Letteratura teatrale
Grand tour. Momenti di gloria
Luca Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2025
pagine: 66
“Una commedia tragicomica in due atti, spigliata e intrigante, che affronta, annoverando fra i propri artifici il paradosso, il tema del libero arbitrio e della cessazione volontaria della propria esistenza. Condotta con senso dell’humor e con spirito talvolta cinico, la pièce è in realtà un inno al sommo bene della vita, individuale e no, e alla necessità di superare i momenti difficili della solitudine, dell’alienazione e della routine quotidiana nella società moderna”.
Pirandello Pulp
Edoardo Erba
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2025
pagine: 80
Sul palco dove deve andare in scena “Il Gioco delle Parti” di Pirandello, il regista Maurizio incontra Carmine, un tecnico delle luci che non sa nulla dello spettacolo e soffre di vertigini. Maurizio è costretto a ripercorrere tutto il testo per farglielo capire e Carmine, pur di non salire sulla scala a piazzare le luci, si mette a discutere ogni dettaglio della regia. Le sue idee vengono da una sessualità vissuta pericolosamente, ma sono innovative, e Maurizio passa dall’irritazione all’entusiasmo, concependo infine l’idea di una regia pulp: un “Gioco delle parti” ambientato in uno squallido parcheggio di periferia, dove si consumano scambi di coppie. Il “metateatro”, specialità di Pirandello, viene interpretato da Erba in chiave attuale e irriverente. Eppure quando il rapporto fra i personaggi va oltre il limite del prevedibile, riemerge in toto la lezione del grande maestro siciliano. Prefazione di Maria Dolores Pesce. Postfazione di Gioele Dix.
Le coefore. Testo greco a fronte
Eschilo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 244
Nel 458 a.C. Eschilo ottenne la vittoria degli agoni drammatici delle Grandi Dionisie con l’Orestea, una trilogia costituita da Agamennone, Coefore, Eumenidi, l’unica del teatro greco a noi pervenuta per intero, e incentrata sulla storia degli Atridi, i discendenti di Atreo (il padre di Agamennone e di Menelao). Le tre tragedie presentano i momenti cruciali della successione di delitti che insanguinano la casa di Agamennone ad Argo. Nell’Agamennone il poeta mette in scena l’assassinio del conquistatore di Troia, ucciso a tradimento dalla moglie Clitennestra per vendicare la morte della figlia Ifigenia, sacrificata dieci anni prima dallo stesso Agamenone ad Aulide. La vendetta rimane il nodo cruciale della seconda tragedia, Coefore, perché anche la morte di Agamennone richiede di essere vendicata, e questo compito spetta al figlio Oreste, che riceve da Apollo l’incarico di fare a sua volta giustizia, uccidendo Clitennestra e il suo amante e complice Egisto. Il matricidio è dunque il nucleo problematico di questa tragedia. Nelle Eumenidi Oreste viene perseguitato dai dèmoni della vendetta, le Erinni, che lo inseguono fino ad Atene, dove egli verrà infine assolto dall’Areopago, il tribunale appositamente istituito da Atena per giudicare i delitti di sangue, ponendo così fine alla concatenazione inarrestabile di delitti e vendette che minaccia di annientare la stirpe.
Lu Santo Jullàre Franzesco
Dario Fo
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2025
pagine: 144
Nel loro classico e inconfondibile intreccio di teatro, storia e provocazione, Dario Fo e Franca Rame raccontano in questo monologo un san Francesco lontano dalle immagini edulcorate della tradizione. Francesco è un uomo carismatico e multiforme, che ride e che canta. È un santo ribelle, che amava definirsi «jullàre al servizio di Dio», capace non solo di parlare al cuore del popolo con la forza del gesto, della parola, della risata, ma anche di trasmettere l'immagine di un Dio vicino e aperto al dialogo. Attraverso documenti dimenticati e riscoperti, cronache antiche, testi canonici del Trecento e leggende popolari, Fo dipinge un ritratto vivido di un Francesco umano e sovversivo, un poeta del sacro che sfida il potere e sceglie la povertà come forma estrema di libertà. Scritto con la potenza scenica e la tipica leggerezza del premio Nobel,Lu Santo Jullàre Franzesco è un inno al teatro che parla al presente, e che oggi torna in una nuova edizione in occasione dell'ottavo centenario della morte del santo.
L'uomo di mondo
Carlo Goldoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 344
Le numerose edizioni settecentesche che s’intersecano l’una con l’altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell’impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell’edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all’ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall’autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l’evoluzione della singola opera fino al momento in cui l’autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell’interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. Nella stagione di carnevale 1738-1739, presso il teatro San Samuele di Venezia, la compagnia di Giuseppe Imer rappresenta la prima commedia di Carlo Goldoni, Momolo cortesan. È la storia di un giovane mercante interessato al vino, alle risse e alle donne molto più che agli affari, il quale, rimasto senza soldi e quasi truffato, accetta di sposarsi e riordinare la propria vita borghese. Solo la parte del protagonista è scritta; il resto è improvvisato dagli attori. Per questo, nonostante l’immediato successo, la pièce non viene stampata prima del 1757, nell’ultimo tomo dell’edizione fiorentina Paperini, con un nuovo titolo, L’uomo di mondo. Un esame critico della tradizione testuale indaga le ragioni della pubblicazione tardiva e passa in rassegna gli interventi progressivi sul testo; un commento individua i rapporti con il teatro cittadino veneziano dei secoli XVII-XVIII, con la tradizione “bulesca” e con la prima produzione goldoniana.
La bella Fregedonda
Marco Scevola
Libro: Libro in brossura
editore: Passione Scrittore selfpublishing
anno edizione: 2025
pagine: 56
"La bella Fregedonda" è un'opera teatrale che consta di cinque atti, di ricostruzione storica in forma romanzata delle vicissitudini tragiche e feroci che hanno caratterizzato tale figura storica nel suo tentativo di ascendere al potere. Fatta assassinare la moglie del re di Neustria - sorella di Brunechilde -, si sposò con egli, determinando così una guerra intestina tra la sua nazione e l'Austrasia, ove Brunechilde era regina. Una storia di vendette e orchestrazioni volte al dedurre sotto il suo dominio più potere possibile, sovente fruendo della sua spiccata avvenenza estetica e della retorica. Un approccio inedito al teatro configura un ritratto macroscopico dei personaggi succubi delle mira di Fregedonda, dalla figlia Rigunte, che fece assassinare, alla storia d'amore tra Brunechilde e Meroveo. Infine Fregedonda, nonostante i tentavi di Guntrammo di indurle una conversione, persevererà nella sua spietatezza sino all'assedio dell'aristocrazia, nel tempo inimicata. Sarà nella dipartita il suo contrappasso, che verrà espiato quando congiunta per mezzo di una catena al filosofo Telesio, ambedue rei d'aver inviso l'Altissimo.
Il sabato non paga-L'eredità (E il vecchietto dove lo metto?). Commedia in tre atti
Baldo Gurreri
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2025
pagine: 168
Baldo Gurreri, autore apprezzato di poesie e commedie, in questa pubblicazione, presenta due lavori: Il sabato non paga e L'eredità.La prima è ambientata durante il periodo fascista, quando, per campare, in un piccolo paesino della Sicilia, ci si arrangiava in qualsiasi modo, venendo fuori situazioni comiche, ma con un substrato triste e a volte drammatico. Il titolo della commedia, trae origine da una frase ebraica, poiché, secondo la tradizione ebraica, il sabato era dedicato al Signore ed era proibito agli ebrei di lavorare e chi lo faceva di nascosto o con l'inganno, alla fine veniva scoperto. E così succede in questa commedia, dove tutto ruota intorno ai possedimenti di Don Cola Casdaruni, dei beni del quale i parenti vogliono approfittare con l'inganno. La seconda commedia: L'eredità, l'ultima scritta dall'autore, rappresenta il periodo della maturità avanzata. La comicità esuberante delle prime, cede il passo a delle riflessioni tragicomiche, sulla solitudine degli anziani, costretti a rimanere soli, perché i figli sono lontani, o perché danno fastidio in casa. È Vero, oggigiorno ci sono diverse case di riposo, ma non per tutti è facile accedervi.
Beata oscenità. Questa cosa chiamata amore
Massimo Sgorbani
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 80
Due inediti monologhi teatrali di uno dei drammaturghi più apprezzati degli ultimi decenni. Protagonista di “Beata oscenità” è Gioacchino Stajano, nipote del gerarca fascista Achille Starace, uno dei primi omosessuali dichiarati in Italia, scandaloso protagonista delle notti della dolce vita romana, in seguito transessuale e infine devota cattolica. Le metamorfosi di una vita vissuta in anticipo sui tempi, sempre controcorrente e sfidando le ipocrisie della società. In “Questa cosa chiamata amore”, un malinconico e solitario Truman Capote, rivolgendosi idealmente alla sua amica Marilyn Monroe, ripercorre la propria vita (dal rapporto con la madre alla celebre festa al Plaza dopo il successo di “A sangue freddo”: «Sono un omesessuale, sono un alcolizzato, sono un drogato. Sono un genio!») intrecciandola con alcune morti famose: i Kennedy, John Lennon, la stessa Marilyn. Con l'amara constatazione che è proprio la morte il prezzo da pagare per la celebrità, e di certo «si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte». “Beata oscenità” - prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, con Gianluca Ferrato e la regia di Serena Sinigaglia - debutterà a Bolzano nel novembre 2025, per poi andare in tournée nei principali teatri italiani durante il 2026.
Ubu coloniale
Alfred Jarry
Libro: Libro in brossura
editore: m&r
anno edizione: 2025
pagine: 64
Ubu Coloniale è una pièce teatrale dove vittime e torturatori si scambiano continuamente i ruoli, in un gioco di prestigio letterario colmo di humour grottesco e provocazioni surreali.
La morte di Agrippina
H. S. Cyrano de Bergerac
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2025
pagine: 172
Trittico. Sull’innocenza dell’uomo. Monologo a tre voci dall’oblio della colpa, alla colpa dell’oblio
Cristian Izzo
Libro: Libro in brossura
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2025
pagine: 40
Macbeth
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Supernova
anno edizione: 2025
pagine: 72
"Macbeth" è una delle ultime grandi tragedie di Shakespeare, la più breve (due terzi delle altre), la più compatta e la più rapida, e una tra le più famose e rappresentate. Narra la storia di un nobile scozzese, Macbeth appunto, che, spinto dall'ambizione e dalle profezie di tre streghe, uccide il re Duncan e si impadronisce del trono, scatenando una spirale di violenza e follia. Macbeth impersona il male che di colpo aggredisce, ossessiona e volge al delitto la sua mente, e ne misura e incarna la vicenda di autodistruzione e morte. Testo asciutto, di grande intensità e unità drammatica, scritto per omaggiare, onorare, esaltare la figura, le idee, le credenze e gli atteggiamenti del nuovo re, Giacomo Stuart, VI di Scozia e I di Inghilterra, riunificatore dei due regni, salito al trono nel 1603, dopo la morte di Elisabetta I.

