Il Saggiatore: La cultura
Italia ventunesimo secolo. Volti e storie dagli anni dell'abisso
Marco Imarisio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 240
Alcuni li abbiamo dimenticati, altri li ricorderemo a lungo. Sono i fatti che hanno aperto il nuovo secolo. Sono i frammenti di un'Italia che soffre e si affanna, che urla di gioia e di dolore. Sono gli anni di un paese in bilico sopra l'abisso. Marco Imarisio li ha visti e raccontati. Ripercorrere l'ultimo quindicennio attraverso il suo sguardo significa rivivere quello che è accaduto con gli occhi di chi era lì in quel momento. Siamo all'Hotel Nettuno di Catania, dove Vito Di Maggio dice di aver visto Giulio Andreotti e Salvo Lima insieme al boss Nitto Santapaola. Siamo in un residence di Rimini con Marco Pantani: "Andate a vedere cos'è un ciclista" scrive nella sua ultima lettera. Siamo nella Genova fantasma, quella delle zone rosse, delle scuole divenute macelli. O a Scampia e a Castel Volturno, dove le strade non sono di tutti. Siamo dentro una cella a Poggioreale. Respiriamo l'amianto di Casale Monferrato. A Mirafiori aspettiamo un altro referendum. Imarisio viaggia, osserva, raccoglie storie minime e massime, conosce drammi intimi e mediatici, incrocia esistenze singolari. Guarda i volti che hanno scandito gli ultimi quindici anni, appesantiti, giovani, solcati, scarnificati, lontani, eppure così familiari. Quello di Annamaria Franzoni, mentre giura che non è stata lei. Quello di un padre che abbraccia una figlia assassina. O quello di Sergio, che si sveglia alle tre per fissare seicento chiodi al giorno.
Quando si spengono le luci. Storie del Terzo Reich
Erika Mann
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 267
Germania, ottobre 1938. Uno straniero passeggia tra i vicoli di una città di provincia. Sono da poco passate le nove di sera e la città è irrealmente deserta e silenziosa, si odono solo il fruscio di bandiere appese alle finestre, l'abbaiare di un cane che si confonde con l'eco di una voce di un uomo. Lo straniero siede ai piedi di un monumento, guarda il cielo, assapora la quiete e la serenità della notte. Non sa che la voce lontana è quella di Adolf Hitler che parla al suo popolo, non sa che da lì a poco tempo dalla Germania partirà l'offensiva che darà inizio alla Seconda guerra mondiale. In Germania, molti intellettuali e artisti sono fuoriusciti da anni, scegliendo o dovendo scegliere l'esilio come autodifesa. Una di loro vuole far capire che cosa sta succedendo, che cosa è già successo e soprattutto quello che ancora potrebbe essere fatto. "Quando si spengono" le luci, volume di racconti brevi scritti in presa diretta da Erika Mann in pochi mesi, è testimonianza e appello. L'autrice racconta di gente comune, non di eroi né di criminali al servizio del Terzo Reich: sono viaggiatori, medici, commercianti, contadini, professori universitari, operai, sacerdoti, giornalisti, madri di famiglia e marinai i protagonisti delle sue "storie vere".
Antifragile. Prosperare nel disordine
Nassim Nicholas Taleb
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 576
Questo libro offre una nuova visione del mondo. La prospettiva che cambierà le nostre idee sulla società e ispirerà le nostre scelte quotidiane. Ci aiuterà a comprendere come il nostro corpo si protegge dalle malattie e le specie viventi si evolvono, come la libertà d'impresa crea prosperità e il genio si trasforma in innovazione. La chiave di tutto è l'antifragilità. Sappiamo che la nostra incapacità di comprendere a fondo i fenomeni umani e naturali ci espone al rischio degli eventi inaspettati. Ma l'incertezza non è solo una fonte di pericoli da cui difendersi: possiamo trarre vantaggio dalla volatilità e dal disordine, persino dagli errori, ed essere quindi antifragili. Medicina, alimentazione, architettura, tecnologia, informazione, politica, economia, gestione dei risparmi: sono solo alcuni dei campi di applicazione pratica in cui Nassim Nicholas Taleb ci accompagna, con l'ironia e la verve polemica che lo hanno reso celebre. Attingendo da uno sconfinato repertorio di episodi storici, fenomeni biologici e naturali, curiose esperienze personali, unendo la logica alla scettica saggezza degli antichi e allo spirito pratico dell'uomo della strada, Taleb è riuscito nel tentativo di creare una guida eclettica, scanzonata e iconoclasta per orientarsi in un mondo imprevedibile e dominato dal caos, il mondo del Cigno nero.
Sovrane. L'autorità femminile al governo
Annarosa Buttarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 256
Il patriarcato sembra ormai tramontare come forma di dominio sulla mente e sul corpo delle donne, che ovunque nel mondo fanno rete, inventano forme di lotta, denunciano prevaricazioni e violenze. Eppure le istituzioni politiche, culturali e religiose sono ancora largamente dominate da logiche monosessuate e da una misoginia spesso inconsapevole. Nessuna riforma istituzionale può essere efficace se non si realizza una convivenza nuova tra uomini e donne. Questa può nascere soltanto rivoluzionando il modo di intendere il concetto di sovranità, che deve essere radicalmente diverso da quello che ha orientato prima l'assolutismo monarchico, poi la democrazia rappresentativa e, infine, i tentativi di contenere la disgregazione degli stati-nazione. In "Sovrane", Annarosa Buttarelli interpreta pensieri, pratiche e politiche create da donne che nella storia hanno consolidato la propria autorità, basata sul principio ordinatore delle relazioni umane e regolata dalle leggi della vita più che dal diritto maschile, dalle gerarchie o dallo strapotere del denaro. Si compone così una galleria di ritratti brillanti, donne protagoniste che hanno indicato una via "differente" di fare politica e di governare. Da Elisabetta del Palatinato a Ildegarda di Bingen, da Elisabetta I a Cristina di Svezia, fino alle Preziose, dame dell'alta società francese che tra Seicento e Settecento sperimentarono un modello di socialità in cui, più che le armi o il censo, contava la finezza del pensiero e della condotta.
Hanging man. La vita, le opere e l'arresto di Ai Weiwei
Barnaby Martin
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 204
Pechino, 2011. È sera quando un uomo viene scaricato sulla soglia di casa dalla polizia. Sembra stordito, forse ha paura. Un giornalista gli si avvicina ma lui farfuglia solo poche parole, si schermisce: non può rilasciare interviste. È il 22 giugno e Ai Weiwei torna a casa dopo 81 giorni di reclusione. Due mesi prima, l'opinione pubblica mondiale aveva reagito con sconcerto alla notizia dell'arresto del più famoso artista cinese vivente, simbolo di una nuova cultura in lotta per la libertà di espressione in Cina. Attraverso l'arresto di Weiwei, il mondo intero si confrontava con la violenza del regime cinese per l'assenza di diritti fondamentali dell'individuo, per le detenzioni senza un processo che verifichi la responsabilità dei reati, per la mancanza di uno stato di diritto. Le parole di Ai Weiwei raccontano i pedinamenti degli agenti in borghese, la detenzione e il rilascio, le angherie del governo, la rabbia e la frustrazione, ma anche le idee e i nuovi progetti: Barnaby Martin le raccoglie una a una nelle stanze dello studio di Pechino. Insieme ricostruiscono la vita dell'artista: l'infanzia con la madre e il padre Ai Qing - poeta amatissimo in patria - e le peregrinazioni dopo la rottura di Qing con Mao: l'adolescenza e i primi anni a Brooklyn. E poi le opere: la pittura, le creazioni protodadaiste, le performance ironiche e le opere concettuali che obbligano lo spettatore a riflettere sulla realtà, per immaginare e realizzare il cambiamento.
Il papa buono. La nascita di un santo e la rifondazione della Chiesa
Greg Tobin
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 222
28 ottobre 1958. A Roma si elegge il papa che succederà a Pio XII. Si chiama Angelo Giuseppe Roncalli. Giovanni XXIII. Quando riceve l'investitura dal conclave, ha già 78 anni. Sarà un perfetto papa di transizione, con un pontificato breve e tranquillo come la sua indole. Roncalli, però, rovescia tutte le previsioni. Dietro il carattere mite nasconde fermezza e lucidità rare: di lì a poco si farà promotore di un Concilio ecumenico che cambierà per sempre la Chiesa e il mondo. In "Il Papa buono", Greg Tobin racconta la storia straordinaria di un uomo semplice, nato in una famiglia contadina di Sotto il Monte, nel bergamasco, e un giorno asceso al soglio di Pietro. Roncalli entra in seminario a undici anni, per poi completare gli studi a Roma, dove nel 1904 è ordinato sacerdote. L'anno successivo, l'incontro chiave con il vescovo di Bergamo Giovanni Radini Tedeschi, che per Roncalli sarà guida e modello fino alla morte. Dopo la Grande guerra, durante la quale è tenente cappellano nell'ospedale militare di Bergamo - esperienza che lo segnerà profondamente, non solo come uomo di Chiesa -, Roncalli è inviato all'estero come nunzio apostolico, prima in Bulgaria, poi a Istanbul, in Grecia e a Parigi, e ovunque si distinguerà per la vicinanza e il sostegno materiale agli ebrei perseguitati dal nazismo. Da papa, il suo genio si manifesta nell'introduzione dell'idea di "aggiornamento", quando per primo comprende l'urgenza di far entrare "aria fresca" nelle stanze vaticane.
La pena di morte in America. Un'anomalia nell'era dell'abolizionismo
David Garland
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 444
Per quanto dall'Europa ci appaia disumana e inefficace, espressione di una cultura puritana e punitiva, negli Stati Uniti la pena di morte non è un barbaro retaggio del passato. In questo studio, David Garland dimostra che, dove è rimasta in vigore, la pena capitale ha saputo trasformarsi seguendo i grandi cambiamenti culturali e politici della società americana. Nel tempo, si è passati dal pubblico rituale del linciaggio alla procedura asettica e discreta dell'iniezione letale, e dalle torture sul patibolo a una rigida codificazione giuridica, mentre le urla della folla inferocita nelle piazze hanno lasciato spazio agli appelli delle associazioni per i diritti delle vittime. Le corti federali hanno dunque razionalizzato e "civilizzato" la pena di morte, che però continua ad accompagnarsi a discriminazioni, ritardi e incertezze nelle esecuzioni, oltre che a interminabili dibattiti e agguerrite campagne popolari. Il libro ripercorre le continuità e le discontinuità storiche di un istituto che rappresenta un unicum nei sistemi penali occidentali, mettendone in luce le implicazioni di tipo culturale, emotivo e simbolico: la radicatissima tradizione americana di federalismo e democrazia locale - ma in molti stati anche di violenza e razzismo -, la mitizzazione della volontà popolare, il fascino paradossale delle esecuzioni, che esorcizzano la repulsione e l'ansia della morte illudendo i cittadini di poterla controllare.
I padroni della crisi. Come la recessione nutre le mafie
Biagio Simonetta
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 121
La crisi economica è feroce. Sembra interminabile. Anche chi, solo nel 2011, negava la sua esistenza è costretto a fare i conti con i danni sociali e umani della recessione. Mentre le televisioni si occupano a orario continuato del famigerato spread e le manovre finanziarie "lacrime e sangue" si susseguono, Biagio Simonetta indica una prospettiva che pochi considerano. È il punto di vista dei vincitori, quello delle mafie. Il principio è il solito: molto denaro, molto potere. Soprattutto quando il denaro, tutt'intorno, scarseggia. L'applicazione è tanto lineare quanto sconcertante: in Italia e nel mondo, più l'economia si contrae, più le mafie si espandono. L'immensa liquidità proveniente dal traffico di cocaina ha salvato dal fallimento alcune delle banche più grandi del pianeta. I prestiti di 'ndrangheta, camorra e Cosa nostra soccorrono le piccole imprese strette nella morsa del fisco e del credit crunch; se l'unica alternativa è chiudere i battenti, poco importa che le organizzazioni criminali richiedano tassi da usura e che alla fine si impadroniscano dell'azienda. E se davanti al dramma della disoccupazione e della povertà lo Stato latita, la liquidità mafiosa compra tutto, anche il consenso della popolazione. O trova ottime occasioni per il riciclaggio, approfittando di chi, disperato, vende i gioielli di famiglia al "compro oro" per pagare il mutuo o si illude di poter sbancare la "macchinetta" della sala giochi. Prefazione di Loretta Napoleoni.
Maratona. Il giorno in cui Atene sconfisse l'Impero
Richard A. Billows
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 259
11 agosto 490 a.C, piana di Maratona. Un esercito di diecimila greci, in maggioranza ateniesi, affronta a viso aperto lo sterminato schieramento persiano. La vittoria degli invasori sembra già scritta, ma la rapidità d'attacco e l'ardore guerriero degli opliti ribaltano in poche ore l'esito della battaglia. Viene impresso un nuovo corso al futuro della Grecia e alla storia di tutto l'Occidente. Già agli occhi dei contemporanei quella storica giornata divenne la massima espressione dell'ingegno e del coraggio individuali, uniti alla disciplina collettiva e alla coesione tenace: Eschilo volle che sulla propria tomba fosse ricordato il suo valore durante la grande battaglia piuttosto che le sue doti drammatiche. A rendere lo scontro quasi leggendario contribuì il ricordo dell'impresa di Filippide, il messo ateniese che percorse una distanza di quarantadue chilometri, da Maratona ad Atene, per dare ai concittadini la notizia della vittoria. Tuttavia, sulle tracce di Erodoto, Billows abbandona il mito e racconta la storia, soffermandosi sulla marcia dei reduci che, dopo aver combattuto, ancora muniti di armatura, scudo e lancia, tornarono ad Atene rapidi per difendere le alte mura della città. Confutando i luoghi comuni, concentrandosi sulla strategia militare e sulla tecnologia delle armi, Richard A. Billows ripercorre gli avvenimenti storici portandoci sul campo di battaglia, mostrandoci il furore dei combattenti greci mentre si abbattono, incredibilmente compatti, sul nemico persiano.
Un velo di sobrietà. Uno sguardo filosofico sulla vita pubblica e privata degli italiani
Pier Aldo Rovatti
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 231
Nel novembre 2011, dopo un anno tormentato per l'Italia e per il mondo, Silvio Berlusconi cedeva la leadership politica a Mario Monti, nuovo capo del governo. Una svolta, nel bene e nel male. È stato allora che negli atteggiamenti pubblici e privati degli italiani si è imposta una nuova sobrietà, in opposizione alla consolidata barbarie. In "Un velo di sobrietà", Pier Aldo Rovatti rielabora gli editoriali scritti per "Il Piccolo di Trieste" più di sessanta "scene" suddivise in quattro sezioni tematiche: "La cattiva politica e quella buona", "Capitale umano", "Dentro la vita quotidiana", "Quale cultura". Con l'arma affilata della critica filosofica, Rovatti commenta gli eventi che dal maggio 2011 all'ottobre 2012 hanno segnato la realtà italiana e non solo. Dalla vittoria elettorale di Giuliano Pisapia a Milano alla spending review, al rigore dei ministri-professori; dal caso Lusi al neopopulismo di Beppe Grillo. E ancora, il naufragio della Costa Concordia; il corteo degli indignati a Roma nel 2011, sfociato in guerriglia urbana; i terremoti geologici e quelli finanziari; il limbo dell'università riformata; la medicalizzazione come modello diffuso; le nuove sfide della genitorialità; l'immagine femminile a lungo mercificata e svilita. Affrontando temi come questi, Rovatti promuove un uso non disciplinare della filosofia, che si concretizza in una pratica di lettura e scrittura per frammenti, a creare pause di riflessione nel flusso concitato della cronaca.
Le invenzioni della vita. Le dieci grandi tappe dell'evoluzione
Nick Lane
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2012
pagine: 288
Il tuo nome sulla neve (Gnanca na busia)
Clelia Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2012
pagine: 128
Settant'anni, molti ricordi, un solo amore. Può capitare che si perda quell'unico amore e che venga voglia di scrivere. Per sanare la ferita, sfogare la rabbia, colmare il tempo vuoto. Si riempiono fogli, quaderni, ma la carta non basta ancora. Allora capita di aprire un armadio e di prendere un lenzuolo bianco dal corredo, uno di quelli che non si useranno più per riposare, per amare. E ci si rovescia sopra tutta una vita. Si torna alle origini, umilissime, quando si andava a scuola solo d'inverno, con gli zoccoli ai piedi e un cappotto rammendato. Quando si mangiava solo polenta, ché di pane ce n'era poco. Nel resto del tempo bisognava lavorare la terra, seminare, raccogliere. E prepararsi alla guerra, con lo straniero in casa, le tessere al mercato, i muri crivellati, la paura delle bombe e del padrone. Ad alleviare la fatica, l'amore per i figli, quelli allevati e quelli persi. E per un ragazzo dagli occhi azzurri, conosciuto a quattordici anni e sposato a diciotto. Questa è la storia semplice e straordinaria di Clelia Marchi, "gnanca na busia". Quando il marito muore in un incidente, Clelia è già anziana e inizia a trascrivere la storia della sua vita su un lenzuolo a due piazze, distillata in righe numerate, perché non si perda nulla di quel racconto "sul filo della sincerità".