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Il Saggiatore: La cultura

Il modo di dire addio. Conversazioni sulla musica, l'amore, la vita

Il modo di dire addio. Conversazioni sulla musica, l'amore, la vita

Leonard Cohen

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: XXIV-651

Léonard Cohen che scrive poesie su una Lettera 22, seduto al tavolino di una stanza gelida. Léonard Cohen in abito fumé, che alza il fedora di feltro per salutare la sua band. Cohen in un monastero zen, conosciuto da tutti i monaci come Jikan, «il Silenzioso». Léonard Cohen in Grecia, mentre lavora a un romanzo sotto lsd. Cohen a Montreal, Cohen a Londra e a New York. Cohen l'ebreo che canta un Cristo marinaio. Cohen e il suo sguardo dolce, Cohen gentiluomo. Cohen disperato. Cohen dalla voce tenebrosa e dorata, Cohen alcolizzato. Cohen figlio di un sarto, Cohen portavoce di ogni uomo perduto. Cohen e un amore finito. Cohen con Janis Joplin, su un letto sfatto del Chelsea Hotel. Cohen e Marianne. Cohen e Suzanne. La vita di Léonard Cohen è stata un cammino di gloria e tormento, di sconfitta, eleganza e fragile bellezza. Il suo esordio come cantautore è arrivato solamente a trentatré anni, dopo tre raccolte di poesie e due romanzi acclamati dalla critica e ignorati dal grande pubblico. Cucendo insieme musica e parole ha creato la sua arte, fatta di suoni vellutati e canti dall'abisso, di tradimenti, addii, di morte e desiderio, di impermeabili blu e uccelli sul filo. Ha dato voce a chi si consumava nell'attesa, ha sussurrato di misticismo, malinconia, di sesso e solitudine ; ha alzato il suo Hallelujah verso un mondo sacro e distrutto, sporco e incantato. Ha dato forma all'amore come redenzione, promessa non mantenuta, vortice in cui sprofondare, lasciando canzoni nate dall'assenza e dalla privazione, poesie scure come la cenere depositata dal fuoco ardente ma effimero del tempo. "Il modo di dire addio" è il libro in cui Léonard Cohen confessa in prima persona la propria vita e la propria arte. Attraverso decine di interviste inedite in Italia - accompagnate da una lettera in cui Francesco Bianconi, autore e voce dei Baustelle, racconta il suo Cohen più intimo, costantemente in bilico tra esistenza e poesia - scorrono cinquant'anni di episodi e brani indimenticabili, da «Suzanne» a «I'm your man». E si svela a poco a poco il complesso mondo interiore di un uomo per cui la depressione è sempre stata una realtà quotidiana con cui lottare, un mare scuro da cui emergevano in superficie le sue canzoni, perché ogni sua parola era un'esplosione di luce.
28,00

Loro. Epopea americana

Loro. Epopea americana

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 653

Un colpo di pistola nella notte, Bernie Malin è un uomo morto. Loretta, la giovane amante che giaceva di nascosto con lui, fugge, portando in grembo Jules, il figlio illecito di quel tragico rapporto. È il tramonto degli anni trenta in un'America patriarcale e sanguinolenta: le prostitute passeggiano davanti ai collegi cattolici, l'aria odora di polvere da sparo e temporali, i giovani crescono nell'ossessione del potere, delle macchine costose, del denaro facile. Lo spettro della Seconda guerra mondiale si avvicina a grandi passi minacciando il sogno americano, e quando gli uomini vengono chiamati alle armi madri e figli devono lottare da soli con tutti i mezzi possibili per sopravvivere. Loretta - che ha trovato nel matrimonio con un vecchio poliziotto l'illusione di una protezione -, Jules e la seconda figlia Maureen iniziano così a spostarsi di città in città alla ricerca di una nuova vita, precipitando in giri di malaffare e criminalità, incontri torbidi e stupri, in una Detroit offuscata di edifici grigi e refoli sulfurei. Loretta affronterà il dolore della vedovanza e di un altro fallimentare matrimonio; Jules troverà nella delinquenza e nella politica la strada per emanciparsi da una situazione di minorità; Maureen verrà coinvolta in un giro di prostituzione e, una volta scoperta, sarà ridotta in fin di vita dalle botte dell'ennesimo marito della madre. Nel terzo capitolo dell'Epopea americana, Joyce Carol Oates riscrive il racconto epico dell'America spregiudicata e selvaggia, dalla Grande depressione fino alla sommossa di Detroit del 1967, la più tragica rivolta civile della modernità. Le storie di Loretta, Maureen e Jules - fratello spirituale del Julien Sorel di "Il rosso e il nero" - sono intrise di satira e miraggi apocalittici, viaggi di fortuna e corse in ospedale, incubi abissali e sogni microscopici in cui il destino sembra aver scelto la sua vittima sacrificale: loro.
23,00

Il paese delle meraviglie. Epopea americana

Il paese delle meraviglie. Epopea americana

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 651

Il piccolo Jesse apre la porta di casa. Alle sue spalle, il padre apre il bagagliaio dell'auto da cui sono scesi: forse c'è un regalo dentro, pensa Jesse, forse un albero di Natale. Apre la porta e un odore dolciastro, di carne, lo investe. Poi vede gli schizzi rossi a terra. Vede suo fratello Bobby, la testa girata da un lato, gli occhi aperti ma spenti. Poi alza lo sguardo e li vede tutti: sua sorella Jean, riversa accanto a una lampada rotta; Shirley con le braccia strette al ventre; la madre in poltrona, con la testa rovesciata indietro, la gola squarciata. E il sangue, il sangue dappertutto, a terra, sotto le suole, sulle pareti. E il rumore della porta che si apre di nuovo, i passi del padre, il clic del fucile, e Jesse che inizia a correre, attraverso il sangue, e poi fuori, nel buio della notte, inseguito dagli spari... Salvo per miracolo dal massacro che ha sterminato la sua famiglia, oggi Jesse Vogel è un neurochirurgo di fama, uno scienziato dall'intelligenza acuminata e dalla curiosità morbosamente deforme, attirata da tutto ciò che è strano, inquietante, mostruoso. Come la comune hippie in cui fugge sua figlia Michelle, attratta in quel bizzarro inferno di droga e deliri lisergici da un carismatico, vampiresco guru della controcultura, Noel, fratello spirituale dei telepredicatori infervorati di loro. Jesse, moderno cavaliere in armatura sfavillante, farà di tutto per riprendersi Michelle, ma non c'è consolazione che attenda la giovane fanciulla in pericolo, e la sua salvezza assomiglierà a una dannazione... Nel quarto e ultimo volume della sua Epopea americana, Joyce Carol Oates si rivolge alla tradizione del romanzo gotico per raccontare la definitiva, postrema trasformazione del sogno americano in incubo: le ataviche colpe familiari che avvelenavano gli interni di Nathaniel Hawthorne sono, qui, quelle di un'intera nazione, che ha smarrito ogni innocenza, ogni grazia originaria. Il giardino edenico delle delizie è sfiorito, e al suo posto si aggroviglia un soffocante paese delle meraviglie da cui nessuna Alice può fuggire. È il paradiso perduto. L'America di oggi.
23,00

Perverso e paranoico. Scritti 1927-1933

Perverso e paranoico. Scritti 1927-1933

Salvador Dalì

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 349

"Perverso e paranoico" raccoglie i testi che Salvador Dali scrisse negli anni trenta, i più decisivi per la definizione della sua poetica surrealista e per la sua maturazione artistica. Ne nasce l'autoritratto della più grande «mente immaginativa del secolo scorso», che illumina di luce nuova le sue opere - ma anche il suo pensiero sul rapporto fra arte e politica, sul sesso e sulla religione, sulla scienza e sulla psicoanalisi -, l'amicizia con Luis Bunuel e Federico Garcia Lorca, il tormentato sodalizio artistico con i surrealisti e la passione per il cinema e la fotografia. L'ossessione, il sogno, l'estasi, il delirio: l'irrazionalismo è il più fertile dei fattori espressivi e creativi grazie al metodo paranoico-critico, vera e propria chiave di volta del percorso di Dali. Nel suo universo artistico ogni rigida distinzione intellettuale, ogni comoda categoria pratica, persino il più ovvio rapporto di causa-effetto sembra implodere e dichiararsi «altro» da sé. L'inorganico trapassa improvvisamente nell'organico, istinto sessuale e istinto alimentare si fondono, mentre Freud e Einstein vengono eletti degni successori di maghi e alchimisti per aver dimostrato - ciascuno a modo suo - che la materia è instabile. Ci vuole un «genio» - un genio che, inutile dirlo, Dali identifica con se stesso - per portare a termine l'aspirazione alchemica prima: mostrare, proprio attraverso una radicale, mistica trasmutazione della materia, come sia possibile perseguire un analogo cambiamento di coscienza: un'«estasi», cioè uno stato nel quale «ogni giudizio cambia in modo sensazionale», e da cui solo può sgorgare l'arte.
26,00

L'inevitabile. Le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro

L'inevitabile. Le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro

Kevin Kelly

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 329

Come vivremo fra trent'anni? Non siamo ancora in grado di prevedere il futuro, ma alcune risposte sono certe, o quasi. Per esempio, non avremo un'auto di proprietà: pagheremo per abbonarci a un servizio di mobilità e trasporto da utilizzare all'occorrenza. Anzi, non possederemo quasi nulla, ma quando ci servirà qualcosa potremo accedervi facilmente. La realtà virtuale sarà ormai «reale», farà parte di qualsiasi telefono cellulare. Dialogheremo con tutti i nostri dispositivi elettronici grazie a una serie predefinita di gesti, e tutte le superfici saranno coperte di schermi interattivi, ognuno dei quali ricambierà puntualmente i nostri sguardi. Tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana saranno tracciabili e registrabili, da noi stessi ma anche dagli altri. I robot e le macchine pensanti ci avranno rimpiazzati nei vecchi impieghi, ma non resteremo senza lavoro, perché nel frattempo proprio quelle tecnologie avranno creato nuove occupazioni. Trent'anni fa Kevin Kelly - uno dei fondatori della rivista Wired - previde che l'avvento di Internet avrebbe rivoluzionato il mondo. L'inevitabile descrive - con il saggio ottimismo che è proprio dei grandi visionari - la strada che l'innovazione sta tracciando per i prossimi decenni. Leggendo queste pagine saremo catapultati in un futuro nel quale l'intelligenza artificiale e immense reti di dati e saperi avranno permeato di conoscenza ogni aspetto della realtà umana; e tutto sarà fluido, accessibile, condivisibile, interattivo e sempre in divenire. La prosa entusiasmante di Kelly ci farà vivere le nostre vite future, e osserveremo il nostro nuovo modo di lavorare, apprendere, giocare, comprare, comunicare con gli altri. Le forze tecnologiche che stanno riplasmando la società sono già attive, sono interdipendenti, e sono soprattutto inarrestabili. È inutile opporsi. Dobbiamo invece predisporci ad accogliere la complessa e stupefacente convergenza tra l'umanità e le macchine, una sinergia che spezzerà ogni confine nazionale e ogni legge dell'economia, e che a volte potrà produrre caos e scontento, ma porterà soprattutto straordinari benefici individuali e sociali.
24,00

Nottuario

Nottuario

Thomas Ligotti

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 301

C'è un ragazzo infetto dei suoi sogni, che finisce tra le grinfie di una strega, come nella migliore tradizione dei fratelli Grimm. E quale strana creatura fatta di stracci si trascina sul pavimento di una casa disabitata, anelando alla libertà? E poi: innominabili, abominevoli culti sotterranei, che cospirano per disfare il tessuto della realtà; notti buie, notti di Halloween illuminate solo dal ghigno mefistofelico delle zucche intagliate da mani rinsecchite; corpi che tornano dalla tomba, corpi umiliati e violati, corpi alieni che gravitano nelle profondità violacee dell'universo. Orrori senza volto, libri proibiti, ossa parlanti: la danza macabra che anima le pagine di questo diario notturno - forse l'opera più perturbante del maestro contemporaneo del terrore -non conosce pace. Consumato manipolatore di ombre, Thomas Ligotti proietta i suoi incubi sullo sfondo macilento di un'America che non conosce più il tepore rassicurante del sogno; un'America fosca e deserta, punteggiata di città fantasma e edifici cadenti, bui seminterrati, voli di scale che sembrano non portare a nulla, labirinti di cemento e mattoni e cavi elettrici dove si consuma la dannazione dell'uomo moderno: l'ignaro colpevole di un'oscura violazione che ha per sempre sancito la sua condanna a un'esistenza insensata, come insensati sembrano essere - seguendo la rivoluzionaria intuizione di H.P. Lovecraft - i meccanismi che governano l'universo. Non c'è eliso che aspetti il lettore fuori dal limbo in questi racconti che della weird fiction rappresentano un vertice : caduti, ceduti, crollati i confini che separano il mondo dei vivi da quello dei morti, il sogno dall'incubo, l'immaginazione febbrile dalla realtà anodina, non si dà salvezza per i protagonisti di Thomas Ligotti, costretti ad agitarsi senza sosta in un carnevale di specchi deformanti, ciascuno incapace di restituire immagini veritiere. Persino il linguaggio deve arrendersi di fronte all'indicibile cospirazione intessuta contro la razza umana da un cosmo indifferente non perché spietato ma perché insensibile. Solo rimane, come postremo esorcismo di cui queste pagine sono testimonianza inappellabile, un canto notturno, flebile dapprima e infine furente, levato contro il vuoto.
22,00

Noi, soggetti umani. Diritti e nuovi movimenti nell'epoca postsociale

Noi, soggetti umani. Diritti e nuovi movimenti nell'epoca postsociale

Alain Touraine

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 308

Nell'età della conoscenza e del progresso tecnico, la capacità di trasformare noi stessi e di agire sull'ambiente in cui viviamo si è fatta smisurata, ma altrettanto smisurato è il potenziale distruttivo e autodistruttivo dell'umanità. Non solo: nella storia non c'è mai stata, prima d'ora, una consapevolezza così diffusa e convinta dei diritti fondamentali e della dignità di tutti gli esseri umani, una tensione etica che però si scontra in Occidente con il potere incontrastato e nichilistico del capitalismo finanziario, e altrove con regimi tirannici o totalitari sempre più determinati a stringere il controllo sulle vite delle persone e sulle risorse materiali. Come possono rinascere - e tornare efficaci - la parola e l'azione politica? Per rispondere a una domanda tanto assillante, Alain Touraine ha attinto alle idee che lo hanno reso il più autorevole studioso della società industriale e della sua disgregazione, rielaborandole in quest'opera concepita come punto d'approdo di un'intera vita intellettuale e insieme punto di partenza per un nuovo pensiero sociologico. Noi, soggetti umani ridefinisce in profondità i paradigmi interpretativi della globalizzazione. Oggi non è più sufficiente parlare di società postindustriale: siamo entrati in un'epoca postsociale. Non è più intorno ai problemi socioeconomici che si formano l'azione e il pensiero collettivo, ma nel campo etico individuale, nell'immagine che ognuno si forma di sé, in quel che accetta e quel che rifiuta in nome della propria dignità. Ma i nuovi movimenti sociali scontano una cronica mancanza di organizzazione e strategia, e l'indignazione per l'ingiustizia si mostra incapace di contrastare i nuovi «poteri totali». Per Touraine c'è un'unica via d'uscita: dopo il trionfo dell'individualismo, il ritorno al soggetto. È giunto il momento, per noi esseri umani, di agire opponendo al predominio della ricchezza e del potere la difesa della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà. Solo una soggettività umana più profonda, che agli interessi anteponga la dignità e alle convenienze le convinzioni, potrà ricondurre la coscienza dei diritti fondamentali dall'ambito individuale a quello sociale.
29,00

Travolti dal caso. Matematica e mitologie delle coincidenze

Travolti dal caso. Matematica e mitologie delle coincidenze

Joseph Mazur

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 238

C'è chi, nonostante i tentativi di una vita intera, non ha mai vinto alla lotteria, e chi invece ce l'ha fatta quattro volte. A qualcuno è capitato anche di ritrovare in una bancarella in riva alla Senna la copia di Moby Dick letta al college vent'anni prima, dall'altra parte dell'Atlantico. Oppure, come a Francesco e Manuela, di darsi un appuntamento al buio in un hotel in Sardegna, incrociando l'appuntamento al buio di un altro Francesco e un'altra Manuela. E che dire di Abraham Lincoln, che in sogno previde nel dettaglio il proprio assassinio? Quante probabilità c'erano che queste piccole ma sbalorditive coincidenze si verificassero? Nell'ottica della matematica, i «casi della vita» che tanto ci affascinano e ci inquietano sono meno infrequenti di quanto si tenda a credere. Con la grazia, l'acume e l'irriverenza a cui ha abituato i suoi lettori, Joseph Mazur in questo libro invita a osservare tutte le sfumature dell'inverosimile, dalle più esilaranti alle più angosciose, accompagnandoci in un indimenticabile viaggio nella matematica della probabilità. Non solo apprenderemo leggi e paradossi, ma ci divertiremo con aneddoti irresistibili e sconvolgenti, rivedremo in un'altra prospettiva le coincidenze più incredibili della storia umana, rifletteremo sull'uso narrativo della casualità nel mito, nella letteratura e nel cinema, ci interrogheremo sui dilemmi che l'inesorabile esperienza del caso solleva tra i filosofi e gli scienziati, ma anche tra i giudici e gli avvocati. Scopriremo che sono soltanto le nostre aspettative psicologiche, e le nostre idee culturalmente acquisite di ordine e disordine, a farci sembrare così assurdi certi colpi di fortuna e certi scherzi del destino. E al termine del viaggio ci ritroveremo a contemplare la magnifica vastità dell'universo in cui viviamo, così complesso e interdipendente: la realtà imponderabile continuerà a sorprenderci, ma nella consapevolezza che, dopotutto, non è che una questione di numeri. Grazie a prove persuasive e sorprendenti, "Travolti dal caso" convincerà anche i lettori più scettici dell'inevitabilità del sublime e dell'inatteso. Perché - come avverte Mazur - se esiste la benché minima probabilità che qualcosa accada, prima o poi, da qualche parte, è destinata ad accadere.
22,00

L'orologio apollineo. Su Stravinsky

L'orologio apollineo. Su Stravinsky

Louis Andriessen, Elmer Schönberger

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 320

Critici, musicologi e appassionati di musica hanno sempre guardato alla vita e all'opera di Stravinsky con cipiglio entomologico, mossi da una libido nominarteli che voleva ridurre quella vita e quell'opera in categorie, definizioni, etichette. Del resto Igor Stravinsky, nel corso della sua carriera lunga quanto il Novecento, ha giocato con la musica, attraversando generi e stilemi, alternando ritmi primitivi, propri della tradizione popolare russa, e sonorità neoclassiche: i suoi più alti esiti artistici vivono di contrasti apparentemente insanabili, di ossimori, di inesausta tensione. Proprio per questo, suggeriscono Louis Andriessen ed Elmer Schönberger nell' Orologio apollineo, la straordinaria pluralità di linguaggi che caratterizza l'opera di Stravinsky non può essere considerata frutto di una parabola creativa sezionabile in fasi distinte e contraddittorie: si tratta piuttosto di una consapevole espressione della molteplicità del pensiero creativo stesso. In queste pagine, sospese fra musicologia e romanzo - dove a romanzo si dia il senso di un modo buffonesco di vedere il mondo come arena di un perpetuo contrasto -, rivive il genio di Stravinsky, che fluisce nella sua musica sempre esprimendo una fortissima e consistente unitarietà di pensiero e di prassi compositiva. Per ascoltare Stravinsky bisogna quindi deporre ogni pregiudizio, sospendere le certezze, abiurare il pensiero dogmatico. Per ascoltare Stravinsky si deve, innanzitutto, ascoltare Stravinsky.
34,00

Storia della Germania. Da Bismarck a Merkel

Storia della Germania. Da Bismarck a Merkel

Gustavo Corni

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 430

La Germania è da sempre un enigma di non facile interpretazione per gli altri popoli, nel bene e nel male. Nell'epoca di Angela Merkel, all'ammirazione per la "locomotiva d'Europa", fulcro del processo di integrazione continentale, è subentrato il timore per una potenza in grado di tenere sotto scacco le altre economie europee. Per districare i nodi del presente e guardare con consapevolezza ai traumi del passato, Gustavo Corni propone di rileggere la storia tedesca in un'ottica di lungo periodo. Il percorso che si apre con i brillanti successi politico-diplomatici di Otto von Bismarck e giunge fino alla caduta del muro di Berlino, alla riunificazione gestita da Helmut Kohl e alle sfide del presente è straordinario e drammatico al punto che si è parlato di un sonderweg, una "via peculiare". Grazie a Bismarck, la Germania nacque sconvolgendo gli equilibri europei, ma unificando soltanto una parte delle popolazioni di lingua e cultura tedesca. Da queste particolari condizioni di partenza maturarono le premesse dei tormentati eventi novecenteschi: l'imperialismo guglielmino, la grande guerra, il diktat di Versailles, l'occasione sprecata di Weimar, infine l'ascesa del nazismo. Solo andando alle radici si possono comprendere il forsennato sogno di dominio di Hitler, il suo "tragico successo" popolare, il dramma senza pari dell'olocausto e il disastro della seconda guerra mondiale. E proprio la capacità di tener desta la coscienza della barbarie nazista è tra i fattori che hanno permesso alla Germania di risollevarsi, di sopportare la divisione lungo la cortina di ferro e di raggiungere la riunificazione. I protagonisti, le trame politiche - ufficiali e sotterranee -, le trasformazioni economiche, sociali e culturali: Storia della Germania è un riferimento per chiunque voglia conoscere meglio il "paese di mezzo", il più ammirato e insieme il più temuto d'Europa.
29,00

Musicage. Conversazione con Joan Retallack

Musicage. Conversazione con Joan Retallack

John Cage, Joan Retallack

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 537

John Cage compositore, teorico musicale, poeta e alchimista della rivoluzione. John Cage occidentale, cacciatore di funghi, lettore di Wittgenstein e innovatore dei mesostici; e John Cage orientale, appassionato di musica indiana, studioso dell'I Ching e dei Mutamenti, filosofo del buddhismo zen. Ironico, taciturno, sorridente. Anarchico senza tempo e asceta contemporaneo. Sono i tanti volti di un genio che ha deciso di smantellare le tradizioni e i canoni estetici per ristabilire il principio originario e ultimo del vero artista: l'arte come metafisica, come articolazione spirituale e lacerto dell'essere che l'uomo - suo modesto esecutore - deve dedicarsi a liberare. Un'arte spesso codificata, complessa e indecifrabile, ma tale da risultare, in ultima istanza, paradossalmente essenziale. In queste viscerali conversazioni con Joan Retallack, Cage ripercorre i momenti più importanti della sua carriera, dalle prime sperimentazioni ai riconoscimenti internazionali, dalle grandi battaglie per la giustizia sociale alla ricerca inesausta della solitudine, e di un silenzio assoluto - unico fine possibile di ogni tensione artistica -, testimoniato da opere indimenticabili, come la scandalosa 4'33". Dialoghi, dispute filosofiche, intimi svisceramenti dipanati sul nastro di un registratore, durante lunghi, irriverenti e talvolta conflittuali incontri nella residenza americana dell'autore. Riflessioni che si aprono e chiudono, risolutivamente, oppure rimangono in sospeso, si sovrappongono, ricominciano ogni volta da capo. Perché per Cage domande e risposte non sono la meta conclusiva della nostra ricerca intellettuale, ma soltanto la loro scintillante manifestazione. È la magia, il soffio vitale della comunicazione a guidare l'artista, mentre crea e distrugge, complica terribilmente o semplifica i concetti e le immagini costruite con i suoni e le parole. "Musicage" è un testamento sovversivo, un lascito sconvolgente nelle cui pagine il compositore rivive - con le sue pause pensierose, i gesti fuori scena, le inarrestabili risate, lo sgusciare sotto la sedia del gatto Losa -, insieme a moltissimi documenti e testimonianze che contribuiscono a ricostruire la vita del più inafferrabile e minuziosamente sregolato degli artisti contemporanei.
34,00

Corriere dell'Est. Conversazioni con Edward Kanterian

Corriere dell'Est. Conversazioni con Edward Kanterian

Norman Manea

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 252

Norman Manea è la voce errante di tre grandi drammi collettivi: l'Olocausto, il totalitarismo comunista, l'esilio. Ha vissuto sulla sua pelle la deportazione in un Lager in Transnistria, la Romania staliniana e la dittatura di Ceausescu. Infine, stanco della censura e di una tragedia civile sempre pronta a capovolgersi in tragicommedia umana, ha trovato rifugio a New York, dove vive e insegna. Se attraverso la scrittura ha saputo condensare i fantasmi di un'epoca rovinosa e violenta, è perché non ha mai cessato di considerare la letteratura come un rifugio, una fortezza di parole entro cui «coltivare qualcosa che non sapesse di stereotipo». Esiliato nel suo stesso paese, costretto alla farsesca, deformata quotidianità della dittatura, e infine esule negli Stati Uniti, ha eletto a patria la lingua romena, scrivendo opere indimenticabili come "Il ritorno dell'huligano" e "Varianti di un autoritratto". "Corriere dell'Est" è il risultato degli undici anni di profondo scambio intellettuale e umano tra Manea e Edward Kanterian. Dal loro dialogo nasce un libro che oltrepassa i generi, sfiorando il mémoir, il saggio letterario, l'autobiografia, e attraversa il tempo e lo spazio in un viaggio che da Bucarest, passando per Berlino, giunge fino a New York. Qui Manea stringe rapporti con Saul Bellow e Philip Roth, con cui dà vita a un'amicizia nutrita di profonde differenze e sorprendenti affinità, che dura ormai da trent'anni. In queste pagine, Manea instaura un confronto serrato con i maggiori letterati romeni, come Emil Cioran e Paul Celan; o come Mircea Eliade, letto, ammirato e insieme criticato per l'antisemitismo e il sostegno al regime. Attorno al pensiero di Hannah Arendt coagula le proprie riflessioni sull'identità e il futuro del popolo ebraico. Lascia spaziare il suo sguardo sulle minacce e le trasformazioni del presente: l'elezione di Donald Trump, il terrorismo islamico, il conflitto in Medio Oriente. E osserva con gli occhi dell'esule e del poeta un'America vorace, burlesca e infinitamente contraddittoria, capace di sprofondare chiunque nella solitudine della folla, di accecare con la luminescente immaturità della metropoli. Un'America approdo di una democrazia impura, fatta di monotoni e deludenti compromessi che sono il «volto che le persone le imprimono»: la traccia di un'imperfetta e fragile libertà.
24,00

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