Sociologia e antropologia
Il tempo dell'accessibilità. Tra inclusione e protezione sociale: prospettive globali a partire dall'esperienza francese
Serge Ebersold
Libro
editore: L'Harmattan Italia
anno edizione: 2025
pagine: 210
La cultura al plurale
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2025
pagine: 204
La peculiarità del pensiero di Michel de Certeau è stata sempre l’attenzione a leggere la storia culturale e sociale intrecciando discipline e metodi diversi, dalla filosofia alla psicoanalisi, alla linguistica. E questo non per una sorta di comodo eclettismo o di sincretismo conciliante, ma per la volontà di reinserire ogni momento storico nella molteplicità delle sue componenti, anche nelle contraddizioni dei suoi conflitti. Egli diffidava fortemente delle griglie costruite sul passato per ritagliare i saperi e rifiutava l’idea di azione culturale come pioggia benefica di briciole cadute dalla tavola dei sapienti e dei potenti. Anche questo testo, che vede qui la sua prima traduzione italiana, è intriso della sua capacità di vedere sempre più lontano e in profondità, andando a scoprire le mille reti informali che permettono ai flussi di trasmissione culturale di circolare: unico modo per evitare che una società soffochi e muoia. Perché una cultura al singolare traduce sempre, dice de Certeau, il «singolare di un ambiente», imponendo la legge di un potere, mentre la cultura plurale è crea-zione, magari deperibile, magari conflittuale, ma sempre relativa a una comunità che cresce e sa cambiare e, alla fine, durare. Figlio del suo tempo (gli anni a ridosso del ’68 francese), il libro affronta argomenti ancora al centro delle nostre preoccupazioni: le forme del lavoro, la situazione nella scuola, la collocazione sociale degli intellettuali e degli scienziati, lo spazio di convivenza urbana, le minoranze, il ruolo delle istituzioni culturali… Tutti stimoli per riflettere anche sull’oggi adottando il ‘metodo de Certeau’, il suo sguardo che smaschera il simulacro di ciò che è stato e non è più, ma che allo stesso tempo conosce e valuta i limiti del gioco plurale. Una lezione di libertà, un desiderio attivo di creare possibilità, di allestire spazi concreti di movimento nella vita in comune.
Tecnologia e società
Luciano Gallino
Libro: Libro in brossura
editore: Treccani
anno edizione: 2025
pagine: 104
La tecnologia è un elemento fondamentale dell’evoluzione umana, non solo sotto l’aspetto sociale e culturale, ma anche biologico. Fin dai tempi dell’Encyclopédie, essa è stata intesa come il perfezionamento razionale delle arti attraverso lo studio scientifico. Luciano Gallino ha analizzato i legami tra tecnologia e società, smascherando pregiudizi e paure infondate, pur riconoscendo che le nuove tecnologie, concentrate nelle mani di pochi, pongono sfide inedite. Egli sottolinea che non basta più considerarle semplici strumenti creati dall’uomo: il loro impatto richiede una riflessione più profonda.
Il rancore del tempo. Follia, cura e violenza sull'altopiano dogon (Mali)
Roberto Beneduce
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2025
pagine: 400
Si può ancora scrivere sui dogon? Dopo decenni di studi – dall'egemonia della scuola di Marcel Griaule alle critiche più recenti – l'antropologia sembrava aver detto tutto sulla vita culturale e religiosa di questa società dell'altopiano maliano. Ma proprio l'idea che una cultura possa essere compresa una volta per tutte è ciò che "Il rancore del tempo mette" in discussione, nella convinzione che ogni sguardo vada riattraversato, ogni racconto riaperto. Antropologo e psichiatra, Roberto Beneduce è stato partecipe e testimone di mutamenti profondi nel corso degli ultimi trent'anni. Le sue ricerche restituiscono ai dogon una voce resistente e inquieta: racconti di guaritori e migranti, di malati e divinatori, che parlano da un luogo segnato dalla violenza, dai conflitti per la terra, dalla guerra e dalle nuove mappe della migrazione. La follia, le terapie rituali, i sogni e i silenzi si intrecciano in un racconto che mentre dissolve la presunta unità della cultura dogon scava nella crisi e ripensa la cosiddetta «medicina tradizionale» come dispositivo di cura e, allo stesso tempo, di memoria e riscatto. Contro l'antropologia di «secondo grado» già denunciata da Jean-Loup Amselle, e in dialogo con il pensiero di de Martino e Lévi-Strauss, Beneduce propone un'etnografia che non si accontenta più di interpretare simboli o rituali, ma si lascia attraversare dalla storia e dall'ascolto. Il suo progetto è scrivere con i dogon, non più su di loro, e costruire insieme strategie di conoscenza anziché accontentarsi di rappresentare l'altro da una distanza sicura. Le silhouette dei dogon, per anni prigioniere dei musei e dei cliché etnografici, tornano a muoversi come soggetti di memoria e di trasformazione. "Il rancore del tempo" è un'etnografia che interroga i suoi stessi strumenti e si fa gesto politico: per restituire complessità a vicende dimenticate, per non mascherare il dolore della storia, e continuare a raccontare – con rigore e rispetto – ciò che resiste e pulsa nell'ombra.
Trieste. Onde di tradizione, venti di innovazione
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 120
Trieste è una città sospesa tra passato e futuro, tra radicate tradizioni e continue trasformazioni. Questo volume, curato da Alberto Gasparini e Moreno Zago, esplora la complessa identità della città, crocevia di culture, innovazioni e contrasti. Attraverso un’analisi sociologica rigorosa e accessibile, il libro racconta la Trieste cosmopolita e periferica, commerciale e scientifica, nostalgica e visionaria. Da un lato, il glorioso retaggio asburgico, le tensioni irredentiste e l’eredità multiculturale; dall’altro, le sfide della contemporaneità: il ruolo del porto nelle reti globali, la transizione demografica, l’innovazione scientifica e la nuova vocazione turistica. Un affresco vivido di una città in costante ridefinizione, in cui le onde della tradizione incontrano i venti dell’innovazione, offrendo una prospettiva unica su una delle realtà urbane più affascinanti d’Italia.
La ricchezza degli dei. Materialità delle religioni, immaterialità delle economie
Libro
editore: Argo
anno edizione: 2025
pagine: 288
Voci dallo stretto. Antropologie, poteri, società, comunicazione
Libro
editore: Argo
anno edizione: 2025
pagine: 304
Figli e unici. Vite familiari dei giovani italiani nella società delle singolarità
Diego Mesa
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 164
Le vite familiari dei giovani italiani sono spesso rappresentate nel dibattito pubblico attraverso narrazioni statiche e stereotipate, segnate da una visione deficitaria. Questo volume propone uno sguardo alternativo, mettendo a confronto i più recenti approcci degli youth studies – transizionale, culturalista, socio-strutturale e della mobilità geografica – con i dati raccolti dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo di Milano. Attraverso questa lente, si esplora l’ipotesi della “singolarizzazione” come processo emergente nella trasformazione delle relazioni familiari, evidenziandone tanto i limiti quanto le potenzialità: dal consolidamento dell’asse genitori-figli alla parziale decostruzione dei rapporti di genere, dalle uscite temporanee dalla famiglia d’origine al valore della singleness, fino ai cambiamenti nelle relazioni di intimità e nei significati attribuiti alla genitorialità. Per i giovani, adottare la logica della singolarità significa rivendicare la propria unicità e il diritto di compiere scelte non convenzionali, riconoscendo al contempo il bisogno di relazioni fondate sul sostegno reciproco e sul mutuo riconoscimento. È nelle relazioni affettive e familiari che questa tensione si manifesta con maggiore forza.
Ziya Gökalp. Il sociologo dei diritti nella nuova Turchia
Daniele Ceccarini
Libro: Libro in brossura
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2025
pagine: 218
Chi mai era Ziya Gökalp? Da quale formazione, da quali studi proveniva? E quali forze, quali istanze rappresentava? Era davvero un pensatore rivoluzionario, un innovatore della società? Perorava davvero la causa di una modernizzazione che fosse anzitutto occidentalizzazione, il che risulta problematico a credersi dato che di un aspetto almeno del mondo e della Weltanschauung occidentali, l’individualismo, egli era un nemico implacabile? Certo stava dalla parte dell’Islam: eppure, viene da pensare, di quale Islam, visto che lo considerava soprattutto come parte di un’identità turca da costruire liberandola da altre componenti musulmane sì, non però sufficientemente nazionali; e da dove gli provenivano quelle istanze sociali che risentono del socialismo utopistico e del sindacalismo rivoluzionario, che paiono arieggiare Sorel e Maurras e sfiorare una sorta di prefascismo? E come si colloca tutto ciò in una solida cornice di sapienza giuridica, evidentemente ovvia in un intellettuale musulmano ma inscindibile da un forte afflato innovatore? Introduzione di Franco Cardini.
Il ruolo dello straniero nella ricerca sociologica
Paul Goalby Cressey
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2025
pagine: 80
Il testo propone la traduzione di un articolo di Paul Goalby Cressey, dal titolo «A Comparison of the Roles of the “Sociological Stranger” and the “Anonymous Stranger” in Field Research» pubblicato postumo nel 1983 da Martin Bulmer. Cressey è noto per aver posto attenzione a un filone noir della ricerca sociale attraverso lo studio delle "taxi dance hall". L’autore è meno noto per il suo apporto alla metodologia della ricerca sociale che invece è molto importante perché, utilizzando il paradigma dello straniero ispirato da Simmel e Sombart, sviscera una questione epistemologica e metodologica che ha caratterizzato un passaggio d’epoca e che possiamo rinvenire nei seguenti elementi: l’attenzione alla relazione tra ricercatore e (s)oggetto studiato; le caratteristiche di questa relazione sulla base delle quali possono cambiare le modalità di accesso e di permanenza nel contesto studiato; la natura delle informazioni prodotte che può inevitabilmente cambiare in base ai termini della relazione posta in essere nel campo d’indagine.
Approcci teorici e metodi di ricerca nella storia della sociologia
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 260
Il volume approfondisce gli approcci teorici e i metodi di ricerca nella storia della sociologia. Con particolare interesse per l'istituzionalizzazione della sociologia come disciplina scientifica, a partire dal contributo di Marcel Mauss, giungendo poi alla prima generazione dei sociologi statunitensi, ai successivi studi di Robert K. Merton e alla fondazione delle prime associazioni sociologiche latinoamericane. Si è dedicata attenzione anche all' attuale lettura della sociologia e a temi quali il razzismo, i sistemi educativi, le banche del tempo e la questione indigena. Di ulteriore interesse sono le ricerche sociologiche sull'intreccio tra analisi economiche e teorie politiche nel pensiero di Ludwig von Mises e sul rapporto tra amministrazione e benessere.
Questione di classe
Alessandro Sahebi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 312
Di fronte alla classica domanda «Cosa fai nella vita?», pochissimi risponderebbero con qualcosa di diverso dal proprio lavoro; nessuno direbbe «Sono un buon amico» o «Cerco di migliorarmi come padre». Perché nella nostra società è quanto produci - non le passioni, le relazioni o gli ideali - ciò che ci definisce, una lente totalizzante attraverso cui giudichiamo il valore nostro e di chi ci circonda. E che determina quanto siamo felici, o profondamente tristi. Ma qualcosa sta cambiando. Sempre più persone rifiutano il ricatto dell'identificazione totale con la carriera, diffidano dell'etica del sacrificio che spesso maschera lo sfruttamento, mettono in discussione il culto del rendimento come unica misura del valore umano. Emerge, ogni giorno più nitida, la consapevolezza che il sistema in cui viviamo ci stia privando di tutto: del tempo, dello spazio, persino del linguaggio con cui pensiamo e parliamo. Resta da capire come mai e, soprattutto, come uscirne. In questo saggio lucido e provocatorio Alessandro Sahebi smonta le narrazioni dominanti nella nostra società - il mito della meritocrazia, l'ossessione per la performance, l'equazione tra fallimento economico e colpa individuale - per restituirci un'immagine più onesta dei meccanismi sociali che ci governano e degli strumenti con cui possiamo iniziare a disinnescarli. Lo fa con rigore, ma anche con uno sguardo politico che non rinuncia all'utopia. Perché, se è vero che non riusciamo a immaginare una vita più felice e che l'automazione e l'intelligenza artificiale stanno riscrivendo le regole del mondo del lavoro, non ci restano che due alternative: continuare a soffrire o sforzarci, insieme, di costruire una società nuova. Una società in cui il lavoro non sia più l'asse portante dell'identità, ma una delle tante attività che rendono piena una vita. In cui «chi sei» conti più di «quanto vali». Il pensiero dominante ci ha convinto che la felicità sia una conquista individuale, non collettiva. Ma è solo l'ennesimo inganno di un sistema ingiusto, che alimenta la competizione e l'egoismo per dividerci. Un'alternativa esiste ed è collaborare, condividere, immaginare una società in cui stare bene non sia un privilegio per pochi, ma un diritto di tutti. Realizzarla non è solo un desiderio, è un atto politico necessario.