Marinotti
La città ostile. Realtà dell'architettura urbana nelle sue contraddizioni storiche
Attilio Pizzigoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 108
"Questo libro di Attilio Pizzigoni è attraversato da qualche interessante e cruciale paradosso: anzitutto il ragionare sulla canonica e non pacificata dialettica città-metropoli (e pure megalopoli) su cui aleggiano le ombre di Georg Simmel, Max Weber e Heinrich Tessenow, da un osservatorio fortemente caratterizzato e non ostile come Bergamo, una delle più belle e spettacolari città di provincia italiane. Una di quelle che pertengono alla dimensione territoriale e storica dell'antica civiltà italiana e che nelle pagine di due grandi storici dell'arte — Francesco Arcangeli e Andrea Emiliani — hanno trovato mirabile ricordanza novecentesca, nel nome di un moderno, necessario e forse disperante umanesimo. Altro il mondo che oggi si impone a chi, come Pizzigoni, architetto, ma anche uomo di cultura e docente universitario, deve confrontarsi con temi della contemporaneità che impongono più eccitati riferimenti e cronache differenti. Sempre paradossalmente, i saperi del Pizzigoni, rogersiana-mente homme de lettres, allievo nel Politecnico milanese di Mario De Micheli e bastantemente prossimo ad Aldo Rossi per non averne dimenticato il capitale L'architettura della città, hanno trovato intelligente e non serena sintesi nelle pagine problematiche e interrogative del presente saggio. Esse si confrontano con quelle di altri autori, prevalentemente anglosassoni ma pure francesi e anche con altri strumenti che concorrono al dialogo fra architettura e ingegneria. Ciò nel nome di un'idea di progetto e di ricerca di forma che tenga conto di condizioni di Luogo, di Spazio e di Tempo, cui si deve addirittura l'esistenza di un'architettura atopica alla quale corrispondono abitatori di identità debole, segnata soprattutto dalla funzione del consumare pervasivo, che tuttavia non riesce a sopprimere del tutto ciò che rende tale un cittadino. Le dottrine si confrontano e la deterritorializzazione è fenomeno in atto o forse solo preteso oppure profetizzato qualche decennio fa (No stop city) nel nome di qualche utopia radicale. E allora sociologia e geografia, matematiche e informatiche, non che teorie dei frattali. Ma il destino del paesaggio reclama attenzione, con memoria di stagioni pregresse che Pizzigoni sa leggere mediante aggiornati strumenti critici, concludendo nel nome di una visione etica e minimamente ironica e-malinconica con il gustoso ingorgo narrativo de Il fiume perduto, che poi sarebbe un Morla alquanto modesto ma a Bergamo decisivo. Anche questo è Genius Loci." (Gianni Contessi)
Capogrossi. Le drammaturgie del Segno. Una rilettura
Gianni Contessi
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 144
Non una nuova monografia ma un libero saggio che affronta oggi e in chiave minimamente eterodossa, a poco più di mezzo secolo dalla morte, temi e interrogativi sollecitati dalla complessità della singolare esperienza pittorica di Giuseppe Capogrossi (1900-1972), uno dei grandi maestri dell'arte italiana del dopoguerra e, per altro, uno dei più noti ed originali artisti attivi sulla scena internazionale, le cui opere fanno parte delle collezioni di importanti musei. Una doppia vita, notoriamente, quella di Capogrossi: raffinato esponente del tonalismo romano lungo gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, come testimoniato da notevoli dipinti di figura e paesaggio; poi, dopo un non breve periodo di riflessione e ricerca, la definizione del Segno proverbiale, databile al 1950, la sua personalissima cifra che, in Italia, non tutti seppero comprendere e apprezzare ma la cui reiterata invenzione, attraverso i meccanismi di imprevedibili ripetizioni, sempre differenti, alla fine si impose. Dando vita a forme di autentica narrazione e drammaturgia. Anche per ragioni molto personali del suo autore, questo libro cerca di ripensare l'uomo e l'artista che l'autore stesso conobbe e frequentò in gioventù. E lo fa senza ricorrere a documenti, accontentandosi di lavorare sulle fonti secondarie, tentando di individuarvi spunti meno praticati o addirittura indizi trascurati da pure eccellenti colleghi e maestri in storiografia e critica. Ciò, eventualmente, cercando di far interagire le fonti secondarie suddette con altre non strettamente legate alla vicenda capogrossiana. Sempre nel nome del voler cercare una possibile verità diversa sull'oggetto della propria indagine, magari osservandolo da un'altra sponda.
L'invenzione della casa. L'ordine domestico della polis
Valeria Pezza
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 112
Quando è stata inventata la casa urbana? Quella a schiera, ripetibile e aggregabile, che identifica la città come luogo del vivere sociale? A partire dall'insediamento urbano di Agrigento (Magna Grecia – VI secolo a.C.) si delinea l'ipotesi che l'invenzione della casa plurifamiliare non sia stata opera dei più illustri teorici, pensatori e governanti della Grecia antica, dei suoi artisti e dei suoi architetti, bensì dei tanti migranti che dall'VIII sec. a. C. da quella terra dovettero partire verso l'Occidente, soprattutto verso l'Italia meridionale, i cui insediamenti divennero le colonie di Magna Grecia. Furono loro a incarnare la tensione a costituirsi come collettività con uguali diritti e a individuare principi e strumenti che consentissero di realizzarla, costruendo la comunità politica e nello stesso tempo lo spazio che l'accoglie.
Il fiume. Disegnare il corso dell'Aire a Ginevra
Giulia Cazzaniga
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 140
I paesaggi che amiamo per la loro bellezza, per il loro insostituibile valore ecologico-ambientale, il benessere che generano quando ci accolgono, non sono “natura originaria” bensì “natura trasformata” per effetto dei processi spontanei e di interventi progettati per rendere possibile l’esistenza umana nel mondo. Il fiume ne rappresenta un esempio molto evidente: questo libro racconta il progetto – apprezzato e celebrato dalla critica – per la rinaturazione del fiume Aire a Ginevra, da tempo canalizzato per esigenze agricole e ridurre il rischio di inondazioni con conseguente perdita di biodiversità. Lo studio Descombes-Rampini con il team Superposition ha proposto un intervento per fasi, che ricompone gli elementi costitutivi di questo paesaggio in un disegno efficace sul piano tecnico, spaziale ed ecologico. Un disegno capace di rigenerare l’alveo del fiume nelle sue forme e dinamiche originarie senza cancellare le tracce degli interventi umani, espressioni di una cultura tecnica e di una storia collettiva, riproposte in un nuovo disegno di parco. Il volume inaugura la collana "Drawing Landscapes", monografie su opere di architettura, ciascuna dedicata a un progetto emblematico che interviene su un elemento primario del paesaggio.
Il colonialismo è un sistema. Colonialismo, neocolonialismo e post-colonialismo
Jean-Paul Sartre
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 250
La presente raccolta propone per la prima volta in Italia di una serie di scritti di Jean-Paul Sartre su colonialismo, migrazioni, schiavitù e razzismo. Si tratta di contributi che, pubblicati dal grande filosofo francese nel pieno della lotta anticoloniale tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno influenzato diverse generazioni di intellettuali, militanti e politici in tutto il mondo, ma che di recente sono stati riletti e rivalorizzati secondo diverse prospettive teoriche internazionali emergenti - come gli studi postcoloniali, la critica decoloniale e anche i black studies americani - che così hanno gettato nuova luce sia sul suo sistema filosofico e politico complessivo, sia sul suo rapporto con le altre tradizioni di pensiero non europee. Gli scritti anticoloniali e antirazzisti di Sartre risultano infatti ancora sorprendentemente attuali e possono offrire sia nuove chiavi di lettura della storia odierna, sia nuove risposte ai conflitti di questo drammatico presente.
Anomalie domestiche. Scenografie dell'intimità nella casa moderna
Fernando Espuelas
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 144
Questo testo studia le relazioni esistenti tra le diverse modalità dell'abitare a partire dalle forme della casa e dai modi di progettarla. Non si tratta però di un manuale di architettura domestica, il testo non vuole essere una riflessione sulle tecniche progettuali bensì sui modi di abitare, di appropriarsi dello spazio privato e, per estensione, dello spazio pubblico: una riflessione, dunque, sulla qualità dell’abitare. Per questo l’autore ha utilizzato un linguaggio non specialistico e, soprattutto, riferimenti che appartengono più alla cultura in senso generale che all’ambito strettamente disciplinare.
Elogio della continuità in architettura. Scritti scelti
Bernard Huet
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 192
In un momento di profondo smarrimento dell’architettura, perduta nel dare valore a una natura meramente estetizzante del costruito, nella quale spesso si accettano linguaggi già noti e immagini condivise, si avverte la necessità di prendere le distanze da azioni di puro maquillage naturalistico o da approcci dell’abitare improntati su un’urbanistica dello zooning, per esplorare percorsi di progetto che attingano dalle storie dei luoghi, sapendo scegliere un passato che perdura come elemento vivo e inscindibile dal nuovo. Quest’azione di contrasto alla ‘solitudine degli edifici’ può essere perseguita attraverso la ‘continuità’ come categoria critica e punto di osservazione dei luoghi di rogersiana memoria, a cui Bernard Huet, fondatore degli studi urbani in Francia, ha fatto costante riferimento nella sua opera. Coltivando questo concetto, egli dimostra il superamento della pratica tardo moderna della giustapposizione di oggetti, per riscoprire la Città come luogo privilegiato dell’Architettura, prodotto della Storia e luogo in cui la Storia è prodotta. Nelle sue realizzazioni, infatti, riesce a cogliere, nella lettura dei territori, l’autonomia delle diverse espressioni formali per poter pensare una «Architettura urbana». Questo testo, dunque, accompagna il lettore a comprendere i significati della costruzione della città attraverso l’architettura, mostrando – con il supporto di alcuni scritti originali – le affinità progettuali tra la cultura francese e quella italiana, richiamando gli insegnamenti di E.N. Rogers, A. Rossi e L. Kahn. Il volume, infine, propone lo studio di due realizzazioni significative, mettendo in evidenza tre caratteri della sua attività progettuale: ‘l’evidenza contestuale’, ‘la permanenza formale’ e la ‘continuità architettonica’, a dimostrazione del fatto, come scriveva Cesare Pavese, che «… lo stupore vero è fatto di memorie, non di novità». (G.B.C.)
Scritti sull'arte. Tra genialità e acrobazie
Jean Cocteau
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 172
Mancava, finora, all'ampio catalogo delle ricognizioni editoriali dedicate alla figura tanto singolare quanto decisiva di Jean Cocteau (1889-1963), poeta, scrittore, regista, magnifico disegnatore e inoltre organizzatore di cultura nel nome del migliore modernismo francese, un volume antologico che desse conto di un suo ulteriore talento: quello del critico d'arte. Compagno di strada dei migliori campioni dell'avanguardia parigina, il precoce letterato si è dunque distinto anche come non meno precoce commentatore delle opere di pittori e scultori di varie epoche, secondo registri inconsueti, a testimonianza di una tradizione molto francese che vede scrittori e poeti impegnati nell'agire da battistrada dei loro amici artisti (si pensi alla figura e al ruolo di Apollinaire per i cubisti).
Parmenide. Il Poema
Jean Beaufret
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2024
pagine: 112
Pubblicato per la prima volta nel 1955 e presto divenuto un’opera di riferimento per ogni studioso della filosofia greco antica, il volume si compone in primo luogo di un ricco e articolato saggio interpretativo nel corso del quale Jean Beaufret si propone di fornire le coordinate per una corretta lettura e comprensione del Poema di Parmenide. L’introduzione al Poema diventa così un’opera filosofica a sé stante e di assoluto rilievo, tramite la quale Beaufret, attraverso riferimenti molteplici a pensatori quali Kant, Nietzsche, Hölderlin e Heidegger, si dimostra un fine lettore della filosofia antica e della storia della metafisica. Soprattutto, grazie a Beaufret, possiamo una volta di più riscoprire e ripensare i legami tra poesia e filosofia, di cui sia il Poema, sia la sua introduzione, sono testimoni. In appendice al volume, inoltre, Beaufret riporta la sua traduzione integrale - che ha fatto epoca per pertinenza e finezza - di ciò che resta del Poema di Parmenide. Inizialmente curata da Jean-Jacques Riniéri, la traduzione francese dei frammenti del pensatore di Elea viene ripresa da Beaufret ed è l’occasione, per quest’ultimo, di rileggere a suo modo la genesi del pensiero Occidentale. Pur nella loro inevitabile incompletezza, i diciannove frammenti di quel che dovette essere il Poema di Parmenide conservano intatta, a distanza di più di 2500 anni, quella potenza arcaica che fu capace di inaugurare il destino di un mondo di cui noi stessi siamo gli eredi.
Le radici dell'etica
Jean-Paul Sartre
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2023
pagine: 160
Il volume propone la traduzione italiana del manoscritto francese Les racines de l’éthique (edito in lingua originale dalla rivista «Études sartriennes» nel 2015), scritto da Jean-Paul Sartre in vista della conferenza svoltasi presso l’Istituto Gramsci di Roma dal 22 al 25 maggio 1964. In queste pagine l’autore si propone di descrivere «l’esperienza etica nella sua oggettività», dando continuità alle sue ricerche precedenti, nelle quali aveva analizzato dialetticamente la società a lui contemporanea. Tuttavia, Sartre non si limita a questo e arriva a formulare una teoria etica originale. La radice dell’agire sociale è da situare nel bisogno, ossia nelle ragioni pratiche, materiali e concrete che motivano gli individui a compiere le proprie azioni. Tuttavia, in questa prassi gli individui si scontrano con quegli «oggetti sociali» che per Sartre manifestano e costituiscono la struttura normativa della società, ossia le istituzioni, i costumi e i valori. Questi oggetti del campo sociale non possono essere evitati, poiché agiscono nell’interiorità dell’individuo, dirigendo le sue azioni e dando forma alle sue motivazioni. In altre parole, tali oggetti alienano le azioni individuali e impongono agli agenti delle condotte ben definite, attraverso le quali realizzarsi nel campo sociale stesso. Per Sartre, insomma, l’esperienza etica nella sua oggettività è un’esperienza di alienazione, tale per cui si manifesta ciò che egli chiama «paradosso etico»: la realizzazione di un contenuto alienante non potrà far altro che alienare l’individuo che agisce. Per tale ragione, Sartre sostiene che la «vera etica» sia quella che permette all’uomo di riconoscere questa alienazione e, soprattutto, che gli consente di inventare, ossia di trovare nuovi mezzi e strumenti per realizzarsi, in maniera autentica e nuova rispetto a quanto proviene dal passato. La «vera etica», insomma, è quella che libera le possibilità individuali, a differenza dell’etica normativa, la quale invece le aliena. Il fine della nuova etica immaginata da Sartre è dunque quello di permettere all’uomo di realizzare praticamente la propria libertà.
A colloquio con Socrate. La cura di sé nel dialogo socratico
Alessandro Stavru
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2023
pagine: 250
Il volume affronta il tema del dialogo socratico, dei suoi presupposti storico-filosofici, delle sue modalità psicologiche e procedurali, dei suoi risvolti educativi e delle sue applicazioni in età moderna. Il volume inoltre si propone di approfondire le basi filosofiche, etiche e antropologiche del pensiero dialogico riconducibile anche ai seguaci diretti di Socrate (soprattutto in Platone, ma anche in Senofonte, Eschine, Aristippo e Fedone). In appendice vengono presentati in traduzione italiana i testi più rilevanti di ciascun autore discusso, accompagnati da un commento.
L'atelier come progetto. Parole e riflessioni di un collettivo militante
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2023
pagine: 120
Tradizione costruttiva e intelligenza tecnologica hanno caratterizzato negli ultimi vent'anni il lavoro dello studio catalano Harquitectes, sviluppando una poetica personale intorno al tema dell'architettura passiva. Studiare il movimento dell'aria all'interno dell'edificio, utilizzare i materiali adeguati al respiro degli spazi, scegliere sistemi strutturali che rispondano a principi gravitazionali propri della vita dell'uomo e svelare l'invisibile attraverso il riconoscimento del rapporto con la natura sono solo alcuni dei temi che il giovane collettivo sviluppa in questo primo testo teorico. Le parole scritte ci offrono una proposta di lavoro concreta, per un'architettura reciproca, che attraversa il tempo per dare continuità all'attualità. In un momento in cui la ricerca architettonica contemporanea non può non confrontarsi con il grande problema della città a combustibile fossile, questo testo ci presenta una serie di riflessioni che consolidano il ruolo dell'atelier come luogo del pensiero più avanzato.