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Abscondita: Miniature

Il pittore della vita moderna

Il pittore della vita moderna

Charles Baudelaire

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 96

"Il pittore della vita moderna" non è solo la summa dell'estetica baudelairiana, ma è anche il manifesto teorico dell'intera avventura dell'arte moderna. Non molti altri testi possono vantarsi di aver incarnato così profondamente lo spirito di un'epoca, le sue tensioni, le sue contraddizioni interne, la sua spinta utopica verso il futuro. Opera breve, apparentemente legata al genere dell'«omaggio» (al pittore Constantin Guys), questo scritto racchiude la forza di un gesto inaugurale: con pochi colpi di pennello, pone le basi per l'avvento della modernità. Baudelaire vi tratteggia, infatti, l'ideale di un'arte capace di dire simultaneamente «l'eroismo della vita moderna» e la sua sospensione critica. Attraverso la sua argomentazione serrata e immaginifica, la modernità, sorta tra i boulevards e i faubourgs di quella Parigi che Benjamin definì la «capitale del XIX secolo », assume uno sguardo penetrante e ci fissa immobile, sospendendo tutte le superficiali certezze di noi «postmoderni». Più che del passato, questo breve scritto sembra mostrarci l'immagine del futuro indecifrabile di una modernità ancora a venire. Con uno scritto di Federico Ferrari.
13,00

I cornuti della vecchia arte moderna

I cornuti della vecchia arte moderna

Salvador Dalì

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 120

«I cornuti della vecchia arte moderna» scrive Alain Bosquet nella sua prefazione «è un testo fondamentale dell'epoca in cui la pittura moderna si trova a una svolta cruciale:, sia in America (Pollock, De Kooning, Rothko) sia in Europa (soprattutto il "mostro sacro" Picasso). E proprio contro la modernità Dalí si scaglia in questo pamphlet, la demolisce con il suo stile caustico e paradossale, riafferma i valori della tradizione. La modernità in pittura, per Dalí, è sinonimo di bruttezza, di tecnica fine a se stessa, di vuota astrazione. Ad essa contrappone il "classicismo artigianale", di cui si considera il più alto rappresentante, in sintonia con i grandi pittori del passato».
14,00

Palazzi di Genova

Palazzi di Genova

Pieter Paul Rubens

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 120

Al "benigno lettore" il pittore fiammingo Pietro Paolo Rubens presenta i Palazzi di Genova in un volume pubblicato a proprie spese ad Anversa, la sua città. Un progetto editoriale che giunge al quarto centenario e ancora fa parlare di sé, catalizza l'interesse di studiosi, critici, addetti ai lavori e non. Più che "well travelled" all'età di quarantacinque anni ancora da compiere, il fiammingo aveva già visto buona parte dei centri artistici (e di potere) in Europa: Roma, Mantova, Genova, Firenze, Padova, Venezia, Madrid, Valladolid tra il 1600 e il 1608, senza contare quanto vide in patria. Ha incontrato re, principi, duchi, ambasciatori, conti e marchesi. Ha frequentato finanzieri, mercanti e condottieri. Era elegante e conosceva sette lingue, tra le quali il latino e l'italiano. Aveva un "gustoso e vivace colorito" e un "tratto gentile" e lo fregiavano "nobili doti", tra le quali la "facondia del parlare". Eppure, fu Genova e la ristretta élite dei genovesi che ebbe modo di incontrare ad apparirgli quanto di più moderno. Erano qualcosa di inedito ai suoi occhi i palazzi di città e le tante ville a pochi chilometri da quel centro che oggi chiamiamo "storico" e che allora era il cuore pulsante della vita economica e finanziaria che gravitava sul porto, abbracciato naturalmente ad arco da un fitto reticolo di strade strette e buie.
14,00

La scuola di New York

La scuola di New York

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 112

"Un'antologia di poetica pone inevitabilmente la necessità di una selezione di scritti e di una loro disposizione organica che non risulti faziosa. I testi qui proposti di Baziotes, De Kooning, Gorky, Gottlieb, Hofmann, Motherwell, Newman, Pollock, Reinhardt, Rothko, Still, in accordo con la natura frammentaria e stratificata del movimento informale americano, si propongono di tratteggiare un quadro volutamente non pacificato, né tanto meno sistematico, dei molti punti di vista che convivevano all'interno di quella che solo poi è stata chiamata, per le esigenze della storia dell'arte, la Scuola di New York. In accordo con questo presupposto, e con la natura eminentemente pratica della poetica informale americana, si è scelto di non presentare testi di vocazione più analitica, per cui si rimanda soprattutto ai testi critici e teorici di Motherwell e di Newman, nonché alla loro polemica epistolare sulle origini del movimento, quanto piuttosto brani di carattere personale, risposte individuali ai più individuali quesiti, nel loro libero sovrapporsi al di là di ogni regia di temi." (Dallo scritto di Viviana Birolli)
13,00

Il canto della voluttà

Il canto della voluttà

Utamaro

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 128

Utamaro (1753-1806), il grandissimo incisore e pittore le cui litografie segnano l'epoca d'oro delle stampe giapponesi (l'ukiyo-e, «immagini del mondo fluttuante»), affermò il proprio stile principalmente nel genere delle stampe erotiche shunga, uno dei vertici assoluti della rappresentazione dell'eros nell'arte in cui l'affascinante seduzione del desiderio raggiunge una splendida capacità di stilizzazione e di espressione. Le magnifiche stampe presentate ne Il canto della voluttà hanno forma di libro, secondo l'uso che si affermò in Giappone nella seconda metà del 1700, e di cui Utamaro fu il più ispirato rappresentante. Le diverse stampe non sono correlate l'una all'altra, il lettore è così costretto a concentrarsi su ciascuna di esse, carpendone tutta la bellezza e prolungando il godimento. Ogni illustrazione è accompagnata da un commento in forma di breve dialogo tra gli amanti, che produce effetti comici o drammatici di una modernità stupefacente. Con uno scritto di Kazuhiko Fukuda.
14,00

La pittura di Manet

La pittura di Manet

Michel Foucault

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 96

"Vorrei scusarmi di parlarvi di Manet, poiché in realtà io non sono uno specialista di Manet, e non sono neppure uno specialista di pittura, per cui è da profano che vi parlerò. E non ho affatto intenzione di parlarvi in generale di Manet: mi limiterò a presentarvi alcune sue tele che cercherò, se non di analizzare, almeno di spiegare in alcuni dei loro aspetti, tralasciando però quelli senza dubbio più importanti e meglio conosciuti." Il libro presenta il saggio di Foucault "La pittura di Manet", seguito dallo scritto "Manet e lo smarrimento dello spettatore" di Carol Talon-Hugon. Introduzione di Maryvonne Saison.
13,00

Lettere, riflessioni, testimonianze

Lettere, riflessioni, testimonianze

Jackson Pollock

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 160

"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. [...] Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi ma epigoni; non continuatori ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere." (Dallo scritto di Elena Pontiggia)
15,00

Tiziano

Tiziano

André Chastel

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 112

"La vita, la lunga vita di Tiziano cerca e trova un 'finale' inaudito e straziante. Questo pittore della vitalità e del sapore del mondo può congedarsi solo in una sorta di grande incendio. Consuma il suo tesoro di forme, la sua stessa arte, in ciò che si deve definire un rogo fiammeggiante. Aveva sempre amato il rosseggiare dei crepuscoli. Ma a questa predilezione si aggiungono ora, sempre più spesso, incomprensibili incendi in lontananza. Niente di più commovente, di più doloroso di queste notti in cui le cose bruciano, di questo consumarsi delle cose e degli esseri. Quando Tiziano si spinge fino in fondo, come nella 'Pastorale' di Vienna, nel 'Marsia', nella 'Pietà', l'intera composizione è invasa dalle fiamme e dal fuoco. Come nell'ultimo Rembrandt, che tanto doveva a Tiziano, l'universo fiammeggia e il pittore vi assapora il suo stesso rogo."
13,00

Lettere

Lettere

Pablo Picasso

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 96

Picasso non si chiamava semplicemente Pablo. Quando era nato, nel 1881, era stato battezzato, secondo le usanze ridondanti della Spagna dell’epoca, con nove nomi, una carovana di appellativi che rappresenta quasi un presagio, perché non c’è stato un solo Picasso: ce ne sono stati una decina. Nella prima metà del Novecento l’artista spagnolo è stato realista, simbolista, espressionista, primitivista, è stato (con Braque) il padre del cubismo, ha ripensato il classicismo, ha interpretato il surrealismo. Questo atteggiamento proteiforme si ritrova anche nelle sue lettere, di cui il presente volume propone un’emblematica antologia. Sembra quasi che Picasso si comporti coi suoi amori sentimentali come coi suoi amori intellettuali e che, ad esempio, quel suo fuggire a Céret con Eva senza chiarirsi con Fernande, o quelle sue profferte a Marie-Thérèse mentre è in vacanza con Dora Maar, nascano dalla stessa spregiudicata libertà che lo porta a dipingere alla Ingres e alla cubista in uno stesso periodo, in uno stesso momento, in uno stesso quadro. Picasso, però, è un maestro di pittura, non di vita. E la pittura, che preferisce chiamare col nome più dimesso ma più concreto di «lavoro», non solo è la sua più grande passione, ma è anche l’unica cui sa rimanere sempre fedele. In questo senso le sue lettere ci offrono una cronaca non dei suoi amori, ma del suo amore: per l’arte.
13,00

Sulla fotografia

Sulla fotografia

Lewis Carroll

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 112

Una grande affinità legò Lewis Carroll e il suo fantastico universo alla fotografia. La morte del soggetto, la sua resurrezione al di là del reale, l'arresto del tempo, la presenza di ciò che è assente e l'assenza di ciò che è presente, tutti questi paradossi Carroll li visse un'infinità di volte dietro il suo obiettivo. La fotografia svolse un'altra funzione per il grande poeta: quella di essere la camera di compensazione della sua vita amorosa frustrata. Noi fotografi siamo una genia di bricconi, di guardoni e di ladri. Ci troviamo ovunque non siamo desiderati; tradiamo segreti che nessuno ci confida; spiamo senza vergogna ciò che non ci riguarda e ci appropriamo di cose che non ci appartengono. E, a lungo andare, ci ritroviamo possessori delle ricchezze di un mondo che abbiamo depredato. Fu dunque la fotografia che permise a Lewis Carroll, a questo pastore tentato dal maligno, di esorcizzare i demoni che lo perseguitavano. Grazie alla fotografia, la cattura dell'immagine poteva surrogare il possesso. «Era fatale» scrive André Bay, uno dei suoi più profondi conoscitori, «che Carroll facesse intervenire questo schermo tra l'inaccessibile fanciulla e la sua brama di averla. Egli la possedeva attraverso l'obiettivo». L'intera vita amorosa di Lewis Carroll fu mediata dalla fotografia, passò attraverso di essa. Era il suo paese delle meraviglie, l'altro lato dello specchio. (Dallo scritto di Brassaï)
13,00

Donatello

Donatello

Emilio Cecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 128

«...d’ogni parte, in Donatello, si ritrova il suo fondamentale sentimento d’energia ascetica, quasi staccato e sprezzante del frutto. Con l’aiuto d’Iddio, il frutto ci penserà il genio a maturarlo. Ma, intanto, alla radice d’ogni cosa, come dello stile e della bellezza, è energia, abnegazione: intrepidezza. E può darsi che l’arte sia, sopratutto, una questione di forza morale». In appendice «Vita di Donato» di Giorgio Vasari.
14,00

Suger, abate di Saint Denis

Suger, abate di Saint Denis

Erwin Panofsky

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 112

Suger, abate dal 1122 al 1151 dell'antica abbazia parigina di Saint-Denis, fu uomo di Chiesa e di governo. L'aspirazione alla bellezza e al fasto dei luoghi sacri, l'uso dell'arte e dell'architettura in servizio della gloria di Dio sono stati la sua vera passione. Fedele discepolo di quel Dionigi al quale era intitolata l'abbazia, egli ritiene che la luce presente nel mondo sia guida e ascesa al divino come le materie che la possiedono: l'oro, le gemme, le vetrate, così come le dimensioni della costruzione. Suger ci ha lasciato un prezioso documento sull'opera di ricostruzione di Saint-Denis, e Erwin Panofsky, profondamente sensibile all'arte di quel periodo (come testimonia il suo capitale testo "Architettura gotica e filosofia scolastica"), lo tradusse e curò insieme alla moglie Gerda (Abbot Suger on the Abbey Church of St. Denis and Its Art Treasures, 1945) quando insegnava alla Princeton University. Il testo che qui presentiamo è il magistrale saggio che accompagnò e introdusse quell'edizione, corredato dalle immagini della grandiosa abbazia.
13,00

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