Antipodes

"Memorie itineranti" è il viaggio dell'anima in bilico tra richiami ancestrali che tornano a più riprese e attese nuove che danno il senso dell'infinito. È un racconto in versi liberi da leggere tutto d'un fiato, nonostante ripercorra quasi mezzo secolo di vita e legami, luoghi, momenti senza limiti di tempo, forti e resistenti come l'amore che li ha generati e come la poesia a cui affidano il sogno dell'eternità.

Il viaggio dell'esistenza, che tutti fanno, anche chi non esce mai dal cortile di casa, è il filo conduttore di questo racconto.  Con l'ausilio delle dottrine antiche (dell'Occidente e dell'Oriente), quanto mai attuali, si intende porre il lettore di fronte a se stesso (ed al cammino che ha davanti), con una prospettiva diversa da quella oggi dominante.

Una scoppola più un manrovescio sono il preludio di un “mazziatone”. Che altro non è che una scarica nervosa di calci, schiaffi e pugni, senza controllo. All'impazzata. Adrenalina incontrollata sulla punta di mani e piedi per saldare conti in sospeso. Quando però il mandante del “mazziatone” non ha un volto ma è “solo” la vita (o meglio l'amore), è come dire che non è colpa di nessuno, non ci sono debiti da saldare o scuse da chiedere e si può solo accettare il destino come definitiva sentenza con contemporanea esecuzione di condanna. In giro per i vicoli, all'ombra del Vesuvio, drammi quotidiani si svolgono inesorabili sotto gli occhi di un giovane medico profondamente attratto da una Napoli che accoglie e abbraccia tutti.

"Una poesia autonoma e personale, quanto sottile e limpida che vive di un suo pensiero poetico-metaforico felice e balugina in proprio. Un mondo poetico ben strutturato che non manca di registrare la spirale interiore di un esito che ne coinvolge l'anima. [...] L'autore svolge la funzione di tenace guardiano della parola che diventa messaggio, progetto, fuoco vivo."

Gli argomenti trattati in questo libro spaziano dall'attualità spicciola ai grandi problemi sociali, quali, ad esempio, la povertà, le disuguaglianze, il razzismo e le guerre, tutti con un filo conduttore comune: la pandemia di Covid-19. Temi particolarmente sentiti dall'autore, affrontati con rigore e umanità, e dove narrazione, riflessione, analisi e giudizio si mescolano efficacemente, dando luogo a una scrittura intensa e realistica, che raffigura in modo icastico i fatti, le conseguenze, i cambiamenti dell'era Covid con tutte le criticità a essa connesse.

Il ritrovamento di un quaderno, in una spiaggia del mare di Trapani, fornisce l'occasione per una lettura attenta di un testo anonimo dalla tipologia narrativa incerta: un diario di bordo? Uno story board ? Una raccolta di favole rivolte ai bambini di ieri e di oggi? Di certo il racconto di un viaggio compiuto da un Argonauta dei nostri giorni nel Regno di Nettuno, a bordo di Argo, un batiscafo munito di un innovativo strumento che permette di comunicare con le creature del mare. Protagonisti delle storie, le specie più diverse degli abitanti del mare con note illustrative degli esemplari più rari. In ogni incontro l'Argonauta raccoglie dai suoi interlocutori, narrazioni ambientate nel “mondo di sotto”. Tra queste, il mondo dei ragazzi, amori sognati o eterni, racconti gialli, storie di luoghi. A conclusione del viaggio, l'Argonauta sarà chiamato a compiere una scelta difficile per poter raggiungere il suo “Vello d'Oro”.

Salvino, il bambino protagonista del romanzo, narra lo sviluppo di Monreale tra il 500 e il 600 soffermandosi sui tragici fatti che caratterizzarono quel periodo. Ci racconta, inoltre, l'arrivo a Monreale del simulacro del SS. Crocifisso che alimentò nel popolo monrealese il culto e la devozione nei confronti della sacra immagine.

Il racconto "Ostriche" ha uno sguardo femminile che non si identifica col genere ma con il "sensibile ed emozionale" che abita in ciascuno di noi e che fatica a manifestarsi. Ecco che si dipana dalla superficie dei corpi, dalle sensazioni che ci scuotono facendoci assaporare la parte più istintiva di noi per giungere al sentimento totalizzante dell'amore, tale da renderci ciechi e sordi.

La storia di un bambino come tanti che, crescendo non si riconosce più, per un attimo si smarrisce e diventa l'ombra di se stesso. Un'avventurosa e coraggiosa ricerca di senso, fino a recuperare l'unico filo conduttore che può portare a ritrovarsi: l'amore. Età di lettura: da 6 anni.

"Non mi lasciare, accompagnami" è un viaggio dentro sé stessi e intorno a sé in cui le parole diventano il mezzo più efficace per rappresentare un flusso ininterrotto di pensieri ed emozioni dilatate, ritrovate, lacerate. La natura rappresenta il mezzo per attenuare la frattura fra sé stessi e il mondo. L'amore è passione, avidità e desiderio di conferma; una sete ancestrale e pura senza compromessi che non riesce a colmare il vuoto e l'inquietudine.

Un viaggio appassionante e divertente, colorato, all'interno delle tradizioni gastronomiche siciliane, raccontato con un linguaggio dinamico e leggero, talvolta dialettale, pensato per ragazzi ed adulti. Ricette dolci e salate, immerse in un contesto narrativo, che mira a stimolare la curiosità, attraverso il racconto. Emozioni, colori, ambienti e sentimenti della terra del mito e della bellezza, contenuti all'interno di venti racconti con altrettante ricette, esperimento sinestetico di assaggio culturale, volto a trasmettere al lettore l'amore per la cucina e per la cultura del buon cibo siciliano.

Un viaggio poetico fuori e dentro sé stessi, un percorso tra natura ed interiorità. Sullo sfondo onnipresente la Sicilia, universalizzata attraverso l'uso della parola. Dal mare alle sponde dei fiumi, dai prati ai lavandeti, la poetessa descrive in versi tutta la bellezza della sua terra, facendone libero canto. Introduzione di Tommaso Romano.