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Bononia University Press: Seminario giuridico dell'Università di Bologna

La parafrasi greca delle istituzioni di Giustiniano tra methodus docendi e mito

La parafrasi greca delle istituzioni di Giustiniano tra methodus docendi e mito

Marco Molinari

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2021

pagine: 236

La Parafrasi greca delle Istituzioni di Giustiniano, attribuita quasi unanimemente all'antecessor Teofilo, è un rompicapo storiografico, a partire dal nome. Chiamarla così è, per taluni, il frutto di un'infelice convenzione. Quanto a Teofilo, presunto autore, c'è ancora, con Ferrini, chi ritiene che a metterla insieme non sia stato il celebre professore costantinopolitano che visse ed operò sotto il regno di Giustiniano. Tutt'al più, si dice, uno studente o un suo collaboratore: non si spiegherebbero altrimenti, inter alia, certi svarioni dell'opera, che dovremmo altrimenti attribuire, non senza qualche perplessità, al primo dei professores legitimae scientiae. Su questo piano, la Parafrasi c.d. 'di Teofilo' diventa - quasi inavvertitamente - 'mito', non come sinonimo di evento leggendario, ma come catalizzatore di fatti più o meno pulviscolari (accaduti nel VI secolo d.C, incerti ed incoerenti e oggetto di ipotesi opinabili), nel profilo di una figura leggibile (che è quella di un testo istituzionale in greco, di traduzione e commento alle Institutiones di Giustiniano, tramandato da una tradizione manoscritta di molto seriore all'epoca della probabile redazione). Basterebbero queste osservazioni per una rinnovata discussione sul tema. Tra i tanti, il punto di vista della storia della storiografia servirà a mettere qualche punto sulle i. Quando vada male, sarà stato proficuo disseppellire qualche notizia inedita e rispolverare dati assodati, specie perché non risultano sempre tali, a confutarli in chiavi diverse dalle solite.
25,00

Ferite dell'anima e corpi prigionieri. Suicidio e aiuto al suicidio nella prospettiva di un diritto liberale e solidale

Ferite dell'anima e corpi prigionieri. Suicidio e aiuto al suicidio nella prospettiva di un diritto liberale e solidale

Stefano Canestrari

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2021

pagine: 76

Il tema del suicidio richiede un confronto con questioni esistenziali fondamentali e il principale rischio di chi affronta un argomento così vertiginoso è quello di non riconoscerne la complessità. La perenne tentazione del giurista è di “chiudere le porte” a una riflessione problematica e sofferta ricorrendo ad equiparazioni che producono effetti semplificatori e occultano la molteplicità delle questioni in gioco. Questo scritto, all’opposto, si pone l’obiettivo di svelare l’inadeguatezza di alcune assimilazioni: la “liceità del suicidio” – principio fondamentale del biodiritto penale – non comporta automaticamente la “liceità dell’aiuto al suicidio”. E il concetto stesso di “aiuto al suicidio” dev’essere analizzato nelle sue numerose sfaccettature: l’agevolazione al suicidio “tradizionale” – provocato da forte sofferenza psicologica ed esistenziale – non può essere equiparata al fenomeno differente e dilemmatico dell’aiuto medico a morire. Il compito di delineare tali distinzioni con nettezza è necessario e urgente, anche alla luce delle recenti e celebri sentenze della Corte costituzionale italiana e di quella tedesca, che per motivi diversi rischiano di generare equivoci e fraintendimenti. L’aiuto al suicidio e il suicidio medicalmente assistito non sono gemelli congiunti e neppure fratelli: sono soltanto parenti che si ribellano a una convivenza forzata. Nell’ambito di queste coordinate il presente volume fornisce un contributo di fondamentale importanza anche nella prospettiva di un dibattito pubblico ponderato sulle questioni di fine vita.
12,00

La mediazione interculturale. Strumento per le politiche di inclusione e di contrasto alle disuguaglianze

La mediazione interculturale. Strumento per le politiche di inclusione e di contrasto alle disuguaglianze

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2021

pagine: 196

Questo volume nasce a seguito del convegno svoltosi a Ravenna, il 26 novembre 2020, organizzato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna e Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Bologna. Dopo le relazioni principali, tenute da docenti universitari, si sono succeduti gli interventi di referenti istituzionali, professionisti ed esperti della mediazione interculturale. In chiusura le osservazioni degli ospiti della tavola rotonda, moderata dall'Assessora all'Immigrazione del Comune di Ravenna, Valentina Morigi. Le singole sessioni sono state dedicate ai seguenti quattro temi: figure professionali della mediazione e forme contrattuali; mediazione interculturale in un contesto di emergenza; dalla mediazione interculturale alla mediazione sociale; la mediazione digitale e nuove forme tecnologiche di discriminazione.
25,00

La libertà di espressione dei «funzionari»

La libertà di espressione dei «funzionari»

Chiara Bologna

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 236

Il ruolo cui sono chiamati i pubblici funzionari e i relativi vincoli che questi hanno di imparzialità e servizio nell'interesse della collettività, insieme alla tutela dell'efficienza dell'amministrazione, sembrano essere in molti Paesi alla base di discipline che richiedono ai pubblici impiegati peculiari doveri di riserbo. La presenza anche in Europa di tradizioni giuridiche che impongono forme di «moderazione» ai funzionari pubblici è alla base dei principi applicati in materia tanto dalla Corte di giustizia quanto soprattutto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Al contempo, però, i fatti più recenti avvenuti proprio in alcuni Stati europei rendono nuovamente attuale la questione dei limiti che gli ordinamenti costituzionali liberal-democratici devono porre ai pubblici poteri quando questi restringono l'esercizio della libertà di espressione dei propri funzionari. I licenziamenti di massa avvenuti in Turchia dopo il tentato golpe del 2016 o la cessazione anticipata del mandato dei giudici in Ungheria ci ammoniscono sui rischi di ogni forma di limitazione della libertà di espressione e in particolare delle limitazioni applicate ai dipendenti pubblici, necessari, più di tutti, alla costruzione di un'«ortodossia politica» di Stato e più di tutti esposti a divenire, nelle democrazie instabili, nuovi «vassalli». In riferimento all'ordinamento italiano diviene necessario stabilire se quest'ultimo permetta, preveda o addirittura imponga il rispetto, da parte del pubblico dipendente, di un peculiare dovere di riserbo. Nell'ambito della categoria dei «funzionari», intesi estensivamente quali titolari di pubbliche funzioni, uno spazio di riflessione specifico, legato alle peculiarità delle mansioni svolte, non può non essere riservato all'esercizio della libertà di espressione da parte dei magistrati, che talvolta, come ebbe a sottolineare il Presidente della Repubblica Napolitano, si rendono protagonisti di dichiarazioni «esorbitanti i criteri di misura, correttezza espositiva e riserbo» contribuendo a «disorientare i cittadini».
25,00

Capace di intendere, incapace di volere. Malinconia, monomania e diritto penale in Italia nel XIX secolo

Capace di intendere, incapace di volere. Malinconia, monomania e diritto penale in Italia nel XIX secolo

Sonia Abis

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 228

Il volume offre un'analisi storico-giuridica del suggestivo tema della follia lucida giuridicamente rilevante in criminalibus (malinconia criminale, monomania omicida, mania sistematica omicida) in un'ottica pluri-dimensionale che sottolinea l'incontro, nel XIX secolo, fra consolidati assetti normativi e irrompenti innovazioni scientifiche. Un secolo nel quale la prospettiva inedita della scienza psichiatrica relativamente alle 'malattie della volontà' influenzò ampiamente l'approccio della medicina legale ai vizi della mente, imponendo alla legislazione e alla dottrina penalistica ripensamenti e revisioni.
25,00

Avvocati indisciplinati. I procedimenti del Sindacato Fascista degli Avvocati e dei Procuratori di Bologna (1934-1942)

Avvocati indisciplinati. I procedimenti del Sindacato Fascista degli Avvocati e dei Procuratori di Bologna (1934-1942)

Alessia Legnani Annichini

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 168

Nato da un'originale indagine archivistica presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna, il volume ricostruisce i procedimenti disciplinari nei confronti dei professionisti del foro cittadino negli anni in cui il controllo sull'avvocatura fu esercitato dal Sindacato fascista. Emerge come i giudizi disciplinari pertinenti all'ambito politico rappresentino un numero esiguo, a testimonianza di come la maggioranza degli avvocati bolognesi manifestasse almeno formalmente una posizione allineata al Regime e di come l'eventuale lontananza di taluni dalla politica dello stato fascista non pregiudicò l'esercizio della loro professione.
25,00

La garanzia dell'unità della Repubblica. Studio sul giudizio di legittimità in via principale

La garanzia dell'unità della Repubblica. Studio sul giudizio di legittimità in via principale

Corrado Caruso

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 472

Il volume ha ad oggetto il giudizio di legittimità costituzionale in via principale, analizzato alla luce dei dibattiti in Assemblea Costituente, delle modifiche intervenute con la revisione del Titolo V della Costituzione, dei modelli processuali elaborati dalla dottrina e dei percorsi giurisprudenziali che la Corte costituzionale ha seguito nel corso degli anni, a partire dalla sua entrata in funzione. L'analisi evidenzia come detto giudizio abbia progressivamente assunto le sembianze di un processo tra parti, di un regolamento di competenza finalizzato a delimitare l'esercizio della funzione legislativa in ragione degli interessi territoriali coinvolti. Simile evoluzione ha portato a un riposizionamento istituzionale del Giudice delle leggi, che tende a farsi arbitro delle contese politico-territoriali degli enti di governo. Nella consapevolezza che gli studi sulla giustizia costituzionale non possono limitarsi a registrare regolarità giurisprudenziali, ma dovrebbero ambire a delineare modelli coerenti con una determinata dottrina della Costituzione, l'opera propone una differente configurazione del giudizio in via principale. Detto sindacato deve essere inteso come procedimento giurisdizionale avente ad oggetto norme e orientato a garantire l'unità della Repubblica nella Costituzione. Una garanzia istituzionale ed oggettiva, dunque, volta alla difesa dell'integrità complessiva dell'ordinamento. In virtù di queste premesse, il volume propone alcuni correttivi istituzionali e giurisprudenziali coerenti con tale modello.
40,00

La corte nel contesto. Percorsi di «ri-accentramento» della giustizia costituzionale in Italia

La corte nel contesto. Percorsi di «ri-accentramento» della giustizia costituzionale in Italia

Diletta Tega

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 384

Lo studio è dedicato alla recente tendenza al ri-accentramento, dopo decenni, invece, di "diffusione" del controllo di costituzionalità: la Corte costituzionale cerca di tornare al centro della scena, recuperando spazi di intervento che, prima, aveva lasciato andare, a beneficio del legislatore, ma anche dei giudici comuni e di quelli europei. Questa tendenza è inquadrata in una prospettiva più generale: quella che guarda al contesto complessivo - giuridico, politico, culturale e sociale - in cui l'Istituzione opera. Il ruolo del giudice delle leggi sembra cambiare nel tempo, anche se non cambiano le disposizioni dedicate alla Corte. Che cosa è, allora, che cambia? Cambiano le domande che vengono rivolte alla Corte; i suoi rapporti con le altre istituzioni; i paradigmi che, anche quando non rivendicano esplicitamente una natura costituzionale, sicuramente influenzano il costituzionalismo nazionale. Cambia il contesto, appunto. La diversità delle tendenze in cui si è articolata la giurisprudenza costituzionale e il mutare delle sue costruzioni interpretative riflettono anche il costante tentativo della Corte di continuare ad approvvigionarsi del massimo possibile di legittimazione delle proprie decisioni, tenuto conto del contesto in cui esse dispiegano i propri effetti. Leopoldo Elia ha ricordato che la Corte, forse il miglior prodotto della Costituzione del 1947, ha bisogno di una continua rilegittimazione, come tutte le grandi istituzioni. La prima fonte di legittimazione è, chiaramente, la stessa giurisprudenza: lo si può vedere in tutte le stagioni della giurisprudenza costituzionale e lo si vede anche oggi nella stagione del ri-accentramento.
35,00

Contrattazione collettiva e pluralità di categorie

Contrattazione collettiva e pluralità di categorie

Giulio Centamore

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 256

Tema antico e per molti aspetti tra i più suggestivi del diritto sindacale, la categoria ritorna periodicamente nel dibattito dottrinale e all'attenzione della giurisprudenza, specialmente nelle fasi in cui i processi di trasformazione delle relazioni industriali agiscono con maggiore incisività e rapidità. Lo studio muove da un orientamento consolidato da decenni nell'ordinamento giuridico, secondo il quale la definizione del campo di applicazione dei contratti collettivi è espressione diretta del principio di libertà sindacale, sancito dall'art. 39, comma 1°, della Costituzione. Su queste basi, il lavoro si articola in tre direzioni. In una prima prospettiva - interna alle relazioni industriali - si sofferma sul fenomeno della sovrapposizione tra gli ambiti di applicazione dei contratti collettivi e sui tentativi delle parti sociali di darvi risposta. Prendendo in considerazione l'ipotesi di un intervento legislativo sul sistema sindacale, si interroga su quale equilibrio tra libertà sindacale e certezza giuridica possa considerarsi adeguato, nella definizione delle categorie contrattuali. Infine, prospetta una soluzione a una questione discussa per anni dalla dottrina e dalla giurisprudenza: in presenza di una pluralità di contratti collettivi con ambito di applicazione sovrapposto, è possibile selezionarne uno soltanto, da utilizzare come parametro nei casi di rinvio dalla legge alla contrattazione collettiva?
25,00

Giustiniano, gli argentarii e le loro attività negoziali. La specialità di un diritto e le vicende della sua formazione

Giustiniano, gli argentarii e le loro attività negoziali. La specialità di un diritto e le vicende della sua formazione

Fabiana Mattioli

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 216

Il volume ha per oggetto di indagine la legislazione di epoca giustinianea relativa alle attività finanziarie e commerciali degli argentarii. L'insieme degli interventi normativi giustinianei viene preso in esame in una trattazione unitaria (ma senza che ciò comporti il sacrificio della trama esegetica - talvolta complessa - dei singoli provvedimenti) volta ad affrontare, dopo gli episodici (benché rilevanti) interventi realizzati dalla cancelleria già all'epoca delle compilazioni, un corpus di norme, essenzialmente riconducibile al periodo della legislazione novellare, che risulta nel suo complesso compatto e omogeneo, sia quanto ai tempi di emanazione (che vanno quasi certamente dal 536 al 542), sia per le linee di politica legislativa, di sostanziale favore, che esprime nei confronti della corporazione degli costantinopolitani. In un contesto in cui non si rinuncia a collocare la legislazione oggetto della ricerca nel quadro politico ed economico del tempo, ne scaturisce un quadro articolato delle svariate attività a loro riconducibili rispetto alle quali, in deroga al diritto comune, tende a configurarsi un diritto marcato da una spiccata specialità, espressione della volontà di un legislatore pronto a sacrificare alle esigenze della corporazione regole e principi consolidati.
25,00

Profili giuridici dei residui delle attività antropiche urbane. Gli incerti confini della gestione dei rifiuti urbani

Profili giuridici dei residui delle attività antropiche urbane. Gli incerti confini della gestione dei rifiuti urbani

Piergiorgio Novaro

Libro: Libro in brossura

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 456

L'opera si prefigge l'obiettivo di delineare i confini giuridici del concetto di rifiuto urbano, tanto nella prospettiva europea quanto in quella nazionale, al fine di enucleare per differenziazione un concetto giuridico nuovo: il residuo delle attività antropiche urbane o, più semplicemente, residuo urbano. Per fare ciò, presupposti essenziali divengono due distinte analisi. La prima riguarda la molteplice stratificazione giuridica realizzatasi attorno al concetto di rifiuto di derivazione europea, cui si oppone, per evidente contrasto, la assai minore attenzione riservata alla nozione di rifiuto urbano, espressamente prevista dal diritto europeo solo nel 2018. La seconda analisi concerne invece quel complesso di norme, disorganico e non privo di qualche antinomia, che il diritto nazionale ha riservato in più interventi successivi alla gestione integrata dei rifiuti urbani e al servizio pubblico ad essa preposto. Conoscere quali siano le caratteristiche giuridiche del servizio pubblico, associate alle caratteristiche delle singole attività in esso ricomprese, risulta fondamentale per determinare il ruolo centrale che l'utente - soggetto proprietario del bene assolve per l'esatta determinazione del momento in cui esso diviene rifiuto urbano. Da qui, la possibilità di spingere oltre la ricerca sul duplice presupposto dell'animus del soggetto e del rapporto giuridico che intercorre tra questo ed il bene, per giungere così alla definizione del nuovo concetto di residuo urbano. Piergiorgio Novaro è dottore di ricerca in diritto dell'economia e del mercato e assegnista di ricerca dell'Alma Mater - Università di Bologna. La sua attività di ricerca è orientata allo studio del diritto pubblico e del diritto amministrativo. Tra i suoi temi di ricerca, l'ambiente riveste un ruolo centrale assieme alla materia dei servizi pubblici. È stato membro dell'unità di ricerca dell'Alma Mater nel EU-China Environmental Governance Programme dal titolo The Capacity Building of Environmental Justice and Guarding Environmental Rights in Western China, in collaborazione con la China University of Political Science and Law, Università di Pechino. È relatore in conferenze internazionali sulle tematiche del diritto dell'ambiente e autore di pubblicazioni nazionali ed internazionali sul tema.
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