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Abscondita: Miniature

Goya

Goya

José Ortega y Gasset

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

«Non capisco perché gli storici dell'arte non confessino con maggior franchezza quello che dinanzi a Goya dovrebbero avvertire: che è un enigma, un dilemma enorme da chiarire, se non da risolvere, per cui occorre prudenza e rinuncia alle semplificazioni, in questo che è uno dei più complessi fenomeni che mai siano apparsi nell'intera storia dell'arte. [...] Comprendere Goya significa non solo spiegare quello che in lui è risolto, ma anche, e nello stesso tempo, rendere manifeste le cause dei suoi fallimenti. D'altra parte l'ipotesi di una "alta intelligenza", oltre a non accordarsi con i suoi errori, non è nemmeno utile a far luce sulla genesi dei suoi risultati più alti - e non mi riferisco solo al suo colore prodigioso e alla grazia frizzante delle sue forme, ma anche a ciò che nei suoi quadri e nelle sue incisioni trascende di molto i confini di qualsiasi arte pratica sino a sfiorare cosmici misteri e raggelanti destini. A nulla di tutto questo si può giungere con la chiarezza dell'intelletto; sono folgorazioni che vanno al di là di ogni concettualizzazione. La verità è che l'opera di Goya non deriva mai dall'intelligenza: o è banale mestiere o è veggenza di sonnambulo.
14,00

Basquiat e gli American Graffiti

Basquiat e gli American Graffiti

Achille Bonito Oliva

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 76

«Il 12 agosto 1988 Jean-Michel Basquiat muore a New York, stroncato nella sua deriva esistenziale malgrado la costruzione di un'opera che ha abbandonato ogni periferia e raggiunto il centro dell'attenzione internazionale. Ancora oggi celebriamo la durata ed esaltiamo il valore specifico, la complessa coesistenza di molte culture, capace di traghettarci nel nostro presente e attrezzarci per il futuro. Basquiat ha sostituito il ritmo abbreviato del rap con il respiro prolungato e disteso di un processo creativo che ci ha consegnato certamente non opere effimere ma forme espressive a futura memoria. Che è l'arte, ombra perenne di una vita breve».
13,00

Giorgione, l'inafferrabile

Giorgione, l'inafferrabile

André Chastel

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 84

«Uno dei misteri più singolari e appassionanti della storia della pittura è il fenomeno Giorgione. È quasi impossibile ricostruire in modo sufficientemente chiaro e preciso il suo percorso artistico; quasi impossibile giungere senza inciampi a un corpus accettabile; quasi impossibile, infine, render conto dell'arte di Giorgione. Ma cosa sarebbe la storia della pittura a Venezia – e persino in tutto l'Occidente – senza "Giorgione e il Giorgionismo", senza quel richiamo alla natura, al colore denso, alla vibrazione del paesaggio di cui parlano tutti gli autori antichi, senza quella rivoluzione interna, in grado di stupire il vecchio Bellini e di affascinare la generazione dei giovani, di cui parlano tutti gli autori moderni. Lo scarto fra le certezze e l'importanza o, se si vuole, fra ciò che è esplicito e l'intuizione, è tale che si è potuto parlare, abusando appena della parola, di un mito di Giorgione».
13,00

Picasso

Picasso

Gertrude Stein

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 110

Gertrude Stein scrisse questo piccolo libro nel 1933, a oltre trent'anni di distanza da quando, nel 1905, il giovane Picasso, di cui fu amica per tutta la vita, dipinse il suo famoso ritratto. In queste pagine, al tempo stesso narrative e critiche, tutte le fasi della parabola artistica del pittore che ha dominato il Novecento – dal periodo rosa alla scoperta dell'arte negra, al cubismo, al neoclassicismo – vengono osservate e analizzate dalla Stein con un'attenzione penetrante, con una devozione senza riserve che però non le impedisce di mantenere la massima autonomia di giudizio. Ecco ad esempio come, in poche semplici parole, riesce ad evocare la dirompente novità che fu, all'inizio del ventesimo secolo, l'arte di Picasso: «Non bisogna mai dimenticare che la realtà del ventesimo secolo non è la realtà del diciannovesimo, non lo è per nulla e Picasso fu l'unico in pittura a sentirlo, l'unico. La lotta per esprimere tutto questo si faceva sempre più intensa. Matisse e tutti gli altri vedevano con i loro occhi il ventesimo secolo ma era la realtà del diciannovesimo secolo quella che vedevano, Picasso fu il solo in pittura a vedere il ventesimo secolo con i suoi occhi e ne vide la realtà e di conseguenza la sua lotta fu terrificante, terrificante per lui stesso e per gli altri, perché non aveva niente che lo aiutasse, il passato non lo aiutava, nemmeno il presente, doveva fare tutto da solo».
14,00

L'impressionismo e altri scritti sull'arte

L'impressionismo e altri scritti sull'arte

Jules Laforgue

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 122

Il Laforgue che il lettore di questo libro ha tra le mani non è il poeta e il drammaturgo figura apicale d'un certo simbolismo francese, non l'autore amato da T.S. Eliot, e neppure colui che in Italia ebbe nei crepuscolari e in Montale dei convinti ammiratori e in Carmelo Bene il meno prevedibile degli interpreti. È invece il giovane appassionato di arte moderna, e in particolar modo di pittura impressionista; è l'osservatore acuto di alcune importanti esposizioni tra Parigi e la Germania; è il poeta-critico-teorico (non aveva ancora deciso cosa fare, da grande) gravato di gran studio che prova a mettere a punto un'estetica per i tempi nuovi; è il flâneur che si muove tra gallerie e musei, emulo baudelairiano, e riempie i suoi taccuini d'appunti e osservazioni; soprattutto, è il Laforgue che venne rilanciato non senza clamore all'alba del Novecento, grazie all'edizione controversa ma utilissima dei Mélanges posthumes, il terzo volume delle opere complete edite dal «Mercure de France» nel 1903. È insomma il Laforgue letto da Ardengo Soffici, da Vittorio Pica, da Roberto Longhi, da quei pochi cioè che nell'Italia di quegli anni erano desiderosi di capire qualcosa di più, e qualcosa di meglio, nel merito della prodigiosa efflorescenza della pittura francese.
14,00

Pittori

Pittori

Marcel Proust

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 76

In questo esile libretto sono raccolti i saggi brevi che Proust dedicò ai pittori amati lungo tutto l'arco della sua vita. Nei ritratti affettuosi e partecipati che l'autore della Recherche traccia di Chardin e Rembrandt, di Watteau, Moreau e Monet emerge uno dei più alti e insuperati esempi di pensiero figurativo, di critica d'arte capace di fermarsi sulle immagini, senza fuggire nell'erudizione sterile o nei gelidi tecnicismi. Una scrittura che vive di nulla, frequentando la sottile epidermide della pittura, là dove le cose del mondo stanno per finire, tra tizzi che muoiono, foglie che imputridiscono, vestiti che si logorano, uomini che passano... L'arte, e l'amore per essa, come momenti quasi mistici per accedere, non a un aldilà, ma a questo mondo fragile e finito che ci contiene. Esercizi di osservazione per apprendere, infine, a vedere. Con uno scritto di Federico Ferrari.
13,00

Scritti sull'arte

Scritti sull'arte

Piero Manzoni

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 144

L'interesse di Piero Manzoni (1933-1963) per la scrittura ha origini lontane. Protagonista dell'arte del Novecento, in gioventù fu indeciso se consacrarsi alla pittura o alla scrittura. Testi teorici, manifesti, articoli, scritti programmatici, strumenti per conoscere – e far conoscere – le sue idee, a volte pubblicati e tradotti già in vita in varie lingue straniere, testimoniano l'evolversi delle scelte e delle riflessioni manzoniane. Emblemi del suo «essere totale», di un artista dalla vocazione internazionale che ha concepito e realizzato in pochissimi anni Achromes, Linee, Sculture viventi, Merda d'artista, Socle du monde e molte altre opere radicali sintesi di poesia e ironia, gusto del paradosso e rigore concettuale. La scrittura, permeata da un substrato filosofico, sarà parte fondamentale di tutto il suo folgorante percorso. Il presente volume raccoglie sia gli scritti sull'arte editi in vita (dal 1956 al 1963) sia un nutrito corpus di bozze, dattiloscritti e appunti.
14,50

Paradosso sull'attore

Paradosso sull'attore

Denis Diderot

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 112

«Con un po' di cura, forse non avrei mai scritto nulla di più sottile e di più acuto. È un bel paradosso. Sostengo che è la sensibilità a rendere gli attori mediocri, l'estrema sensibilità gli attori limitati, il sangue freddo e il cervello gli attori sublimi»: così Denis Diderot (1713-1784) scriveva nel 1769 a Grimm, direttore della «Correspondance littéraire», annunciandogli il proprio testo. Soltanto dieci anni più tardi, dopo varie revisioni, "Il paradosso sull'attore" assumerà la sua definitiva forma dialogica, e dovrà attendere il 1830 per essere pubblicato in libro. Ma già al suo apparire in rivista, il testo alimentò l'accesa polemica sviluppatasi nell'Europa settecentesca sulla funzione del teatro, che vide tra i suoi protagonisti autori come Rousseau, Voltaire e Lessing. «Non esiste opera di Diderot più letta, più commentata, più contestata e più sicura di sopravvivere del Paradosso sull'attore» ha scritto Paul Vernière, uno dei più autorevoli esegeti del direttore dell'Encyclopédie. Ma sarebbe errato relegare il Paradosso, pur così ricco di vivaci aneddoti d'epoca, nell'ambito della specificità teatrale: nella forma serrata del dialogo, che nel suo movimento dialettico esprime al meglio la complessità del pensiero diderotiano, esso affronta anche il problema, cruciale nell'estetica, del «modello ideale» e della sua funzione nella rappresentazione della realtà. Prendendo posizione contro la «sensibilità», Diderot rifiuta ogni forma passiva, impulsiva di imitazione della natura: l'arte non può ridursi al puro e semplice effetto psicologico dell'immedesimazione, ma deve essere adeguazione critica a un modello, a un fulcro ideale, risultato - a sua volta - di un complesso lavoro di osservazione e di riflessione sui dati del reale.
13,50

Manet

Manet

Georges Bataille

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 128

Ci sono pittori che affascinano gli scrittori: Manet è uno di loro. Durante la sua breve vita, Baudelaire, Zola, Mallarmé, scrivono su di lui pagine ispirate. Dopo la sua morte, nel corso del Novecento, Valéry, Malraux, Foucault e Bataille gli consacrano studi approfonditi e ammirati. Quello di Georges Bataille (1897-1962), che qui presentiamo, è il più stupefacente. Che cosa poteva avere in comune il grande filosofo francese - affascinato dall'eccesso, dalla trasgressione, dall'erotismo, dalla morte - con Manet, pittore apparentemente «leggero», elegante, legato al gusto del Secondo Impero? In realtà quello che in Manet affascina Bataille è l'uomo del dubbio, colui che trasgredisce i valori stabiliti, colui che dà scandalo ai borghesi, ai bempensanti (basti ricordare l'Olympia), colui che sa rappresentare con rara potenza e verità la morte (L'esecuzione di Massimiliano, La morte del torero). Una lettura indubbiamente parziale, controcorrente, ma affascinante, con il grande merito di scoprire nell'opera di Manet profondità prima sconosciute, abissi prima ignorati, dalla critica e forse dallo stesso pittore.
14,00

Botticelli

Botticelli

Aby Warburg

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 128

Aby Warburg (1866-1929) scelse come argomento della sua tesi di dottorato due dipinti mitologici di Botticelli: la Nascita di Venere e la Primavera, a quel tempo divisi ed esposti rispettivamente agli Uffizi e all’Accademia. Nella scelta di due «capolavori», già allora considerati «emblematici» del Rinascimento, oltre alla volontà di porre in risalto il significato che l’interesse per l’antichità assumeva nella cultura fiorentina del tardo Quattrocento, è possibile riconoscere un’intenzione polemica e una sfida alla visione «estetizzante» di tali opere da parte di un pubblico «moderno», ispirata dalle concezioni dei preraffaelliti e dell’Art Nouveau. La dissertazione, presentata nel dicembre 1891, venne pubblicata due anni più tardi, con il significativo sottotitolo di Ricerche sull’immagine dell’antichità nel primo Rinascimento italiano, e con una dedica a Hubert Janitschek e al docente di archeologia classica Adolf Michaelis, di cui il giovane Warburg aveva nel frattempo seguito i corsi.
14,00

Pensieri di Antonio Canova sulle belle arti. Raccolti da Melchior Missirini

Pensieri di Antonio Canova sulle belle arti. Raccolti da Melchior Missirini

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 96

Antonio Canova (1757-1822), massimo esponente della scultura neoclassica, s'ispirò all'antichità per recuperare una bellezza ideale che solo l'arte ha il potere di far rivivere, e la cui effimera perfezione egli cercò di fissare nel bronzo o nel marmo. Nei suoi Pensieri sulle belle arti espone al suo biografo, l'abate Melchior Missirini, i segreti del mestiere di scultore, da una parte, e dall'altra la sua concezione dell'arte, che per molti versi rispecchia l'estetica di Winckelmann («nobile semplicità, calma grandezza») arricchita da un elemento tipicamente settecentesco: la grazia. Proprio per questa sua duplice valenza Pensieri sulle belle arti è prezioso sia per chi vuole conoscere i complessi princìpi e le tecniche che regolano l'arte della scultura, sia per coloro che desiderano approfondire la conoscenza di uno dei massimi scultori italiani e delle sue concezioni estetiche. Vengono riprodotte in appendice le eccezionali fotografie d'epoca del tempio di Possagno dopo i bombardamenti austriaci, nel 1917.
13,00

La sparizione dell'arte

La sparizione dell'arte

Jean Baudrillard

Libro

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 67

"L'arte è passata ovunque nella realtà. Si dice che l'arte si smaterializzi. È esattamente il contrario: l'arte oggi è passata ovunque nella realtà. È nei musei, nelle gallerie, ma altrettanto è nei detriti, sui muri, nelle strade, nella banalità di ogni cosa oggi sacralizzata senza altra forma di procedimento. L'estetizzazione del mondo è totale. Come abbiamo a che fare con una materializzazione burocratica del sociale, una materializzazione tecnologica del sessuale, una materializzazione mediatica e pubblicitaria del politico, così abbiamo a che fare con una materializzazione semiotica dell'arte. È la cultura intesa come ufficializzazione di tutto in termini di segni e di circolazione di segni. Ci si lamenta della commercializzazione dell'arte, della mercantilizzazione dei valori estetici. Ma questo è un vecchio ritornello borghese e nostalgico. Bisogna ben più temere, al contrario, l'estetizzazione generale delle cose. Molto più che la speculazione mercantile, bisogna temere la trascrizione di tutto in termini culturali, estetici, in segni museografici. Questo è la cultura, la nostra cultura dominante, l'immensa impresa di stoccaggio estetico, di risimulazione e reprografia estetica di tutte le forme che ci circondano. Questa è la più grande minaccia, è ciò che io chiamerei il grado Xerox della cultura."
13,00

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