Feltrinelli: Universale economica. I classici
Grandi speranze
Charles Dickens
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 608
Pip ha sei anni quando Magwitch, criminale in fuga, lo costringe ad aiutarlo nel suo piano di evasione; ed è proprio da questo incontro che dipenderanno le grandi speranze e i grandi desideri che definiranno la sua vita adulta. “Tirato su con le sue mani” dall’arcigna sorella, il cui umorale dispotismo è mitigato dalla dolcezza dell’amorevole e ingenuo marito Joe, Pip si imbatte fin da bambino in personaggi stravaganti che, in un eterno ritorno, riappariranno negli anni della maturità. Tra questi, Miss Havisham, sposa mancata rinchiusa in una putrescente dimora nella quale tutto si è fermato al giorno delle nozze, andate a monte per la fuga del fidanzato; Estella, arrogante figlia adottiva di lei, che rifiuta l’amore di Pip a causa delle sue umili origini; Magwitch e il suo compagno di misfatti, i cui segreti getteranno Pip nello sconcerto. E infine un incognito benefattore che gli permetterà di trasferirsi a Londra, vivere di lussi e studiare – almeno finché i debiti non lo soffocheranno. In un crescendo di mistero, rovesci di fortuna e tensione, Dickens costruisce un romanzo in cui le aspettative cedono il passo a una visione meno trasognata della vita – ma non meno fortunata –, senza rinunciare a una critica puntuale della società vittoriana.
Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 320
Nel paesino di Stepancikovo, piccolo e trascurabile centro nella campagna russa, l’oscuro Foma Fomic, conquistate l’ammirazione e la fiducia della generalessa Krachotkina, approfitta di questa benevolenza per dettare legge sull’intero villaggio, come un vero e proprio Rasputin ante litteram. Facendo sfoggio di una saggezza posticcia che non riesce a dissimularne la malafede, millantando una cultura di alto livello che è soltanto un’accozzaglia di nozioni imprecise, casuali e disordinate, presentandosi addirittura come investito da Dio della missione di raddrizzare i torti del mondo, Foma esige, per esempio, che la servitù in casa della generalessa si esprima solo in francese (ma quale francese, se lui stesso ne balbetta a malapena qualche parola?) e monta su tutte le furie se qualcuno cede al piacere immorale di ballare una danza popolare. Protagonista di uno dei romanzi che lo stesso Dostoevskij considerava fra i più riusciti della sua produzione, Foma Fomic incarna un tipo umano spesso ritratto dallo scrittore russo – il fallito rancoroso –, interpretato però qui in una chiave caricaturale che mette in evidenza la potente, per quanto meno nota, vena comica dell’autore e anticipa motivi che ritorneranno, qualche anno dopo e con un approccio molto diverso, in Ricordi dal sottosuolo.
Guerra e pace
Lev Tolstoj
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 1712
“Sì, tutto è vuoto, tutto è inganno, al di fuori di questo infinito cielo. Nulla esiste, nulla di nulla, al di fuori di esso.” Pace, guerra, amore e valore si scambiano continuamente di posto mentre la Russia affronta la minaccia dell’invasione napoleonica. In questo testo vasto e ambizioso, Tolstoj delinea una carrellata di personaggi indimenticabili con finezza di tocco e straordinaria sensibilità psicologica. Senza mai abbandonare la gioia del racconto, osserva lo sterminato affresco narrativo che va componendo con l’occhio curioso di Pierre Bezùchov, figlio illegittimo riconosciuto dal padre in punto di morte, erede inaspettato di un’enorme fortuna a cui il giovane attinge per alimentare ideali libertari, in una serie di tentativi disordinati quanto velleitari di riparare il mondo e costruirsi un rigore morale. Intorno a quest’uomo ingenuo e volubile, entusiasta e sognatore, il mondo marcia veloce verso la guerra al passo dell’armata russa che si appresta ad affrontare Bonaparte alle porte di Austerlitz. Lì, a scrutare il campo di battaglia, troviamo il principe Andrèj Bolkònskij, severo e orgoglioso, idealista e intransigente, pronto a dare la vita in combattimento e desideroso di misurarsi con Napoleone stesso. Tolstoj condensa in quest’opera tutta un’etica della scrittura, intesa come mezzo per imparare ad amare la vita in ogni suo aspetto, dal più dolce al più truce. Senza timore di guardare in faccia il massacro della guerra, si addentra nel fango della Storia intrecciando i destini dei suoi eroi – siano essi oscurati dall’ombra della sconfitta o rischiarati dalla luce della speranza.
Una boccata d'aria
George Orwell
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 352
“Vedo tutte queste cose e altre ancora: l’olio di ricino, i manganelli e le mitragliatrici. Accadrà? Non si può sapere.” Quarantacinque anni, un mutuo da pagare, un lavoro come assicuratore e, da poco, anche la dentiera. Questo è George Bowling, che della vita vorrebbe invece ritrovare un guizzo, qualcosa che le dia un senso. Siamo nel 1938 e, prevedendo l’imminente scoppio di una guerra, Bowling lascia la città per rifugiarsi in campagna, al villaggio che ricorda come un piccolo paradiso rurale, dove spera di tornare all’innocenza della sua infanzia. Ma la lunga mano del capitalismo ha raggiunto ormai anche quei colli verdeggianti, che si sono trasformati in banali cartoline ed espedienti pubblicitari, mentre la follia miope di nuove tendenze nazionaliste sembra aver accecato le coscienze di tutta Europa. Scritto nel Marocco francese, dove trascorreva la convalescenza per problemi ai polmoni, Una boccata d’aria è uno dei romanzi di maggior successo di Orwell, acclamato dalla critica e considerato dallo stesso autore una delle sue opere migliori. Attraverso la storia di un uomo alla ricerca dell’innocenza perduta, Orwell anticipa la deriva apocalittica e profetica dei suoi romanzi successivi, e ne condensa la forza in un testo di estrema lucidità e malinconia, che fa dell’ironia uno strumento per tenere a bada un crescente pessimismo.
Una vita
Guy de Maupassant
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 304
“La vita, alla fine, non è mai poi così bella o così brutta come uno crede.” Scritto su spinta del mentore e amico Gustave Flaubert, il primo romanzo che Maupassant pubblica quando già è un affermato autore di racconti è un capolavoro di immediato successo. Parabola drammatica e impietosa di una donna nell’Ottocento, narra la storia di Jeanne, ragazza radiosa e pronta ad assaporare la dolcezza della vita. La giovane si convince di trovare, negli occhi del visconte Julien de Lamare, il fremito dell’amore destinato a durare, ma superato l’incanto del viaggio di nozze l’uomo rivela tutta la sua meschinità. Tradimento dopo tradimento, il sogno di Jeanne appassisce e si prosciuga, e al dolore per il suo matrimonio si aggiunge quello per l’abbandono da parte del figlio. In pagine intrise di passione e sofferenza, Maupassant osserva con occhio severo e disilluso le fugaci gioie della condizione umana, senza però scadere nel nichilismo. C’è, nelle pagine di questo libro, una sensibilità nei confronti del mondo, una maniera di apprezzarne le luci, i colori, i suoni, gli odori che ci permette di cogliere, in controluce, l’intima commozione di una scoperta: la vita non è mai solo beatitudine o dannazione, ma ci regala felicità e tristezze che è nostro compito attraversare con coraggio e consapevolezza.
Il sole si spegne
Osamu Dazai
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
“Non sapevo che, di un indumento, si può considerare anche l’armonia tra il suo colore e quello del cielo.” Con la fine della guerra, Kazuko è costretta a trasferirsi in campagna. Senza più un padre, senza un marito, la giovane rimane sola con una madre anziana e malata, memore di un’antica eleganza, ed è costretta a lavorare la terra per guadagnarsi da vivere. Attraverso la storia della rovina della sua famiglia, Kazuko racconta il tramonto dell’aristocrazia nipponica con l’emergere di abitudini più occidentali, in un paese che la guerra ha lasciato vinto e umiliato di fronte a una civiltà industriale priva di ideali. Con Il sole si spegne, pubblicato nel 1947, un anno prima di annegarsi nel canale Tamagawa, Dazai Osamu consegnava un messaggio di disperata rivolta in cui si identificò un’intera generazione – quella che visse il disordine e lo smarrimento del dopoguerra. D’altra parte, il successo del romanzo e il richiamo straordinario che esercitò sul costume oltre che sulla vicenda letteraria giapponese non si spiegherebbero senza la potente contaminazione che fa di questa opera di Dazai il riflesso e la cassa di risonanza della sua vita lacerata. Un’opera che, attraverso la nuova traduzione dal giapponese, riacquista tutta la sua forza, e arriva a noi lettori di oggi come il capolavoro che è.
Nell'aura del fulmine. Poesie scelte. Testo originale a fronte
Thomas Chatterton
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
“Santo e peccatore, perverso o saggio ottengono la medesima parte di felicità e di dolore.” Autentico ispirato, dotato di un genio puro e sorgivo, Thomas Chatterton è un talento selvaggio, la sua opera una corrente di magma che scorre sotterranea, vivificando l’intera letteratura inglese e riaffiorando inaspettata nelle opere di tanti poeti che a lui si sono richiamati, come Keats, Coleridge, Shelley. I romantici hanno un debito indiscusso nei confronti di questo ragazzo prodigio, che a soli otto anni scopriva nelle antiche carte dell’abbazia vicino a casa un mondo di eroi e cavalieri e a undici scriveva poesie epiche firmandosi col nome di Thomas Rowley. L’immaginazione sconfinata di questo “marvellous boy”, come lo definì Wordsworth, preferiva l’epica medievale alla realtà desolante di Bristol: l’indefessa vocazione alla poesia lo portò, giovanissimo, a soffrire la fame e la povertà, fino al suicidio precoce che lo consacrò archetipo dell’artista maledetto. Della sua vita eccessiva e allucinata si nutrirono i poeti degli anni a venire, come Alfred de Vigny e Dylan Thomas. Nell’opera deliberatamente disorganica di Chatterton si trova una vena tenera e sulfurea, gotica e vertiginosa. In questa traduzione, la prima così articolata in Italia, scopriamo un poeta che va amato per i suoi eccessi, per il suo essere – con ostinata costanza – fuori dal tempo.
Dello spirituale nell'arte
Vasilij Kandinskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
“Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde.” Vasilij Kandinskij Nel 1910, quando Kandinskij inizia a scrivere questo volume, si trova davanti a un abisso. Dopo Kant e Nietzsche, l’arte è ormai ridotta a mera imitazione di un mondo che non ha più consistenza filosofica e in cui la scoperta della divisibilità dell’atomo fa vacillare anche la certezza della realtà materiale. Che ci si debba arrendere alla pittura come gesto decorativo, alla desolante concezione dell’arte per l’arte? Per tutta risposta, Kandinskij inizia una ricerca appassionata sul significato profondo del gesto creativo e, affidandosi alla sensibilità sinestetica che lo contraddistingue, si mette di fronte alla tela per indagarne tensioni, desideri e richiami. Il risultato è un testo bifronte, in parti uguali analisi formale e scientifica delle condizioni della creazione artistica e saggio visionario di un taumaturgo dello spirito, che traccia paralleli tra suoni e colori, musica e pittura per muoversi in direzione di una sintesi di tutte le arti. Viene così a delinearsi una sorta di “metafisica” della forma, che di fronte a un mondo decaduto ritrova il suo significato nella necessità interiore dell’artista. In questo testo cardine dell’astrattismo pittorico, Kandinskij ci consegna uno degli scritti più luminosi e folgoranti del Novecento intero. Una dichiarazione d’intenti, la sua, che mescola misticismo e artigianato nel presentimento di un’arte nuova, di un nuovo modo di vivere il mondo.
La signora Dalloway
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 224
“Anche l’amore distrugge. Tutto ciò che è bello, tutto ciò che è vero, finisce.” A cento anni dalla prima pubblicazione, il romanzo che portò definitivamente Virginia Woolf all’attenzione dei lettori torna in una nuova edizione rivista da Nadia Fusini. In queste pagine, che aprono la strada alla grande letteratura modernista, veniamo catapultati nella Londra del 1923. Qui Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore, è affaccendata nei preparativi per la festa che ha organizzato quella sera a cui parteciperanno, tra gli altri, Peter Walsh – l’amante respinto tornato dall’India – e Sally Seton, l’amica desiderata più di ogni uomo. Alle vicende di Clarissa si sovrappongono quelle di Septimus Warren Smith, deuteragonista del romanzo, tornato dai campi di battaglia della Prima guerra mondiale con un trauma profondo che gli rende insopportabile la quotidianità londinese, con la sua fredda indifferenza. I due sembrano non avere nulla in comune: ricca cinquantenne lei, trentenne stretto nella morsa della disperazione lui. Non si incontreranno mai, ma per le vie di Londra le loro vite si sfiorano, instaurando una comunicazione espressa in luoghi, odori, traiettorie, passi. Tessendo un filo sottile di corrispondenze ed echi, Woolf dà vita a due personaggi accomunati dallo stesso amore e terrore per la vita, in pagine che attraversano il tempo per restituirci, nell’accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), l’inestimabile valore della vita.
Le confidenze di Arsène Lupin
Maurice Leblanc
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 248
Tra le pagine di questi nove racconti, apparsi nel 1911 nella rivista “Je sais tout” e poi pubblicati in volume nel 1913, Maurice Leblanc ci consegna il Lupin più vicino a quello che tutti ricordiamo e amiamo. Il celebre “ladro gentiluomo” si trova qui coinvolto in avventure che metteranno a dura prova il suo inafferrabile ingegno e la sua ambigua, affascinante morale. Dal colpo in gioielleria che si trasforma in una lotta per restituire il figlio a una donna incastrata in un divorzio affrettato, fino alla ricerca di un tesoro familiare che molti cacciatori hanno dovuto abbandonare, Lupin si muove agilmente tra enigmi e mezze verità. Seduttore, cavaliere, improvvisato critico d’arte, lo vediamo confidare le soluzioni di casi intricatissimi alla sua vecchia conoscenza Ganimard, ma anche destreggiarsi in un improbabile matrimonio. Uno spaccato imperdibile sul ladro più amato della letteratura.
Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 224
“Che cos’è la gioia? Che cos’è l’essere gioiosi? È essere davvero presenti a se stessi.” Pubblicate tra il 1849 e il 1851, le quattro brevi opere qui raccolte ci mostrano l’ultimo Kierkegaard: un uomo che, alla fine della sua attività letteraria e della sua esistenza, si affida alla bellezza del creato come via d’uscita dalla disperazione del vivere. Ne emerge un Kierkegaard imprevisto, alla luce del quale riconsiderare la sua intera opera. Perché in questi scritti di rara bellezza, in prima traduzione italiana, il filosofo posa gli strumenti analitici della ragione e rilegge il Vangelo per trovarvi una chiave di interpretazione del presente. Così, nell’opera che dà il titolo al volume, Kierkegaard esorta il lettore a imparare dal giglio e dall’uccello – immagini evocate da Cristo stesso – la lezione del silenzio, dell’obbedienza e della gioia: il silenzio per smorzare la frenesia della parola, l’obbedienza per allenare la capacità di ascolto e la gioia per allontanare ogni sofferenza da sé. In pagine colme di vita, si affrontano temi cardine della poetica del filosofo, quali la compassione e il perdono, fino ad arrivare all’amore, strumento divino di salvezza dall’autodistruzione. Rielaborando le immagini dei passi biblici, Kierkegaard ci consegna una filosofia che, secondo i precetti di Socrate, ci arriva come cura dell’anima, metodo per costruire attorno a noi una casa che tenga fuori ogni tormento.
Diavoleide e altri racconti
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 336
“Non posso essere arrestato,” rispose Korotkov, e si mise a ridere d’un riso satanico, “perché non si sa chi io sia.” Korotkov, impiegato in una fabbrica di fiammiferi di Mosca, si vede togliere la terra da sotto i piedi quando è costretto a fare i conti con il suo nuovo capo, il luciferino Mutander. Da questa semplice premessa prende avvio "Diavoleide", uno dei racconti più spericolati di Bulgakov, che trascina il suo protagonista in una vicenda sconvolgente e surreale, piena di metamorfosi e visioni allucinate. Teiere che parlano, donne dorate, uomini che volano agitando mantelli a pipistrello e un moltiplicarsi di impiegati che sbucano dai cassetti secondo i voleri di un’ingarbugliata burocrazia. In mezzo a queste vorticose esperienze, Korotkov assiste al dileguarsi della sua stessa identità, e si ritrova nudo di fronte all’implacabile macchina della formalità sovietica. Scritto a Mosca quando Bulgakov aveva poco più di trent’anni, "Diavoleide" anticipa per temi e stile la satira del "Maestro e Margherita", e ci permette di osservare da vicino la crescita di uno dei più importanti autori russi del secolo scorso. Accanto allo sfortunato Korotkov, sfilano in questo libro altri personaggi, come i protagonisti delle "Avventure di Čičikov" o di Mosca degli anni venti, che sulla pagina diventano chiavi di lettura per cogliere l’assurdità del reale e rimettere tutto in discussione.