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Società Editrice Fiorentina: Quaderni Aldo Palazzeschi. Nuova serie

Carteggio 1875-1905

Arrigo Boito, Giuseppe Giacosa

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2025

pagine: 336

Con l’espressione «fraternità d’arte» Piero Nardi definiva, nei suoi tuttora fondamentali studi biografici, il peculiare legame tra Arrigo Boito e Giuseppe Giacosa. L’edizione del ricco e in gran parte inedito carteggio tra i due autori – figure centrali della scena teatrale e culturale italiana di fine Ottocento – documenta non solo un’amicizia sempre viva, ma anche un trentennale dialogo sulle scelte poetiche e linguistiche che accompagnò l’elaborazione e la messa in scena di numerose opere, come il Nerone e Tristi amori, nonché la diretta collaborazione per la stesura dell’Ode all’arte e del Filo. Scena filosofico-morale per marionette. Non mancano, tra le lettere, testi in versi che testimoniano un’intensa e divertita sperimentazione metrica e stilistica, ulteriore segno della vivacità del confronto creativo. Lo scambio epistolare si rivela dunque un prezioso strumento per far emergere il laboratorio di scrittura dei due autori e, al tempo stesso, per offrire nuovi spunti utili ad approfondire non solo il legame amicale e i rispettivi profili artistici, ma anche i rapporti con esponenti di primo piano della cultura italiana ed europea del tempo.
30,00

Carteggio. 1931-1946. La nascita di «Inventario»

Carteggio. 1931-1946. La nascita di «Inventario»

Renato Poggioli, Luigi Berti

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2025

pagine: 796

Attraverso la corrispondenza finora inedita di Renato Poggioli con Luigi Berti è possibile ricostruire le complesse vicende editoriali che portarono alla nascita della rivista internazionale «Inventario» e la sua diffusione in Italia e in America. Il carteggio consente di ripercorrere la vita intellettuale e la fitta rete di relazioni intessute dai due corrispondenti con editori e case editrici italiane e internazionali, ma anche l’importante ruolo di mediatore culturale che Poggioli ha svolto nella cultura del Novecento, la sua attività di raffinato traduttore e il suo instancabile impegno per la diffusione della letteratura italiana in America.
58,00

Per una bio-geografia di Tommaso Landolfi. Luoghi, incontri, occasioni del vissuto e della scrittura

Per una bio-geografia di Tommaso Landolfi. Luoghi, incontri, occasioni del vissuto e della scrittura

Laura Bardelli

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2023

pagine: 460

In questa passeggiata ideale e a tratti accidentata, Laura Bardelli conduce lettrici e lettori attraverso i luoghi deputati della bio-geografia landolfiana: dalla natia Pico Farnese, borgo incastonato nei monti Aurunci, all’amata e respingente Firenze, dall’esecrata capitale alla piovigginosa Riviera ligure, fino al viaggio di carne e sangue nella sterminata Russia. Esplora poi alcuni degli «altrove» che popolano la scrittura di questo grande del nostro Novecento: la passione per la fantascienza, il petroso immaginario medievale, il precoce interesse per le discipline esoteriche, la febbre dell’azzardo, una tormentata spiritualità. Né manca, infine, di rintracciare le orme dello scrittore nella produzione della figlia Idolina, attenta curatrice dell’opera e devota vestale del culto paterno.
36,00

Tra norma e descrizione: gli «Avvertimenti» di Salviati nella tradizione grammaticale italiana (secoli XVI-XIX)

Tra norma e descrizione: gli «Avvertimenti» di Salviati nella tradizione grammaticale italiana (secoli XVI-XIX)

Francesca Cialdini

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2020

pagine: 160

I due volumi degli «Avvertimenti della lingua sopra 'l Decamerone» (1584-1586) di Lionardo Salviati rappresentano un momento importante della riflessione linguistica del Cinquecento. Per il prestigio dell'autore, l'ampiezza della materia trattata e della documentazione fornita, si può dire che gli «Avvertimenti» chiudano un lungo percorso aperto dalle «Regole» di Fortunio, la più antica grammatica italiana a stampa (1516). Il primo volume, pubblicato nel 1584 a Venezia presso i fratelli Guerra, ha come oggetto di analisi i criteri grafico-fonetici adottati da Salviati nella sua edizione del «Decameron» "rassettato" (1582) e il rapporto tra grafia e pronuncia in base ai due livelli linguistici, lo scritto del fiorentino trecentesco e il parlato cinquecentesco. Nel secondo volume, pubblicato a Firenze presso i Giunti nel 1586, l'attenzione di Salviati è invece posta sul nome, sulla preposizione, sull'articolo e sulle loro proprietà categoriali e morfosintattiche. Questo studio, dedicato al secondo volume degli «Avvertimenti», si muove in un'ottica comparativa, con lo scopo di mettere in evidenza sia la specificità della descrizione salviatesca nel contesto grammaticografico del Cinquecento, sia una sua eventuale influenza sulla tradizione successiva dal Seicento all'Ottocento.
14,00

«La voce non mi basta». Lettere a Giuseppe De Robertis e a Emilio e Leonetta Cecchi

«La voce non mi basta». Lettere a Giuseppe De Robertis e a Emilio e Leonetta Cecchi

Gianna Manzini

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2019

pagine: XVII-433

Attraverso la corrispondenza con Giuseppe De Robertis, Emilio e Leonetta Cecchi (per un totale di quasi 350 pezzi epistolari), è possibile far luce sugli aspetti meno conosciuti di una personalità complessa e insolita come quella di Gianna Manzini. Le travagliate vicende personali (il difficile quanto indissolubile legame con Enrico Falqui; la precaria salute, che la costringeva a lunghi periodi di isolamento) si intrecciano negli epistolari inediti ai problemi più strettamente legati all'attività di scrittura (i rapporti con gli editori e con la direzione/redazione della stampa periodica, le reazioni agli interventi della critica e alle alterne vicissitudini dei i premi letterari...), fornendo una prospettiva privilegiata sui processi creativi e sull'evoluzione artistica di una delle più raffinate scrittrici del Novecento italiano. In appendice, un inedito della Manzini sui sogni nell'opera di Emilio Cecchi, estratto da un progetto radiofonico del 1954 intitolato Almanacco dei sogni.
34,00

«Ancor che tristo ha suoi diletti il vero».. Una lettura di Zibaldone 2999

«Ancor che tristo ha suoi diletti il vero».. Una lettura di Zibaldone 2999

Martina Romanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2018

pagine: 216

Carte alla mano, con un gruppo sparuto di testi e un ultimo, tormentatissimo abbozzo abbandonato alle soglie del 1820, è difficile parlare di un Leopardi drammaturgo. Ma se il teatro resta ai margini della sua esperienza letteraria, a differenza della prosa filosofica delle Operette morali e della poesia dei Canti, è anche vero che il lettore dello Zibaldone si imbatte spesso in appunti, postille e digressioni che danno origine alle pagine più importanti del suo pensiero. È il caso di una nota come quella del 21 luglio 1823: un promemoria, pressoché insospettabile, sul teatro del tardo Cinquecento che nasconde in realtà i primi passi di una rivoluzione teorica destinata a cambiare radicalmente la poesia leopardiana. A partire da questo insolito spunto di lettura, che anche a distanza di anni continuerà a guidare i percorsi dello Zibaldone, Martina Romanelli rilegge una fase cruciale della riflessione leopardiana sul senso e sulla legittimità della poesia all'indomani della crisi testimoniata dalle Operette. Sulla scorta di testi e strumenti raramente messi in gioco anche a proposito dell'ultima produzione leopardiana, i termini e i problemi su cui a partire da Zibaldone 2999 si sviluppa la critica al genere teatrale assumono un nuovo significato, fino a rivelarsi un'occasione di fondamentale, e forse irripetibile, riflessione sulla letteratura che trova nella poesia l'ultima forma di riscatto di fronte al dramma dell'esistenza.
16,00

Il sangue, l'inchiostro. Storia di Carlo Dossi

Il sangue, l'inchiostro. Storia di Carlo Dossi

Francesca Castellano

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2016

pagine: 221

Solitario ed eccentrico, precursore delle irrequietudini formali novecentesche, attratto dalla lingua e dalle sue bizzarrie prima ancora che dalla realtà, l'aristocratico e schivo Carlo Dossi (1849-1910) si colloca in disparte rispetto al suo tempo, rivendicando la propria discendenza dalla illustre tradizione narrativa lombarda, a partire dal magistero manzoniano, e, nel contempo, esibendo una prodigiosa apertura alla cultura europea. Attraverso un radente rapporto con i testi, il volume si propone di restituire il senso di una singolare esperienza letteraria e umana, dalla ricostruzione del milieu artistico e culturale degli anni giovanili, tra anticonformismo scapigliato e umorismo eretico', all'irriverente affresco degli incompiuti Ritratti umani e al malinconico congedo degli Amori, fino alla ricerca di una sia pur frammentaria e carsica sopravvivenza affidata alla monumentale extravaganza delle Note azzurre. A governare ininterrottamente il laboratorio dell'ingegnoso scrittore e il suo labirintico pastiche espressionistico, ricco di «calappi e viluppi», è la dolorosa consapevolezza che ogni «goccia d'inchiostro» è inseparabile dalle tracce e dai segni indelebili del sangue e della vita.
18,00

Un romanzo di crisi. «Il Mambriano» del Cieco da Ferrara

Un romanzo di crisi. «Il Mambriano» del Cieco da Ferrara

Elisa Martini

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2016

pagine: 424

Collocata tra l'interruzione dell'"Innamorato" e la nascita del Furioso, il "Mambriano" del Cieco da Ferrara è un'opera ancora avvolta da troppo mistero e sostanzialmente da riscoprire. Pubblicato postumo nel 1509, questo poema cresciuto nella Mantova gonzaghesca - rappresenta una tappa obbligata nel percorso della storia del romanzo cavalleresco in area padana: esso infatti, offrendo una via alternativa alle numerose "giunte" ai tre libri boiardeschi, non solo rivendica una propria fisionomia e identità, ma, soprattutto, si connota, per il suo autore, come uno strumento di lotta contro la crisi incipiente che va colpendo, tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, il sistema corte. Mediante una profonda sperimentazione riguardante la varia cultura cortese rivissuta all'interno del genere cavalleresco, il Cieco vuol consegnare al mondo delle corti ormai in rovina un prodotto in cui riconoscersi. Il poema diviene, così, un ultimo baluardo di resistenza, che già mostra, però, quella via di follia che sarà propria del "Furioso".
28,00

Purismo e antipurismo a Napoli nell'Ottocento

Purismo e antipurismo a Napoli nell'Ottocento

Antonio Vinciguerra

Libro

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2015

pagine: 204

Nella prima metà dell'Ottocento Napoli fu un centro particolarmente attivo e importante per la produzione lessicografica e per la riflessione sull'italiano. Anche nella capitale borbonica, seppur con qualche ritardo rispetto all'Italia superiore e centrale, prese vita un accanito dibattito intorno al purismo fra i sostenitori di opposte concezioni della lingua, specialmente in seguito alla pubblicazione di quella "Crusca partenopea" che fu il "Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti" (1841) e del suo contraltare: la "Propostina di correzioncelle al gran Vocabolario domestico di Basilio Puoti" (1842-1844) di Emmanuele Rocco, che faceva il verso alla "Proposta" montiana.
17,00

Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti. Regesto di carteggi

Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti. Regesto di carteggi

Angela Giuntini

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2015

pagine: 360

Individuare, catalogare, studiare e commentare il carteggio fra Carlo Dionisotti e alcuni fra i più importanti rappresentanti della cultura italiana ed europea del Novecento: da Benedetto Croce ad Arnaldo Momigliano, da Aldo Garosci a Vittorio Cian a Giulio Einaudi. Compilare un regesto in grado di documentare, attraverso le lettere, il percorso che ha portato alla felice scoperta della connessione esistente fra storia della lingua italiana e letteratura, in una nuova prospettiva storico-critica. Perché affidarsi alle lettere? Principalmente perché l'insegnamento di Dionisotti è solo in parte affidato alle pubblicazioni: l'epistolario può costituire da un lato la faccia nascosta della sua attività di guida, dall'altro un esempio di profonda fiducia nella collaborazione nel campo degli studi. Nell'informalità di conversazioni private o di scambi intellettuali, le lettere costituiscono così la necessaria cornice e la chiave interpretativa per larga parte dell'attività di Dionisotti.
26,00

Carlo Bini. Una poetica dell'umorismo

Carlo Bini. Una poetica dell'umorismo

Laura Diafani

Libro: Libro in brossura

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2015

pagine: 204

Carlo Bini (Livorno, 1806 - Carrara, 1842) è tutto questo: un patriota democratico e presto disilluso, un memorialista umoristico e antieroico, un intellettuale civile che sceglie di non scrivere e quando scrive non pubblica. Sono l'affetto e la stima dei contemporanei che ci hanno trasmesso i suoi "piccoli capolavori" (come ebbe a chiamarli Sebastiano Timpanaro). L'estro umoristico, la generosa tensione civile e politica che non si stempera nella scelta dell'umorismo ma anzi si corrobora in essa, le fonti classiche accanto a quelle moderne, l'agonistico rapporto con il padre commerciante, le monologanti lettere d'amore sono i temi del volume, a disegnare un ritratto percorso da un fil rouge: il tentativo di ridere delle non raddrizzabili storture politiche, sociali e esistenziali come scelta letteraria e di vita, non per sopravvivenza, ma per conoscenza e per resistenza.
18,00

Le satire

Le satire

A. Flacco Persio

Libro

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2015

pagine: 612

"Non sappiamo se natura abbia mai riprodotte anime e teste, come quelle d'Omero, Virgilio ed Orazio, o se ne abbia rotta la stampa: ma osiam ben dire che Persio è ricomparso in Monti; e che se la lingua di Persio fosse stata italiana, il testo di Monti traduttore sarebbe stato quello di Persio originale": questo giudizio di Vincenzo Cuoco sulla prima importante traduzione pubblicata dal maggiore lirico italiano a cavaliere fra Sette e Ottocento, rende merito a un'opera capitale del neoclassicismo che viene qui proposta per la prima volta in edizione critica. Nel presente volume il testo della versione, che spicca all'interno della produzione consolare-repubblicana di Monti ed è strettamente legata alle lezioni di eloquenza all'Università di Pavia, viene ripubblicato attraverso lo studio dei testimoni in una edizione che riunisce la trascrizione del manoscritto, i postillati autografi, la princeps (1803) e la tarda seconda edizione del 1826. La descrizione puntuale della lingua e il minuzioso commento dei versi e delle note permettono di accedere a un'opera complessa e sperimentale con cui Monti proponeva un linguaggio nuovo per la satira italiana e un approccio inedito allo studio dell'antichità letteraria, fondato su una erudizione essenziale, derivata dal classicismo recente o coevo di orizzonte europeo.
40,00

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