Castelvecchi: Etcetera
Cos'è l'arte?
Joseph Beuys
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 144
Visionario dalla personalità complessa, Beuys per anni ha coltivato instancabilmente, attraverso le opere, l'insegnamento e l'attivismo, un ambizioso progetto per la trasformazione della società occidentale contemporanea in un sistema pacifico, democratico e creativo. La strada da percorrere per raggiungere questo traguardo è l'arte, considerata non come il dono di pochi talentuosi, bensì come una capacità innata dell'essere umano, praticabile da ogni individuo. In questa lunga conversazione del 1979, Beuys dialoga con Volker Harlan esponendo le motivazioni di fondo della sua “scultura sociale”: riflessioni illuminanti, in cui l'arte emerge al crocevia tra filosofia, spiritualità, pedagogia, ecologia ed economia politica. Beuys si rivela l'architetto di una concezione estetica rivoluzionaria, fondata su una riduzione all'essenziale; un'arte che vuole essere una prassi condivisa e permanente per migliorare la relazione fra l'uomo e il mondo.
Le civiltà dell'arte
Eugène Emmanuel Viollet-Le-Duc
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 126
Nel 1863 Eugène Viollet-le-Duc, architetto noto per i restauri di edifici medievali francesi, viene nominato professore di storia dell'arte e di estetica all'Ecole des Beaux-Arts di Parigi. Fervente antiaccademico, è osteggiato a tal punto da alcuni colleghi che già a marzo del 1864 si dimette. Decide comunque di pubblicare il ciclo di lezioni programmato, nella convinzione che l'architettura non sia una dottrina per eruditi, ma un aspetto basilare della vita umana. Nascono così le «Conversazioni sull'architettura», opera in due volumi sullo sviluppo storico della disciplina. Le civiltà dell'arte è la "prima conversazione", nella quale l'autore enuncia la propria tesi di fondo, radicale per l'epoca: ogni rassegna delle forme artistiche dei popoli è inutile se non si comprendono le ragioni di esistenza e i rapporti reciproci di quelle forme all'interno dei loro sistemi culturali di appartenenza. Ciò lo porta a sostenere che l'arte è una "necessità dello spirito", le cui differenti manifestazioni nelle diverse civilizzazioni non devono far perdere di vista il carattere universale. Contro il luogo comune che lo liquida come un restauratore intransigente, Viollet-le-Duc è stato piuttosto un fine pensatore, di vaste conoscenze teoriche e pratiche, sempre attento a conciliare i dati concreti con il metodo razionale.
Un nero nei tribunali dei bianchi
Nelson Mandela
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 64
Nell'agosto 1962, dopo mesi di clandestinità e dopo aver partecipato alla conferenza pan-africana ad Addis Abeba, Mandela viene arrestato. Le accuse imputate al leader dell African National Congress sono due: aver incitato i lavoratori allo sciopero e aver lasciato il Paese senza passaporto. Durante il processo, Mandela rivolge un vero e proprio atto di accusa contro il governo segregazionista, rivendicando la necessità di seguire la propria coscienza anche se questa si scontra con le leggi dello Stato. Il discorso proposto in questo libro, autodifesa pronunciata in un'udienza pubblica, è dunque una dichiarazione di "odio" verso il sistema dell'apartheid, ma anche un piccolo capolavoro di arte oratoria, tanto abile quanto appassionato, che ricostruisce le ragioni della strategia dell'African National Congress e il fermento dei popoli africani all'alba degli anni Sessanta. Nelle parole di Mandela non rivive soltanto la realtà del dominio bianco in Sudafrica, ma anche il valore ideale di una lotta che ha superato i confini nazionali diventando presa di coscienza per tutti gli uomini liberi del mondo.
Il razzismo prima del razzismo
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 76
Gennaio 1944: in Europa infuria la Seconda Guerra Mondiale quando viene pubblicato questo saggio in cui Arendt riflette sulle tappe che hanno portato all'ideologia razzista del Terzo Reich. Figli di quello stesso Illuminismo a cui dobbiamo la «Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo», i semi del pensiero razzista trovarono terreno fertile in alcuni aristocratici francesi preoccupati, all'indomani della Rivoluzione, di individuare i motivi storici della loro superiorità sulle masse del Terzo Stato. Il quadro si allarga poi alla Gran Bretagna e alla Prussia fino al «Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane» del conte di Gobineau. L'affermarsi della superiorità dell'individuo, una lettura distorta del darwinismo e la politica imperialista delle potenze europee fra Otto e Novecento sono gli altri tasselli che la Arendt compone per spiegare il pensiero razzista.
Marxismo e populismo. Conversazione con Mauro Cerbino
Ernesto Laclau, Mauro Cerbino
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 43
In un dialogo fitto e appassionato, Laclau ripercorre le tappe salienti della propria biografia e del proprio pensiero: dai febbrili anni Sessanta – epoca dei movimenti studenteschi dominati dall’ideologia marxista – alla sua attività all’interno del Partito Socialista della Sinistra Nazionale, il crocevia fondamentale dell’incontro con Gramsci e con il suo concetto di nazionalpopolare, il Partito Comunista Italiano e la lotta operaia, il movimento femminista e quello sindacale. Attraversando decenni di lotta, il filosofo riflette sui limiti del concetto di classe e sulla complessa evoluzione della storia postmarxista, fino alle sue ultime propaggini postcoloniali. Al tema politico si intreccia anche una critica del soggetto cartesiano, il soggetto dominante della modernità, nonché la considerazione dell’incidenza sul suo pensiero della psicanalisi di Jacques Lacan e della decostruzione di Jacques Derrida.
Prova del teismo
John Henry Newman
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 80
Ritornato in Inghilterra da Dublino, dove aveva presieduto l’Università Cattolica di nuova fondazione, nel 1859 Newman riprende l’antico proposito di scrivere di fede e ragione, avviando un percorso che porterà al capolavoro della "Grammatica dell’assenso". In "Prova del teismo" egli replica a chi pensa che l’unica via per mantenere la fede sia oscurare la ragione, e lo fa con un argomento a sostegno dell’esistenza di Dio: non una formulazione meramente intellettuale, ma intimamente connessa alla pratica, una prova che passa attraverso il riconoscimento della consapevolezza della nostra esistenza e di una coscienza morale a essa associata. La sottile analisi fenomenologica che la sostiene rende manifesta la realtà trascendente di una Persona (Dio) dentro la persona che noi stessi siamo.
Per la storia dell'evoluzione dell'individuo
Gustav Landauer
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 48
Il saggio prende le mosse da una feconda analogia fra i termini atomo e individuo. Entrambi, considerati nel loro significato letterale, designano l'indivisibile. Landauer si oppone recisamente a una simile indivisibilità supposta come insuperabile. Attraversato, costituito, unificato dal principio motore della vita, l'individuo viene rettamente compreso, secondo il grande teorico dell'anarchismo tedesco, solamente in quanto organismo. E il suo luogo di realizzazione è la comunità. Non è infatti l'individuo il senso ultimo dell'anarco-socialismo landaueriano, bensì l'individualità, nella sua polarità indissociabile di autonomia e relazione. Nel pieno dispiegamento di essa, il singolo uomo si ricongiunge a una umanità comune, di cui si fa, in tal modo, il rappresentante più compiuto e più degno.
Discorso su Puskin
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 94
La centralità di Puskin nella letteratura russa fu a lungo discussa dopo la sua morte. Alcuni — tra cui Turgenev — gli contestavano il titolo di "poeta nazionale". Ma esiste una data, un giorno esatto, in cui La sua grandezza smise per sempre di essere messa in discussione. Quel giorno fu l'8 giugno del 1880, quando Dostoevskij pronunciò a Mosca il suo Discorso su Puskin. Il discorso segnò il destino dell'intera letteratura russa, fu un momento di catarsi collettiva che coinvolse tutti i presenti: «La sala sembrava presa da un attacco isterico... Persone sconosciute piangevano, singhiozzavano, si abbracciavano... Tutti, letteralmente tutti, piangevano per l'entusiasmo... Turgenev mi si è buttato al collo con le lacrime agli occhi... "Profeta! Profeta!", gridava la folla...», raccontò poi Dostoevskij in una lettera alla moglie.
Vademecum per gli spiriti più liberi
Helene von Druskowitz
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 56
Profondamente inserita nell'ambiente culturale dell'élite austriaca e tedesca della sua epoca, Helene von Druskowitz fu Fautrice di un'opera filosofica breve ma di straordinaria profondità intellettuale. Aveva uno stile provocatorio, modi sovversivi, si dichiarava socialista, fumava la pipa... In altri tempi l'avrebbero bruciata viva, ma alle soglie del Novecento, in un'epoca che si considerava moderna e civile, fu chiusa a vita in un manicomio. Era il 1891, aveva trentacinque anni. La sua malattia, dicevano le cartelle cliniche, era "misandria", cioè detestava gli uomini. “Vademecum per gli spiriti più liberi” fu scritto durante la reclusione. Un testo di altissimo valore filosofico, che rivela una pensatrice assolutamente autonoma, che del tema della violenza fa noli solo un motivo di ribellione ma di riflessione profonda e originalissima, vicina e insieme lontanissima a quella dell'amico-nemico Nietzsche.
Raffaello
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 48
Oltre a essere un pittore prolifico, Eugène Delacroix è stato un uomo di cultura, autore di un discreto numero di opere letterarie. Una parte di questa produzione aveva io scopo di comunicare al pubblico le sue opinioni circa alcuni problemi estetici basilari. In questo testo del 1850, il primo di una serie di articoli apparsi sulla “Revue de Paris” e dedicati a grandi maestri del passato — Michelangelo, Puget e Poussin —, il campione del Romanticismo in pittura sceglie di confrontarsi con un artista dall'indole apparentemente opposta alla sua: Raffaello Sanzio, l'emblema del Rinascimento italiano e del Classicismo più nobile. Rigettando ogni lettura tendenziosa, Delacroix loda Raffaello per la misura compositiva, la capacità di curare il dettaglio senza diventare mai pedante, e trae spunto dalla sua storia per dimostrare come il talento sia elemento necessario ma non sufficiente all'affermazione del genio, che in definitiva dipende sempre da una felice concomitanza di diversi fattori.
L'idiota
María Zambrano
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 46
"L’idiota", per Maria Zambrano, è colui in cui l'anima, in maniera silenziosa, arriva a dialogare con se stessa, colui che spoglia la parola del suo essere sensibile, riducendola al puro nucleo del visibile, staccandola dalle sue radici storiche. È colui in cui la parola è chiara in sé, in cui filosofia e poesia si incontrano arginando il desiderio e la speranza. Si trova in uno strano luogo che sembra essere il limite della condizione umana, in cui vivere significa nascere incessante mente. In (mesto libro la pensatrice spagnola ci conduce attraverso i significati dell'eterno archetipo, esplorato e narrato nei millenni da scrittori, filosofi, scienziati e artisti. Un viaggio che ha origine e approdo nella parola, dove essa risuona prima di venire pronunciata, dove anche la più semplice e comune porta in sé il vuoto dell'interiorità.
La rivoluzione in mostra
Jacques-Louis David
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 64
Figura preminente della pittura neoclassica, David fu appassionato assertore degli ideali della Rivoluzione Francese. Arrestato dopo gli avvenimenti del Terrore giacobino, riuscì a scampare alle esecuzioni termidoriane e durante i mesi di prigione concepì l'idea di un grande dipinto storico che potesse esprimere un nuovo messaggio politico e morale. Nacque così il quadro raffigurante Le Sabine che intervengono a sedare le ostilità tra romani e sabini: un chiaro invito alla riunificazione del popolo francese. David si fece interprete dei sentimenti e delle aspirazioni di un'intera nazione. La storia antica, infatti, per lui non era solo un repertorio di belle forme, ma un valido modello di virtù civica. In occasione della presentazione dell'opera, il pittore pubblicò un opuscolo divulgativo per spiegare il tema del quadro e la democratica, quanto allora inusuale, scelta di rendere Le Sabine visibile a tutti dietro pagamento di un biglietto. Questa brochure, illustrando le ragioni dell'artista, è il necessario complemento alla comprensione di un tassello importante di storia dell'Europa moderna.