Mondadori: Lo specchio
Vanità della mente
G. Mario Villalta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2011
pagine: 156
Il primo dato che emerge, e di evidente efficacia, nell'intero percorso di questo libro, è la vitalissima varietà di temi che lo compone. Gian Mario Villalta lavora su tracce di realtà legate all'esperienza e alla riflessione, racconta l'amore e osserva il paesaggio nel suo mutare, descrive la domestica gioia della festa ed esprime il dolore legato agli affetti. Tocca vertici di nitida asciuttezza lirica nelle splendide prose sui piccoli animali, dove circola un senso acuto di pietà, di fronte all'orrore e alla crudeltà di cui questi esseri sono vittime. Eppure, se varia, aperta è la materia di questo suo libro, Villalta riesce a mantenere, pagina dopo pagina, una sicura coerenza interna per almeno due ragioni. La prima è nella radice di verità in fondo comune a figure ed eventi che si avvicendano sulla scena: vale a dire la loro strenua, irrinunciabile (o ineluttabile), piena appartenenza alla terra, alla loro terra, e comunque, a una terra "inondata di cielo". E a quella terra, in effetti, sembra appartenere anche quella lingua dialettale, quel dialetto veneto a cui Villalta torna in una sorta di corposo intermezzo proprio nel cuore della raccolta. Ma "Vanità della mente" è un libro unitario e coerente anche per una seconda ragione, e cioè per la felice medietà stilistica su cui si costruisce, per l'impeccabile decoro della pronuncia di un poeta che sa fare della sua affabile discrezione un carattere essenziale, pur nell'interna inquietudine che ne increspa la superficie.
Il coro del mondo. Poesie 2001-2010
Michael Krüger
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 201
Protagonista della scena culturale tedesca e austriaca e attento lettore di letterature straniere, fra cui l'italiana e l'israeliana, Michael Krüger è un nome di primo piano nella lirica tedesca, insignito dei più prestigiosi premi nazionali. In italiano è già apparso come poeta, saggista e narratore. Questo volume, tratto dall'antologia tedesca "Archine des Zweifels" (2001), dalle raccolte "Kurz vor dem Gewitter" (2003), "Unter freiem Himmel" (2007) e dalla recente "Ins Reine" (2010), è un itinerario in una poesia vicina e comprensibile, estranea alla mistica della parola ma con la grande liederistica romantica alle spalle. Kriiger è un malinconico, un "amico della morte" che tende l'orecchio al "cantico dell'inanità" ma fa parlare il visibile - la natura viva, acque, boschi e animali ora tangibili ora alieni -, gli uomini in perenne ricerca di giustificazioni e anche un suo io che dice cose che non si aspettava di dire. Inatteso per noi anche il suo ironico ma cordiale "undicesimo comandamento": "non morire, / ti prego". E la storia? Per l'ironico, per l'irridente non conta granché, e meno ancora conta la grandezza: "Una mucca pascola davanti alla casa / l'ultima di una fila di mucche. / Una loro antenata, bianco-marrone,/ fu presentata a Napoleone, / poco prima che incontrasse Goethe a Weimar".
Quell'andarsene nel buio dei cortili
Milo De Angelis
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 77
De Angelis prosegue nella sua investigazione sul senso arduo dell'esistere, dopo la riflessione lirica sul distacco e sulla morte del libro precedente. L'inquietudine della sua testimonianza, la sottigliezza acuta della sua scrittura, toccano qui il vario senso dell'umana precarietà e del quotidiano amore e squallore in un'ambientazione milanese.
Microfiabe
Claudio Recalcati
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 89
Un'energia violenta e una inquieta tensione drammatica attraversano e caratterizzano questo libro. Claudio Recalcati procede in modo incalzante, per accensioni forti, coinvolgendo il lettore negli scenari di una narrazione apertissima e franta, sempre in bilico tra realtà e incubo. In questo senso la sua è una poesia di insolita potenza, che si realizza in situazioni di vistosa concretezza fisica, situazioni in cui prevale la presenza del male, nella sua ferocia ottusa, nei tratti del suo squallore acuto, ma dove pure si afferma, nella pacata saggezza che guida il pensiero dell'autore, la necessità della sua viva accettazione. Si moltiplicano, attraverso le varie sezioni di queste "Microfiabe", le tracce di un'esperienza vissuta ma trasfigurata sulla pagina. Un'esperienza che passa tra letti d'ospedale e luoghi di viaggi quasi fiabeschi, che si rispecchia tornando alla memoria di un grande dalla mente sconvolta come Dino Campana, che cerca infine una sorta di evasione sinistra per architettare, con decisive venature oniriche, una vicenda da cronaca nera. Ma Recalcati non procede in una sola direzione, sa anche proporre improvvisi squarci di dolcezza, di lievità dell'esserci. Oppure manifesta limpido il desiderio di potersi sempre, ancora stupire, magari con l'ausilio di sensi ridivenuti infantili.
Caosmogonia
Nanni Balestrini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 88
Nella limpida esattezza di un progetto formale e nell'ordine impeccabile della sua composizione, Nanni Balestrini esprime (meglio sarebbe forse dire: aggredisce) in questo suo nuovo libro quella che considera "una realtà caotica ostile immensa". Una realtà crudele e violenta, dunque, di "una violenza che stravolge la quotidianità": è il mondo di questi nostri "anni liquefatti", naturalmente, e il tempo della nostra presenza in una sorta di orribilmente spettacolare "Poltiglia iridescente". Caosmogonia è uno degli esiti più alti della ricerca poetica di Nanni Balestrini, e si realizza su due procedimenti tipici del suo lavoro: il rifiuto della linearità sintattica e l'uso di un meccanismo combinatoriale. Nelle prime tre sequenze offre una sorta di precettistica, di poetica ed etica, dialogando con tre protagonisti dell'arte del Novecento: Francis Bacon, John Cage e Jean-Luc Godard.
Conglomerati
Andrea Zanzotto
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 201
Umanissimo e saggio, sapientissimo e deluso, Andrea Zanzotto prosegue nel suo ineguagliabile percorso poetico, frustrato dalla contemporanea demenza diffusa e portando con sé un irrinunciabile desiderio di sublime; o meglio, con un sorriso ironico e autoironico, di "sublimerie". Nell'estasi del luccicante kitsch pervasivo della nostra rumorosissima epoca, cerca ancora abbandoni e amati silenzi, è ancora capace di aspettare e invocare il fiorire di un "maggio [...] che trabocca d'invenzione", o di cercare il più elevato senso di una "beltà" ideale. È, insomma, ancora vitalmente lacerato dagli opposti e dunque capace d'indignazione e amore. Tutto questo in virtù della sua mente poetica, della sua strenua fiducia nella capacità di osservazione e penetrazione acuta che offre la poesia, l'"ostinazione di quell'ipnosi chiamata poesia". Non c'è dubbio: non si è spenta, in Zanzotto, la voglia di potersi aggirare nel verde dei suoi colli con il senso di armonia serena e malinconica del poeta elegiaco, o di spingersi verso più elevate e gelide vette, mosso dal "sentimento di un eterno vero". Ma il solo gelo reale che oggi avverte è quello del nulla di un mondo che brucia solo di "commerci", dove "le notti fremono di ladri e di ghiacci", e dove, in fin dei conti, solo "nelle immondizie" potrà trovare "tracce del sublime / buone per tutte le rime".
District and circle
Seamus Heaney
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 179
C'è un luogo che costituisce per Seamus Heaney l'ambiente ideale per la sua scrittura, un cottage a lui caro, al quale è legata e nel quale nasce la composizione di questi versi. Perché Glanmore Cottage è il luogo dove rigermoglia per lui il ricordo e dove si intreccia con la visione della realtà circostante, quotidiana o già assorbita dalla storia, come ad esempio accade in quella libera versione da Orazio in cui si afferma, con evidente riferimento all'11 settembre: "Tutto può accadere, le torri più alte // essere abbattute". Quel cottage è il luogo del ritorno, nel segno di una circolarità dell'esistenza indicata anche dal titolo di questo libro, "District e circe", appunto. Ed è il luogo in cui l'occhio del poeta ancora una volta si sofferma con attenzione e cuore sulle cose, sugli stessi umani meccanismi che appartengono alla sua storia di lavoro e dedizione, di civiltà e fatica, che rimandano a "tempi di mani nude / e ghisa". Seamus Heaney, dunque, ha uno sguardo particolare e vivissimo su ciò che è materia, su ciò che appartiene al tempo. Ma come dice bene il suo traduttore, Luca Guerneri, nella postfazione, questo poeta "sa impastare il peso del tempo" con ciò che invece si pone come "fuori dal tempo". E sa dunque coniugare peso della materia e leggerezza, realizzando momenti di "una levità simile a quella trovata da Constable in certi suoi studi di nuvole o negli appunti sempre dedicati alle nuvole nei diari dell'amatissimo Hopkins".
Vite pulviscolari
Maurizio Cucchi
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 105
Condotta su vari temi, questa raccolta parte da un dialogo con la madre scomparsa e si conclude con la cronaca di un breve viaggio per mare, dove l'autore riflette su una sorta di strana coincidenza tra la teoria astrofisica dei buchi neri e il racconto "Una discesa nel Maelstrom" di Edgar Allan Poe. Nelle parti centrali, meditazioni liriche sugli affetti e sull'amore, sul riaffiorare di immagini dalla memoria, sulla presenza viva eppure mutata degli oggetti nel nostro tempo.
Voi
Umberto Fiori
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 90
Il protagonista, il soggetto narrante di questo particolarissimo monologo o poemetto in versi, è come pervaso da un'ossessione: quella del confronto con la realtà esterna degli umani, con la pluralità totale di ciò che non è il suo io, e che lo turba, lo mette in relazione con ciò che definisce "la mia infinita mancanza". Vorrebbe infatti compiutamente appartenere a questo immenso "voi" che gli sta di fronte, vorrebbe esserne parte, anche perché sa bene che nel profondo di se stesso, dove più viva e vera è la sua natura, a sua volta appartiene al destino di questa moltitudine da cui - come ognuno quando dice "io" - si sente inevitabilmente diviso. "Voi" è dunque la cronaca minuziosa di un'avventura intellettuale, una cronaca fedele e un po' stranita che progredisce lentamente per frammenti su se stessa realizzando un affascinante continuum, una sorta di poemetto al tempo stesso coerente e disarticolato, nel quale il tradizionale io lirico subisce un contraccolpo, o viene colto da vertigine, da senso della propria colpevole insufficienza e angoscia del vuoto.
Paesaggi inospiti
Giampiero Neri
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 76
C'è un grande, maestoso silenzio che avvolge la scena di questi "Paesaggi inospiti". Una scena che è in prevalenza quella di una natura in cui possiamo osservare il volo e l'ombra, la rapida intelligenza animale, l'impassibile economia che la governa. Giampiero Neri, l'autore di "Teatro naturale", una delle opere di poesia più singolari e giustamente amate del secondo Novecento, ci reintroduce nella sua dimensione ambientale, che è quella di una realtà sempre insidiosa e attraente, con la fermezza di una pronuncia classica e inconfondibile, che nulla sottolinea, che nulla concede all'enfasi, ma che riesce prodigiosamente incisiva in virtù della svia esattezza e insieme del risentito risalto dei suoi umori. Nei suoi paesaggi Neri ci presenta le tracce residue di antiche battaglie, osserva i lenti e spesso misteriosi cambiamenti della storia e delle epoche, registra a distanza di tempo barlumi di vicenda come se fossero brandelli di racconto. O meglio ancora, come rapide successioni di fotogrammi che ci mostrano situazioni e personaggi colti in un momento chiave: i cavallanti, l'attrice adolescente, il vecchio bevitore, l'amico del paradosso. Ma anche personaggi chiave nella cultura del Novecento, come Rossellini, Terragni, Sironi. L'insieme ci rappresenta per frammenti un incessante lavorio naturale e umano dove agiscono fazioni in guerra, o dove regna una pace molto provvisoria.
La parte in ombra
Sergio Zavoli
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 125
C'è come un senso di pace assorta, quasi uno stupore interiore, tra gli intensi spessori di questi versi. Sergio Zavoli interpella il proprio esistere, tra rimembranza e sogno, muovendosi in un campo ormai gremito di affetti, personaggi, luoghi, eventi legati a tempi diversi, ma tutti qui uniti sulla mobile scena del suo testo. E poi le seduzioni adescanti dell'adolescenza, negli scenari marini così cari al poeta; la dolce figura della figlia, le immagini del padre e della madre risalite dalle trasparenze del ricordo; il riapparire da un remoto Novecento della figura di Mario Luzi in uno storico caffè fiorentino e l'emergere di altre presenze, come Eugenio Montale o Federico Pellini. Accanto a tutto questo, la continua attenzione alla realtà civile e incivile della nostra epoca, con i suoi anche tragici emblemi. Nello strenuo, composto rigore del suo procedere, Zavoli sa bene osservare se stesso anche quando afferma di voler dare un sotteso valore persino al silenzio, cioè a una sintassi di parole mute. Perché la parola, racchiusa nella sua necessità, sa imporsi in virtù del rapporto proprio con il suo contrario, il silenzio. Si tratta di una parola che esce dalla sua esperienza umana senza traccia alcuna d'enfasi o di letterario compiacimento.