contesogli dal nipote; raffigurato come tiranno e usurpatore del fratello Riccardo Cuor di Leone nel ciclo leggendario di Robin Hood ed esaltato come fondatore della democrazia, in quanto firmatario, nel 1215, di quella Magna Charta che segna simbolicamente la fine dell'assolutismo monarchico in Inghilterra. La sua ascesa e caduta offrono lo spunto a Shakespeare, nel dramma composto tra il 1595 e il 1597, per una messa in discussione del carattere sacrale della sovranità e per una critica della politica come brutale e cinica espressione di un gioco di potere. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Una stanza tutta per sé
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
Una «stanza tutta per sé» racchiude al proprio interno ciò di cui si ha bisogno per scrivere: tempo libero e indipendenza economica - benefici di cui le donne per secoli non hanno goduto, e cui ancora oggi spesso non possono accedere. Questo testo raffinatissimo e ironico, basato su due conferenze tenute da Virginia Woolf all'università di Cambridge nel 1928, ripercorre la storia delle donne nella letteratura: Christina Rossetti, Jane Austen, Emily Brontë, George Eliot rivivono nelle sue pagine, e la loro vicenda s'intreccia con ricordi, immagini e suggestioni di straordinaria forza evocativa. Vero e proprio manifesto della condizione femminile, "Una stanza tutta per sé" è un'esortazione, rivolta a tutte le donne, a lottare per la propria libertà, a seguire la propria vocazione, a diventare, finalmente, ciò che nel loro intimo già sono. Introduzione di Attilio Bertolucci.
Moralità leggendarie
Jules Laforgue
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 168
Apparse nel 1887, le Moralità leggendarie coronano la breve carriera letteraria di Laforgue, stroncato dalla tisi a 27 anni, pochi mesi prima della pubblicazione del suo capolavoro. L'unica opera in prosa di uno scrittore che si era fatto conoscere soprattutto come poeta è una raccolta di sei racconti che sorprende per il gusto tutto moderno dell'artificio, la commistione di antico e di nuovo nel gioco della parodia, il virtuosismo nel tratteggiare figure d'invenzione che attingono al mito ma vengono spogliate di ogni carattere ideale e calate nel quotidiano. Amleto, Lohengrin, Pan, Perseo, Salomè sono gli eroi di queste storie in bilico tra favola filosofica e sofisticato esercizio di stile, in cui Laforgue reinventa la tradizione, fa il verso a Wagner, pesca a piene mani da Schopenhauer e si misura con Shakespeare. Sostenuto da uno sperimentalismo che precorre Cocteau e Queneau, questo gioioso dissacratore si cimenta in una lingua piena di inciampi e dissonanze, capace di far vibrare sapientemente più corde - il parlato, il gergale, il dotto, l'onirico - con lo stile svagato, ironico e brillante di un vero funambolo della parola.
Magellano
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 336
È un portoghese di ferro, fiero e coraggioso, testardo e inflessibile, il protagonista della più grande impresa marittima di tutti i tempi, l'uomo che, fra il 1519 e il 1521, scopre il passaggio fino ad allora sconosciuto tra l'Atlantico e il Pacifico - la "via occidentale" verso le Indie che Colombo e tanti altri hanno invano cercato - e tenta per primo di circumnavigare la Terra. Ferito nell'orgoglio dal rifiuto del proprio sovrano, pur di realizzare il suo sogno non esita a passare al servizio del re di Spagna. Nulla viene risparmiato a questo capitano che sfida l'ignoto e l'impossibile: la furia degli elementi, lo spettro della fame, la ribellione dei compagni di viaggio - nemmeno la morte, che lo coglie sulla strada del ritorno. Ma nessun ostacolo riuscirà a spezzare la sua irriducibile volontà; e così alla fine, insieme alla sua geniale intuizione, a trionfare sarà la più sobria delle sue virtù: la perseveranza. Con una biografia che si legge come un romanzo d'avventura, pubblicata per la prima volta nel 1938, Zweig rende omaggio a Magellano, una delle figure più affascinanti dell'età d'oro dei viaggi di esplorazione, consegnandoci il racconto di un'epopea eroica e tragica.
L'ispettore generale
Nikolaj Gogol'
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 240
In una cittadina qualunque della provincia russa, la notizia della visita di un ispettore generale mette in allarme funzionari e notabili. Bisognerà nascondere le magagne della pubblica amministrazione, far credere che tutto funzioni alla perfezione, evitare che vengano a galla inefficienza e disonestà. Il subbuglio è tale che un giovane di passaggio, lo squattrinato bellimbusto Chlestakov, viene scambiato per il misterioso controllore. Omaggiato da tutti e allettato da offerte di denaro sempre più sfacciate, Chlestakov sfrutta più che può la situazione e si dilegua giusto prima che si scopra il malinteso e venga annunciato l'arrivo del vero ispettore. Commedia degli equivoci, rappresentata nel 1836, "L'ispettore generale" riecheggia la lezione dei racconti pietroburghesi: non è l'uomo a essere malvagio, è la società che lo rende tale; non è Chlestakov a spacciarsi per ispettore, bensì il mondo intorno a lui a imporgli quel ruolo. Affidandosi al collaudato espediente dello scambio di persona, Gogol' mette alla berlina la corrotta burocrazia della Russia zarista, che alla fine rimane presa al laccio dei suoi stessi inganni. Introduzione di Fausto Malcovati.
Il buon soldato
Ford Madox Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 272
«Questa è la storia più triste che abbia mai sentito.» A raccontarla è John Dowell, voce del romanzo oltre che testimone; ricco americano, con la moglie Florence ha frequentato per anni in Europa una brillante coppia di inglesi, gli Ashburnham: Edward, il "buon soldato" del titolo, integerrimo ufficiale dell'esercito britannico e perfetto gentleman, ma anche impenitente seduttore, e Leonora, la sofisticata consorte. Via via che la narrazione si dipana sul filo della memoria, dietro il velo della rispettabilità e l'apparenza di un innocente legame d'amicizia, affiora un girotondo di inganni e tradimenti, un gioco al massacro che non risparmia nessuno dei protagonisti. Carico di suspense come un thriller mondano con molte vittime ma nessun colpevole, "Il buon soldato" (1915) è un romanzo enigmatico e malinconico che spicca nel panorama letterario del primo Novecento per i suoi angosciosi intrecci psicologici, dapprima velati e quasi impenetrabili e poi di colpo crudelmente messi a nudo: un testo di sconcertante modernità, specchio delle ombre dell'animo umano e del vuoto morale di una Belle Époque ormai al tramonto ma ancora ignara della tragedia incombente. Introduzione di Attilio Bertolucci.
Figli e amanti
D. H. Lawrence
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 528
Sensibile e intelligente, il giovane Paul Morel è legato da un affetto morboso alla madre, che ha riversato su di lui tutte le sue speranze dopo il fallimento del matrimonio e la morte del figlio maggiore. Vorrebbe amare con slancio e dedizione, ma né con l'innocente Miriam, creatura spirituale e devota, né con la matura Clara, che lo inizia al mondo dell'eros, riesce a realizzare una duratura intesa. Paul capisce così che nessuna donna potrà mai sostituirsi alla figura materna e che mai potrà affrancarsi da quel legame soffocante, da quell'amore possessivo. Solo dopo la morte della madre, in preda a uno strazio profondo e a una disperata solitudine, avvertirà per la prima volta la possibilità di un'autentica partecipazione alla vita. In bilico tra cronaca famigliare e romanzo di formazione, "Figli e amanti" (1913) è la prima grande prova narrativa di Lawrence: su una materia profondamente autobiografica, tessuta nel filo un po' logoro del naturalismo tardo ottocentesco, l'autore innesta un impietoso scandaglio dei moventi più segreti, delle pulsioni più oscure dell'animo umano in cui risuona ormai inequivocabile l'eco delle teorie freudiane. Introduzione di Piero Gelli.
Teatro: Il figlio naturale-ll padre di famiglia-È buono? È malvagio?
Denis Diderot
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 352
Fin da quando, giunto a Parigi dalla provincia, aveva pensato seriamente di intraprendere la carriera di attore, Diderot nutrì per il teatro un costante interesse sia sul piano dell'elaborazione teorica sia della pratica di scrittura. La scena era ai suoi occhi un formidabile strumento di critica sociale perché «ogni popolo ha dei pregiudizi da distruggere, dei vizi da colpire, delle ridicolaggini da screditare». Ammiratore di Shakespeare e di Molière, con le tre commedie raccolte in questo volume - "Il figlio naturale" (1757), "Il padre di famiglia" (1758), "È buono? È malvagio?" (1781) - il nume tutelare dell'Encyclopédie gettò le basi del moderno dramma borghese: le storie sono ambientate nel presente e hanno per protagonista non più l'aristocrazia ma l'emergente classe media che rivendica la dignità del commercio e del lavoro manuale. Fra le tre pièces, spicca per la perizia della composizione la più tarda e anche la più amara; l'ambivalente Monsieur Hardouin - intelligente e ingenuo, generoso e crudele - ordisce una serie di intrighi la cui morale è sempre la stessa: in una società corrotta, come quella francese del tempo, per riuscire a fare del bene è inevitabile essere malvagi.
Bouvard e Pécuchet
Gustave Flaubert
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 320
Bouvard, svagato e generoso, è vedovo e senza figli; Pécuchet, più introverso e riservato, è scapolo. Entrambi copisti, si conoscono per caso e sull'onda di un'istintiva, reciproca simpatia decidono di cambiare vita, stanchi della loro mediocre routine. Quando Bouvard riceve una cospicua eredità, i due si ritirano insieme in campagna dove con entusiasmo da neofiti e zelo instancabile si cimentano nei più svariati campi dello scibile umano - dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia allo spiritismo alla pedagogia - alternando allo studio maldestri tentativi di sperimentazione destinati a sicuro fallimento. La redenzione che i due patetici dilettanti con disarmante candore si aspettavano dai libri e dalla conoscenza lascia via via il posto alla delusione e alla consapevolezza della vanità di ogni sapere di fronte al caos del mondo. Rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1881, "Bouvard e Pécuchet" è l'antiromanzo di Flaubert: un monumento ironico e amaro alla stupidità umana, ma anche il «libro delle vendette», in cui attraverso i «suoi due idioti» il grande scrittore francese mette in atto un sistematico svuotamento di senso della cultura borghese e dei suoi miti che sembra anticipare Beckett, Ionesco e Kraus. Introduzione di Bruno Nacci.