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Storia

Los pasionarios ibéricos de semana santa del siglo XVI. Estudio litúrgico de su diversidad tipológica
22,00

Democrazia o no? Vita politica nell’antica Atene

Democrazia o no? Vita politica nell’antica Atene

Alessandra Coppola

Libro

editore: Le Monnier Università

anno edizione: 2025

pagine: XII-196

La forma di governo ancor oggi più apprezzata, la democrazia, nacque ad Atene circa 2500 anni fa. Il suo fu uno sviluppo graduale, nel quale la creazione di cariche pubbliche e spazi politici comuni si affiancò sempre alla riflessione sul significato generale e sugli scopi di questo sistema di governo. I suoi valori base, a cominciare da quelli dell’uguaglianza e della partecipazione collettiva, divennero oggetto di convinti elogi ma anche di feroci critiche, di adattamenti e ripensamenti. «Democrazia» venne a indicare uno stile di vita, una forma di comportamento pubblico e privato i cui pregi ed eccessi offrivano ampia materia di dibattito. Non solo le speculazioni dei filosofi, ma anche le battute dei comici, lo stile retorico dei politici, i simboli e i valori condivisi alimentavano l’analisi e l’immagine pubblica del «governo del popolo».
18,00

Da Hiroshima alle atomiche di legno. Le prime testate nucleari tattiche nell'Aeronautica Militare

Da Hiroshima alle atomiche di legno. Le prime testate nucleari tattiche nell'Aeronautica Militare

Alberto Mario Carnevale, Eugenio Ferracin

Libro: Libro in brossura

editore: Itinera Progetti

anno edizione: 2025

pagine: 208

Nei cinque anni successivi ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, l'arma nucleare strategica garantì la supremazia degli Stati Uniti nell'equilibrio internazionale. La prima bomba atomica sovietica segnò la fine del monopolio nucleare americano e contribuì ad acuire la corsa agli armamenti nel periodo della Guerra fredda. Il "Sito Pluto" di Longare, poco fuori Vicenza, fu tra i primi depositi di stoccaggio. In questo contesto, strategie militari della Nato e scelte politiche delle nazioni che la costituivano, portarono alla decisione di schierare nel teatro europeo un sistema di difesa che comprendeva missili e velivoli dotati di armi nucleari, fra i quali gli Hercules nel Veneto e in Friuli, i cacciabombardieri per l'attacco nucleare Strike a Ghedi, Piacenza e Aviano. La recente desecretazione di documenti classificati, ne ha potuto ricostruire la genesi e chiarire vari aspetti. Ha altresì consentito di approfondire le tecniche realizzative e di sicurezza che hanno permesso il transito tecnologico dalla Little Boy - la bomba di Hiroshima - alla generazione delle "Atomiche di legno". Nel quadro internazionale l'Italia rivestì un ruolo da protagonista e, come dimostrato da carteggi di archivio, la classe politica del tempo condizionò il processo decisionale, mediando con riconosciuta diplomazia gli accordi con gli Stati Uniti in materia di armamento nucleare sul territorio italiano.
25,00

La rivoluzione tedesca

La rivoluzione tedesca

Maurizio Rossi

Libro

editore: All'Insegna del Veltro

anno edizione: 2025

pagine: 208

20,00

Storia, colonialismo e identità. La storiografia mapuche nel Cile contemporaneo (1989-2018)

Storia, colonialismo e identità. La storiografia mapuche nel Cile contemporaneo (1989-2018)

Laura Abbruzzese

Libro: Libro in brossura

editore: Nuova Cultura

anno edizione: 2025

pagine: 178

Sul finire del XIX secolo lo Stato cileno occupò e conquistò i territori mapuche del Cile meridionale. La popolazione indigena venne espulsa od obbligata a vivere in pochi e improduttivi ettari di terra, ridotta all'emarginazione e alla povertà, cristallizzata in un'alterità stereotipata, razzializzata e folclorizzata. Un secolo dopo, nel clima di terrore e morte che le dittature civico-militari seminarono nel Cono Sud, le organizzazioni indigene ebbero la capacità di riorganizzarsi e, alcuni anni dopo, irruppero in una scena pubblica latinoamericana ormai parzialmente aperta dai processi di transizione democratica. Le esperienze dell'esilio, l'organizzazione di numerosi incontri continentali e mondiali, le circolazioni di nuovi saperi politici e un nuovo repertorio d'azione per il mondo indigeno permisero la costruzione di un nuovo corpus ideologico che offrì una nuova lettura della 'questione indigena', in Cile e in tutto il continente. Ma qual è la 'storia di lunga durata' di questo soggetto collettivo e quali le correlazioni di forza che hanno reso possibile il suo più recente successo, quanto meno su un piano discorsivo? Di quali istanze si fece, e continua a farsi, portatore? Qual è la relazione tra l'azione politica del movimento mapuche, la produzione storiografica e la costante costruzione identitaria di questo soggetto? Questo libro si propone di rispondere a queste, e altre, domande attraverso i testi prodotti in seno ad esperienze editoriali e politiche costituite da nuovi studiosi mapuche. Ne emerge una storia che non è solo intellettuale, bensì un dialogo tra la produzione storiografica, la storia politica nazionale e quella del movimento mapuche organizzato. Se per secoli la presenza dell'indio nella letteratura è stata quella di oggetto d'eccezione, residuo barbarico o informatore nativo, la produzione presa in esame sovverte questi ruoli, per restituire la voce a una pluralità di soggetti che producono e discutono la propria narrazione storiografica, denaturalizzando gli assi discorsivi della loro dominazione. La scrittura è una delle azioni del vasto repertorio del movimento mapuche, ed è per questo che risulta utile analizzarla, in quanto espressione capace di generare un rapporto critico con la storiografia nazionale e con gli spazi tradizionalmente negati alla popolazione mapuche in Cile.
18,00

La cintura di ferro e di fuoco. Uomini, armi, installazioni
28,00

Donne della frontiera americana attraverso tre secoli di storia

Donne della frontiera americana attraverso tre secoli di storia

Domenico Rizzi

Libro: Libro in brossura

editore: Parallelo45 Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 288

Il West americano e la sua conquista sono noti soprattutto per i personaggi maschili - Davy Crockett, Buffalo Bill, George Armstrong Custer, Wild Bill Hickok, Wyatt Earp, Toro Seduto e tantissimi altri che lasciarono la loro impronta nella storia. Nondimeno esiste una schiera molto nutrita di figure femminili che, partendo dall’epoca coloniale fino alla definitiva pacificazione della Frontiera, ebbero un posto di rilievo spesso minimizzato o addirittura ignorato dalla gloriosa epopea. La presenza delle donne nelle terre in via di colonizzazione, sebbene non troppo numerosa per diversi decenni, fu importante e talvolta addirittura decisiva.
15,00

Le delizie dei Dodici Cesari ovvero Monumenti della loro vita privata come si osservano su una serie di gemme e medaglie incise sotto il loro regno

Le delizie dei Dodici Cesari ovvero Monumenti della loro vita privata come si osservano su una serie di gemme e medaglie incise sotto il loro regno

Pierre-François Hugues d'Hancarville

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2025

pagine: 168

"Questo lavoro nasce dal desiderio di completare un lavoro cominciato qualche tempo fa con un’altra serie di “Monumens” dello stesso autore nonché dalla curiosità di un vecchio studente di latino di scoprire quei testi “proibiti” (o che semplicemente a scuola non ci venivano proposti) per capire quanto eventualmente essi avrebbero potuto influire sulla nostra percezione dell’antica Roma. Ma, a pensarci bene, nasce anche dall’interesse a osservare come un momento storico certamente epocale – quale fu la nascita dell’Impero romano – sia stato interpretato in modo radicalmente diverso da società diverse. In alcune esso avrebbe lasciato in eredità parole d’ordine come autorità, buon governo, pace, innalzate a manifesto politico da figure di protagonisti della storia successiva (Carlo Magno, Dante, Federico II, Napoleone, gli Zar e i Kaiser, Mussolini, etc.); in altre le parole ereditate sarebbero risultate di segno opposto: dispotismo, sopraffazione, immoralità, e il fenomeno storico dell’Impero romano sarebbe stato connotato da tale carica negativa per altri personaggi, dai Padri della Chiesa agli Anarchici, ai Repubblicani, ai Rivoluzionari e ai Democratici di tutti i tempi..." (dall'introduzione di Stefano De Caro)
18,00

Oebalus. Studi sulla Campania nell'antichità. Volume Vol. 19

Oebalus. Studi sulla Campania nell'antichità. Volume Vol. 19

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2025

pagine: 288

Indice: Alessandro Pagliara, L’ultimo Canto Di Virgilio... e di Roberto De Simone (1933-2025) Maria Antonietta Iannelli, Un modello di ‘globalizzazione’ attraverso il racconto di una Principessa Flaminia Arcuri, Il Cilento e i predoni del Mar Ausonio/Tirreno Alfonso Mele, Campania greca tra tradizione e archeologia HElga Di Giuseppe, Eumachia a Pompei città della lana Sergio Cascella, Suessa Aurunca - Archeologia e territorio. Appunti di topografia e viabilità antica con particolare riferimento alla via Suessa-Sinuessam Gianluca Soricelli, Un calice “ateiano” dalla Collezione Gorga Vincenzo Russo, Osservazioni a un recente studio sui marmi altomedievali della Cattedrale di Sorrento Abstracts.
65,00

Un mondo di rovine. Storia artistica di un’irresistibile suggestione

Un mondo di rovine. Storia artistica di un’irresistibile suggestione

Susan Stewart

Libro: Libro in brossura

editore: Aboca Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 560

Le rovine emergono ai margini delle culture e delle civiltà come fenomeni sincretici e a seguito di un atto di traslazione dal passato al presente, da ciò che è scomparso a ciò che è sopravvissuto. Sono alter ego di ciò che è lasciato incompleto e rappresentano un monito ai costruttori di monumenti. Oggi, in quello che definiamo mondo civilizzato, l’uomo persegue spesso pratiche che minano i suoi valori. Sa perfettamente che deve prendersi cura delle risorse della terra ma continua ad adottare un sistema economico basato sulla “distruzione creativa”. Non solo si dedica a queste forme di sfacelo ma le ha anche rese protagoniste della sua tradizione artistica. La rappresentazione delle rovine sembra infatti suscitare un grande fascino nell’uomo fin da sempre: dalla storia della caduta di Troia alla “pornografia delle rovine” contemporanea, l’uomo è attratto dalla vista di ciò che è distrutto, danneggiato e decaduto. Coprendo una vasta gamma cronologica e geografica, dalle antiche iscrizioni egiziane ai memoriali del XX secolo, alla ricerca dell’impatto che le rovine hanno esercitato sulla storia dell’arte e della letteratura occidentali, Susan Stewart si è imbattuta sul rifiuto e la trasformazione della classicità da parte degli ambienti cristiani, sulla proliferazione di immagini di rovine nelle rappresentazioni allegoriche rinascimentali, su antichi siti di disastri e su giardini ornati con rovine artificiali. Le opere d’arte rivelano molto dell’atteggiamento che l’uomo assume nei confronti della materialità, perché rappresentano ciò che egli trova particolarmente attraente e richiedono discernimento e cura, e costituiscono la miglior riflessione che egli può produrre sui limiti e sulle possibilità del significato. Attraverso le immagini delle rovine, gli artisti e gli scrittori hanno infatti cercato di ripristinare principi morali e insegnamenti osservando la fragilità e l’inevitabile mortalità delle forme create con intenzione: Goethe, Piranesi, Blake e Wordsworth, ad esempio, hanno trovato nelle rovine un mezzo per reinventare la propria arte. In questa prospettiva, considerando l’era antropocentrica che stiamo vivendo, la natura non costituisce più lo scenario della creazione umana; piuttosto, il mondo degli uomini è diventato il teatro in cui si manifestano i fenomeni della natura. Forse, guardando al di là della dimensione del disastro che a tratti sembra inevitabile, potremmo scoprire in questa storia di rovine qualcosa di effimero – al tempo stesso bello e importante – che può guidarci verso la vita. Questa vita terrena di tempo e di processi naturali, il filo d’erba che si apre un varco nella pietra.
69,00

La decolonizzazione

La decolonizzazione

Raymond F. Betts

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 184

La fine degli imperi coloniali al cuore della storia del Novecento. Nel breve arco di tre decenni, tra la metà del XX secolo e gli anni Settanta, il sistema imperiale - soprattutto nella sua forma coloniale - si è dissolto, segnando una cesura nella storia globale. Raymond Betts non si limita a narrare la cronaca della decolonizzazione; propone una lettura interpretativa di lungo periodo, centrata sulle trasformazioni strutturali che hanno reso possibile e, in parte, inevitabile la fine degli imperi. Le due guerre mondiali vengono qui considerate non solo come eventi bellici, ma come catalizzatori di nuovi assetti geopolitici, fattori di destabilizzazione delle metropoli e momenti di emersione di nuove soggettività politiche. Betts, però, si spinge ancora oltre le bandiere nuove issate sui vecchi palazzi coloniali. Guarda a quello che resta: mettendo in luce le persistenti asimmetrie economiche, istituzionali e culturali che hanno continuato a modellare il destino delle ex colonie ben oltre il momento formale dell'indipendenza.
14,00

Studi storici. Volume Vol. 2

Studi storici. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2025

pagine: 256

La rivista affronta i maggiori quesiti storico-storiografici nell'arco cronologico dall'età antica a quella contemporanea. I temi che hanno costituito il filo conduttore della sua storia sono stati: la formazione dello Stato italiano a partire dalle origini del processo di unificazione nazionale al regime fascista, fino al secondo dopoguerra; le grandi trasformazioni economiche a livello italiano e internazionale; la storia del movimento operaio e del socialismo, sia dal punto di vista della storia del pensiero (con particolare attenzione alla figura di Antonio Gramsci), sia dal punto di vista di ricostruzione storica dei partiti e dei movimenti in Italia, nei paesi dell'Est europeo e nell'Unione sovietica.
23,00

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