Libri di Martin Heidegger
Problemi fondamentali della fenomenologia (1919-20)
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: XIV-223
In questo testo, che raccoglie il corso del semestre invernale 1919/20, Martin Heidegger - giovane docente presso la facoltà di Filosofia dell'Università di Friburgo - espone, per la prima volta, in modo esteso e puntuale, la struttura portante e i concetti chiave della sua prima dottrina fenomenologica, che si pone l'obiettivo di proporre una scienza filosofica in grado di cogliere la vita nella sua originarietà e radicale concretezza: il fenomeno della vita nel suo «essere di fatto» - così lo definisce precisamente Heidegger. In aperta contrapposizione alle tendenze filosofiche e scientifiche del tempo, che cercavano in genere di "oggettivare" il fenomeno della vita, inquadrandolo in una qualche rigida cornice epistemologica, Heidegger propone invece una modalità d'accesso esattamente opposta: penetrare la vita nella sua «fatticità» e nelle sue effettive manifestazioni - come vita che si presenta da sé nel mondo-ambiente, nel mondo collettivo e nel mondo-del-sé - evitando a ogni costo di renderla "oggetto" di studio; coglierla nella sua pulsante vitalità, riuscendo così a restituirla, sul piano conoscitivo, senza alcuna alterazione. Si delinea, in tal modo, l'enorme posta in gioco del tentativo filosofico condotto in questo corso friburghese, che per Heidegger dovrebbe aprire la strada a una «fenomenologia come scienza originaria della vita in sé»: come elaborare un afferramento conoscitivo della vita che, lungi dal ridurla a oggetto, sappia accompagnarla nella sua vitalità fino al punto di coglierla intatta nella sua figura originaria, nel suo «mysterium tremendum»? Svolta decisiva nel cammino speculativo del giovane Heidegger, questo corso - di cui si offre qui la prima edizione italiana integrale - non è soltanto uno strumento indispensabile per ricostruire la genesi di quel pensiero che, nel 1927, confluirà in Essere e tempo. Nell'opus magnum, infatti, non tutti i sentieri aperti in questa prima esplorazione potranno trovare adeguato sviluppo. Proprio la centralità della vita, anzi, sarà messa parzialmente in ombra, per fare spazio alla nuova analitica del Dasein. Dai "sentieri interrotti" di questi esperimenti giovanili, possono emergere, così, delle potenzialità ancora inesplorate, in grado di incidere in modo del tutto originale sul pensiero contemporaneo.
Quaderni neri 1942-1948. Note I-V
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 720
Con questo volume si pubblica la seconda serie di quelli che Heidegger stesso definì "Quaderni neri", i quali presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Questi manoscritti, in cui si alternano osservazioni sugli eventi del tempo, discussioni filosofiche, meditazioni sull'arte e sulla poesia come pure autoriflessioni poetiche, offrono una tessitura di pensiero impressionante. Il presente volume è il primo di due nei quali vedono la luce le "Note I-X". Raccoglie le "Note I-V" e contiene anche quel "Quaderno nero" che fino a poco tempo fa ancora si riteneva disperso. Il primo quaderno del volume comincia nel 1942, l'ultimo si conclude nel 1948. Le "Note I-V" mostrano come il pensiero di Heidegger di una storia dell'essere incominci a sbiadire in favore di un pensiero del Geviert, della "quadratura". Tuttavia, proseguono le problematiche interpretazioni dell'ebraismo nel quadro del tramonto spirituale dei tedeschi che già affioravano nelle "Riflessioni". Il dopoguerra è vissuto come un tradimento del proprio compito da parte dei tedeschi, del compito cioè di fondare l'"altro inizio" della storia dell'essere. In relazione a ciò, Heidegger comincia a elaborare non solo il fallimento dei propri progetti di politica universitaria del 1933-1934, bensì anche la sua interdizione all'insegnamento, ufficializzata nel 1946. Con la pubblicazione del primo volume delle "Note" si rende disponibile un'altra porzione del manoscritto che, compilato dall'inizio degli anni trenta fino all'inizio degli anni settanta, rende manifesto il "cammino di pensiero" di Heidegger attraverso gli scossoni del secolo.
Pensiero e poesia. Ediz. italiana e tedesca
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Armando Editore
anno edizione: 2018
pagine: 79
Nell'interrogare il linguaggio quale luogo di apertura al mistero dell'essere, spesso Heidegger si è rivolto alla parola poetica, in particolare alle opere di Hölderlin, George, Tralk, Rilke. Nel testo che presentiamo, brevi parole introducono ogni partitura poetica e ne illustrano la singolare situazione di paesaggio da cui la poesia ha preso le mosse. In due o tre righe di prosa, spesso altamente poetica essa stessa, Heidegger riesce a delineare uno stato d'animo di trepida attesa in uno sfondo in cui le forze naturali irrompono violente oppure si dispongono in una pacata composizione. La singolarità delle connotazioni, le inconsuete sottolineature, tutto contribuisce a stabilire un rapporto col mondo circostante che è insieme distacco dalla sua immagine ordinaria e partecipazione ad un nuovo volto inconsueto. Da questa rottura con la consuetudine nasce la poesia.
Che cos'è la metafisica? e altri scritti
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: goWare
anno edizione: 2018
pagine: 182
"Che cos’è la metafisica?" è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio magistralis tenuta nel 1929 all’Università di Friburgo, è stato successivamente arricchito dallo stesso Heidegger in modo importante, con un Poscritto nel 1943 e una Introduzione nel 1949. Nonostante le ridotte dimensioni, questo scritto rappresenta un passaggio obbligato per la comprensione del pensiero di Heidegger. Si tratta anche di un testo controverso, criticato per l’oscurità di alcuni enunciati. Ma anche di un testo grandemente apprezzato e seminale. Wittgenstein lodò il tentativo di Heidegger di “addentrarsi oltre i limiti del linguaggio” per esprimere l’indicibile. Questa edizione, curata da Federico Sollazzo, contiene la traduzione, le note e il commento di Armando Carlini, uno dei primi studiosi a introdurre seriamente Heidegger in Italia. L’ampia sezione di commenti aiuta a contestualizzare alcuni enunciati nell’ambito dell’opera di Heidegger. La presente edizione include anche alcuni brani significativi della "Lettera sull’'umanismo'". Con un contributo di Hans-Georg Gadamer.
Carteggio (1930-1949)
Martin Heidegger, Fritz Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 188
«Grazie alla traduzione di Francesco Alfieri, sono ora disponibili al lettore italiano le lettere dei fratelli Martin e Fritz Heidegger degli anni 1930-1949, in cui si trattano soprattutto questioni politiche e sociali. Il desiderio di mio nonno di rendere accessibili i suoi testi in forma leggibile, ma senza commenti, è rispettato anche in questa edizione, a parte poche note irrinunciabili per la comprensione dei testi o della traduzione. La speranza è che questo carteggio contribuisca a chiarire molte questioni ancora aperte.» (dalla Premessa di Arnulf Heidegger)
Nietzsche
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 1040
«Come Nietzsche aveva riconosciuto in Wagner il suo unico antagonista esistente e con ciò gli aveva tributato il più grande onore, così Heidegger ha dedicato a Nietzsche il suo scritto più articolato che tratti di un pensatore moderno, anche se in questo caso cronicamente inattuale, dandogli il supremo onore di definirlo "l'ultimo metafisico dell'Occidente". E come Nietzsche si distacca in tutto dagli oppositori di Wagner, così Heidegger non ha molto a che fare con tutte le generazioni di critici e biasimatori di Nietzsche - è molto di più, è l'unico che risponda a Nietzsche.» (Roberto Galasso)
L'evento
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 342
Dei sette trattati inediti - compresi nella terza sezione dell'edizione tedesca delle opere di Martin Heidegger - "L'evento" è il testo che, dopo i "Contributi alla filosofia" (2007) con cui è stata inaugurata la pubblicazione dei trattati, introduce nel cuore pulsante della riflessione heideggeriana. In questo scritto, composto tra il 1941 e il 1942 attorno alla parola-guida Ereignis ("evento"), Heidegger ripercorre e approfondisce, attraverso un percorso vertiginoso, non lineare ma potentemente evocativo, temi, questioni e figure che sono al centro della sua filosofia a partire dalla metà degli anni Trenta: il pensiero della storia dell'essere, il primo e l'altro inizio del pensiero, la questione della verità, la differenza tra essere ed ente, la critica della metafisica e della modernità, il destino dell'Occidente e dell'Europa, il ruolo e il compito dell'uomo, e, infine, il rapporto tra la filosofia e il pensiero e tra il pensiero e la poesia.
Aristotele. Metafisica (1-3). Sull'essenza e la realtà della forza
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2017
pagine: 160
Questo corso di lezioni, tenuto presso l’Università di Friburgo i. B. nel semestre estivo 1931, non è dedicato semplicemente all’interpretazione dei primi tre capitoli del libro IX della Metafisica di Aristotele, ma mira, attraverso tale interpretazione, alla comprensione del concetto greco dell’essere. Il titolo sotto il quale era stato originariamente concepito, Interpretazioni della filosofia antica, definisce tematicamente l’ambito della ricerca: con i concetti di dynamis ed energheia, Aristotele ha inteso rispondere alla domanda originaria sull’essere come presenza. Aristotele ha mostrato che c’è un modo di essere presente della capacità (forza) di produrre e che quindi la presenza della forza non presuppone un ente cui apparterrebbe, ma al contrario l’ente trova nella forza il suo a priori (Heidegger si richiama a Leibniz e al suo concetto di una vis primitiva, cfr. § 10 a). Nell’ambito della concezione greca dell’essere come presenza, Aristotele ha dunque cercato di stabilire quale sia la verità dell’essere come presenza: non è casuale, secondo Heidegger, che il capitolo finale del libro IX, che nei capitoli precedenti si occupa appunto della dynamis e dell’energheia, tratti nuovamente dell’essere come vero e come falso (sull’interpretazione di questo capitolo, Heidegger si era già soffermato negli anni precedenti). Mostrare che per Aristotele la forza ha un’essenza e una realtà indipendenti dall’esecuzione di ciò cui la forza dà capacità, significa per Heidegger accedere a quello che si sono chiesti i Greci chiedendosi dell’essere come presenza, significa cioè accedere alla domanda originaria della filosofia.
Carteggio (1912-1933) e altri documenti
Martin Heidegger, Heinrich Rickert
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 168
Il carteggio fra Martin Heidegger e Heinrich Rickert pubblicato qui per la prima volta in traduzione italiana contiene 43 lettere. Nella prima, del 13 dicembre 1912, lo studente Heidegger si scusa per la sua assenza ad un seminario di Rickert. L’ultima del 29 maggio 1933 è una lettera d’auguri di Rickert al nuovo Rettore dell’Università di Friburgo. Uno scambio epistolare che riguarda un’ampia e importante parte del percorso di vita e di pensiero di Heidegger e che ci aiuta a colmare alcune lacune nella sua biografia, gettando nuova luce sui suoi rapporti con la Chiesa Cattolica, con l’Università di Friburgo e con la filosofia dei primi anni del Novecento: non solo con il suo maestro e interlocutore Rickert, ma anche con Finke, Krebs, Husserl, Troeltsch, Lask e Jaspers. Oltre alle lettere, sono pubblicati nel volume anche otto documenti, fra cui la relazione di Heidegger, "Domanda e giudizio", tenuta nel 1915 all’interno di un seminario di Rickert, e il giudizio di Rickert sulla tesi di abilitazione di Heidegger "La dottrina della categorie e del giudizio" di Duns Scoto.
Sull'essenza della verità
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Armando Editore
anno edizione: 2019
pagine: 94
Quest'opera è apparsa in prima edizione nel 1943 e consiste nella rielaborazione del testo di una conferenza tenuta nel 1930. Questo documento segna la cosiddetta "svolta" nell'itinerario speculativo di Heidegger e costituisce una via d'accesso privilegiata al cuore del pensiero di uno dei maggiori e più influenti filosofi del Novecento.
Concetti fondamentali della filosofia aristotelica
Martin Heidegger
Libro: Copertina rigida
editore: Adelphi
anno edizione: 2017
pagine: 441
L'interesse di Heidegger per Aristotele, testimoniato da questo corso universitario che il filosofo tenne nel 1924, si colloca nel periodo cruciale dell'elaborazione dell'analitica ontologico-esistenziale di Essere e tempo. In particolare, nell'analisi della Retorica aristotelica compaiono già, in nuce, alcuni 'concetti fondamentali della filosofia heideggeriana' - come "Dasein" (esserci) , "In-der-Welt-sein" (essere nel mondo) e "Befindlichkeit" (il sentirsi situato, la situatività, e anche la situazione emotiva) - destinati a lasciare un segno indelebile nella filosofia del Novecento. Ma, soprattutto, Heidegger si impegna qui - come raramente in seguito - in una brillante fenomenologia dei "pàthe", delle «passioni», e del ruolo determinante che esse svolgono nella vita e nell'esistenza dell'uomo. La messa in questione del tradizionale privilegio accordato agli atti intellettivi superiori che questo implica suggerisce l'idea che siano costitutivi dell'uomo, allo stesso titolo della ragione, anche gli elementi 'inferiori', quali la sensibilità, le affezioni e le passioni.
La questione della tecnica
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: goWare
anno edizione: 2017
pagine: 90
“Il mondo si trasforma in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo”. Così si esprimeva Martin Heidegger in una lezione del 1953. Il grande e controverso pensatore tedesco non è un tecnofobo come si tende, talvolta, a rappresentarlo. La sua meditazione sulla tecnica non è una riflessione che può essere compresa nello schema tecnofobia vs. tecnofilia o tecnopessimisti vs. tecnottimisti. Quella di Heidegger, infatti, non è una critica alla tecnica, piuttosto una critica della tecnica, in quanto questa, insieme all’arte al linguaggio, è una via del disvelamento dell’Essere. Come tale è una questione eminentemente metafisica. Proprio per questo l’essenza della tecnica non è per niente tecnica. Un’affermazione densa di conseguenze. Torna finalmente disponibile, con un’approfondita introduzione di Federico Sollazzo, il più importante lavoro filosofico dedicato alla tecnologia, un testo ormai introvabile in lingua italiana.