Marinotti
L'origine dell'opera d'arte. Testo tedesco a fronte
Martin Heidegger
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2000
pagine: 186
Il libro costituisce l'unica opera nella quale il filosofo tedesco affronta organicamente la questione dell'arte. In questo testo sono reperibili i fondamenti di una nuova riflessine sull'arte, la quale si costituisce attraverso un confronto critico con l'estetica tradizionale in vista di un suo superamento. Tuttavia, tale superamento non pretende affatto di rappresentare un principio di spiegazione del fenomeno artistico più potente di quello precedente, ma si muove verso un possibile dialogo con ciò che dell'arte hanno pensato e pensano gli stessi artisti. L'autore libera il fenomeno della creazione artistica dal gioco dell'inquadramento e del confinamento a principi esterni alla sfera dell'arte, per mettere al centro l'opera d'arte stessa.
Passione d'amore, passione dell'odio. Una storia vera di anoressia
Giuliana Kantzá
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 1999
pagine: 222
Dame, coccarde e distintivi. Enrico Baj dal 1947 al 1997
Enrico Baj
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 1999
pagine: 56
La cucina futurista. Un pranzo che evitò un suicidio
Filippo Tommaso Marinetti, Fillia
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 1998
pagine: 164
La giustizia non togata. Alle radici della composizione dei conflitti fra conciliazione, arbitrato e giurisdizioni speciali
Cesare Vaccà
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 1998
pagine: 230
Non solo Saint Moritz. Una guida dell'Engadina
Matteo Lampertico
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 200
Nonostante l’Engadina sia molto amata e frequentata, anche e forse soprattutto, dagli italiani, non esiste di questi luoghi una guida storico-artistica nella nostra lingua. Per colmare questa lacuna si è voluto fornire uno strumento utile sia a chi si accinge a visitare la valle per la prima volta, sia a chi la frequenta da anni ma, in mancanza di adeguati strumenti bibliografici, ne ha solo una conoscenza superficiale. Il volume, in formato tascabile e di agevole consultazione, si prefigge lo scopo di fornire le informazioni essenziali su ciò che è meritevole di essere visitato, dalle piccole chiese affrescate tardo rinascimentali ai grandi alberghi della 'belle époque', dalle più belle case engadinesi del Sei e Settecento agli esempi più significativi di architettura contemporanea. Ne esce un ritratto per molti versi inedito, molto distante da quello propagandato dalle riviste patinate e dagli opuscoli di viaggi. La guida è inoltre corredata da un folto apparato fotografico a colori appositamente realizzato dalla nota fotografa Laura Ceretti, oltre che da cartine che permettono di individuare facilmente i luoghi e le opere più interessanti.
Falso, ma vero. L'originale nell'arte, tra mito e...
Valerio Dehò
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 220
In campo artistico l'idea di "falso" si è sempre accompagnata a quella di "copia". In effetti tutta l'arte romana è copia di quella greca, e in alcuni casi restano ancor oggi dubbi sull'origine e l'originalità di molta statuaria antica. Per tutto il Rinascimento i collezionisti non distinguevano tra falsi e originali, contava solo la qualità della realizzazione del manufatto. Il mito dell'originalità è successivo e poggia sull'ideale romantico dell'artista come genio e creatore assoluto e direttamente ispirato da Dio. Ogni opera d'arte doveva essere unica e irripetibile. Oggi, nell'epoca del 'big data', l'originalità diventa tutt'al più il diritto degli artisti al copyright. La falsità è una questione sempre più legata al valore legale piuttosto che alle caratteristiche intrinseche delle opere d'arte. Il 'fake' non è tanto una violazione dello spirito e dell'etica artistica, quanto – paradossalmente – volano per la diffusione e promozione dell'opera d'arte stessa. Più falsi girano, più significa che quell'artista è di moda e che ha seguito di pubblico e di mercato. Inoltre, «non è detto che un quadro falso debba esser sempre peggiore dell'originale – ha scritto Enrico Baj – anzi, se il falsario ci mette dell'estro, può fare opere più vive e interessanti di certe opere autentiche insignificanti e prive di invenzione.Ttalvolta un pittore è spinto dal mercato a ripetere se stesso. Per esempio, morandi ha fatto duemilasettecento opere uniche, che uniche non sono per il fatto della loro estrema ripetitività».