Libri di Cesare Pavese
Dedalus. Ritratto dell'artista da giovane
James Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1990
pagine: 304
L'autoritratto in cui Joyce ha fissato ed esorcizzato la sua giovinezza. Uno dei libri-chiave della letteratura moderna nella celebre traduzione di Cesare Pavese.
Moby Dick o la balena
Herman Melville
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1994
pagine: 588
"Il primo capitolo di Moby Dick comincia con una dichiarazione non umana, ma angelica. Call me Ishmael: chiamatemi Ismaele, non già mi chiamo Ismaele. Non ha importanza il nome del protagonista narratore, ma ciò che egli simboleggia. Ismaele è l'uomo che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: il primogenito di Abramo è un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità." (Elémire Zolla) Questa edizione presenta la traduzione di Cesare Pavese.
La letteratura americana e altri saggi
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 350
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 41
Le poesie di "Verrà la morte" non attingono alla vena epica di "Lavorare stanca". Dall'oggettivazione narrativa fanno ritorno al soggettivismo lirico, ma trascendono l'antico limite della confessione e dello sfogo nella sottile sapienza d'un linguaggio poetico che si fa numero, immagine, valore musicale.
Lavorare stanca
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: XXV-144
La raccolta che rivelò Pavese scrittore concentra e mette a fuoco un intero universo esistenziale, quello che sarà successivamente declinato nei romanzi e nei racconti. La Torino dei viali, dei corsi, dei prati, delle sponde del Po, delle strade in salita fra siepe e muro, popolata da creature sradicate e notturne; una campagna che non è solo e necessariamente Langa, ma tende a trasfigurarsi in una dimensione mitica e primordiale; un io che rimane distinguibile, nell'irredimibilità della propria solitudine e nell'anelito amoroso e fantastico, pur se mimetizzato nel racconto di vicende altrui. Prefazione di Vittorio Coletti.
Il borgo
William Faulkner
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 464
Il Gomito del Francese è un territorio venti miglia a sud-est di Jefferson, Missouri, spartito "in tanti piccoli poderi ipotecati e miserabili". "Dominus" del luogo è Will Varner, un latifondista-usuraio proprietario della scuola, della chiesa, dell'emporio e di una trentina di case. E sue emanazioni o ramificazioni sembrano tutti coloro che lo circondano: dal figlio Jody, florido tiroideo chiuso in un'"inviolabile aria di celibato", alla dionisiaca figlia Eula, che alla bellezza e all'eleganza unisce una "violenta e immune perversità", dai fittavoli al maestro di scuola. Ma l'equilibrio di questo microcosmo - fra semine e rimondature, battesimi e cantate - è nutrito dalla spietatezza di pulsioni elementari: sesso, denaro, aggressività.
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 312
"Il carcere" e "La casa in collina": sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese, scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (tra il 1938 e '39 il primo, tra il 1947 e il '48 il secondo). Come afferma Italo Calvino nel testo che apre il volume "i due romanzi han tutt'e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d'un intellettuale in un momento di 'scelta' politica, non d'idee, che quelle son date già per scelte, ma d'azione, di presenza".
David Copperfield
Charles Dickens
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 892
David, orfano di padre, vive una infanzia felice con la madre, ma questa poi si risposa con il signor Murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. Privo di affetti, David sperimenta la dura scuola del maestro Creakle. Il patrigno gli impone un lavoro avvilente in un negozio di Londra. Disperato fugge a piedi a Dover, dove una zia, Betsey, accetta di occuparsi di lui. Lo manda a Canterbury, per educarlo, in casa del suo avvocato, padre di Agnes, una dolce fanciulla. Divenuto cronista parlamentare e conquistata anche fama letteraria, David sposa Dora che pochi anni dopo muore. Il giovane allora si accorge della dolce Agnes che sposa, dopo aver salvato il futuro suocero dalle trame del suo amministratore.
Inediti: Dodici giorni al mare (1922)-Amore indiano (1923)
Cesare Pavese
Libro
editore: Galata
anno edizione: 2017
pagine: 128
Nell'agosto del 1922 un Cesare Pavese non ancora quattordicenne trascorre dodici giorni di vacanza al mare in un campo scout e affida a questo diario - pubblicato da Galata una prima volta nel 2008 - il resoconto dettagliato della sua "avventura": tracce del futuro scrittore che di lì a breve (a cominciare dal successivo 1923) impugnerà la penna per comporre le sue prime opere. Alla primavera dello stesso 1923 risale un poemetto finora inedito: Amore indiano, un "brufolo poetico" in terzine dantesche e di evidente ispirazione salgariana. Si tratta di un ulteriore documento di quel convinto e assiduo tirocinio poetico, non sempre e non tutto riconducibile a un semplice apprendistato. Chiari i riferimenti autobiografici.
Trilogia: Libro postumo-Fuoco grande-Il fossile
Cesare Pavese, Bianca Garufi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2018
pagine: 196
'Nella primavera del 1946 Bianca Garufi scrisse a quattro mani con Cesare Pavese il «romanzo bisessuato» Fuoco grande, pubblicandolo solo nel 1959; lo proseguì, a distanza di anni, con Il fossile (1962), testo che conserva le due voci narranti (quelle di Silvia e di Giovanni) ma che è opera della sola Bianca (sua la traduzione in francese, Le fossile, Mercure de France, 1965). Protagonista di entrambi i romanzi è Silvia, personaggio centrale già del primo romanzo della Garufi, Libro postumo, fino ad oggi inedito, per il quale Pavese aveva scritto una bella prefazione allorché si pensava di pubblicarlo, paragonandolo addirittura alla Vita Nuova e parlando di «visioni», di «trasfigurazione delle persone in angeli», di «libro della maternità».'
«Noi non siamo come i personaggi dei libri». Carteggio (1949-1950)
Cesare Pavese, Nicola Enrichens
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2020
pagine: 152
"Il dialogo tra Cesare Pavese e Nicola Enrichens è alimentato soprattutto da un breve ma intenso scambio epistolare, molto importante, come ebbe a scrivere Italo Calvino, perché in esso «Pavese s’era messo a discutere delle cose che gli stavano più a cuore, fatto che non gli succedeva quasi con nessuno». Nicola Enrichens, dopo un primo incontro in un pomeriggio di metà giugno del 1949, manda a Pavese le sue poesie, ascolta i suoi consigli ruvidi ma puntuali, discute con lui di poetica e di amori letterari. Contemporaneamente, fa il direttore didattico, insegna, prepara per il concorso giovani insegnanti, inizia il suo impegno politico. Non è solo un letterato. È, mazzinianamente, uomo di pensiero e di azione."

