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Abscondita: Carte d'artisti

Walter Gropius e la Bauhaus

Walter Gropius e la Bauhaus

Giulio Carlo Argan

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 256

«Walter Gropius è un uomo del primo dopoguerra. La sua opera di architetto, di teorico, di organizzatore e direttore di quell'ammirevole scuola d'arte che fu la Bauhaus è inseparabile dalla condizione storica della repubblica di Weimar e della fragile democrazia tedesca. La sua razionalità, la sua positività, il suo stesso ottimismo nel disegnare programmi di ricostruzione sociale brillano sullo sfondo buio della sconfitta tedesca e dell'angoscia del dopoguerra: la sua fede in un avvenire migliore del mondo nasconde uno scetticismo profondo, una lucida disperazione. Non era soltanto una difesa psicologica e morale: quel supremo prestigio della ragione era anche l'ultima eredità della grande cultura tedesca, l'unica forza di riscatto che la Germania potesse attingere dal proprio passato. L'opera di Gropius s'inquadra nella crisi dei grandi ideali, che caratterizza la cultura tedesca del XX secolo; nasce anch'essa dalla disgregazione dei grandi sistemi e dalla fiducia riposta in una critica costruttiva, capace di porre e risolvere i problemi immediati dell'esistenza. La razionalità che Gropius sviluppa nei processi formali dell'arte è affine alla dialettica della filosofia fenomenologica ed esistenziale (soprattutto di Husserl), cui è di fatto storicamente collegata: si tratta in sostanza di dedurre dalla pura struttura logica del pensiero delle determinazioni formali di validità immediata, indipendenti da ogni Weltanschauung. Nella sua opera il rigore logico acquista evidenza formale: diventa architettura, come condizione diretta dell'esistenza umana».
26,00

Sulla fotografia

Sulla fotografia

Man Ray

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 208

Man Ray è indiscutibilmente uno dei più grandi e rivoluzionari esponenti di questa «giovane» arte. Inventò e portò a perfezione nuove tecniche, come il rayograph e la solarizzazione, ed è autore di famosissimi ritratti di artisti e scrittori. La sua filosofia come fotografo è racchiusa nella celebre frase: «Dipingo quello che non può essere fotografato, fotografo quello che non voglio dipingere». In questo volume sono raccolti tutti gli scritti di Man Ray sulla fotografia, che costituiscono una tappa fondamentale nella definizione teorica di questa forma artistica.
23,00

Il problema delle forme e l'almanacco del cavaliere azzurro

Il problema delle forme e l'almanacco del cavaliere azzurro

Vasilij Kandinskij

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 144

"Al tempo stabilito le necessità maturano. Ossia lo spirito creatore riesce ad aprirsi un passaggio dapprima in un'anima, poi nelle anime, suscitando una nostalgia, un impulso interiore. Quando le condizioni necessarie alla maturazione di una precisa forma si sono realizzate, l'impulso interiore diventa tanto forte da creare un nuovo valore nello spirito umano, un valore che comincia a vivere nella coscienza o nell'inconscio dell'uomo. Da quell'istante, consapevolmente o inconsapevolmente, l'uomo si mette a cercare una forma materiale per il nuovo valore che vive in lui in forma spirituale. Il valore spirituale inizia la sua ricerca di materializzazione. La materia è qui una sorta di dispensa, in cui lo spirito sceglie, come fa il cuoco, quello che di volta in volta gli è necessario. Questa ricerca è la positività, la creatività; questo è il bene. Il raggio bianco che feconda. Il raggio bianco determina l'evoluzione, l'elevazione. Dietro la materia, dentro la materia, si cela dunque lo spirito creatore, lo spirito attivo." (Vasilij Kandinskij). Con uno scritto di Klaus Lankheit.
20,00

Lettere precedute da «Atti di un processo per stupro»

Lettere precedute da «Atti di un processo per stupro»

Artemisia Gentileschi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 176

«...quando fummo alla porta della camera lui mi spinse e serrò la camera a chiave e doppo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le coscie ch’io non potessi serrarle et alzandomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntatomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro che io sentivo che m’incendeva forte e mi faceva gran male che per lo impedimento che mi teneva alla bocca non potevo gridare, pure cercavo di strillare meglio che potevo chiamando Tutia. E gli sgraffignai il viso e gli strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una matta stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne, con tutto ciò lui non stimò niente e continuò a fare il fatto suo che mi stette un pezzo adosso tenendomi il membro dentro la natura e doppo ch’ebbe fatto il fatto suo mi si levò da dosso et io vedendomi libera andai alla volta del tiratoio della tavola e presi un cortello et andai verso Agostino dicendo: “Ti voglio ammazzare con questo cortello che tu m’hai vittuperata”». Con un saggio di Annemarie Sauzeau Boetti e uno scritto di Roland Barthes.
22,00

Ingegnere del tempo perduto. Conversazione con Pierre Cabanne

Ingegnere del tempo perduto. Conversazione con Pierre Cabanne

Marcel Duchamp

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 192

«Questa intervista ha provocato fin dalla sua prima pubblicazione reazioni contraddittorie – alcune perfino indignate – sia per le parole di Marcel Duchamp, sia per lo stile con cui ho ritenuto opportuno condurre il nostro dialogo. Tali reazioni si spiegano con il fatto che molti presumono di detenere la verità esclusiva su Duchamp, e così lo riducono, a loro uso personale, a una mummia asettica e muta. Tutto questo ha dato come frutto articoli, persino interi libri, spesso astrusi, oscuri, tesi a interpretare un particolare di un'opera, una frase, un atteggiamento; e questo divertiva molto Duchamp, sebbene in genere non si desse la pena di leggere quel che si scriveva su di lui. Com'era dunque possibile, in presenza di queste glosse complicate, di queste sapienti decifrazioni che propongono chiavi di lettura sempre nuove e sempre divergenti e contraddittorie, tollerare che Duchamp, "l'uomo più intelligente del XX secolo" secondo Breton, abbia potuto dare delle sue opere, nella nostra intervista, "spiegazioni insignificanti, piattissime motivazioni"? Com'era possibile ammettere che avesse detto, concludendone la lettura, "Tutto è chiaro come il sole"? Avrebbe significato accettare che Duchamp avesse posato sulla sua opera e sulla sua vita uno sguardo lucido, dando delle sue "cose" spiegazioni semplici, concise, spogliandole da complessi pensieri riposti o da segrete intenzioni.» (dalla postfazione di Pierre Cabanne)
22,50

Le mie memorie

Le mie memorie

Francesco Hayez

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 224

La più completa fonte primaria sulla vita e l’attività di Francesco Hayez (1791-1882), il più grande pittore romantico italiano, sono le Memorie che dettò all’amica Giuseppina Negroni Prati Morosini tra il 1869 e il 1875. La peculiarità di queste Memorie – frutto di una lunga strategia della costruzione dell’immagine di sé quale Hayez si può dire abbia perseguito da sempre – dipende in particolar modo dalla singolarità della stesura, che ne favorì quell’affascinante tono colloquiale garantendo allo scritto un’insolita piacevolezza; dovuta anche alla vivace alternanza tra le notizie artistiche e quelle di carattere privato, tra le notazioni generali, di carattere politico, sociale, di costume, e i sapienti squarci sugli ambienti artistici, dalla Roma del neoclassicismo napoleonico, alla Milano romantica, alla Monaco divenuta con Ludovico I capitale delle arti.
24,00

Piero della Francesca

Piero della Francesca

Roberto Longhi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 336

Roberto Longhi (1890-1970) è il più grande storico e critico d’arte italiano del Novecento e uno dei principali a livello mondiale. Della sua opera vastissima, Piero della Francesca – pubblicato nel 1927, tradotto lo stesso anno in francese e nel 1931 in inglese – è il primo testo apparso in forma di volume, e fu oggetto di un’accoglienza straordinaria, sia per le tesi rivoluzionarie in esso contenute, che modificarono profondamente la ricezione e le attribuzioni del grande artista fiorentino, sia per il suo magistrale stile letterario. È corredato da un vasto apparato iconografico, da ricchissimi sussidi biografici, storico-critici, bibliografici. È riproposto in questa nostra edizione nella sua forma definitiva, con l’aggiunta di Piero in Arezzo, scritto nel 1950 e pubblicato su «Paragone» nel novembre dello stesso anno, testo in cui Longhi riespone le proprie teorie con l’intento di renderle più comprensibile e augurandosi che vi si possa ritrovare «più chiarezza e semplicità che nella vecchia analisi del 1927, un po’ troppo come io stesso lo definii, “collet monté”».
32,00

Asfissiante cultura

Asfissiante cultura

Jean Dubuffet

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 144

«Quando la cultura pronuncia la parola arte, non è l’arte a esser chiamata in causa, ma la sua nozione. La mente dovrà esercitarsi a prendere coscienza – e a conservarla in modo permanente – dell’enorme differenza di natura esistente, nell’arte come in ogni altra cosa, tra la cosa stessa e la nozione della cosa. Il pensiero culturale assume in tutti i campi la posizione di spettatore, non d’attore; prende in considerazione forme, non forze; oggetti, non movimenti; elementi statici, non spostamenti e traiettorie. Nella sua ossessione di confrontare ogni cosa e di misurarla, nella sua ossessione di attribuire valori e di classificarli, il pensiero culturale può operare soltanto su oggetti concreti e tangibili, di misure stabili. Col vento è impotente: non ha le bilance per pesarlo, può pesare soltanto la sabbia che trascina. Dell’arte, la cultura non sa nulla, conosce soltanto le opere d’arte, che sono tutt’altra cosa, che spostano il problema su un terreno che non è più quello dell’arte, proprio come la sabbia in rapporto al vento. In tal modo la cultura falsa la creazione artistica, che così si snatura, tradisce la sua funzione naturale di vento per assumer quella di portatrice di sabbia. Gli artisti, per schierarsi con la cultura, si sono trasformati da soffiatori di vento in ammucchiatori di sabbia. Alcuni affermano che se venisse abolita la cultura non esisterebbe più l’arte. Si tratta di un’idea profondamente errata. L’arte, è vero, non avrà più nome; sarà la nozione di arte ad aver fine, non l’arte, che al contrario ritroverà una salute nuova dal fatto di non aver più nome». Con uno scritto di Federico Ferrari.
20,00

Scritti sull'arte

Scritti sull'arte

Caspar David Friedrich

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 144

In questi Scritti sull’arte – una sorta di solido mosaico di aforismi, scritti col tono dell’esortazione, della regola, anzi del comandamento – Friedrich ha concentrato tutto il suo pensiero sull’arte; tanto da farne una specie di manifesto non solo per sé, ma per l’intera arte romantica originaria. Frantumandolo, quasi riga per riga, se ne possono trarre tutte le indicazioni, le conoscenze e i riferimenti, per lui stesso, per la sua vita e la sua pittura, come se avessimo tra le mani la ponderosa sapienza di un trattato. Condizione preliminare è consacrare la vita all’arte; niente altro deve essere possibile, né scrivere, né insegnare, né viaggiare, né svolgere alcuna attività che non sia nell’intimo inerente all’arte; solo il rapporto con la natura, il cammino entro la natura, la «penetrazione» della natura, allo scopo di poterne assorbire lo spirito e trasferirlo nel quadro, è possibile, come atto complementare e preludente a quello del dipingere. Di questa consacrazione Friedrich è stato un esempio totale e supremo, e poiché essa comporta la solitudine, la lontananza dagli uomini, della sua vita e delle sue parole restano solo poche testimonianze. Scriveva a un amico che lo invitava a un viaggio: «Vuoi avermi con te, ma quell’io che ti piace non desidera stare con te. Devo essere solo e sapere che sono solo per poter vedere e sentire pienamente la natura. Devo compiere un atto di osmosi con quello che mi circonda, diventare una sola cosa con le mie nuvole e le mie montagne per poter essere quello che sono». Con uno scritto di Roberto Tassi.
20,00

Hieronymus Bosch: il tavolo della sapienza e altri scritti

Hieronymus Bosch: il tavolo della sapienza e altri scritti

Wilhelm Fraenger

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 144

È proprio dei grandi spiriti sollecitare indagini e interpretazioni talvolta antitetiche tra loro, soprattutto quando, come nel caso di Hieronymus Bosch, la loro opera è enigmatica e la loro vicenda umana rimane avvolta in un alone di leggenda impenetrabile. Wilhelm Fraenger, che ha dedicato la propria vita di studioso all’opera di Bosch, approfondisce qui la tesi esposta anche nei saggi Il Regno millenario, Le Tentazioni di sant’Antonio e Le Nozze di Cana (pubblicati in questa stessa collana) secondo cui l’arte del «Virgilio della pittura olandese» sarebbe una proiezione del messaggio religioso e rituale della comunità adamitica dei «fratelli del Libero Spirito», ai cui misteri il pittore sarebbe stato iniziato: Bosch non sarebbe dunque soltanto uno straordinario inventore di immagini; la sua è una visione del mondo che in ogni particolare obbedisce a un disegno allegorico di vaste dimensioni, in cui fonti teologiche, tradizione ermetica e metamorfosi alchemiche sono evocate con immagini di eccezionale pregnanza figurativa. Il fondatore della confraternita del Libero Spirito, come precisa Fraenger analizzando il Tavolo della sapienza (I sette peccati capitali) di Madrid, divenne per il pittore «non soltanto un mecenate, ma in un certo senso un vero e proprio uomo del destino, che seppe risvegliare in lui una forza ascensionale verso quell’avventura dello spirito che trasformò il timido Jeroen Anthoniszoon van Aken nell’audace Hieronymus Bosch.
20,00

Lettere (1887-1890)

Lettere (1887-1890)

Paul Gauguin, Theo Van Gogh, Vincent Van Gogh

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 304

Vincent van Gogh e Paul Gauguin vissero un’avventura umana esteticamente, spiritualmente ed emotivamente intensissima. Ad essa partecipò, in modo attivo e discreto, anche Theo van Gogh, mercante d’arte di entrambi, che favorì il loro sodalizio e li aiutò a dividere per un breve periodo lo stesso tetto e la stessa vita, in Provenza – al fine della creazione di una comune di artisti (l'Atelier du Midi) –; periodo che si concluse drammaticamente con la nota vicenda dell'automutilazione di Vincent. Le lettere e i documenti qui raccolti sono la testimonianza di questo sodalizio eccezionale, fra i più straordinari nella storia dell’arte. E sono anche la testimonianza straziante delle incomprensioni e delle traversie che dovettero affrontare due tra i più grandi pittori moderni, il cui genio rimase a lungo misconosciuto, e la cui vita si concluse tragicamente: nel 1890 con il suicidio di Vincent, seguito pochi mesi dopo dalla morte del fratello Theo e nel 1903 da quella drammatica di Gauguin, in un’isola della Polinesia.
29,00

Noa Noa e lettere da Tahiti (1891-1893)

Noa Noa e lettere da Tahiti (1891-1893)

Paul Gauguin

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2023

pagine: 144

È il 1° aprile del 1891 quando Gauguin salpa da Marsiglia alla volta di Papeete, dove, tra difficoltà finanziarie, passioni, scoperte e delusioni, rimane due lunghi anni. Per Gauguin, e soprattutto per la sua pittura, è un’esperienza decisiva, è come tornare alle radici dell’esistenza, a un mondo fatto di istinto, di genuinità, di ritmi naturali e di silenzi. Ed è questa realtà che Gauguin ritrae nelle sue tele e racconta nelle pagine di un quaderno che intitola semplicemente Noa Noa, profumo. Un taccuino d’impressioni, che l’artista trascrive una volta rientrato a Parigi: «Preparo un libro su Tahiti» scrive alla moglie nell’autunno del 1893 «che sarà molto utile per far capire la mia pittura». Una sorta di memoriale, dunque, a supporto della sua arte, a rafforzare quel desiderio di purezza, quel sentimento di primitività così nuovo e così difficile da far comprendere ai moderni europei. Noa Noa è qui presentato nella versione originale – non rimaneggiata dal poeta simbolista Charles Morice, a cui Gauguin aveva affidato la revisione del manoscritto – e accompagnato da una selezione di lettere da Tahiti alla moglie e agli amici più cari.
20,00

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