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Il Saggiatore: La cultura

La fine dei soldi. Una proposta per limitare i danni del denaro contante

La fine dei soldi. Una proposta per limitare i danni del denaro contante

Kenneth S. Rogoff

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 333

La maggior parte delle persone ama i contanti: sono immediati, pratici, anonimi. Basta scavare più a fondo, però, per scoprire che i danni sociali provocati dall'uso della moneta cartacea superano di gran lunga questi pregi superficiali. Potrebbe sembrare una questione minore, in un'epoca di grave stagnazione e instabilità economica. Ma l'eccesso di denaro contante contribuisce in modo decisivo a rendere il mondo più povero, più iniquo e meno sicuro: pone grandi limiti alle politiche monetarie, favorisce l'evasione fiscale e il lavoro nero, rappresenta di fatto un regalo alla criminalità organizzata e al terrorismo. In questo libro, Kenneth Rogoff - uno dei massimi esperti mondiali di finanza e politiche pubbliche, autore di "Questa volta è diverso" - indaga la natura del denaro e ripercorre la storia della moneta cartacea dalle origini all'economia dei nostri giorni. Le statistiche rivelano che oggi circolano 3200 euro in contanti per ogni cittadino europeo e 4200 dollari per ogni statunitense, quasi tutti in banconote di grosso taglio. Di questa enorme quantità" di cartamoneta soltanto il 10 per cento, se non meno, viene utilizzato per i normali acquisti di individui e famiglie; tutto il resto si perde nei meandri dell'economia sommersa, quando non nelle casseforti di grandi evasori, truffatori, narcotrafficanti e mafiosi. La soluzione di Rogoff è semplice: abolire gradualmente la cartamoneta, con l'eccezione dei piccoli tagli. Queste prosciugherebbe il bacino in cui vive e prolifera l'economia illegale, ma soprattutto permetterebbe alle banche centrali di fissare tassi d'interesse negativi senza rischiare una corsa al contante: uno strumento di politica monetaria decisivo - eppure indisponibile, finora - per stimolare gli investimenti e i consumi nei periodi di recessione.
23,00

Le particelle elementari

Le particelle elementari

Antonio Ereditato

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 404

L'uomo è sempre andato alla ricerca degli elementi fondamentali della Natura, per decifrarne il linguaggio, indagarne le possibilità, evitarne le insidie: da ultimo, svelarne i segreti. Dietro ogni nuova misurazione si cela una possibile scoperta e, dietro ancora, un nuovo modo di interpretare la realtà e di viverla. Antonio Ereditato - fisico delle particelle elementari fra i più autorevoli - racconta l'affascinante cammino che ci ha portato dapprima a ipotizzare, quindi a scoprire e infine a interrogare quella vertiginosa trama di molecole, atomi, elettroni, fotoni e quark che costituisce il tessuto ultimo delle cose. Questo viaggio intorno all'infinitamente piccolo è fatto di azzardi, smentite e conferme : da Democrito a Dalton, da Newton ad Einstein, da Thomson a Rutherford, passando per Bohr, Fermi e Pontecorvo, segue le particelle attraverso i primi strumenti rivelatori in grado di individuarne la presenza lungo sottili tracce d'argento, all'interno dei calorimetri che ne misurano l'energia, nelle camere a bolle che ne fotografano le scie affilate, fino al Large Hadron Gollider, l'enorme acceleratore del cern in cui osserviamo le particelle scontrarsi a una velocità vicinissima a quella della luce. Molti i territori attraversati: la meccanica e l'elettrodinamica quantistica, la teoria dei quark, l'antimateria; molte le scoperte, come quelle recentissime del bosone di Higgs, delle oscillazioni di neutrino e delle onde gravitazionali; molte le ipotesi di lavoro aperte, nel solco delle evi-» denze sperimentali ottenute e alla luce di quelle ancora solo immaginabili. La meta? Oggi come allora: trovare la forza che origina e tiene insieme il Tutto. Le particelle elementari non è solo una guida al mondo invisibile: è la testimonianza di uno scienziato che ha consacrato la vita alla ricerca e ne ripercorre le tappe salienti, in un intreccio indissolubile tra le aspirazioni personali e le grandi sfide che la scienza oggi si appresta a fronteggiare. Del resto, macrocosmo e microcosmo coincidono nel mondo delle Particelle elementari. Un mondo che reclama naviganti curiosi, pronti a cogliere il minimo segnale all'orizzonte, perché, come sa ogni marinaio di vedetta, è proprio nell'impalpabile barlume che vacilla in lontananza la promessa della terraferma.
24,00

La solitudine del punto esclamativo

La solitudine del punto esclamativo

Massimo Arcangeli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 334

I segni grafici che utilizziamo ogni giorno hanno origini antiche e misteriose. Ci sono stati tramandati da pitture rupestri, iscrizioni precolombiane e papiri, poi dalle opere di filosofi, matematici e poeti; sono stati immortalati con l'inchiostro di un calamaio o di un torchio, fino alla loro comparsa sulle ingombranti tastiere delle prime telescriventi o dei computer e, oggi, sui touchscreen di tutti gli smartphone. Lettere, segni di interpunzione, numeri arabi e romani: artefici e custodi dell'umanità - e forse anche loro ultima documentazione possibile -, da sempre questi simboli testimoniano la nostra storia, raccontano le leggende, fissano le conquiste scientifiche, le conoscenze geografiche e le fatiche letterarie: senza di loro non conserveremmo alcuna memoria e non sarebbe possibile l'evoluzione. Ma come nasce una lettera? Come si è deciso che un punto nel bianco della pagina dovesse rappresentare una pausa lunga? Perché il cancelletto e la chiocciola sono diventati così importanti nelle nostre scritture quotidiane? E quali saranno i simboli del futuro? Impareremo a leggere e scrivere su Internet o ci sarà una rivoluzione nelle scuole? Immergendosi nelle grandi opere del passato - tra le segrete numerologie della Divina Commedia, gli oracoli della Sibilla, gli acrostici di Napoleone - e perlustrando le più recenti tecnologie di comunicazione - come Facebook, Twitter e le innumerevoli chat -, Massimo Arcangeli ricostruisce e interroga nella "Solitudine del punto esclamativo" secoli di profonde mutazioni nelle lingue di tutto il mondo. Con il rigore scientifico della ricerca sapienziale e l'incalzare di una narrazione favolistica, riscopre così negli enigmi e nei giochi, nelle deviazioni e nelle scoperte accidentali dei caratteri tipografici le chiavi per decifrare il nostro passato e, con sospetto o fascinazione, provare a immaginare il futuro.
19,00

Allo specchio. Conversazioni con Enzo Restagno

Allo specchio. Conversazioni con Enzo Restagno

Arvo Pärt, Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 284

Due linee melodiche, quasi due colori. L'una si muove incerta, si effonde, trascolora; a un tratto sembra ricoprire l'intera gamma dell'iride, salvo poi stemperarsi adombrandone nuovamente lo spettro, vivificato ormai nella speranza o forse nel ricordo. Rappresenta la volontà umana all'ondivaga e incessante ricerca di se stessa nell'altro. La seconda procede invece su tre sole note, sicura: è l'ignoto, compagno fedele e discreto, l'assolutamente presente, l'inguaribilmente ineffabile. Nient'altro chiede la musica di Arvo Pärt per porsi un compito smisurato. Tra grido e preghiera, esercizio e intuizione, profondità e rigore compositivo, inquietudine e desiderio di redenzione - da ultimo, tra sussulti della carne e pulsioni dello spirito -, la musica di Arvo Pärt mira all'obiettivo metafisico primo: svelare l'impronta indelebile dell'Uno nel cuore stesso della molteplicità; suonare la danza dell'universo, che è lì, celata tra i suoi scampoli, e chiede solo di essere ricomposta, quantomeno ascoltata. Nella conversazione con Enzo Restagno, Arvo Pärt rievoca le tappe di un cammino tortuoso e affascinante, dedito alla più rabdomantica delle arti, quella di estrarre note dal silenzio; gli incontri decisivi, i motivi celati dietro Tabula rasa, Fratres, Magnificat, il rapporto difficile con l'establishment sovietico, e quello non meno problematico con una critica colta alla sprovvista da uno stile tanto lontano dal paesaggio musicale coevo. Pärt vi approda dopo aver attraversato le esperienze musicali del Novecento, alla fine di un lungo silenzio suscitato dalla sconvolgente scoperta - artistica ed esistenziale - del repertorio gregoriano, in cui avverte un mistero dimenticato e, insieme, una nuova via che deve essere solcata perché esso torni alla luce. Nasce così lo stile "tintinnabuli", di cui "Allo specchio" - completato da testimonianze, brevi interviste e saggi di più ampio respiro - ripercorre la genesi, indagandone le peculiarità espressive, tra aneddoti personali ed esplorazioni armoniche. Una musica incantatoria, lontana da sterili virtuosismi, che alla proliferazione abnorme di stimoli propria del contemporaneo risponde porgendo il dono essenziale dell'«attesa», dimensione tradita e offesa nei nostri commerci quotidiani; la sola in grado di riaprire il tempo a nuovi orizzonti di senso.
28,00

? Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google

? Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google

Antonio Sgobba

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 337

Perché quella faccia triste, lettore? Non sapere ti rende infelice. Non sai nulla di quello che ti circonda: non sai come fa a volare l'aereo che ti porterà a Londra, come funziona il wi-fi, quanta acqua c'è nell'Oceano Atlantico. Sai cosa vuol dire entelechìa? Quanti capelli abbiamo in testa? Hai mai provato a contare tutte le stelle? No, ma l'ha già fatto l'astronomo Ipparco, e le notizie non sono buone: non potremo saperlo mai. Anche sapere ti rende infelice: sai benissimo che più cose riuscirai a conoscere più diventerai ignorante.
20,00

? Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google

? Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google

Antonio Sgobba

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 337

Perché quel sorriso, lettore? Sapere ti rende felice. Credi di conoscere tutto quello che ti circonda: le app nel tuo cellulare sono in grado di dirti che tempo farà da oggi a due settimane, arrivano a pronosticare il vincitore del prossimo campionato di serie A. Chi ha inventato Internet? Google è Dio? Perché le persone non mi vogliono? Cosa mangiano le tartarughe? Ridi pure, lettore: queste domande le hai poste proprio tu, e un programma di analisi ora le sta condividendo con il mondo intero. Eppure non sai che non sei tu a conoscere il mondo, ma è il mondo a conoscere tutto di te.
20,00

Il giardino delle delizie. Epopea americana

Il giardino delle delizie. Epopea americana

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 520

Campi di segale sotto il sole abbacinante dell'Arkansas. Le mani strappano i frutti dalla terra, la terra prude e si mangia le mani. I braccianti arrancano nel meriggio insieme ai cavalli e il sogno americano è un abbaglio nell'afa, una zacchera di fango sulla schiena, un canto di nostalgia e speranza spezzato dalle spighe del grano. Clara è la figlia di due contadini e trascorre l'adolescenza a correre tra gli odori aspri ed erbosi delle piantagioni, e a rubacchiare oggetti insignificanti nei negozi per divertimento e noia. Vagheggia un futuro di emancipazione, ricchezza e amori idilliaci; fantastica di evadere dalla promiscua violenza del suo mondo provinciale gettandosi con abbandono in ogni avventura: prima con Lowry, fascinoso e ribelle apolide che la strappa alla famiglia e l'abbandona subito dopo averla ingravidata; poi con Revere, facoltoso uomo già sposato che Clara seduce in cambio di una promessa di stabilità economica; infine con suo figlio Swan - l'ennesima speranza di riscatto, l'estrema illusione di una riscossa impossibile -, destinato però a diventare un uomo violento e autodistruttivo e a far naufragare anche gli ultimi sogni della madre. Primo capitolo dell'Epopea americana di Joyce Carol Oates, "Il giardino delle delizie" racconta l'America proletaria degli anni Cinquanta e Sessanta, l'America white trash, avida di scalate sociali e rivincite, cianotica per i pugni incassati dai bastardi nelle bettole e dalla vita. Manescamente sordida, fumeggiante e sognatrice. Attraverso gli occhi di una ragazza fragile e bellissima, straziata dai desideri e dai demoni sociali ereditati, Oates tesse una storia di abusi e violenze, un ritratto realistico di quella impetuosa fiumana americana che travolge e annega i suoi figli, attirandoli ai margini dell'esistenza, senza possibilità di ritorno, nel miraggio di un paradiso terrestre, un giardino delle delizie che si rivela, alla fine, una terra desolata.
21,00

I ricchi

I ricchi

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 329

Una Cadillac gialla si accosta al marciapiede di Labyrinth Drive. È una mattina di gennaio: c'è neve sulla strada e sull'erba. L'aria è fragrante, crepita come una lastra di ghiaccio sotto la pressione di un tacco a spillo. Dalla Cadillac scende una donna: ha una sciarpa di visone intorno al collo e occhiali da sole che scintillano nella luce invernale; il suo incarnato è quello di una bambola di porcellana: pallido, puro, perfetto. La donna si chiama Natashya Romanov Everett, Tashya per tutti, Nada per suo figlio Richard. Il povero Richard, il grasso Richard, l'ombroso, schivo Richard che non si sente una persona ma uno dei comprimari nei romanzi della madre: i romanzi che hanno reso lei immensamente popolare e ricca, e lui sempre più schivo, sempre più ombroso. Qualcosa di oscuro si agita dietro gli abbaini della villa di Labyrinth Drive, e nessuno steccato bianco, nessun filo di perle, nessun cocktail party può nasconderlo: è il cuore nero e pulsante dell'America più irreprensibilmente wasp, l'America democratica e progressista, l'America di Kennedy e di Carter, l'America delle magnifiche sorti e progressive, l'America che cela, dietro le sue medaglie al valore, un volto sinistro. L'America che Joyce Carol Oates conosce in modo così intimo, l'America che ha già raccontato in "Una famiglia americana" e che qui viene deformata in una maschera carnascialesca, tanto più inquietante quanto più grottesca. Nel secondo capitolo dell'epopea americana, Joyce Carol Oates si allontana dai toni drammatici del "Giardino delle delizie" per inscenare una commedia nera degna di Vladimir Nabokov e Edward Albee; una pantomima in cui il riso non è mai sciolto dall'amarezza del pianto, una satira acida e corrosiva che dissolve impietosa, davanti agli occhi del lettore, i colori pastello del sogno americano.
18,00

Costellazioni del crepuscolo

Costellazioni del crepuscolo

Francesco Permunian

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 403

Ogni scrittura nasce da un fantasma primordiale. Quello di Francesco Permunian ha le movenze ossequiose di un servo mefistofelico, maledetto, oscuramente felice, uno spettro incarnato che trama nell'ombra, si muove con grazia ruffiana, e camuffa nei panni carnevaleschi da vassallo di una vecchia signora un dolore inestirpabile. Perché ogni fantasma per esistere ha bisogno di una maschera: fuori dalla sua vituperabile scena è solo una sagoma, un sibilo notturno. È solo un uomo. "Costellazioni del crepuscolo" è la cronaca di una stagione all'inferno, una discesa negli inferi letterari di uno scrittore che ha fatto dell'incubo e dell'ossessione non soltanto la sua riconoscibile cifra stilistica, ma un minuzioso pantheon, tenebroso e ancestrale, di assoluto valore. È anche, e soprattutto, la tormentata ricerca di una tortuosa risalita purgatoriale, durante la quale i personaggi delle storie e il loro autore sembrano ostacolarsi a vicenda per la conquista della luce. Nell'opposta attrazione di due cariche elettriche - quella subdola e diabolica e quella anelante alla purificazione - "Costellazioni del crepuscolo" unisce, per trascenderli, i due romanzi più emblematici di Permunian, "Cronaca di un servo felice" e "Camminando nell'aria della sera", introdotti dalla prefazione di Salvatore Silvano Nigro e accordati da testi inediti che frangono il confine tra prosa e poesia, portando alla luce figure grottesche in agguato da anni, sfuggite alle storie principali e in ultimo tornate per vendicarsi. Sono loro ad accompagnare il lettore in un viaggio minaccioso e spettrale, dalle stanze arcadiche ed erotomani del servo felice alle luci crepuscolari di una provincia italiana allucinata e perversa, spiata dal grande occhio di un vecchio medico che assiste dalla finestra del suo studio a tutte le follie, tutti gli avvelenati turpiloqui di un paese che ricorda, nella sua caustica tragedia, l'intera Terra.
24,00

Capire il potere

Capire il potere

Noam Chomsky

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 601

Come è stato possibile che la politica degli Stati Uniti sia finita ostaggio delle oligarchie finanziarie e del complesso militare-industriale? Che cosa ha reso la superpotenza americana «la più grande minaccia per la pace nel mondo», e come è riuscita a far passare i propri obiettivi predatori per un impegno in nome della libertà? Come funziona la macchina della propaganda, e come è riuscita a rinsaldare i poteri selvaggi che moltiplicano i privilegi dei pochi e opprimono i molti? È possibile smascherare le menzogne di chi governa il mondo, e costruire un'alternativa a un sistema economico basato sull'avidità e destinato all'autodistruzione? Sono gli interrogativi che animano da oltre cinquant'anni le denunce e le analisi di Noam Chomsky. In "Capire il potere" - corredato per la prima volta in questa edizione da un ricco apparato di fonti e approfondimenti - il suo pensiero politico trova la formulazione più sistematica e cristallina. Dalle guerre in Corea e Vietnam alla controinsurrezione in America Centrale, finanziata con i soldi del narcotraffico, dalle depredazioni africane all'appoggio garantito a sanguinari dittatori, dallo scandalo della questione palestinese alla complicità in alcuni dei peggiori massacri del Novecento, dalla destabilizzazione del Medio Oriente alle corresponsabilità nell'apartheid sudafricana: rimettendo in fila un'immensa mole di informazioni con inflessibile rigore morale e intellettuale, Chomsky svela l'ombra lunga dell'imperialismo statunitense sul mondo, con le sue drammatiche ripercussioni sulla società americana, stravolta da un capitalismo vorace. Capire il potere non è solo un'illuminante rilettura critica, senza sconti e senza inutili astrazioni, della storia recente degli Stati Uniti, ma anche una lezione universale sul modo in cui tutti noi possiamo scardinare i meccanismi dello sfruttamento e sfuggire alle verità ufficiali manipolate. Chomsky ci insegna a coltivare il senso critico di fronte agli eventi della Storia, per ricomporre la faccia del potere che si nasconde dietro le sue mutevoli maschere. Per comprendere il presente e riappropriarci del futuro.
25,00

Cosmo

Cosmo

Witold Gombrowicz

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 236

Due uomini arrancano nel solleone di una campagna polacca che ronza di canicola e insetti. Arrancano e arrancano, tra boschi neri di ombre, campi neri di terra, siepi nere di sterpi. Lungo la strada un passero penzola incapestrato al ramo di un albero, con il becco aperto, nero di morte. È il primo indizio che apre un'improvvisata caccia all'enigmatico assassino, un'indagine sbalestrata e costellata di microcosmici indizi, messaggi che portano alla luce altre impiccagioni rituali, biascichii notturni e cabalistici oggetti disseminati, forse criminosamente o forse solo per caso, tra le stanze della dimessa pensione in cui i due decidono di sostare. Qui, nella complicità di una famiglia di misteriosi albergatori, altri ritrovamenti e anomalie amplificano l'eccitazione: il cadavere di un gatto che oscilla nella caligine montana, un uomo con le scarpe gialle appeso nel cuore della boscaglia, una donna silenziosa dalla bocca sfigurata, i colpi selvaggi di un martello nella notte, e gracidìi di rospi alle porte, appetiti orgiastici, cigolii di talami incestuosi. Tutti nella casa sembrano nascondere un segreto, sfilandosi però dall'interrogatorio dei giovani ospiti con lepidezze e contraccuse, mentre le piste si moltiplicano, si contraddicono, si confondono nel disincanto di ogni verosimile soluzione. Cosmo - che il Saggiatore propone in una nuova traduzione - è l'ultima perturbante storia raccontata da Witold Gombrowicz; la più violenta, ironica, oscura favola mai scritta dal visionario autore polacco, uno dei grandi maestri del Novecento. Un romanzo che coglie nell'atmosfera poliziesca gli smerigli filosofici di un'indagine sulla tragedia umana, i disperati tentativi di scovare un senso nei dettagli marginali dell'esistenza, gli impulsi sessuali esasperati fino all'aberrazione che manipolano la nostra percezione del mondo, e l'ambiguità del reale cui la noia del vivere rivendica inesauribili interpretazioni, formulando di continuo cosmi paralleli, fantasmi, invisibili assassini le cui tracce si fanno evidenti solo per chi li ha immaginati. In questa foresta di segni, il Cosmo - il grande ordine che dà forma al Caos - è solo un altro nome con cui appellare la morte. È la sua apparizione sfingica, il suo subdolo serpeggiare nella vita tra simboli che si imboscano ovunque, ma che raramente riusciamo a decifrare.
24,00

Il futuro senza lavoro. Accelerazione tecnologica e macchine intelligenti. Come prepararsi alla rivoluzione economica in arrivo

Il futuro senza lavoro. Accelerazione tecnologica e macchine intelligenti. Come prepararsi alla rivoluzione economica in arrivo

Martin Ford

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 340

Il timore che le nuove tecnologie possano distruggere il lavoro è vecchio quanto il capitalismo, ma, fin dai tempi dei luddisti, è sempre stato smentito dalla storia. Nelle rivoluzioni industriali degli ultimi tre secoli, per ogni posto di lavoro cancellato l'innovazione ne ha sempre creati di nuovi, e spesso più dignitosi. Questo libro - vincitore del Financial Times and McKinsey Business Book of the Year Award - dimostra che oggi non è più così. Nell'epoca dell'automazione diffusa, delle tecnologie dell'informazione e dell'intelligenza artificiale, i dati suggeriscono che sono stati creati meno posti di lavoro di quelli usurpati dalle macchine. Sono pronti a una diffusione massiccia software in grado di scrivere autonomamente una cronaca sportiva o di comporre squisite melodie; cuochi-robot che preparano pasti in modo igienico e con grande inventiva; congegni più precisi e accorti di qualunque medico nell'interpretare una cartella clinica; veicoli a guida autonoma; stampanti 3D capaci di erigere in poche ore un edificio abitabile. Macchine che spesso non si limitano a svolgere le funzioni predefinite dai costruttori, ma mostrano capacità di apprendere, curiosità e creatività. Siamo già ben oltre la robotizzazione dell'industria e dei lavori più monotoni: le macchine intelligenti stanno trasformando tutti i settori dell'economia, rivelandosi più efficienti e produttive degli esseri umani. E così, oltre al lavoro in fabbrica, sono a rischio anche gli impieghi più qualificati: se un tempo l'istruzione e l'impegno garantivano il successo, oggi non bastano più per accedere a una fonte di reddito adeguata. Martin Ford, imprenditore della Silicon Valley che opera da 25 anni nel campo dell'intelligenza artificiale, offre una «lettura tecnologica» dei mali economici del nostro tempo: fenomeni come la Grande recessione, l'indebitamento crescente, il ristagno dei salari, la disoccupazione di lungo termine, la disuguaglianza dei redditi hanno tutti a che fare con l'accelerazione del progresso tecnico. Solo ripensando il sistema economico e lo stato sociale - arrivando a un reddito minimo garantito per tutti - potremo cogliere le opportunità di un mondo in cui la tecnologia consentirà maggior prosperità, benessere e tempo libero.
24,00

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