Moretti & Vitali
Creazione e mal-essere. Quando la solitudine diventa arte
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 272
Questo libro è dedicato a Eugenio Borgna, una delle voci umane più autentiche del nostro tempo, lo psichiatra che è stato capace di stare vicino alla follia e sentirla come “l’infelice sorella della poesia”. Mal-essere e solitudine sono condizioni esistenziali ineliminabili che la cultura della prestazione tende a rimuovere, perché contrastanti con le spinte all’attivismo caratteristiche della nostra epoca. Il mal-essere non è una condizione umana da eliminare, ma un momento critico e topico della nostra vita che contiene potenzialità espressive ancora ignote ma dense di senso. In questo contesto, qual è il sottile ma tenace filo che tiene insieme disagio esistenziale e creazione artistica? A questo proposito, appare oggi più che mai essenziale comprendere l’alchimia attraverso cui grandi creatori come Proust, Kafka, Van Gogh, Hölderlin, Schumann, Strindberg, James, Nietzsche, Jung, Yourcenar, Montale, Pasolini, sono giunti grazie all’immaginazione a trasmutare quegli stati d’animo in parole e immagini capaci di parlare, ancora oggi, al cuore dell’uomo, se ha il coraggio di fermarsi e ascoltarlo. Pensiamo perciò utopicamente che sia possibile anche per l’uomo contemporaneo prendere spunto da questi casi eccellenti per affrontare il mal-essere, la solitudine, la mancanza di senso tipici del nostro tempo, non subendo il diffondersi del male e del sopruso, ma andando nella direzione di una svolta della coscienza umana che oggi appare improbabile, ma non impossibile, rispetto allo spirito dominante del tempo. L’immaginazione umana ha oggi un compito arduo ma necessario: resistere creativamente al male e al sogno tecnologico di perfezione e onnipotenza. Ma questa prospettiva appare possibile solo dando vita a una nuova creazione di senso. Testi di: Giovanni Testori “Vincent van Gogh”; Marco Garzonio “Eugenio Montale”; Giovanni Raboni “Marcel Proust“; Sergio Perosa “Henry James”; Nadia Fusini “Franz Kafka“; Giuseppe Zigaina “Pier Paolo Pasolini”; Patrizia Violi “Marguerite Yourcenar“; Carlo Sini “Friedrich Nietzsche”; Lucio Saviani “Friedrich Nietzsche“; Marco Gay “Carl Gustav Jung”; Quirino Principe “Robert Schumann“; Andrea Bisicchia “August Strindberg”; Remo Bodei “Friedrich Hölderlin“. E con testi di: Eugenio Borgna, Carla Stroppa, Iolanda Stocchi, Luigi Zoja, Emanuele Severino, Carlo Bo.
Effetti di natura
Anna Chiara Peduzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 80
“‘Effetti di natura’ di Anna Chiara Peduzzi è una raccolta originale, d’intenso attrito mentale e filosofico. In un linguaggio spigoloso, duro e puntuto come una teoria di cristalli, di pietre rare o di cuspidi metalliche, l’autrice evoca momenti in cui l’esperienza quotidiana s’inarca verso l’inesprimibile, verso il magma delle sensazioni cruciali e fugaci, verso “il suono che sale dagli stagni” della mente “incisa di filamenti bianchi”. Qualcosa come un desiderio di misurarsi con l’impossibile, con la povertà radicale dell’essere, col fondo cavo della vita confinante con la morte o col nulla segna questi versi concepiti per linee sdrucciolevoli e sghembe, scanditi a strappi come colpi di frusta o coltello nel tessuto incerto, malato del tempo.” (Paolo Lagazzi). Postfazione di Giancarlo Pontiggia.
L'immaginazione alchemica, ancora
Arturo Schwarz
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 416
«Quello che intendo con “immaginazione alchemica” – scrive l’autore – è un tipo di immaginazione che non dà luogo a un’attività sognante, tanto meno è la facoltà di elaborare il contenuto di un’esperienza sensoriale senza seguire regole o legami logici. Anzi, l’immaginazione alchemica è un’attività contraddistinta da una rigorosa metodologia epistemologica che persegue un duplice scopo: attraverso un’indagine pluridisciplinare cerca di mettere in luce gli aspetti più profondi dei sistemi conoscitivi per restituire alla Donna il posto primario che le spetta, e all’erotismo la dignità che merita l’agente primo della civiltà». L’opera di Schwarz presenta un’ampia gamma di interpretazioni delle tradizioni esoteriche, dall’alchimia alla Kabbala, al Tantrismo. Questo sguardo esplorativo è rivolto sia verso varie tradizioni culturali convergenti, sia verso le esperienze artistiche (dall’arte preistorica alla contemporanea, dalla letteratura sanscrita alle divinità dell’Induismo). Schwarz rimane sempre fedele al Surrealismo, visto come filosofia di vita, come modo di essere, pensare, agire, e come “Rivoluzione culturale”. Nuova edizione con una nota biografica di Enrico Moretti.
L'angelo disabitato. Dall'androgino al transfluid
Alessandra Cenni
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 168
In principio era l’androgino. Figura bizzarra e perturbante, le cui apparizioni hanno contrassegnato i momenti di svolta e di trasformazione della civiltà. Secondo l’antico testo indiano delle “Brhadranyche Upanishad” era in origine l’unica persona, come una coppia congiunta. L’Oriente, di cui la Grecia è stata la porta regia, ha intrecciato il mito dell’essere primordiale perfetto e autosufficiente, dalle duplici caratteristiche sessuali, con quello di un Eros mitologico della perduta interezza, nato nel “Simposio” platonico. Le ali invisibili del nostro “angelo disabitato” sorvolano oggi il progresso ipertecnologico, ma anche le fughe per la libertà dal mondo globalizzato. Essere enigmatico per eccellenza, l’androgino si oppone all’immobilismo della conservazione in tutti i territori del sapere, fiutando il cambiamento nell’aria del nuovo millennio. Dopo aver percorso le tappe dell’inquieto passaggio di questa creatura enigmatica, da Leonardo a “Orlando”, dal cinema alla moda contemporanei, l’autrice ipotizza l’affermarsi lento, ma inesorabile, di un cambiamento che consentirà forse di meglio intendere la voce attualizzata dell’antica sirena duplice che D’Annunzio, con la sua penna profetica, chiamava splendidamente: “La divina ambiguità”.
L'ombra. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 224
La nuova serie della rivista "l'Ombra" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria. Contributi di: Fabrizio Alfaní, Yann Ballestra, Roberta Bussa, Michaela Calciano, Giuseppe Caserta, Eugenia Compostella, Alessandro Coni, Luciano De Blasi, Cinzia Degiovanni, Michele Di Bartolo, Massimo Disint, Mariolina Graziosi, Laura Guido, Francesca Lari, Martino Lioy, Maria Rosaria Lustrissimi, Vincenzo Marsili, Gabriella Marventano, Amalia Minichiello, Maurizio Olivero, Gianluigi Passaro, Carla Stroppa, Bruno Tagliacozzi, Ferruccio Vigna.
Dardano e l’albero della vita
Gionata De Vico
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 104
Questo libro è l’appassionato invito a riappropriarsi di un’antica filosofia della cura. La medicina monastica teneva insieme Corpo, Anima e Spirito: la guarigione non era solo merito della “medicina”, ma soprattutto di un ritrovato equilibrio mentale e spirituale. Molto dobbiamo alla medicina praticata nel Medioevo nei monasteri benedettini: a loro va il merito della conservazione e della trasmissione dei testi più antichi di medicina (Dioscoride, Ippocrate, Galeno) e probabilmente la stessa sperimentazione di nuove metodologie cliniche e diagnostiche. Il racconto, ambientato intorno all’anno mille nella Contea longobarda di Capua, narra le esperienze del monaco Dardano, per il quale la medicina è soprattutto la faticosa riscoperta dei frammenti del biblico “Albero della Vita”, le cui proprietà curative, un tempo concentrate in un’unica pianta, Dio avrebbe redistribuito, dopo la caduta di Adamo, nelle migliaia di specie vegetali rimaste a disposizione dell’uomo e degli animali per nutrirsi e per curarsi. Nel racconto si intrecciano la vita di un disilluso docente universitario e quella del monaco vissuto mille anni prima. L’incontro tra questi due personaggi ridà energia al professore, e nuova vita allo spirito di Dardano, alla saggezza di un antico approccio alla professione medica, a un ritrovato senso di meraviglia dinanzi a ciò che la natura ci offre, alla necessità di recuperare un rapporto più equilibrato con la conoscenza.
Fuoco e forma Jung, Dante e il Libro rosso
Tommaso Priviero
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 208
Al cuore dell’opera visionaria di Carl Gustav Jung nota come il Libro rosso (pubblicato postumo soltanto nel 2009), lo psichiatra svizzero fondatore della psicologia analitica si ritrova a leggere la Commedia di Dante. Questa lettura diventa un’ispirazione fondamentale per il Libro rosso, che Jung considerava non solo il più difficile e importante esperimento della sua vita, ma anche la base del suo intero sistema psicologico. Fuoco e forma è uno studio approfondito dell’incontro di Jung con Dante e delle corrispondenze testuali, simboliche ed esistenziali tra il Libro rosso e la Commedia. Attraverso temi quali la “metanoia”, il simbolismo di luoghi naturali e psichici quali la foresta, il deserto e la montagna, gli animali, la funzione compensatrice del diavolo, l’archetipo della “guida”, l’immaginario erotico e spirituale del femminile e le figure del mandala, il libro esplora un nuovo approccio a Jung e alla psicologia analitica attraverso un viaggio nel profondo in cui i lettori sono invitati a entrare.
Il mandala della balena. Moby Dick di Melville: una nekya americana
Edward F. Edinger
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 208
Con un linguaggio semplice, nondimeno profondo, l’autore interpreta originalmente quella che, all’apparenza, non sembra essere nient’altro che un’efferata caccia alla balena, rileggendola in chiave simbolica non solo come il burrascoso viaggio spirituale di Melville, ma anche come l’espressione del processo di transizione proprio della civiltà occidentale. Il melvilliano dramma interiore di sofferenza e trasformazione viene declinato pagina dopo pagina in questo straordinario saggio, connubio di critica letteraria e analisi psicologica a orientamento junghiano. Moby-Dick viene affrontato come una sorta di stratificazione simbolica di un’intensa, sconvolgente esperienza interiore che, alla stregua di un sogno, necessita di interpretazione ed elaborazione, affinché le immagini archetipiche in essa contenute possano dischiudersi. Il cuore pulsante della penetrante lettura di Edinger è la nekya di omerica memoria, qui intesa come discesa dell’uomo nel proprio inconscio alla ricerca dell’interezza originaria.
Il dio nella vita. Volume Vol. 1
Franco Livorsi
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 552
“Il dio nella vita, I, Il mio essere nel nostro mondo”, è un’autobiografia spirituale, con taluni squarci fantastici, che percorre eventi, idee e sogni dalla nascita dell’autore (1941) a oggi. Si tratta di oltre ottant’anni della storia sua e di tutti noi, pure con proiezioni sulla vicenda anteriore del XX secolo e, a tratti, del XIX. L’autore interroga infatti la propria storia, ma al tempo stesso quella effettiva di tutti noi, cercandone sempre significato e fine, transitorio e perenne, psicologico, etico-politico e spirituale. L’interrogazione, per quanto profonda e documentata, è sempre molto soggettiva, smuovendo perciò, nell’autore, eros pathos e logos al tempo stesso; e, perciò, si svolge in versi, al modo dei filosofi più antichi, ma pure di taluni poeti-filosofi contemporanei. La poetica narrazione prosegue la ricerca di “Psiche e eternità. Alla ricerca del dio perduto” e di “Nietzsche dopo la follia. Romanzo dionisiaco”, e anticipa il seguito vero e proprio del presente poema: “Il dio nella vita. Lo svelamento dell’Essere dopo la ‘morte di Dio’”, in cui si delinea una visione della liberazione umana in cui, “dopo” la morte di Dio, l’Uno sembra di nuovo in cammino, ma come radicale della vita e nella vita, biologica e spirituale, individuale e solidale al tempo stesso. Si delinea perciò, via via, una visione rinnovata della liberazione umana, sociale solidale e spirituale, nel tempo della fine delle grandi speranze del passato (con i rischi di catastrofe incombenti). Il tutto anticipa lo svolgimento dottrinario di un ultimo volume conclusivo dell’opera: “Psicologia analitica dei tipi politici. Vita interiore dell’umanità in cammino”.
La cerimonia del sé. I Ching: da antico oracolo a dialogo con l’inconscio
Laura Branchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 248
L’I Ching si presenta a Jung come un Crogiolo, raffinato vaso da Cerimonia per trasformare il cibo rituale da crudo in cotto. Quale metafora migliore per il lavoro analitico che, attivando conscio e inconscio, elabora il rimosso e amplifica la coscienza? Sulle tracce di Jung, che scopre la potenzialità racchiusa nelle immagini sapienziali di sintonizzarsi con l’inconscio, l’autrice presenta il Libro con stile epistolare, profondo e leggiadro, affine ai dialoghi di una seduta analitica. Nobile e Ignobile sono archetipi che incontriamo in ogni pagina del Libro. È la nobiltà dell’etica quella di cui si parla: non si acquisisce per nascita, ma si coltiva come un giardino. Le Lettere raccolgono domande rivolte all’I Ching per sciogliere conflitti personali non risolvibili con il solo pensiero razionale. L’analista ascolta le risonanze e le associazioni, come fossero immagini oniriche, favorendo l’emersione di un nuovo punto di vista. Quando coscienza e inconscio da opposti diventano complementari, si sperimenta un’istanza psichica che li trascende entrambi e li armonizza, racchiudendo la gioia intrinseca al pensiero aurorale; un centro virtuale definito nel pensiero junghiano Sé, il Fiore d’Oro dell’antica Sapienza cinese. Un simbolo dell’Etica del vivere che può essere coltivata anche attraverso un antico rito iniziatico.
Le lingue che curano
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 304
Fin dalle origini del lavoro di Freud e Jung, il linguaggio è lo strumento su cui si incardina il metodo psicoanalitico, basti pensare alla celebre definizione della psicoanalisi come talking cure data da Anna O., la geniale paziente di Breuer. Il linguaggio è un’entità quanto mai complessa, teso com’è tra una spinta definitoria che può diventare opprimente e una indeterminatezza espressiva che può diventare angosciosa, tra il dire troppo e il dire troppo poco, tra il comunicare e l’afasia, tra il significato come “sasso in bocca” al significante, secondo il noto asserto lacaniano, e significanti logorati dall’uso e divenuti vuote parole, e ancora tra l’essere contemporaneamente strumento di verità e liberazione e strumento di menzogna e manipolazione. Ma se sappiamo accettare questa opposizione polare di fondo, il linguaggio può liberare la propria inesauribile capacità espressiva ed essere uno straordinario strumento di cura. Potremmo allora riformulare il conflitto intrinseco al linguaggio ricorrendo ai termini amati da Umberto Eco e presi in prestito da Apollinaire di “Ordine e Avventura”: termini polari anch’essi ma che consentono un respiro oscillatorio della mente, un ciclo di Krebs psicologico ricco di potenzialità espressiva e trasformativa. Il linguaggio dunque come “organo” vitale e strumento di cura raffinato e complesso. E proprio in ragione di questa vitalità e di questa complessità, nello spirito dell’“enciclopedista” à la manière de Umberto Eco, cioè di una figura che, a differenza dell’esperto, riconosce il bisogno costante di muoversi alla ricerca di nuove strade e nuove connessioni all’interno di un modello rizomatico di conoscenza, non potevamo non ricorrere nuovamente all’aiuto di compagni di viaggio di altre discipline che pure si confrontano costantemente con la croce e con la delizia dello strumento linguistico, dalle letterature comparate alla semiotica, dall’antropologia culturale all’informatica, passando per la filosofia. Vi offriamo col presente volume il frutto di questa avventura, consapevoli più che mai dell’importanza del fare cultura o, come poeticamente viene detto nel mondo junghiano, del “fare anima”. Testi di: Carola Barbero, Maria Rosa Bovero, Adriano Cacciola, Stefano Candellieri, Felice Cardone, Stefano Cavalitto, Alessandro Defilippi, Davide Favero, Michela Fiore, Valentino Franchitti, Maria Teresa Giaveri, Marta Girardi, Chiara Lombardi, Mauro Longoni, Vivienne Meli, Riccardo Mondo, Carola Palazzi Trivelli, Eva Pattis, Francesca Picone, Francesco Remotti, Silvia Romano, Marilde Trinchero, Ugo Volli, Gloria Vona.

