Rubbettino: Iride
Labirinti dell'anima
Stefano De Luca
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 140
"Come certe notti nel silenzio assoluto, quando la invadevano i dubbi, i rimorsi, le domande senza risposta, tornò a sentire il rumore sordo della sua coscienza agitarsi dentro, ribellarsi, tentare di scuoterla da un torpore esistenziale che sembrava essersi impadronito di lei". "Ho capito che non siamo fatti per vivere da eremiti, o peggio, per non vedere l'ora ogni sera di poter fuggire dalla vita che ti pulsa attorno, che ti spinge, ti molesta, ti sovrasta, per poi trovarti soltanto con il narcisistico ritenere di poter bastare a se stessi". "Hai scelto la solitudine come un rifugio, cercando di convincerti che l'autosufficienza era il tuo orizzonte ideale, la migliore difesa per tenere lontano quello che ritenevi insopportabile, identificando nell'uomo, che avrebbe potuto essere un compagno, una specie di figura ostile". "Voleva scoprire Palermo, così affascinante, con la sua magnificenza e la sua trascuratezza, una città ricca di un'altera nobiltà e di una grande miseria, di stupefacente allegria e irrimediabile disperazione, che gli appariva insieme inquietante e felicissima".
Sfumature di giallo nell'opera di Luigi Malerba
Anna Chiafele
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2016
pagine: 216
Il giallo, genere dallo 'statuto' ibrido, con le sue molteplici sfumature, ha conquistato, da molti lustri ormai, il mercato editoriale italiano. Nonostante la vasta bibliografia critica esistente sulla narrativa di Luigi Malerba, soltanto accenni sono stati finora fatti da alcuni studiosi alle strutture del giallo rinvenibili nelle prime sue opere come Il serpente (1966) e Salto mortale (1968). La monografia di Anna Chiafele - avvalendosi degli spunti offerti dai supporti teorici sul romanzo giallo antipoliziesco fatto oggetto di ampie riflessioni e discussioni soprattutto in Nord America - ha il pregio di esaminare esclusivamente da questo peculiare e attraente punto di vista l'opera malerbiana, estendendo la disamina critica ai romanzi più recenti {Le pietre volanti, ha superficie di aliane, Il circolo di Granada e Fantasmi romani) sui quali tuttora manca un'indagine accurata a vari livelli e, in particolare, sul piano tematico, linguistico e narrativo. Malerba non ha soltanto partecipato all'attività del Gruppo 63, per cui le sue opere vanno ben oltre gli sperimentalismi della neoavanguardia. E di ciò Anna Chiafele dà ampia e convincente testimonianza in questo libro ricco di stimoli che delinea, con mano ferma e sicura, un ritratto del tutto nuovo e originale di Luigi Malerba narratore.
Sonetti sopra le tragedie di Vittorio Alfieri
Antonio Liruti
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 120
"La nostra letteratura ricca è ancora di significative opere inedite o disperse, e benemeriti sono i critici e i filologi che recano in luce quanto giace nei fondi delle biblioteche e vale l'ardua e avventurata pena di essere offerto al raffinato e attento lettore che non sia reso ottuso dalle fuggevoli e precarie mode. Dopo aver pubblicato, nel 2008, la tragedia Camilla di Antonio Liruti da Udine (1773-1812), l'attenzione di Michael Lettieri e Rocco Mario Morano è ora dedicata ai sonetti che lo scrittore compose a diverse riprese, ciascuno in celebrazione e commento in versi di una tragedia dell'Alfieri come dimostrazione del valore e dell'originalità dell'Astigiano quale creatore del genere tragico, di assoluta modernità in quanto rivelatore dell'orrore e della malvagità feroce dei tiranni o proclamatore della libertà come valore. Notevole è la capacità del Liruti di condensare in ciascuno dei suoi sonetti l'argomento, lo sviluppo e il messaggio della tragedia alfieriana. Non manca nulla dell'intento e dello svolgimento della tragedia dell'Alfieri: in più, c'è la celebrazione dell'opera, perché il Liruti vuole ribadire il senso dell'idea di tragedia dell'Astigiano in funzione dell'idea militante della letteratura nel tempo delle decisive metamorfosi." (dalla prefazione di Giorgio Bárberi Squarotti)
Letteratura e lavoro. Conversazioni critiche
Paolo Chirumbolo
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 354
Nel corso degli ultimi venti anni le opere che si sono occupate dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro si sono notevolmente moltiplicate. Si tratta di romanzi, diari, memoriali, raccolte di testimonianze, cinema di finzione e documentari, testi teatrali, saggi di sociologia e psicologia. L'attenzione data a questa problematica in vari settori è oramai significativa, tanto da non poter più essere sottovalutata e/o circoscritta e limitata nell'ambito di un mero fenomeno di natura editoriale. Al contrario: tutto questo è il segno evidente che qualcosa di profondo sta accadendo nella nostra società. Si ha infatti la netta sensazione, corroborata dall'analisi delle opere letterarie (e cinematografiche) di cui Paolo Chirumbolo si occupa in questo libro, che ci si trovi dinanzi a un momento topico della storia della civiltà occidentale durante il quale si sta verificando la transizione da un modello di società ad un altro, ovvero da una comunità fondata sull'importanza politica, economica, sociale e individuale del lavoro ad un'altra in cui, viceversa, stanno velocemente scomparendo abitudini, stili di vita e "privilegi" (lavoro a tempo pieno, garanzie previdenziali, diritti fondamentali) faticosamente conquistati durante il secolo trascorso. Capire la profonda importanza di questo fenomeno letterario vuol dire anche comprendere dove si sta dirigendo la società italiana del ventunesimo secolo.
Il mondo attorno a un verso? Civiltà dell'utopia globale
Giovanni Occhipinti
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 152
Riflettere oggi sui flussi migratori dei popoli, che toccano le latitudini del pianeta, vuol dire porsi, in poesia, il problema delle poetiche trasmigranti che si arricchiscono, vicendevolmente ibridandosi, delle tradizioni, dei motivi e dei temi storici ed esistenziali che appartengono al mondo nella sua globalità. Legato al proprio habitat "come un ago magnetico lo è al proprio campo elettromagnetico", l'uomo, perduto nel mistero della contemplazione dell'assoluto, affronta la sua sempre delusa ricerca della verità che "è forse tale perché sfuggente". Da qui il bisogno di fingersi una realtà "altra" che entri in dialettica competizione con quella del Mondo. Si scende allora nelle profondità archetipiche della storia umana che solo la parola, l'enigmatica voce dei poeti, può intuire. Una campionatura di lessemi della più alta lirica di ogni tempo diviene un veicolo che conduce a una febbrile conoscenza, eterna. Applicare alla poesia quelle situazioni di scambio adottate dalla scienza, è la proposta avanzata da Occhipinti che, operando con grande coerenza e sapienza, mette in azione una folta biblioteca scientifica e letteraria, dando alla sua pagina un radente rigore filologico. La "planetarizzazione" della letteratura d'ora in poi è destinata a crescere sul "particolare", ormai patrimonio di tutti. Prefazione di Giuseppe Amoroso.
Teoria e storia dei generi letterari. «E se permettete faremo qualche radioscopia»: letteratura e medicina
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 278
Da più di vent'anni, Giorgio Bárberi Squarotti, insieme con i suoi amici e allievi, è impegnato in un'indagine sulla teoria e la storia dei generi letterari, molto più numerosi e anche più vari rispetto alle classificazioni tradizionali. In questo nuovo volume collettivo, di carattere "trasversale", è indagato il rapporto tra l'invenzione letteraria e la medicina, dal medioevo ai giorni nostri, procedendo per sondaggi significativi e con metodologie differenti (dall'esegesi storica all'indagine psicanalitica, dall'esame dei topoi all'analisi retorica). Da tale prospettiva vengono passati in rassegna autori fondamentali del nostro canone, come Dante, Petrarca, Boccaccio, Poliziano, Alfieri, Pirandello. Ampio spazio è dedicato al nesso tra scienza medica e pratica letteraria nella cultura cinquecentesca, dai berneschi a Francesco Vettori, e in quella di fine Ottocento, da Carlo Dossi a Paolo Mantegazza a Carlo Collodi. Altro oggetto d'indagine è la scrittura come terapia (Nietzsche, Gadda, Breton, Bonaviri, Viviani, Risi), e non manca un originale percorso tra letteratura alta e popolare sul vino come rimedio per il corpo e lo spirito.
Immagini di natura e ritualità classica. Studi sui «Sepolcri» e sulle «Grazie» del Foscolo
Giulio Di Fonzo
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 144
Il tema ricorrente che lega i sei capitoli del volume - incentrato su "I Sepolcri" e "Le Grazie" del Foscolo a conclusione di un lavoro di ricerca protrattosi per oltre un decennio - è l'attenzione posta alla sensibile e vivente natura, dal paesaggio al giardino alle presenze floreali studiate nei loro significati simbolici. Il metodo critico prediletto è perciò di carattere simbolico archetipico, avendo Di Ponzo utilizzato, oltre agli studi più importanti della critica foscoliana, quelli classici di natura antropologica di Lévy Bruni, Eliade. Lurker, per mostrare la continuità morte-vita nei "Sepolcri" e l'ispirazione pitagorico-platonica, ma permeata di elementi etico-politici, nelle "Grazie". Non meno importante è da considerarsi l'uso del metodo stilistico, utilizzato nell'analisi della raffinata tessitura verbale delle opere foscoliane. Particolare cura inoltre è stata dedicata a mettere in rapporto "I Sepolcri" e "Le Grazie" con la grande poesia europea spaziando financo sui temi dei maggiori poeti russi e danesi - e con le arti figurative e plastiche dell'epoca. Risalendo, infine, agli archetipi dei riti e stato posto in luce l'altro tema essenziale riguardante l'atteggiamento, attinto ai classici, con cui il Foscolo descrive le cerimonie funebri e quelle in onore delle "Grazie".
Sotto la protezione di Artemide Diana. L'elemento pittorico nella narrativa italiana contemporanea (1975-2000)
Jacqueline Spaccini
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 341
In questo volume si analizza la ricorrenza dei molteplici elementi pittorici che la narrativa italiana moderna accoglie da oltre trent'anni, per inferirne le modalità e le motivazioni. È un fenomeno, questo, che ha visto non soltanto una modificazione dello statuto nella elaborazione delle cosiddette biografie artistiche più moderne, ma anche nella narrativa tout court. Partendo dal primo esempio rintracciabile nel romanzo 'Artemisia' (1947) di Anna Banti fino ad 'Oceano Mare' (1993) di Baricco, attraverso testi di Morandini, Malerba, Sciascia, Rebulla, Volpi, Del Giudice, Orelli, Maldini. Consolo, Ricciardello e Tabucchi, l'Autrice esamina approfonditamente le opere secondo la tecnica narratologica di Genette, passando dalla biografia romanzata all'autobiografismo, dall'ontologico al giallo, classico o storico che sia, nelle varie sue deroghe che approdano al fantastico e al fantascientifico. Un ruolo importante assume il postmoderno, come movimento di contaminazione in grado di ibridare le ormai fragili frontiere dei generi letterari. Qual è il ruolo del quadro o del pittore all'interno di un romanzo? Lo scrittore se ne avvale come escamotage o come stratagemma? È punto di partenza o di approdo? E ha ovunque lo stesso valore? Funziona da ekphrasis o da anamorfosi nell'economia della storia che un romanzo racconta? E se il quadro, prodotto dell'artificio mentale e insieme spirituale, mettesse in evidenza la "finzionalità" - ma con valore metanoico - del sistema culturale?
Il labirinto e il caleidoscopio. Percorsi di letture tra le «Novelle per un anno» di Luigi Pirandello
Emma Grimaldi
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 412
Accanto alla determinazione labirintica, notoriamente correlata al corpus delle "Novelle per un anno", il volume propone, a simbolica icona dell'opera novellistica di Pirandello, quella del caleidoscopio, in primario riferimento ad una peculiarità affabulativa secondo cui nuclei tematici ricorrenti, riconducibili ad una mappa semantica sostanzialmente ridotta, si riproducono in intrecci alquanto differenziati. Se il perenne rinnovarsi del discorso del racconto risponde alla continua mobilità del punto di vista, alla molteplice relatività della focalizzazione, ne consegue che il senso di un repertorio, di fatto rinviante ad un'ipotetica ricostruzione del mondo, non è più pensabile in termini di armonica unitarietà. Se è la realtà a rendersi percepibile solo per frammenti, è appunto il caleidoscopio a riprodurre il vicendevole assemblaggio di una disgregata pluralità di schegge, invocante un uno, o un tutto, di cui finisce piuttosto per dichiarare l'assoluta inesistenza.
La verità discoperta dal tempo. «Comedia ridiculosa»
Gian Lorenzo Bernini
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: XXXVIII-205
Era ben noto che l'architetto e scultore barocco Gian Lorenzo Bernini mettesse in scena, con apparati scenotecnici sbalorditivi, commedie da lui scritte e recitate, ma questa sua attività fu sempre considerata una curiosità aneddotica, tanto più che nessuno dei suoi testi era giunto fino a noi. All'inizio degli anni Sessanta fu ritrovato un canovaccio confuso, lacunoso e incompleto. Alberto Perrini si è dedicato al "restauro" drammaturgico di quel reperto, riuscendo infine ad amalgamare, in un'opera compiuta e omogenea, la "comedia ridiculosa" che il Bernini aveva progettata e in parte scritta.
Strutture dell'immaginario. Profilo del Novecento letterario italiano
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 556
La caduta progressiva dell'aura che a lungo ha avvolto in una sorta di manto protettivo le discipline umanistiche in generale e gli studi letterari in particolare, ha fatto avvertire, soprattutto negli ultimi decenni, la necessità di ristabilire ruoli e funzioni della critica, di ridefinire nuovi canoni e individuare nuovi metodi di adoperare nuove tecniche ermeneutiche e di rinvenire strumenti d'insegnamento e di apprendimento ritenuti più idonei a favorire i processi, di per sé non agevoli, di veicolazione di elementi strutturali di decodificazione a partire, per quanto riguarda il Novecento, dal Decadentismo e dalle avanguardie storiche fino a giungere al dibattito non solo teorico, ancora in corso, sul postmodernismo. Il confronto costante con le letterature straniere e l'esame degli influssi reciproci culturalmente e artisticamente verificatesi tra Paesi fra loro anche geograficamente lontani, permette di ampliare gli orizzonti operativi. Da qui deriva lo spazio offerto ad argomenti volti a fare il punto sugli studi comparati e sugli aspetti molteplici del fenomeno della ricezione delle opere e delle correnti a vari livelli e in vari campi, compreso quello cinematografico, senza trascurare l'esame dei processi di trasposizione dell'antico e, quindi, degli influssi esercitati sugli autori e sulle opere del Novecento dai classici greco-latini e dalle categorie del "dantismo" e del "petrarchismo".
I silenzi. Dalle Langhe alla Sicilia e alla Sardegna
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 312
Sembra un paradosso, eppure non si è mai parlato così tanto di silenzio come lo si sta facendo in questi ultimi mesi. A raccontare il "loro" silenzio, in questo libro, sono stavolta letterati e scrittori, da Andrea Camilleri a Giorgio De Rienzo, da Cina Lagorio a Melania Mazzucco. Un'antologia di testi per imparare ad ascoltare il silenzio.